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Nella terra dei sogni: Harmony Collezione
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E-book150 pagine2 ore

Nella terra dei sogni: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Forse Miranda ha trovato nella sperduta stazione turistica di King's Eden quello che stava cercando: un luogo dove ritrovare se stessa, il suo presente e il proprio futuro. Socializzare con il personale però non è facile, soprattutto perché il responsabile è una sua vecchia conoscenza.
LinguaItaliano
Data di uscita9 gen 2017
ISBN9788858960158
Nella terra dei sogni: Harmony Collezione
Autore

Emma Darcy

La vita di Emma Darcy è stata caratterizzata da tanti colpi di scena, esattamente come succede ai protagonisti dei suoi romanzi. Nata in Australia, al momento abita in una bella fattoria nel Galles.

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    Anteprima del libro

    Nella terra dei sogni - Emma Darcy

    successivo.

    1

    L'amante di un uomo sposato... Mai!

    Miranda si rese conto di aver ancora una volta stretto i denti, e tentò di rilassare i muscoli del viso. Avrebbe finito per farsi venire un crampo alle mascelle se continuava a pensare a Bobby Hewson e al fatto che lui avesse dato per scontato che avrebbero continuato a frequentarsi clandestinamente, come se il suo matrimonio non fosse affatto un problema fra loro.

    Bene, avrebbe fatto meglio a trovarsi un'altra disposta a scaldargli il letto quando trascorreva le notti a Sydney. Era stata una stupida a dare ascolto alle sue promesse per troppo tempo, ma ora non si sarebbe trasformata in un trastullo extra-coniugale. Aveva visto quali effetti devastanti avevano avuto su sua madre relazioni di quel genere, e mai e poi mai si sarebbe incamminata lungo lo stesso, sventurato sentiero.

    «Signorina Wade, il suo gin con acqua tonica.»

    Miranda abbandonò il filo tumultuoso dei suoi pensieri e sorrise all'assistente di volo, che stava stendendo una tovaglietta sul tavolino di metallo agganciato al bracciolo del sedile di prima classe, sul quale poi appoggiò una piccola bottiglia di gin, una lattina di acqua tonica e una coppetta che conteneva dei cubetti di ghiaccio.

    Era fantastico che i suoi nuovi datori di lavoro le avessero offerto un volo in prima classe, pensò Miranda, sperando che il gin potesse aiutarla a rilassarsi. «Grazie» disse.

    Gli occhi dell'assistente di volo si illuminarono di interesse. «Ho notato il libro che sta leggendo» commentò la donna. «King's Eden... Il Paradiso dei Re. È lì che è diretta?»

    Si trattava del piccolo volume che le aveva dato Elizabeth King quando Miranda aveva firmato il contratto che la vincolava per due anni all'amministrazione del villaggio turistico.

    La storia dei luoghi e della famiglia che ne era proprietaria poteva anche essere una lettura noiosa, ma necessaria date le circostanze, e anche un buon modo per trascorrere più velocemente le ore di volo che la separavano da Darwin. Un volo che aveva intrapreso con l'intenzione di lasciarsi il passato alle spalle per andare incontro a un nuovo futuro.

    «Sì, sto andando proprio lì» rispose. «Lo conosce?»

    «Ci sono stata» annuì l'assistente di volo. «È un posto leggendario nella regione del Kimberly, di proprietà della famiglia King, famosi allevatori. Ora che hanno aperto le porte al turismo, è diventato anche una meta molto popolare per quelli che amano le vacanze a contatto con la natura.»

    «Ha pernottato nella casa colonica?»

    La giovane donna sollevò gli occhi al cielo. «Oh, no, troppo costoso! Noi abbiamo preferito le tende accanto allo strapiombo del Granny» le spiegò.

    Tende, bungalow, aree destinate alle roulotte, e suite nella casa colonica, quattro diverse sistemazioni che avrebbe dovuto gestire, il tutto molto diverso da un albergo a cinque stelle. Aveva accettato quel lavoro in una zona così selvaggia in un momento di follia?, si chiese Miranda per l'ennesima volta.

    «Ne è valsa la pena andarci?» domandò all'assistente di volo.

    «Oh, sì, certo! Non ho mai visto così tante farfalle in vita mia. I rami degli alberi ne erano pieni. E abbiamo fatto il bagno in un piccolo lago fra le rocce, alimentato da una cascata. Indimenticabile, mi creda.»

