Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il destino di Eileen
Il destino di Eileen
Il destino di Eileen
E-book345 pagine5 ore

Il destino di Eileen

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

La storia che comincerò a raccontare è ambientata in un luogo magico chiamato Syron. Tale terra è divisa in quattro Regni-Stato governati da un sovrano che a loro volta ricevono ordini dal Gran Re, il sovrano di tutti i regni. Quest’ultimo regna dalla capitale, New Eridon, mantenendo la pace tra i quattro regni. I quattro regni sono molto diversi tra loro, infatti vengono chiamati anche I Regni delle Stagioni perché in ognuno di essi possiede un clima stabile di una delle quattro stagioni. Solamente a New Eridon il clima trascorre regolarmente. Inoltre, Syron è abitata da moltissime creature con una loro cultura e storia. La storia è incentrata su una di queste creature, un elfa di nome Eileen. Un male antico minaccia la sopravvivenza di tutti e lei si ritrova al centro di tutto perché gli viene affidata la salvezza di Syron costringendola a viaggiare in ogni zona del continente.
LinguaItaliano
Data di uscita30 apr 2021
ISBN9791220802291
Il destino di Eileen

Correlato a Il destino di Eileen

Ebook correlati

Narrativa generale per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Il destino di Eileen

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il destino di Eileen - Cristian Sartori

