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La Scoperta
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E-book389 pagine5 ore

La Scoperta

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Info su questo ebook

Quando la vita perfetta di un’assistente personale viene distrutta da un segreto vecchio di quarant’anni, riuscirà lei a raccogliere i pezzi e ricostruire il suo mondo?

Ricordare il passato è l’unico modo per riparare il futuro...

Per l’assistente personale della Sub Rosa Eden Freberg, baciare gli uomini è come sbaciucchiare dei manichini: freddi, senza vita, disconnessi. Questo finché non incontra l’affascinante genetista Rick Hartman. Fin dal loro primo contatto, si crea una forte connessione, come se fossero amanti perduti da tempo che si incastrano come i pezzi di un puzzle.

Eden viaggia su un treno espresso verso una beatitudine che va oltre questo mondo, ritrovandosi sposata e con due gemelli in meno di un anno finché Rick non fa deragliare la loro vita perfetta, rivelando la corruzione nel cuore della Sub Rosa. La corporazione transnazionale progetta di cancellare dal pianeta i clan di vampiri Jade e Violet, nonostante non rappresentino una minaccia significativa per gli umani. E Rick è determinato a sistemare le cose.

Ma questo non è l'unico problema.

Nel loro viaggio di scoperta, Eden e Rick scoprono un segreto vecchio di quarant'anni che distrugge le loro identità e minaccia le loro vite. Il loro passato li raggiungerà prima che Rick abbia la possibilità di vendicarsi?
LinguaItaliano
EditoreTektime
Data di uscita4 giu 2022
ISBN9781802501070
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    Anteprima del libro

    La Scoperta - Sandra Carmel

    Table of Contents

    Libri di Sandra Carmel

    Frontespizio

    Note Legali

    Trama

    Dedica

    Marchi registrati e riconoscimenti

    Capitolo uno

    Capitolo due

    Capitolo tre

    Capitolo quattro

    Capitolo cinque

    Capitolo sei

    Capitolo sette

    Capitolo otto

    Capitolo nove

    Capitolo dieci

    Capitolo undici

    Capitolo dodici

    Capitolo tredici

    Capitolo quattordici

    Capitolo quindici

    Capitolo sedici

    Capitolo diciassette

    Capitolo diciotto

    Capitolo diciannove

    Capitolo venti

    Capitolo ventuno

    Capitolo ventidue

    Capitolo ventitré

    Capitolo ventiquattro

    Capitolo venticinque

    Capitolo ventisei

    Capitolo ventisette

    Capitolo ventotto

    Altri Libri Emozionanti

    L'autrice

    Totally Bound Publishing libri di Sandra Carmel

    The Cure

    Capture

    Discover

    Reckoning

    La cura

    LA SCOPERTA

    SANDRA CARMEL

    La Scoperta

    ISBN # 978-1-80250-107-0

    ©Copyright Sandra Carmel 2019

    Cover Art by Erin Dameron-Hill ©Copyright October 2019

    Traduzione di Stefania De Liberato 2022

    Interior text design by Claire Siemaszkiewicz

    Totally Bound Publishing

    Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi, istituzioni ed eventi sono frutto dell’immaginazione dell’autore e non sono da considerarsi reali. Qualsiasi somiglianza con fatti, scenari, organizzazioni o persone, viventi o defunte, veri o immaginari è puramente casuale.

    All rights reserved. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, stampata, fotocopiata, scansionata in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo senza l’autorizzazione scritta di Totally Bound Publishing.

    Eventuali richieste devono essere inviate in forma scritta a Totally Bound Publishing. Atti non autorizzati o soggetti a restrizione in relazione alla presente pubblicazione possono dar luogo a procedimenti civili e/o procedimenti penali.

    L'autore e l'illustratore hanno rivendicato i rispettivi diritti ai sensi del Copyright Designs and Patents Acts 1988 (e successivi emendamenti) come autore di questo libro e illustratore dell'opera.

    Published in 2019 by Totally Bound Publishing, United Kingdom.

    Nessuna parte del presente libro può essere duplicata, scansionata, o distribuita in qualsiasi forma stampata o elettronica senza autorizzazione. Si prega di non partecipare o incoraggiare la pirateria di materiali protetti da copyright in violazione dei diritti degli autori. Acquista solo copie autorizzate.