    «Dunque, in definitiva, è una vacanza che lei raccomanderebbe.»

    «A tutti» confermò l'hostess. «Cerchi di non perdersi i graffiti aborigeni se va a visitare le caverne nel Granny.»

    «Ci andrò senz'altro, grazie per il consiglio.»

    Almeno King's Eden aveva fatto colpo su una per sona, pensò Miranda mentre l'assistente di volo si allontanava. L'unica cosa che invece attraeva lei in quel momento era la possibilità di cambiare vita.

    Se fosse rimasta a lavorare per la catena alberghiera Regency, probabilmente sarebbe stata promossa dalla sua posizione di assistente del direttore a Sydney a un ruolo manageriale in Europa: un'ambizione che una volta aveva nutrito, ma ciò sarebbe accaduto solo nel caso avesse acconsentito a continuare la sua relazione con Bobby. Bobby non ne aveva fatto alcun mistero e le aveva offerto la sua carriera in cambio dell'accettazione di quel matrimonio che altro non era, aveva sottolineato, se non un accordo di affari per cementare la fusione tra due delle maggiori catene alberghiere internazionali.

    Un'altra bugia.

    Era stato sufficiente vedere la fotografia della sua fidanzata francese apparsa sui giornali perché Miranda capisse che la luna di miele non sarebbe stata affatto un'esperienza sgradevole per Bobby.

    Ovviamente, le aveva sempre mentito, tre anni di bugie. L'unica cosa a cui aveva creduto senza difficoltà era stata la minaccia di renderle difficile la vita professionale se non avesse acconsentito a diventare la sua amante.

    Il King's Eden le aveva offerto una via di scampo da quel circolo vizioso.

    Miranda sorrise ricordando una delle domande che Elizabeth King le aveva posto durante il colloquio. «Ha dei legami sentimentali?»

    «Sono completamente libera» aveva risposto lei. «La mia vita appartiene solo a me.»

    E così sarebbe stato d'ora in poi, non avrebbe permesso a nessuno di manipolare la sua esistenza. A Miranda importava poco la diversità dell'ambiente, e i nuovi problemi che avrebbe dovuto affrontare. Lei doveva riuscire a farsi strada nel mondo del lavoro perché lo meritava, e non perché era l'amante di un uomo ricco e privo di scrupoli.

    Aprì il libro e osservò la carta geografica del Kimberly stampata in prima pagina, un territorio vastissimo che si estendeva dalla costa occidentale dell'Australia fino al Northern Territory. Al centro c'era King's Eden, una regione selvaggia che era anche l'ultimo posto della terra dove Bobby avrebbe potuto cercarla.

    Poteva anche non essere un paradiso, ma almeno non ci sarebbero stati serpenti insidiosi pronti a tenderle una trappola. Rassicurata da quel pensiero, Miranda girò la pagina e cominciò a leggere, certa di aver girato anche una pagina molto importante per la sua vita.

    «Dimmi soltanto una cosa, mamma. Perché una donna?»

    Perché tu hai bisogno di una donna.

    E ora che Susan Butler è finalmente fuori dalla tua vita, forse ti deciderai a cercare una relazione più stabile e sicura.

    Elizabeth King non dette voce ai suoi pensieri, ma si limitò a guardare il figlio maggiore e ad ascoltare le sue lamentele riguardo le decisioni che lei aveva preso. Il tono irritato della voce di Nathan e la profonda ruga che gli solcava la fronte non promettevano nulla di buono, e l'impazienza con cui si era comportato da quando era entrato nel salone minacciava di rendere difficile il suo imminente incontro con Miranda Wade.

    L'amministrazione del complesso turistico era compito di Tommy, mentre spettava a lui la gestione delle mandrie e delle stazioni di monta. Nathan aveva tracciato una profonda linea di separazione fra le due attività, e soprattutto viveva in un mondo tutto suo.

    Era proprio su quello che doveva intervenire, pensò Elizabeth. Nathan aveva trentacinque anni, era arrivato il momento che mettesse su famiglia. Il fatto che i suoi figli minori fossero ancora scapoli, in effetti, non la preoccupava più di tanto. Era Nathan che aveva ereditato la maggior parte dei geni di Lachlan, ed Elizabeth King non voleva che andassero persi.