    gdsbookstore.it

    PRIMO CAPITOLO: Gli Elfi di Syron

    Syron è abitata principalmente da esseri umani, che questi hanno suddivisa in quattro regni: Il Regno di Winter, che come suggerisce dal nome è completamente avvolto dalla neve e tutto l’anno ci sono precipitazioni nevose. Nonostante il clima rigido, gli abitanti si sono adatti tranquillamente al clima invernale; Il Regno di Sommer, a causa dell’estate perenne le precipitazioni sono molto rare e tale regno non gioisce molto per l’agricoltura, infatti la capitale è circondata da un vasto deserto arido. La temperatura più bassa è di 28° gradi, la massima è di 40° gradi. Nonostante il raccolto non sia soddisfacente, in tale regno ci sono molti materiali rari che sono introvabili negli altri regni. Tale regno vende i materiali rari ai regni confinanti e questi pagano in cibo e bevande. Il denaro non è molto valutato in tale regno perché si può trovare facilmente; Il Regno di Fruhling, è circondato prevalentemente da fitte foreste infestate da creature malvagie. I villaggi sono costruiti all’interno delle foreste e nonostante il rischio, gli abitanti vivono tranquilli perché ogni villaggio è fortificato e a guardia di essi ci sono tre maghi guardiani; Il Regno di Herbst, è definito il Regno Splendido, non solo perché il clima primaverile conferisce un tenore di vita tranquillo, ma perché è composto da paesaggi stupendi e mozzafiato. In tale regno è molto sviluppato l’allevamento e l’agricoltura grazie agli enormi pascoli che offre la zona. In tale regno ci sono paesaggi incantevoli e misteriosi da far nascere numerose leggende. Ed è proprio in questo regno che abita Eileen. Gli elfi non vivono a stretto contatto con gli umani, preferiscono vivere nelle foreste e nei boschi. Nonostante siano molto uniti tra loro, gli elfi sono suddivisi in quattro casate ed ognuna di esse è composta da sette clan. Ogni casata abita in uno dei quattro regni, infatti, anche i nomi delle casate sono suddivisi in base alla zona climatica in cui vivono. Le quattro casate sono gli Enuar, che in lingua elfica significa autunno; i Tarion, che in elfico significa inverno; I Lamlen, che in lingua elfica significa estate; I Solium, che significa primavera. Ogni casata è guidata da un capo che gli elfi chiamano Sidirion, che significa grande capo. I clan sono guidati da un mago denominato Terelion, che significa protettore. Anche se la quattro casate sono distanti tra loro, si tengono continuamente in contatto grazie ai loro maghi. Una volta all’anno, i capi delle quattro casate, seguiti a loro volta dai capi dei clan, si riuniscono in un luogo sacro per discutere su come salvaguardare il popolo degli elfi. Eileen fa parte della casata Solium. Vivono nella foresta a nord del regno, denominata La Foresta Infinita perché nessuno conosce l’esatta fine. Infatti solo gli elfi sanno quanto è vasta la foresta, tuttavia non vivono nel cuore di essa, ma vicino al confine dove poi inizia il regno degli uomini. Gli elfi della casata Solium vivono a stretto contatto con la natura, le loro case sono all’interno degli alberi millenari cavi, oppure costruiscono case sopra di essi o case di legno al suolo. Ogni casata è composta da sette clan specializzato in un’abilità. Ogni membro del clan impara tale abilità fin da bambino. I clan si suddividono in Clan dei Maghi, composto da maghi ed alchimisti. I maghi sono gli elfi che sono più in sintonia con la natura, infatti sono gli unici maghi in tutta Syron in grado di utilizzare la Magia Sacra, cosa impossibile per i maghi umani. Gli alchimisti sono i medici e hanno come compito di curare i malati e rimuovere sigilli magici o maledizioni. Il Clan dei Cacciatori, che come suggerisce il nome hanno come compito quello di cacciare. Non utilizzano armi, scovano la preda e la uccidono a mani nude. Sono in grado di mimetizzarsi molto facilmente e sono molto veloci a correre. Il Clan dei Guerrieri, che ha come obiettivo di proteggere la propria casata. Come armi utilizzano solamente spade, lance e scudi, quest’ultimi sono forgiati con i legni millenari intrisi della loro resina che li rende resistenti come l’acciaio; Il Clan degli Arcieri, ogni membro è in grado di colpire un nemico a grande distanza e sono in grado di scoccare più frecce alla volta. Posseggono una vista formidabile. Possono scoccare le loro frecce intrise di magia, perché in realtà ogni elfo possiede potere magico, ma solamente quelli del Clan dei Maghi riescono molto a svilupparlo. Come gli scudi, anche gli archi e le frecce sono forgiati dagli alberi millenari con la resina. Eileen fa parte di questo clan; Il Clan dei Veglianti, i membri di tale clan hanno come scopo quello di pattugliare il confine del villaggio e avvertire i loro compagni di imminenti pericoli. Sono abili spie e assassini e anch’essi possono mimetizzarsi; Il Clan degli Storici, sono gli intellettuali di ogni casata e hanno come obiettivo quello di trascrivere la storia di ogni casata per far si che le generazione future conoscano la storia. La storia degli elfi viene trascritta in un libro denominato Silrrion. Tale manoscritto è sacro e solo gli elfi lo posseggono; Il Clan dei Sacri, sono coloro che celebrano i riti religiosi degli Dei Elfici. Nonostante i membri di ogni clan posseggano abilità diverse, tutti gli elfi sono in grado di arrampicarsi sugli alberi con facilità e correre sopra di essi. Una particolarità che li differenza è il colore dei capelli. In base al regno dove vivono, i capelli degli elfi assumono un colore che rappresenti la stagione: Azzuro per l’inverno; arancione per l’estate; verde per l’autunno e rosso per la primavera. A differenza degli umani, posseggono le orecchie a punta. Inoltre, fin dalla nascita, su ognuno di loro viene impresso un tatuaggio sul volto. Gli elfi sono molto diffidenti nei confronti delle altre razze presenti a Syron, principalmente gli esseri umani. Ottocento anni prima, gli elfi erano la razza dominante su Syron. Con le altre razze in minoranza non avevano alcun contatto ma non avevano problemi. La loro capitale era al centro di Syron ed era conosciuta come La Città Bianca perché era costruita completamente in marmo bianco. Un giorno, da sud di Syron giunsero una razza sconosciuta: gli esseri umani. Essi furono accolti dagli elfi e li ospitarono. Gli elfi non ebbero problemi ad ospitarli perché pensarono che si trattasse di una razza in minoranza. Tali esseri umani rivelarono di venire da sud di Syron, ovvero, nelle Terre d’Ombra, zona sconosciuta agli elfi. Dopo averli ospitati li lasciarono tornare a casa e fu proprio quel gesto a cambiare tutto. Otto mesi dopo, Syron fu invasa dagli esseri umani. Un enorme esercito invase la terra degli elfi. Questi si resero conto che non erano solo loro ad essere una razza dominante sul pianeta. L’esercito di umani fu guidato da uno degli umani che visitò la Città Bianca, il suo nome era Takrion. Gli esseri umani nelle Terre d’Ombra erano divisi in tribù ed erano sempre in lotta con loro. Quando Takrion tornò al suo villaggio raccontò della terra di Syrion a nord e riunì tutte le tribù creando un enorme esercito dove venne eletto leader. In poco tempo, gli umani conquistarono metà Syrion e gli elfi vennero decimati. Provarono a chiedere aiuto alle altre razze ma rifiutarono. Incolpavano loro per aver portato gli umani. In sei mesi, Syrion fu conquistata, la Città Bianca rasa al suolo. Gli umani si stabilirono e crearono gli attuali regni. Gli elfi furono costretti a vivere nascosti. Nei primi tempi, furono perseguitati e resi schiavi. Col passare dei secoli la caccia agli elfi terminò e nessuno si interessò più a loro. Essi cominciarono a suscitare interesse per gli esseri umani e molte volte hanno cercato di stringere rapporti di amicizia con gli elfi ma invano. Gli elfi non hanno mai perdonato quello che gli umani hanno causato a loro secoli prima. Da allora, gli elfi non misero più piede nel territorio degli umani e continuano a vivere nascosti. Questa è la storia degli elfi nella terra di Syrion.