    Totally Bound Publishing è un’etichetta del Totally Entwined Group Limited.

    Se hai acquistato questo libro senza copertina dovresti essere informato che questo libro è proprietà rubata. E 'stato segnalato all'editore come invenduto e distrutto e né l'autore né l'editore hanno ricevuto alcun compenso per questo libro sottratto.

    Libro secondo della serie La cura

    Quando la vita perfetta di un’assistente personale viene distrutta da un segreto vecchio di quarant’anni, riuscirà lei a raccogliere i pezzi e ricostruire il suo mondo?

    Ricordare il passato è l’unico modo per riparare il futuro...

    Per l’assistente personale della Sub Rosa Eden Freberg, baciare gli uomini è come sbaciucchiare dei manichini: freddi, senza vita, disconnessi. Questo finché non incontra l’affascinante genetista Rick Hartman. Fin dal loro primo contatto, si crea una forte connessione, come se fossero amanti perduti da tempo che si incastrano come i pezzi di un puzzle.

    Eden viaggia su un treno espresso verso una beatitudine che va oltre questo mondo, ritrovandosi sposata e con due gemelli in meno di un anno finché Rick non fa deragliare la loro vita perfetta, rivelando la corruzione nel cuore della Sub Rosa. La corporazione transnazionale progetta di cancellare dal pianeta i clan di vampiri Jade e Violet, nonostante non rappresentino una minaccia significativa per gli umani. E Rick è determinato a sistemare le cose.

    Ma questo non è l'unico problema.

    Nel loro viaggio di scoperta, Eden e Rick scoprono un segreto vecchio di quarant'anni che distrugge le loro identità e minaccia le loro vite. Il loro passato li raggiungerà prima che Rick abbia la possibilità di vendicarsi?

    Dedica

    A coloro che non dimenticano di fare tesoro dei ricordi.  

    A coloro che apprezzano l'acqua tannica.

    E a Bastian e Merlin, i miei affettuosi e bellissimi bambini, per il vostro amore incondizionato, il vostro sostegno e per aver aggiunto le vostre parole speciali alla mia storia.

    Marchi registrati e riconoscimenti

    L'autrice riconosce lo status di marchio registrato e i proprietari dei seguenti marchi denominativi citati in questa opera di finzione:

    Eclipse: Stephenie Meyer

    Burj Khalifa: Emaar Properties

    Studio 54: Roudabout Theater Company

    Jim’s: Jim’s Group

    I Know You Love Me Too: Chris Raven

    La verità del ghiaccio: Dan Brown

    James Bond: Ian Fleming

    PowerPoint: Microsoft Corporation

    Spooks: BBC One, BBC Three

    Bailey’s: R&A Bailey and Company Limited

    Teflon: The Chemours Company FC, LLC

    MG: MG Car Company Limited

    Hyundai: Hyundai Motor Company Corporation

    Woolmers Estate: Woolmers Foundation Inc.

    Vegemite: Bega Cheese Limited

    Sogno di una notte di mezza estate: William Shakespeare

    Il diario di Bridget Jones: United International Pictures, Miramax Films, Mars Distribution

    North and South: Elizabeth Gaskell

    Forum Melbourne: Marriner Group

    Home Beautiful: Pacific Magazines

    La sonnambula: Vincenzo Bellini

    The Rocky Horror Picture Show: Twentieth Century Fox

    Cenerentola: Disney Enterprises Inc.

    Prince Charming (Principe Azzurro): Disney Enterprises Inc.

    Macca’s: McDonald’s Corporation

    TASER: Taser International Inc.

    Intervista col vampiro: Anne Rice

    Il gatto del Chesire: Lewis Carroll, Disney Enterprises Inc.

    SAS, Scandinavian Airlines: SAS Group

    Kinder Sorpresa: Ferrero

    Cup-a-Soups: Continental, Lipton

    Outlook: Microsoft Corporation

    Rapunzel: Disney Enterprises Inc.

    Filofax: Filofax Group Limited Company

    Hold Me, Thrill Me, Kiss Me: Harry Noble

    Baby I’m Yours: Van McCoy

    Tonight I Celebrate My Love for You: Gerri Goffin, Michael Masser

    Monopoli: Hasbro Inc.

    Chartreuse: Carthusian Monks

    Ai confini della realtà: Rod Serling

    AFL: Australian Football League

    Google: Google Inc.

