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Munch
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E-book52 pagine38 minuti

Munch

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Info su questo ebook

Edvard Munch, l'introspettivo espressionista, viene principalmente associato al celebre dipinto "L'urlo". Ma dietro questo capolavoro di fama mondiale si celano un passato fatto di privazioni e povertà, la tragica morte di sua madre e sua sorella, la depressione, una vita dedicata alla pittura e il riscatto ottenuto a Berlino. Edvard, al centro del "Caso Munch", ha saputo sfidare e oltrepassare i limiti imposti dalle elite artistiche utilizzando un linguaggio dominato da strazianti emozioni e penetrante angoscia.-
LinguaItaliano
Data di uscita2 set 2021
ISBN9788726970173

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    Anteprima del libro

    Munch - Chiara Rebutto

    Munch

    Immagine di copertina: Shutterstock

    Copyright © 0, 2021 Chiara Rebutto and SAGA Egmont

    All rights reserved

    ISBN: 9788726970173

    1st ebook edition

    Format: EPUB 3.0

    No part of this publication may be reproduced, stored in a retrievial system, or transmitted, in any form or by any means without the prior written permission of the publisher, nor, be otherwise circulated in any form of binding or cover other than in which it is published and without a similar condition being imposed on the subsequent purchaser.

    www.sagaegmont.com

    Saga Egmont - a part of Egmont, www.egmont.com

    Introduzione

    Residenza di Ekely, Sköyen (nei pressi di Oslo), atelier all’aperto, inverno 1920.

    Un uomo con le mani sporche di pittura e lo sguardo tormentato sta dipingendo una grande tela. Indossa un cappotto nero, ha i piedi sprofondati nella neve e le mani arrossate per la rigida temperatura. Ma sembra non accorgersi del freddo pungente, mentre la tela prende vita sotto le sue sapienti pennellate. Quell’uomo è Edvard Munch.

    Intorno a lui, tre tele sono appoggiate al suolo, sul prato innevato del giardino, altre due sono appese ai rami di un ciliegio e di un melo. A chi gli chiede spiegazioni sul suo insolito metodo di lavoro, l’artista norvegese è solito rispondere così:

    Si chiama Hestkur, cura da cavallo. È un trattamento che permette di temprare l’anima delle mie opere.

    Un vecchio conoscente, andato a fargli visita nel suo atelier, sembra non comprendere appieno le sue motivazioni.

    Mi state dicendo che lasciate le vostre opere esposte al vento e alle intemperie, incurante dei danni che questi potrebbero arrecare loro? domanda l’uomo incredulo.

    Se permettete, è proprio il contrario, risponde prontamente Munch. Il cielo è diventato tetto e la terra pavimento [...] È come se i miei quadri avessero bisogno di un po’ di sole, di sporco e di pioggia. Solo così diventano più vissuti conclude il pittore norvegese.

    ***

    Munch lasciava per mesi interi le sue tele alla mercé degli eventi atmosferici, degli insetti e degli imprevedibili abitanti del cielo. Il suo obiettivo era eliminare dai quadri la patina di vernice. Questo procedimento non era un capriccio o una mania dettata dai suoi disordini mentali; era, in realtà, parte integrante del suo processo creativo. La chiamava la cura da cavallo: un procedimento tanto singolare quanto drastico che gli permetteva di testare le caratteristiche e la resistenza delle sue opere e di rinvigorirne l’intrinseca essenza, infondendovi maggiore forza e intensità.

    Una cura somministrata con lucida ed estrema consapevolezza da un artista malinconico e angosciato, che soffriva di gravi disturbi psichici ed era abituato a bere alcol sin dalle prime ore del mattino, ma che rimane indubbiamente uno dei più grandi pittori a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

    Capitolo 1. Un’infanzia segnata dal dolore

    Nato in una fattoria di Løten, in Norvegia, il 12 dicembre del 1863, Edvard Munch, nipote del celebre storico medievalista, era il secondo di cinque fratelli: Peter Andreas, Laura Catherine, Inger Marie e la maggiore, Johanne Sophie, alla quale fu, seppur per un breve periodo, molto legato. Un anno dopo la sua nascita, i genitori si trasferirono in un quartiere operaio di quella che all’epoca si chiamava Christiania, oggi diventata Oslo. Qui, il padre Christian iniziò a prestare servizio come medico presso

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