Scottish Werebear: Una Scelta Dolorosa: Scottish Werebears Saga, #5

Di Lorelei Moone

Henry Weston non ce la fa più. Nell'ultimo periodo sembra che non protegga più i mutaforma dai nemici, ma che si occupi soprattutto di sorvegliare la gente dell'Alleanza per evitare che infranga le regole. Non è quello che vuole, quindi è ora di cambiare. C'è soltanto un problema: la sua compagna e collega, Margaret, non è d'accordo. In effetti, non fanno altro che litigare.

 

Nel frattempo, Gail McPherson, la nuova assistente del leader dell'Alleanza, Adrian Blacke, ha problemi simili perché non riesce ad adattarsi al suo nuovo lavoro. Gli ideali che l'avevano spinta a unirsi all'Alleanza non rispecchiano la realtà.

 

Quando si incontrano, scocca la scintilla, e iniziano anche a sentire ciò che pensa l'altro, come due vere anime gemelle. Eppure, Henry ha già una campagna e vuole esserle fedele, nonostante non vadano d'accordo. Se Henry e Gail non possono essere amanti, almeno possono essere alleati per una nuova causa: formare una Nuova Alleanza. Scaturirà una lotta tra ragione e sentimento, lealtà e destino.

 

Questa novella romantica paranormale è la quinta della Scottish Werebear Saga. Si consiglia ai lettori di leggere le storie in ordine.

 

Scottish Werebears Saga:

1: Un Amore Inaspettato

2: Un Incontro Pericoloso

3: Un Amore Proibito

4: Un Nuovo Inizio

5: Una Scelta Dolorosa

6: Una Seconda Occasione

• Lingua: Italiano
• Editore: eXplicitTales
• Data di uscita: 30 gen 2021
• ISBN: 9781393005834

Lorelei Moone

Lorelei Moone is an author of paranormal romance based in London. A lover of all things sweet and caffeinated, when she's not writing about sexy bear shifters and their strong-willed curvaceous love interests, Lorelei can be found baking cookies or cakes for her family.

Anteprima del libro

Scottish Werebear: Una Scelta Dolorosa

Lorelei Moone

Traduzione di Erika Arcoleo.

Revisione a cura di: Alice Arcoleo

Henry Weston non ce la fa più. Nell’ultimo periodo sembra che non protegga più i mutaforma dai nemici, ma che si occupi soprattutto di sorvegliare la gente dell’Alleanza per evitare che infranga le regole. Non è quello che vuole, quindi è ora di cambiare. C’è soltanto un problema: la sua compagna e collega, Margaret, non è d’accordo. In effetti, non fanno altro che litigare.

Nel frattempo, Gail McPherson, la nuova assistente del leader dell’Alleanza, Adrian Blacke, ha problemi simili perché non riesce ad adattarsi al suo nuovo lavoro. Gli ideali che l’avevano spinta a unirsi all’Alleanza non rispecchiano la realtà.

Quando si incontrano, scocca la scintilla, e iniziano anche a sentire ciò che pensa l’altro, come due vere anime gemelle. Eppure, Henry ha già una campagna e vuole esserle fedele, nonostante non vadano d’accordo. Se Henry e Gail non possono essere amanti, almeno possono essere alleati per una nuova causa: formare una Nuova Alleanza. Scaturirà una lotta tra ragione e sentimento, lealtà e destino.

Questa novella romantica paranormale è la quinta della Scottish Werebear Saga. Si consiglia ai lettori di leggere le storie in ordine.

© 2020 Lorelei Moone

Traduzione di Alice Arcoleo

Published by eXplicitTales

Progetto di copertina Jaqueline Sweet

Tutti i diritti riservati.

Sommario

Scottish Werebear: Una Scelta Dolorosa

L'Autrice

Prologo

Henry controllò l’orologio e scosse il capo, anche se non c’era nessuno che lo vedesse. Era l’ultima goccia.

Era una bellissima giornata di inverno ed era tutto solo a spiare uno dei suoi uomini. E perché? Perché Adrian Blacke, autoproclamato leader del Consiglio dell’Alleanza, glielo aveva ordinato. Assicurati che il nostro segreto non esca allo scoperto, aveva detto Blacke. Non ha mai seguito le nostre regole. Non sappiamo se possiamo fidarci di lui.

Sciocchezze.

Matthew Argyle e la sua umana, Leah Hudson, non ne avevano già passate abbastanza?

Dopo essere stato rapito da piccolo e aver vissuto con uno sconosciuto, Matthew aveva finalmente scoperto la verità e aveva anche avuto la fortuna di trovare una compagna. Buon per lui.