    Capitolo uno

    Il ciclo dell'anello

    Laboratorio sotterraneo Sub Rosa, Hobart, ottobre 1965

    Aiuto! Aiutateci! Gridò Eva, senza che però uscisse alcun suono. Il respiro le si era bloccato in gola. Doveva essere un sogno.

    Svegliati. Svegliati! Chiuse gli occhi, poi li riaprì. No! Si trovava ancora nei sotterranei della SubRosa. All’inferno, ma non quello biblico, fatto di fuoco. Era spoglio e sterile, come un laboratorio, l'odore pungente della candeggina le pungeva le narici.

    Troveremo un modo per uscire da qui, voleva dire a suo marito, ma non poteva. Avevano un pubblico, un pubblico che indossava tute nere anti-radiazioni, gli occhi dall'aspetto inumano schermati che li scrutavano studiando, analizzando, valutando se tenerli in vita.

    Li conosco?

    Li conosce mio marito?

    Nessuna di quelle figure spaventose aveva detto una parola.

    Quello che comandava teneva in mano una siringa piena di liquido che brillava nella luce cupa. Lo sguardo di lei sfrecciò tra l'uomo e l'ago. L'uomo e l'ago. L'uomo e... Lui ne spremette una goccia e lei inghiottì freneticamente zampilli d'aria. Con mossa rapida le infilò la siringa nella flebo. No, no, n...

    Si svegliò. Ancora prigioniera, legata a un lettino freddo come la pietra. Le sembrava di essere pietrificata. Dovevano essere le droghe che le iniettavano ad attenuare la sua paura.

    L'adrenalina giaceva dormiente nel suo sistema, il suo cuore continuava a rimbombare. Tum. Tum. Tum. La circolazione rallentò facendo scorrere nelle vene il suo sangue simile a lava e annebbiandole il cervello.

    Pensieri confusi e sparsi le turbinavano nella mente, per lo più al di fuori dalla portata della coscienza. Tentò di aprire gli occhi, con le palpebre che pendevano pesanti, quasi immobili, come se ogni ciglio fosse appesantito da un manubrio di dieci chili.

    La avvolgeva una calma artificiale che offuscava ulteriormente il suo senso della realtà: non male, ma nemmeno bene. Galleggiava, era rilassata... ma era intrappolata, senza possibilità di fuga.

    Cercò di girarsi per vedere l'amore della sua vita, ma il suo corpo sbatté contro il tavolo d'acciaio. Ugh, gemette. Spessi elastici neri le circondavano il petto, i fianchi, le ginocchia, le caviglie e i polsi, tenendola al suo posto, tenendola prigioniera.

    Inclinando il collo, era riuscita solo a intravedere i capelli castano-oro di suo marito. L'agenzia aveva preso le sue precauzioni. Avevano fatto in modo di interrompere la connessione con la sua anima gemella.

    Suo marito, Richard, aveva scoperto delle cose, informazioni sensibili e ora...

    Non era colpa sua. Aveva cercato di fare la cosa giusta e l'aveva convinta a sostenerlo, ma erano stati intercettati.

    Non erano sposati da molto tempo. Il 23 luglio 1965. Tre, brevi, fantastici mesi. Erano ancora nella fase della luna di miele.

    Incantata dagli occhi verde chiaro di Richard, dalle sue labbra tenere e appassionate, dalle parole sexy che le sussurrava, aveva fatto l'amore con lui giorno dopo giorno, notte dopo notte. E ogni mattina, si svegliava rannicchiata a lui, al sicuro tra le sue forti braccia.

    Ma non era solo un amante meraviglioso, era un uomo romantico e premuroso, che spesso le lasciava un dolce pensiero o una poesia in posti diversi: sul taccuino vicino al telefono, sul suo comodino, su un sottobicchiere, sul tovagliolo della cena, appuntato al frigorifero da una soffice calamita raffigurante dei gatti e persino sullo specchio appannato, in modo che lo trovasse quando usciva dalla doccia.

    Proprio quando pensava che avesse finito i posti dove nasconderli, ne trovava uno nuovo. Richard, sempre così premuroso, amorevole e pieno di sorprese...

