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Tramonto per due: Harmony Collezione
Tramonto per due: Harmony Collezione
Tramonto per due: Harmony Collezione
E-book155 pagine2 ore

Tramonto per due: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Come rifiutare un invito del genere? Su un'isola dei Caraibi, insieme a un uomo che, per giunta, ha tutte le carte in regola per conquistare il suo cuore e per animare i suoi sogni? Nonostante abbia qualche dubbio, Rosalie, bellissima fotomodella, sale su quell'aereo e raggiunge la meravigliosa villa del facoltoso Adam Bazell. In realtà lui non vuole che Rosalie intuisca il vero motivo dell'invito in quel luogo da fiaba; ma dopo pochi giorni capisce che gli è impossibile nasconderlo. Soprattutto perché, una sera, Rosalie decide di...
LinguaItaliano
Data di uscita10 giu 2016
ISBN9788858951088
Tramonto per due: Harmony Collezione
Autore

Emma Darcy

La vita di Emma Darcy è stata caratterizzata da tanti colpi di scena, esattamente come succede ai protagonisti dei suoi romanzi. Nata in Australia, al momento abita in una bella fattoria nel Galles.

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    Anteprima del libro

    Tramonto per due - Emma Darcy

    successivo.

    1

    Un nugolo di bambini vocianti, vestiti in pantaloni lunghi e tuniche bianche unisex, attirò l'attenzione di Adam Bazell. Una presenza insolita e curiosa nel foyer dell'albergo più esclusivo di Phnom Penh, il Raffles Royal Hotel, la mecca del bel mondo internazionale e non.

    Prima di unirsi per un cocktail alla compagnia di amici che lo attendeva al famoso Elephant Bar, Adam si fermò a osservare divertito l'eccitazione frizzante che emanava da quegli ospiti particolari.

    A un tratto individuò la donna che era con loro.

    Una visione. La prima reazione in lui fu di black out totale; la sua bellezza pura e squisita era tale da togliergli il respiro, fargli battere il cuore all'impazzata e spazzare via ogni cosa dalla sua mente, eccetto lei.

    Carnagione chiara, luminosa come una perla.

    Capelli neri lucenti, morbidi e lunghi che le ricadevano oltre le spalle, fino alla vita.

    Occhi esotici di velluto nero la cui forma a mandorla si piegava leggermente all'insù.

    Sopracciglia arcuate appena sollevate ai lati che accentuavano gli zigomi spigolosi.

    Naso perfetto ed elegante, con una leggera svasatura delle narici che equilibrava la sensualità delle labbra, le più sexy che Adam avesse mai visto, labbra carnose e rosate, delineate in modo stupefacente. Nemmeno un filo di trucco, da quanto poté vedere.

    Una naturale opera d'arte.

    Non di origine asiatica, come i bambini.

    Alta, snella, con una grazia innata tale per cui Adam non riuscì nemmeno a immaginare quale miscuglio di geni avesse potuto generarla.

    Sapeva però di non aver mai incontrato un'altra come lei. Lei non aveva uguali tra le donne bellissime che avevano fatto di tutto per accalappiarlo, ed essendo uno dei pochi miliardari del paese ancora giovane, ne aveva incontrate a legioni.

    Adam desiderò con tutte le sue forze che quella visione volgesse lo sguardo verso di lui.

    Purtroppo lei disattese le sue aspettative. Parlava ai bambini, che l'ascoltavano come soggiogati da una dea che reclamava la loro ubbidienza.

    «Santo cielo!» L'esclamazione di sorpresa di Tahlia Leaman tintinnò nelle sue orecchie. «Non immaginavo di vedere Rosalie James qui!»

    Adam rivolse uno sguardo rapido alla sua compagna per verificare se la persona di cui stava parlando coincideva con la stessa che aveva catturato la sua attenzione. Nessun dubbio al riguardo.

    «Rosalie! Ciao!» Tahlia fece un cenno con la mano per farsi notare.

    Il saluto evocò nella donna un fremito, un'occhiata fugace che scivolò accanto ad Adam, un sorriso discreto a Tahlia a conferma del fatto che l'aveva riconosciuta e nient'altro.

    «Probabilmente si starà occupando di beneficenza» commentò la sua compagna. «Andiamo, tesoro. Ci stanno aspettando al bar» lo esortò prendendolo a braccetto.