Tuttavia, se fosse stato per Blacke, Henry avrebbe dovuto arrestarli entrambi per aver violato il segreto dei mutaforma. Fraternizzare con gli umani non era permesso, ma nell’ultimo periodo Blacke era diventato troppo paranoico.

Che senso aveva tenere nascosta la loro esistenza se il loro nemico principale, i Figli di Domnall, sapevano già tutto? Il nemico diventava sempre più forte e numeroso, e restando nell’ombra i mutaforma non facevano altro che stare al loro gioco.

Era più semplice convincere la gente a temere l’ignoto quando nessuno gli dava una spiegazione sulla realtà dei fatti.

Un fruscio lontano lo riportò alla realtà. C’era qualcun altro che osservava?

Cercò di individuare il rumore, proprio dall’altro lato del giardino che aveva sorvegliato lui stesso. Non poteva trattarsi di una coincidenza. Blacke aveva inviato un altro agente dell’Alleanza?

In silenzio si diresse verso il bordo della recinzione e restò in ascolto. No, l’altra spia doveva essere umana. Gli orsi non erano così ovvi.

Scavalcò la staccionata e vide una donna che aveva quasi raggiunto la porta sul retro dell’abitazione. Henry la afferrò da dietro e le coprì la bocca con una mano, impedendole di urlare.

«Fa’ una mossa e non finirà bene per te,» le sussurrò all’orecchio.

Smise subito di dimenarsi.

«Okay, ma non farmi del male,» gli disse quando Henry allontanò la mano.

Non la lasciò andare e controllò che non fosse armata, ma trovò soltanto una fotocamera digitale in tasca.

Il suo istinto non si era sbagliato. Controllò le foto e vide che erano prove della stessa scena cui aveva assistito prima, oltre a qualche immagine di ciò che era accaduto in casa di Leah prima del suo arrivo.

Era ovvio che la donna fosse una dei collaboratori dei Figli di Domnall che i ragazzi avevano nominato durante l’interrogatorio. Aveva anche uno scatto di Matthew a metà trasformazione. Se Blacke l’avesse vista, non sarebbe finita bene per Matthew e la sua compagna umana.

Henry infilò la fotocamera in tasca e legò le mani della donna con una delle fascette che portava sempre con lui.

«I tuoi colleghi ti hanno tradito. Verrai con me,» le disse e la donna spalancò gli occhi, anche se restò in silenzio.

«Come ti chiami?» le chiese.

Non fiatò.

«Molto bene. Non dirmelo.»

Le coprì la bocca con del nastro adesivo e la trascinò verso la porta sul retro della casa in cui aveva provato a entrare. L’abitazione era vuota e una volta dentro raccolse alcune lettere tutte indirizzate alla stessa persona: Caroline Pratt.

Le poche immagini incorniciate mostravano la stessa donna con altre persone familiari a lui. Membri dei Figli di Domnall già catturati dall’Alleanza. Non aveva bisogno di sapere altro.

Non sprecò tempo e controllò che la strada fosse vuota prima di caricarla nel furgone.

Forse non aveva eseguito alla lettera gli ordini di Blacke, ma almeno aveva qualcosa da mostrare dopo la sua breve escursione a Gartcosh. Con il tempo sperava che il suo piano funzionasse e che quella stupida guerra tra i Figli e mutaforma finisse, ma per il momento lei era ancora il nemico. Non gli sarebbe dispiaciuto rinchiuderla e consegnarla dopo a Blacke.

Quello che non gli avrebbe mai dato erano le foto che la donna aveva scattato. Era stanco di spiare la gente, soprattutto chi aveva già sofferto abbastanza, come Matthew Argyle. Si era unito all’Alleanza perché voleva fare la differenza e rendere il mondo un posto più sicuro per i mutaforma. Invece di seguire ordini cui non credeva più, avrebbe fondato un movimento tutto suo.

Chiuse il furgone e osservò la casa di Leah Hudson per un momento. Per quanto odiasse interrompere i due piccioncini, non poteva andarsene senza prima parlare con Matthew.

Aveva bisogno di sostegno se voleva che il suo movimento avesse successo.

Aprì la porta e aspettò in soggiorno.

del

Sembrarono trascorrere ore prima che in casa ci fossero segni di vita. Era un uomo paziente, quindi aspettare non era un problema. Quello che lo disturbava era non sapere come affrontare l’argomento di cui voleva discutere.

E se fosse stata la donna a trovarlo e non Matthew Argyle? Non gli andava di creare allarmismi. Voleva soltanto… che cosa voleva di preciso?

«Henry.» Matt incrociò le braccia sul petto.

«Matt. Sai