    All’improvviso, alcune parole biascicate a lui la scossero dallo stato di sonnolenza facendole aprire di scatto gli occhi alla luce. Una luce intensa come per gli interrogatori. Strizzò gli occhi, sbattendo furiosamente le palpebre nel tentativo di adattarsi al bagliore.

    Era stata spostata, e il suo prezioso anello di fidanzamento a forma di cuore, la fede nuziale e l'orologio d'oro in marcasite erano spariti. Dopo sarebbero stati loro a essere eliminati?

    Soffocò un respiro simile a un singhiozzo, soffocando l'aria nociva, e il suo ventre si strinse. Ancora dolorante, nuda, fredda, cercò di mettere a fuoco i suoi occhi appannati e pieni di lacrime sul bel viso di Richard. Lui giaceva solo a pochi metri, ma lei riusciva a malapena a distinguerlo. Se questo faceva parte del piano di tortura della Sub Rosa, funzionava mille volte di più di qualsiasi sofferenza fisica.

    Se solo avesse potuto allungare la mano e toccare suo marito, dirgli che lo amava, rassicurarlo che non lo incolpava di nulla e che ce l'avrebbero fatta... Sarebbero stati di nuovo insieme, più forti che mai. Tuttavia, faceva fatica a formare parole nella sua testa, figuriamoci a pronunciarle, la sua lingua era intorpidita, pesante, come difettosa.

    Lo stesso uomo vestito di nero si avvicinò e preparò una siringa con un liquido blu. Nooo! Ti prego, non farlo... Lascialo stare! supplicò lei con parole lente e confuse.

    L'uomo senza volto infilò la siringa nella flebo di suo marito. Calde lacrime le sgorgarono dagli occhi e un'esplosione di adrenalina le mise il cuore in fibrillazione, con battiti frenetici che urtavano la sua cassa toracica.

    In pochi secondi, gli occhi di Richard si spensero e lui si afflosciò come un burattino con i fili tagliati. Lei si sforzò di afferrare gli ostinati legacci, cercando disperatamente di liberarsi per raggiungere il marito apparentemente senza vita, ma l'uomo si avvicinò e infilò lo stesso ago nella sua flebo.

    Nero.

    Luce.

    Nero, luce, nero, luce, nero, luce. Le tremolanti luci fluorescenti si oscurarono e il battito di lei precipitò, il suo urlo fu a malapena un sussurro.

    Capitolo due

    Una sensazione di realtà

    Hobart, giugno 2010

    Eden Freberg e la sua migliore amica, Grace, uscirono dal cinema e si ritrovarono sulla strada poco illuminata dopo aver visto Eclipse per la prima volta. Camminarono verso l'auto con il costante ticchettio dei loro tacchi che riecheggiava sul marciapiede.

    Oh mio Dio, Edward è così perfetto, vero? Esclamò Grace, quasi intrecciandosi sulla sua lingua irrequieta.

    Sì, se pensi che un vampiro sexy sia un buon partito. Deve solo ritrovarsi affamato una notte e improvvisamente sembrerai incredibilmente attraente... come un succulento cheeseburger.

    Molto divertente.

    Eden sorrise. Seriamente però, diciamo che mi sono messa con un vampiro 'vegetariano' come Edward nella vita reale. Come farei a spiegartelo? Penseresti che sono impazzita, e non dire che non è vero.

    Potrei pensare che sei leggermente pazza, ma se il ragazzo è sexy come Edward...

    Sei incredibile!

    Grace sorrise come se Eden le avesse fatto un complimento.

    Eden scosse la testa, facendo ricadere i capelli sulle spalle. Se me lo chiedi, penso che Stephenie stia facendo sapere a tutte noi ragazze che le probabilità di trovare un uomo come Edward sono pari a quelle di trovare un fidanzato vampiro.

    Devi proprio rovinare la mia piccola fantasia, vero?

    Beh, non credo che sia positivo fantasticare su qualcosa di impossibile. Ci sono già troppi libri e blockbuster di Hollywood che fanno questo alle donne. Ci predispongono solo al fallimento.

    Grace alzò gli occhi al cielo e sospirò. Ugh. Eden, è solo un film. Nessuno lo prende seriamente. Sul serio, certe volte non sei per niente divertente.

    Sei tu quella che dice sempre che dovremmo essere realiste.