    Il fatto che Rosalie James non lo avesse nemmeno degnato di uno sguardo lo indispettì non poco e ferì oltre modo il suo orgoglio.

    Abituato a emergere fisicamente, alto più di un metro e ottanta, spalle ampie, una corporatura possente, un viso considerato interessante dal pubblico femminile, Adam portava bene i suoi trentotto anni. Fili argentei striavano i suoi capelli castano scuro, folti, aggiungendo maggior fascino alla sua persona. Non era un uomo che solitamente passava inosservato.

    «Chi è Rosalie James?» chiese a Tahlia per avere informazioni più precise su quella donna.

    «Non la conosci?» squittì l'altra incredula.

    «Se lo sapessi non te lo chiederei, ti pare?» replicò lui seccato. Esigeva risposte precise, e non sciocche osservazioni.

    Tahlia alzò gli occhi al cielo. «È la regina della passerella in Europa e in America, la modella che tutti i maggiori stilisti si contendono per presentare le loro creazioni. Quando Rosalie James è disponibile, io e le altre colleghe non siamo nemmeno prese in considerazione.»

    «Noto una punta di invidia nelle tue parole.»

    Tahlia fece una smorfia. «Niente affatto, è la semplice verità. Non posso essere né gelosa né pungente nei suoi confronti anche se si accaparra sempre i lavori meglio pagati. Quando non è impegnata con la moda si dà molto da fare per i bambini orfani, e credo che la maggior parte dei suoi guadagni finisca a loro. Non si vede quasi mai nelle occasioni mondane e di certo non ama i party.» Lo scrutò con occhi esperti. «Non è il tuo genere di donna, Adam.»

    «No» concordò lui secco avviandosi con lei verso il bar.

    Eppure l'immagine di Rosalie James indugiò nella sua mente, stampata in modo indelebile. Un fatto davvero strano, che in parte lo infastidiva e in parte lo intrigava.

    Adam Bazell sapeva come ottenere ciò che voleva. Collezionare successi nel mondo degli affari lo stimolava, lo solleticava come una scossa elettrica ma, una volta raggiunto il proprio obiettivo, subentrava una certa noia, e subito la ricerca di qualcosa di nuovo con cui cimentarsi.

    La sua ultima sfida era dar vita a una nuova linea aerea che avrebbe collegato l'Europa e l'Asia Sud Orientale con voli economicamente abbordabili; era a Phnom Penh proprio per quel motivo.

    A suo parere, il Sud Est Asiatico aveva molto da offrire per quanto riguardava il turismo. In particolare, lì a Phnom Penh, il Royal Palace e la Silver Pagoda con i suoi favolosi Buddha, il primo con oltre novemila diamanti incastonati, e l'altro in cristallo di Baccarat, custodivano ancora tantissimi tesori da scoprire! E visitare Angkor Wat, il sorprendente complesso di templi risalenti al XII secolo, decisamente una delle meraviglie del mondo, valeva il viaggio.

    «Un gruppo di bambini è appena entrato in albergo» fece notare al barman prima di unirsi alla sua compagnia. «Che cosa ci fanno qui?»

    «Sono venuti a cantare per gli ospiti del Royal Palace, durante la cena di questa sera. Ci sarà anche una lotteria il cui ricavato sarà destinato al loro orfanotrofio. Il loro piccolo concerto è un modo per ringraziare. È la signorina James che ha organizzato l'intera serata.»

    «Lei conosce questa signorina James?» indagò con falsa indifferenza.

    Il barman annuì e sorrise. «I bambini dicono che lei è un angelo. E canta anche come un angelo.»

    Adam aggrottò la fronte. Un angelo! La sua prima impressione non era stata quella di una creatura tanto eterea. Anzi!

    L'impatto che aveva ricevuto era stato molto fisico. Sensuale. Sessuale. Il che rendeva ancora più frustrante il fatto che lei non avesse mostrato il minimo interesse nei suoi confronti.

    Non era curiosa di scoprire chi era il misterioso cavaliere della collega? Che genere di donna era?

    Le appartenenti al gentil sesso che aveva finora conosciuto erano come api che per istinto andavano alla ricerca del dolce nettare del denaro.

    Come Tahlia, top model soddisfatta di essere sulla cresta dell'onda, che sapeva sfruttare il successo del momento finché durava.

    Adam non era così cinico da esibire la propria ricchezza come biglietto da visita, ma... era nell'ordine naturale delle cose, e lui amava circondarsi di donne bellissime tanto quanto esse apprezzavano l'elevato stile di vita che lui poteva offrire loro.