    «Ho scelto la persona che aveva le migliori qualifiche per dirigere il complesso alberghiero» rispose, lanciando un'occhiata scettica all'uomo che era indiscutibilmente figlio di suo padre. «Non sapevo che avevi dei pregiudizi nei confronti delle donne che rivestono ruoli importanti nel mondo del lavoro, Nathan.»

    Nathan scosse la testa, comodamente seduto sulla poltrona che istituzionalmente era riservata a lui. «Ma... se neanche tu riesci a stare qui per tutto l'anno!» commentò.

    Quell'argomento non poteva bastare. «Sai bene che ho altri affari da seguire.»

    Lo sguardo di Nathan rimase scettico. «Il punto è un altro: eravamo tutti d'accordo che una coppia sposata sarebbe stata la soluzione migliore.»

    «Certo, se l'unione in questione fosse stata stabile» ragionò Elizabeth, riferendosi ovviamente all'ultimo amministratore la cui moglie aveva infine chiesto il divorzio. «Come si può giudicare il buon funzionamento di un matrimonio durante un breve colloquio di lavoro? Abbiamo già provato e abbiamo fallito, se ben ricordi.»

    «Allora sicuramente un uomo solo avrebbe avuto maggiori possibilità di resistere qui di una donna sola.»

    Elizabeth scrollò le spalle. «Gli uomini che ho intervistato non mi hanno fatto una buona impressione. Troppo delicati per i miei gusti.»

    «E chi sei riuscita a trovare? Una donna di acciaio?» commentò Nathan con un sorriso ironico. «Ed è meglio che lo sia» si affrettò ad aggiungere, «perché non ho nessuna intenzione di accorrere in suo aiuto ogni volta che combina qualche pasticcio. Se ha bisogno di qualcuno che la tenga per mano, Tommy può mettersi a sua disposizione.»

    «Sono sicura che non avrai difficoltà nell'esprimere questo concetto alla signorina Wade» disse Elizabeth, senza riuscire a reprimere un piccolo sorriso soddisfatto. «Se lo desidererai ancora dopo averla conosciuta.»

    «E questo che cosa dovrebbe significare?»

    «Dubito che Miranda Wade sia incline a farsi portare per mano da un uomo... da un qualsiasi uomo.» E questo, figlio mio, sarà una sfida alla quale tu non saprai resistere.

    «Proprio quello di cui avevamo bisogno! Una femminista d'assalto che gioca a fare la padrona di casa in un complesso turistico di questa importanza!»

    «Io credo che una persona che ha lavorato per dodici anni come dirigente nel settore alberghiero sia più che capace di gestire le nostre strutture» commentò Elizabeth. «Comunque, tra non molto sarai in grado di giudicare da solo. Se non sbaglio, ho sentito l'auto di Tommy. Spero almeno che ti sforzerai di essere cordiale.»

    Nathan alzò gli occhi al cielo. «Alla cordialità ci avrà già pensato Tommy» commentò.

    Vero, pensò Elizabeth. Il suo estroverso secondogenito probabilmente aveva iniziato a corteggiare Miranda nello stesso momento in cui l'aveva vista. Tommy piaceva alle donne, e la cosa era reciproca. Ma la bionda dagli occhi verdi e gelidi che aveva intervistato difficilmente sarebbe rimasta vittima del fascino di Tommy. Elizabeth aveva letto nel suo sguardo una grande determinazione e una forte indipendenza.

    Sarebbe stato interessante vedere se Nathan fosse riuscito a conquistare quella donna, Nathan era quello che era, poteva piacere o meno. Era una sfida, che spaventava la maggior parte delle donne. Elizabeth non credeva che Miranda Wade fosse il tipo da rinunciare facilmente. Ma anche in quel caso, la scintilla fra un uomo e una donna doveva nascere spontanea, e nessuno poteva fare in modo che questo accadesse.

    Un elemento della vita così capriccioso, l'alchimia fra un uomo e una donna... Lei, a quel punto, poteva solo sperare...

    Miranda l'aveva già vista quella mattina dall'aereo, l'enorme distesa di terreno che comprendeva il complesso alberghiero, i pascoli e le stalle. Non aveva capito che la casa colonica adibita ad

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