    Grace si fermò e si voltò verso di lei, i suoi occhi marrone cioccolato che la scrutavano. Esatto, quando si tratta della vita reale. E, a proposito di vita reale, perché non vai a parlare con quel tipo?

    Quale ragazzo? Eden riprese a camminare, mentre la brezza gelida raffreddava l'esplosione di calore salitale alle guance.

    Sai esattamente a chi mi riferisco.

    L'uomo in questione aveva osservato Eden per settimane e lei non ci aveva messo molto a notarlo. Con il suo stile rock e il suo bell'aspetto, si era fatto notare anche nella scarsa luce del club. Eden aveva avuto diverse opportunità di iniziare una conversazione, mentre prendeva un drink al bar, mentre andava verso i bagni, mentre si dirigeva verso la pista da ballo; ma le mancava il coraggio di fare quel primo passo... specialmente dopo quel che era successo con quegli altri bellissimi ragazzi.

    A differenza della sua amica, Eden non era una donna da una notte e via, rimaneva concentrata a trovare un uomo decente, l'uomo giusto. Quando l'aveva detto a Grace durante una delle loro serate, l'amica si era messa a ridere e le aveva detto: Cosa ci fai qui allora? Questo posto è un mercato della carne!

    Mesi prima, Grace l'aveva affrontata durante la loro pausa pranzo al lavoro.

    Dai, Eden. ‘Ci deve essere almeno un ragazzo che ti piace qui al club. Sei single da anni. Non è giusto’.

    Per tutta risposta Eden aveva infilzato la sua insalata di manzo al sangue. ‘Sto bene così’.

    ‘No, non è vero. Stai cercando disperatamente, disperatamente il ragazzo giusto. E come farai a sapere se è lui, se non gli parli?’

    Eden si era infilata in bocca una forchettata di carne rosso sangue. 'Suppongo...'

    ‘Solo perché parli con qualcuno non significa che tu debba andare oltre. Vedila come un'esperienza utile per quando incontrerai la persona giusta’.

    La volta successiva che erano uscite, Eden aveva inghiottito un paio di Liquid Icebreakers e si era avvicinata a un ragazzo di bell'aspetto che secondo Grace l'aveva adocchiata.

    Stava parlando con un paio di altri uomini finché uno di loro gli aveva dato un colpetto sul braccio facendolo girare. Dal sorriso sorpreso sul suo volto, sembrava come se avesse appena vinto il primo premio alla lotteria.

    Eden aveva preso qualche respiro profondo e si era sforzata di fare il sorriso più radioso di cui era capace. Ciao, sono Eden.

    Ciao Eden, sono Finn. Piacere di conoscerti.

    Anche per me. Non ti ho mai visto qui prima. La sua voce aveva vacillato. Per fortuna, la musica ad alto volume aveva contribuito a mascherarla.

    Probabilmente perché è la mia prima volta in Tasmania. Sono arrivato solo stamattina.

    Lei spostò il peso da un piede all’altro. Oh. Da dove vieni?

    Melbourne.

    Allora, ti stai divertendo? Si era appoggiata al bancone per cercare di impedirsi di tremare.

    Ora sì.

    Eden aveva distolto gli occhi dal suo sguardo che la fissava. Uhm... quanto tempo ti fermi?

    Solo fino a lunedì... purtroppo.

    Lei aveva alzato lo sguardo verso di lui. Oh, è un peccato.

    Lo è di sicuro. Allora, vivi da queste parti?.

    Sì, a circa cinque minuti di distanza... in macchina.

    I suoi occhi si erano illuminati come se avesse selezionato il premio di notte migliore della sua vita. Davvero?

    Eden riposizionò la sua mano scivolosa e sudata sul bancone per riguadagnare un po' di stabilità. Sì. Cosa ti porta qui, affari o piacere?

    Il lavoro in origine, ma...

    Ma?

    Qui è più piacevole di quanto mi aspettassi, disse con sorriso allusivo.

    Lei ingoiò il nodo di nervi che le attanagliava la gola. Capisco.

    Si era avvicinato di più, mentre i capelli castano scuro gli ricadevano sulla fronte dandole la tentazione di allungare la mano e scuoterli via. Comunque... vuoi bere qualcosa?

    I due cocktail che aveva bevuto prima e il profumo del suo dopobarba avevano creato un mix inebriante, ma non abbastanza da placare la sua ansia. Oh, uhm... Sì. Uno champagne della casa andrebbe bene. Grazie.