    SECONDO CAPITOLO: Eileen

    Come ogni giornata, una giovane elfa si alza presto al mattino e comincia ad allenarsi con l’arco, il suo nome è Eileen. Facendo parte della casata Solium, il suo colore di capelli è rosso. Possiede dei capelli lunghi, lisci che tiene avvolti con una coda di cavallo che pende lungo la schiena. Il suo tatuaggio parte sopra l’occhio sinistro e scende fino ad arrivare alla guancia. Non è un tatuaggio con un simbolo particolare. E’ un insieme di linee che termina alla guancia sinistra. Ella indossa degli spallacci piccoli di ferro, un vestito verde ricamato anche con foglie. Indossa dei pantaloni neri e cammina sempre senza scarpe. Ella è una giovane elfa di diciassette anni, possiede un fisico slanciato e snello. Nonostante la giovane età, è molto bella da far ingelosire un’adulta. Nonostante sia affascinante, viene esclusa dagli altri giovani elfi. Fin da piccola è sempre stata presa di mira dai bulli perché secondo loro era diversa. La prendevano in giro dicendo che aveva le orecchie poco a punta, che non era molto abile a correre tra alberi. Le classiche divergenze tra bambini, tuttavia, Eileen è stata molte volte male perché gli anni passavano e la situazione non migliorava. Le prese in giro, le umiliazioni non diminuivano. Veniva derisa di continuo. Ella era sempre stata timida e non aveva mai avuto il coraggio di dimostrare che lei era come loro. Col tempo cominciò a fregarsene delle umiliazioni continuando a vivere la sua vita. Un giorno, alcuni suoi coetanei la legarono e la portarono al confine con la foresta lasciandola da sola, indifesa per tutta la notte. Il giorno dopo ella tornò al villaggio, aveva sopportato per anni i sopprusi e quell’atto era stata la goccia che aveva fatto travasare il vaso. Andò dall’artefice dello scherzo e cominciò a picchiarlo. La furia aveva invaso il suo corpo e lo picchiò talmente forte da fallo piangere e supplicare, tuttavia non era ancora soddisfatta e continuò a picchiarlo fino a farlo cadere in coma. Resasi conto di quello che aveva fatto si calmò e cominciò a piangere dalla disperazione. Il giovane elfo si risvegliò dopo dieci mesi, dal quell’atto, tutti cominciarono ad avere paura di Eileen. Da quel giorno le umiliazioni cessarono ma la situazione non era migliorata. Tuttavia non si perse d’animo e continuo a vivere la sua vita addestrandosi con l’arco. Spesso si addestrava da sola per concentrarsi meglio. Sua madre Talya incitava sempre la figlia a provare di relazionarsi con gli altri ma la figlia non ascoltava. Ormai era stata segnata a vita come l’elfa che aveva quasi ucciso un giovane elfo a sangue freddo. Eileen non gli interessava più relazionarsi con la sua gente, lei ci aveva provato ma niente. Preferiva rimanere da sola. Tuttavia, vedere gli altri suoi coetanei che si divertivano insieme la faceva lo stesso sentire male. Tutti avevano amici tranne lei. Spesso si chiedeva se era davvero lei quella diversa o erano gli altri che erano troppo stupidi per non accettarla per quello che era. A volte, alla sera, quando tutti dormivano, si arrampicava sull’albero più alto del villaggio per ammirare il cielo stellato. In quel momento di tranquillità si sentiva sicura e a casa. Sognava spesso di lasciare il villaggio per avventurarsi nel regno degli umani ma se l’avrebbe fatto, la sua gente non l’avrebbe più ripresa con se. Inoltre, aveva timore degli umani. Nonostante fosse timida ed insicura di sé stessa, quando brandiva un arco cambiava completamente carattere, diventando seria, attenta e precisa. Spesso andava a caccia di nascosto perché secondo lei era un buon allenamento. Tuttavia molte volte veniva scoperta e rimproverata perché non era compito suo cacciare. Gli dicevano sempre la stessa frase:

    L’obiettivo del Clan degli Arcieri è quello di supportare il Clan dei Guerrieri in battaglia

    Il suo clan durante le battaglia restava nelle retrovie. L’allenamento non si basava solamente ad imparare a maneggiare un arco, ma a diventare una cosa sola con esso e a padroneggiare la magia con le armi. I membri del suo clan venivano chiamati anche Arcieri Maghi perché riuscivano a sviluppare quel poco di magia che potevano fare. Terminato l’allenamento, stanca ed esausta si reca a casa per mangiare. Uno dei momenti più belli della giornata era il cibo di sua madre. Ogni volta che tornava a casa esausta, il cibo di sua madre le ridava energie e inoltre apprezzava molto la sua cucina e molte volte chiedeva anche il bis. Sua madre si stupiva di quanto riuscisse a mangiare e a non ingrassare. Alla sera, dopo cena, decise di passeggiare nella foresta in tutta tranquillità a sentire i rumori della natura che riuscivano a rilassarla. Non si rese conto che camminò molto e si allontanò troppo dal villaggio ma non era un problema per lei, sapeva orientarsi. Di colpo, sentì un rumore. Come per istinto prese l’arco in mano. Non si separava mai dalla sua arma, la faceva sentire al sicuro. Pensò che quel rumore fosse un animale ma si sbagliò, dietro ad un albero, appoggiato ad esso c’era un umano. Appena lo vide fece un saltò indietro perché non ne aveva mai visto uno in vita sua. L’uomo, ansimava ed era ferito sul costato. Era un uomo di circa trent’anni, capelli biondi chiari corti, indossava dei vestiti semplici ma molto colorati. Questi non vide subito Eileen, era semi svenuto e la ferita gli faceva perdere continuamente i sensi per poi farlo risvegliare subito. Appena la vide disse:

    Ti…ti…prego. Aiu…aiutami

    Yanamn dem doriam do seria Disse Eileen in elfico

    Gli elfi comunicavano tra loro in lingua elfica, tuttavia, impararono la lingua degli umani anche se non la usavano mai.

    Aiut… Svenne di nuovo l’uomo

    Eileen si avvicinò piano piano per osservarlo meglio. Trovava buffo che gli umani non avevano le orecchie a punta. Frugò tra le sue cose, non trovò niente di particolare: un libro, un pezzo di pane, uno strano oggetto metallico con simboli e numeri. La domanda più importante era un’altra: Cosa fare con quell’umano? Decise di salvarlo nonostante fosse umano. Cominciò a cercare erbe per curarlo, di nascosto prendeva libri di alchimia per esercitarsi. La legge degli elfi era molto severa, i membri dei clan non poteva svolgere compiti o imparare abilità degli altri clan. Aveva sempre trovato quelle regole molto stupide. Per fortuna, Eileen aveva imparato qualcosa grazie ai suoi allenamenti privati. Riuscì a curare l’umano. Rimase ad aspettare fino a quando si sarebbe svegliato. Per fortuna la notte era appena iniziata e non dovette aspettare molto. L’uomo si svegliò un po’ intontito. Si guardò attorno un po’ spaesato non capendo com’era arrivato in quella caverna. Appena vide Eileen, seduta di fronte a lui con l’arco teso pronta a scoccare una freccia se egli gli avesse fatto qualcosa di brutto, l’uomo si agitò e disse:

    Chi…chi sei?