    Era scontato quindi che una donna così bella come Rosalie lo notasse e, per lui, una più una meno non avrebbe fatto la differenza.

    Ma essere completamente ignorato lo aveva infastidito, soprattutto perché lui, al contrario, avrebbe voluto fare su quella donna una certa impressione.

    Uno stupido inconveniente, tentò di convincersi. Rosalie James viveva su un pianeta diverso dal suo. Tentare di avvicinarla sarebbe stato assurdo. Quanto meno, poco producente o non producente del tutto. Nel suo mondo fare del bene aveva la priorità su ogni altro genere di piacere meno nobile.

    Cercò di togliersela dalla mente, distraendosi con gli amici, fingendo di interessarsi ai loro discorsi.

    Ma quando lasciarono il bar per spostarsi in sala da pranzo, la voce di Rosalie James lo raggiunse.

    Era lei senz'altro che cantava i versi di una canzone melodiosa in un'intonazione pura... perfetta... da angelo.

    Un brivido percorse la sua spina dorsale. Quella donna avrebbe potuto diventare una stella nel mondo della musica, con il suo talento. Se lui non avesse venduto la Saturn Records, la sua casa discografica, per finanziare la compagnia aerea, l'avrebbe senza dubbio scritturata.

    Dimenticala, Adam impose severamente a se stesso. Più facile a dirsi che a farsi.

    Sei mesi più tardi Adam Bazell la incontrò di nuovo in occasione della prima della Turandot di Puccini al Metropolitan Opera House di New York.

    E di nuovo rimase folgorato dalla sua bellezza.

    Lui non era un amante della lirica e nemmeno un grande conoscitore, ma era stato costretto ad assistere a quella prima dalla sua nuova partner, Sacha Rivken, che, diversamente da lui, adorava gli eventi mondani che attiravano molte celebrità.

    E la loro love story era ancora troppo recente perché Adam osasse deludere la sua compagna.

    Con un gruppo di amici rigorosamente appartenenti al jet set, sedeva in una balconata laterale del Grand Tier del famoso teatro, immerso nell'elettrizzante atmosfera di un evento importante.

    Sacha si era assicurata i posti migliori da cui poteva con facilità individuare le persone più in vista che avrebbero occupato le due balconate centrali, di fronte al palcoscenico.

    La balconata più lontana era già al completo; la sua compagna stava tentando di indovinare a chi potesse essere riservata la restante adiacente alla loro, quando le persone tanto attese finalmente arrivarono.

    Rosalie James... Adam la riconobbe all'istante.

    I capelli neri erano fissati in un'acconciatura stretta sul capo che lasciava scoperto il collo lungo, pallido, da cigno, attorno al quale pendeva una favolosa collana di rubini e diamanti.

    Niente tunica bianca e pantaloni neri unisex, quella sera. Indossava un abito di velluto rosso scuro che aderiva alla sua figura sinuosa, la vita, i fianchi, ogni sua curva femminile valorizzata con sapienza tanto da produrre un effetto stupefacente. L'abito scendeva appena sulle spalle e sfumava sul davanti in una scollatura profonda, a cuore, che accennava alla morbidezza del seno.

    Rosalie si sedette all'ultimo posto e sorrise all'uomo accanto a lei.

    Alto, di costituzione robusta, assomigliava nel fisico ad Adam, e anche il suo viso suggeriva la stessa matura età. L'uomo ricambiò il sorriso e incrociò uno sguardo complice con quello di lei. Era come se condividessero un momento intenso e molto intimo, constatò lui infastidito.

    Mai in tutta la sua vita aveva sperimentato un moto tanto violento di gelosia. Se avesse potuto mentalmente ridurre l'accompagnatore di Rosalie in mille piccoli pezzi non ricomponibili lo avrebbe fatto volentieri.

    Rosalie aveva concesso uno spazio nella sua vita a un uomo molto simile a lui; Adam credette di aver subito un torto, di essere stato defraudato di qualcosa che gli spettava di diritto.

    «Oh! È Rosalie James!» squittì Sacha esuberante e compiaciuta di aver riconosciuto l'enigmatica top model. «E indossa un capo della collezione di Bellavanti. Scommetto che anche adesso sta sfilando. Guarda la collana! Sicuramente Bergoff le ha chiesto di portarla; deve valere una fortuna.»

    Non denaro

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