    Yota deriem tudios

    Eileen disse in elfico: Potrei farti la stessa domanda. L’uomo la osservò cercando di capirne i lineamenti perché essendo sera non riusciva a definirli però capì che si trattava di un’elfa.

    Sei un elfo giusto? Se parli la mia lingua dimmi qualcosa

    Eileen rimase in silenzio ma decise di accontentare la richiesta dell’umano.

    Chi sei? Come sei arrivato fin qui?

    Noto con piacere che parli la mia lingua

    Non tergiversare. Rispondimi!

    Tutta quella sicurezza a volte la spaventava. Era la prima volta che interrogava e per di più parlare con un umano.

    Mi chiamo Markos. Provengo da New Eridon. La Capitale. Ero diretto verso un villaggio a sud per svolgere delle ricerche per il Re. Recentemente stanno avvenendo degli attacchi a sud di Syron e sono stato incaricato di scoprirne la causa

    Se sei diretto a sud, perché sei venuto a nord?

    Quando arrivai al villaggio trovai diverse impronte che conducevano a nord. Le seguì ma venni attaccato da dei briganti. Fui costretto a deviare la mia strada e a rifugiarmi nella foresta. Sapevo che non si sarebbero addentrati per paura di… S’interruppe di colpo

    Paura di chi? Di chi? Urlò Eileen

    Markos esitò ma le rispose:

    …di voi elfi

    Sentendo quelle parole: paura degli elfi, le faceva ridere. Perché gli umani dovevano avere paura di loro, semmai doveva essere il contrario. Tuttavia non si allungò con i suoi pensieri e continuò a interrogare l’uomo.

    Tu non hai avuto paura

    I briganti sono persone ignoranti che pensano solo ad arricchirsi. Io non ho paura di voi. Anzi…vorrei conoscervi

    Taci! Come hai fatto ad entrare nella foresta? Ci sono alcuni dei nostri che pattugliano la zona circostante del villaggio

    Ho usato un incantesimo di mimetizzazione per non farmi uccidere dalle creature che abitano questa foresta

    Sei un mago?

    Non proprio. Conosco solo questo incantesimo. Lo uso durante le mie indagini. Il termine esatto è spia

    Sei una spia che non sa combattere?

    Non amo molto la violenza Disse facendo un mezzo sorriso

    Eileen studiava Markos con attenzione e sembrava che dicesse la verità, tuttavia non voleva abbassare la guardia.

    Per questa notte puoi rimanere in questa caverna. Domani ti porterò a tale ora un po’ di provviste. Dopodiché tornerai da dove sei venuto

    Perché non mi porti al tuo villaggio?

    Ti ucciderebbero

    Markos cominciò a tremare di paura e ad incuriosirsi sulla benevolenza di Eileen.

    Va bene. Resterò qui

    Eileen annuì e tornò a villaggio. Non riuscì a dormire perché quello che stava facendo era contro la legge degli elfi. Non dovevano aiutare un umano altrimenti la pena sarebbe stata la morte. L’odio che gli elfi nutrivano per gli umani era talmente grande che avrebbero addirittura ucciso alcuni dei loro se avessero avuto contatti con loro. Pregò che la giornata successiva arrivasse e che terminasse.

    TERZO CAPITOLO: I misteriosi invasori

    Eileen si svegliò con un forte mal di testa. Era sotto pressione e sperava che quella giornata finisse subito. Mentre faceva colazione con sua madre, ella le disse:

    Andremo anche noi alla riunione delle Casate fra due anni?

    Certo. E’ nostro dovere e obbligo. Dobbiamo mantenere la sicurezza del nostro popolo

    Di solito cosa si discute alla riunione?

    Un po’ di tutto. Se ci sono state malattie, se i nascituri sono superiori rispetto alla precedente riunione. Le classiche cose noiose Finì con una risata

    Si parla anche degli umani?

    Sempre. Sono il pericolo maggiore. Potrebbero invadere i nostri villaggi ed ucciderci se solo lo volessero

    E se invece non lo vorrebbero?

    Cosa intendi dire?

    Eileen si rese conto che stava per cominciare un discorso che l’avrebbe messa in pericolo.

    Se invece non vogliono più cacciarci ma vogliono fare amicizia?

    La madre di Eileen assunse uno sguardo serio e disse:

    Quello che dici può anche essere vero. Ormai sono passati ottocento anni e l’odio si è un po’…freddato, diciamolo in questo modo. Di sicuro ora ci saranno umani che vogliono stringere rapporti di amicizia con noi…tuttavia… s’interruppe facendo un sospiro

    …tuttavia…sono molto pochi e gli umani rimarranno sempre quello che sono sempre stati: dei mostri. Vogliono solo potere e sottomettere tutto e tutti. Anche la natura. Se davvero gli umani vogliono fare pace con noi, ci crederò solamente se il loro re s’inginocchierà di fronte a noi chiedendo di essere ucciso per i peccati commessi in passato

    Le parole di sua madre erano vere. Potevano anche esserci umani buoni ma la crudeltà dell’essere umano non aveva limiti.

    La colpa è anche nostra

    Nostra? Degli elfi? Chiese confusa Eileen

    Certo. Se entrambe le due parti non sono sicuro di fare il primo passo di amicizia, la pace non avverrà mai. Io sono disposta a dare una possibilità agli umani, tuttavia, molti di noi nutrono un odio così profondo per loro che preferirebbero morire pur di non fare pace con gli umani. Il passato è passato e bisogna guardare il futuro costruendone uno nuovo. Io credo che ci possa essere un futuro dove elfi e umani vivano insieme in armonia

    Le parole di Talya era da esempio. Il passato lo si doveva lasciar alle spalle per creare un futuro migliore per le generazione future. Eileen ringraziò molto la madre per la chiacchierata e cominciò  la solita routine giornaliera. Giunta l’ora di cena, Talya ed Eileen cominciarono a chiacchierare tranquillamente come farebbero madre e figlia. La conversazione poi arrivò ad un punto dove fece preoccupare Eileen. La madre disse:

    Ho sentito che la Casata Enuar non ha contatti con le altre casate da tre settimane

    Tre settimane?! Non era mai successo

    Infatti, la cosa preoccupa molto i Sidirion

    Eileen ripensò alle parole di Markos. Forse a sud stava accadendo qualcosa e gli attacchi ai villaggi era collegato. Cominciò a smettere di fare giri mentali assurdi che forse si trattava di una semplcie coincidenza.

    Quindi ora come si risolve la questione?

    Manderanno tre membri del nostro Clan dei Guerrieri a sud per capire il motivo di tale silenzio. La nostra casata è quella più vicina alla loro

    Speriamo che non sia niente di grave

    Già

    Finalmente, giunse la fatidica ora. Eileen tornò da Markos con un po’ di provviste gli indicò la via d’uscita più semplice. Decise di accompagnarlo per evitare il Clan dei Veglianti. Per tutta la camminata, Eileen rimase dietro di lui con l’arco pronto a scoccare. Tuttavia non restò in silenzio e disse:

    Da quanto tempo avvengono gli attacchi a sud?

    Come?

    Ti ho chiesto da quanto tempo ci sono stati attacchi a sud di Syron

    Da tre settimane circa

    Una brutta coincidenza. I suoi dubbi forse erano fondati.

    Perché mi fai questa domanda?

    Stai zitto. Prima rispondi alle mie domande Urlò

    Silenzio.

    Hai scoperto qualcosa di particolare?

    Si. Le impronte conduceva a sud, dalle Terre d’Ombra. Ciò mi fa pensare che questi misteriosi invasori vengano da quelle zone

    Eileen si preoccupò. Forse la Casata degli Enuar era stata attaccata da questi nemici sconosciuti.

    Quanti villaggi hanno distrutto?

    Otto. Nessun superstite. Quando giunsi al primo assistetti ad una scena orribile. Tutti gli abitanti erano stati crocifissi

     Eileen rimase scioccata. Chi potevano essere i misteriosi invasori capaci di tale crudeltà? La curiosità aumentava e chiese:

    Per caso hai trovato…elfi?

    No. Tu sei la prima che incontro in vita mia. All’inizio pensavo che eravate stati voi ma dopo aver scoperto le tracce provenire dalle Terre d’Ombra dovetti ricredermi

    Noi non siamo bestie! Puntualizzò Eileen

    Nemmeno noi anche se voi pensate il contrario

    Silenzio. Tuttavia, Markos disse una cosa che confuse Eileen.

    L’unico indizio che ho trovato è un pugnale

    Eileen ordinò a Markos di fermarsi e di mostrargli il pugnale. Il pugnale era grande come un normale pugnale ma la lama era completamente nera. Un metallo nero molto luccicante. Da come era stato forgiato Eileen capì che era stato forgiato da elfi. Tuttavia a Syron non esisteva un materiale del genere. Il mistero diventava sempre più fitto.

    Posso tenere il pugnale?

    Cosa? Non puoi. E’ un indizio che… Disse per poi essere interrotto da Eileen che gli puntò l’arco in fronte pronto a scoccargli una freccia in fronte. Non aveva mai ucciso un umano ed era un po’ nervosa ma doveva sapere.

    Mi serve. Non dico altro

    D’accordo. Cercherò altri indizi

    Quando giunsero alla fine della foresta, Markos disse:

    Ti ringrazio per avermi salvato

    Non ringraziarmi. L’ho fatto solo per dimostrare alla tua razza che noi siamo migliori di voi

    Anche se sei stata un po’…brusca voglio ringraziarti lo stesso. Inoltre, se per caso ti recherai a New Eridon, vieni a cercarmi e ripagherò il mio debito

    Dandomi questo pugnale hai già ripagato il tuo debito

    No no mia cara Disse ridendo

    Eileen era sbalordita da quell’uomo. Era tranquillo nonostante lo avesse minacciato. Faceva pure l’ironico.

    Questo non ripaga il mio debito. Se avrai bisogno del mio aiuto, mi troverai a New Eridon

    Non credo che succederà. Noi elfi non lasciamo le nostre case da ottocento anni

    La mia offerta resterà valida finché non morirò. Addio

    Markos si allontanò e scomparve nella notte. Eileen ritornò al villaggio a passo spedito perché voleva sapere delle risposte. Tornata a casa si chiuse nella sua stanza e cominciò a leggere diversi libri che in qualche modo spiegassero di quale materiale era composto il pugnale nero. Purtroppo i libri che possedeva non possedevano nessuna spiegazione. Rimase a pensare per un’ora e giunse ad una conclusione. Voleva rivelare a sua madre l’incontro con Markos. La trovò seduta sul suo letto mentre cuciva un nuovo abito. Talya si accorse subito che sua figlia era preoccupata per qualcosa.

    C’è qualcosa che non va?

    Ecco…più o meno

    La madre depose l’abito che cuciva e disse:

    Cosa devi dirmi?

    Io…ehm…ho trovato questo Disse mostrandogli il pugnale

    Talya lo prese e se lo rigirava studiandolo in dettaglio.

    Dove lo hai trovato?

    Ehm…l’ho avuto

    Da chi?

    Eileen si stava agitando e faticava a rispondere ma prima di rivelare la persona che gli aveva dato il pugnale, Talya disse:

    Chiunque ti ha dato questo pugnale è stato uno sciocco

    Perché?

    Come perché? Non l’hai riconosciuto?

    Intendi dire che è un pugnale dei… Disse venendo interrotta

    Esatto. E se si trova qui vuol dire che siamo in pericolo. Tutti

    Talya si alzò e fece segno alla figlia di seguirla.

    Dove andiamo?

    Dal Sidirion. Deve sapere che siamo… Talya venne interrotta da una forte esplosione avvenuta fuori.

    Eileen e Talya corsero fuori e videro che il loro villaggio era assediato. I misteriosi invasori arrivavano da tutte le parti. I loro maghi scagliavano palle di fuoco nero causando forte esplosioni. Gli elfi vennero presi alla sprovvista e le vittime erano già troppe. In poco tempo si armarono per contrastare il misterioso esercito. Eileen e Talya si fecero strada con i loro archi uccidendo i nemici. Essi erano creature dalla pelle completamente nera, gli occhi erano azzurri come il mare e i capelli neri come la notte. Le loro armi erano forgiate nello stesso materiale del pugnale nero trovato da Markos. I misteriosi invasori venuti da sud erano comparsi. Eileen e Talya si unirono ai loro compagni di clan nella battaglia. Grazie alla loro mira infallibile non sbagliavano mai bersaglio, tuttavia, i nemici erano più numerosi del previsto e furono costretti a un combattimento corpo a corpo. Il Clan degli Arcieri nel combattimento ravvicinato erano addestrati in uno stile di combattimento con calci unito con l’arco che lo usavano

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1