    Lui ordinò da bere, le diede un bicchiere di champagne e la condusse a un tavolo tranquillo in un angolo buio. Lei si sedette e lui scivolò accanto a lei. Erano seduti così vicini che lei poteva quasi sentire il battito del suo cuore.

    Aveva guardato nei suoi intensi occhi azzurri e il battito le era salito alle stelle, come se si trovasse al Burj Khalifa. Forse Grace aveva ragione. Forse gli uomini sexy là fuori erano interessati e lei doveva solo avvicinarli per far succedere qualcosa.

    Lo sguardo di Finn si spostò dai suoi occhi alle sue labbra e si chinò. Le coprì la bocca con la sua, ma invece di eccitarsi, lei si sentì improvvisamente svuotata, bloccata, come se la sua saliva si fosse addensata in cemento armato, impedendole di muoversi.

    Lo shock le aveva come disattivato le labbra e la lingua, come se fosse paralizzata da un anestetico. Basta, basta, basta! Si era tirata indietro e lo aveva fissato. Quel ragazzo era fisicamente attraente, amichevole. Come poteva il bacio essere così sbagliato?

    Lo sguardo affamato di lui, alla ‘voglio assaggiare ogni pezzo del tuo corpo’ nei suoi occhi le confermò che era passato da interessato a eccitato. Eden si accigliò. Ma come può essere? A meno che non fosse un sociopatico egoista e delirante.

    Scappa. Aveva bisogno di fuggire... e in fretta.

    Aveva esaminato i dintorni. Se solo fosse stata una mutaforma, sarebbe potuta scomparire nella corrente di fumo profumato che fluttuava davanti a loro. Ma non lo era. Merda, merda, merda! Era saltata in piedi, lo aveva ringraziato per il drink e la chiacchierata, poi era partita alla ricerca di Grace.

    Eden si era messa tra la sua amica e un uomo, facendo scoppiare la loro bolla di seduzione in cui si trovavano. "Dobbiamo andarcene. Ora!" disse, in preda al panico.

    Fuori, qualcuno afferrò il braccio di Eden, fermandola. Il suo stomaco sprofondò. No!

    Che diavolo sta succedendo?

    Grace. Eden espirava a fatica. Ti spiegherò tra un minuto. Possiamo andarcene, per favore? disse con parole traballanti, mentre strappava il braccio dalla presa di Grace.

    Una volta in macchina, Eden le spiegò la situazione.

    Non ti preoccupare. Non è un grosso problema. Grace aveva spazzato via le sue preoccupazioni come la lanugine di un cappotto. Probabilmente non avevate la giusta alchimia sessuale. Non puoi arrenderti sulla base di una sola esperienza. Promettimi che farai un tentativo con qualcun altro.

    Eden aveva accettato con riluttanza, e due settimane dopo ci aveva riprovato con un bell'uomo di Sydney dall'aspetto sexy... con risultati altrettanto disastrosi. Non riusciva a capire. Forse c'è qualcosa che non va in me, aveva detto a Grace mentre tornava a casa in macchina.

    No, penso che sia perché le tue aspettative sono troppo alte.

    Eden, nell'oscurità, aveva fissato il finestrino del lato passeggero. Mi piacciono, ma solo fino a che non mi toccano.

    Lo so. Ma ovviamente quello che ti aspetti di provare non è realistico.

    Eden scrollò le spalle. Forse. Non lo so. Anche se dovrei provare qualcosa di anche solo vagamente piacevole, soprattutto se li trovo attraenti.

    Grace si era fermata a un semaforo rosso. Hai ragione, dovresti. Il suo sguardo da esperta aveva incontrato gli occhi di Eden. Onestamente penso che tu abbia creato questo ideale nella tua testa di come le cose dovrebbero essere e di come ci si dovrebbe sentire, e nessun uomo ne sarà mai all'altezza.

    Eden abbassò lo sguardo concentrandosi sul suo anulare sinistro senza anello, con la vista offuscata dalle lacrime. Probabilmente hai ragione. Ma ho bisogno di sentirmi in un certo modo per perseguire qualcosa, altrimenti non funzionerà mai.

    Il semaforo diventò verde e Grace proseguì lungo la strada. Solo tu puoi decidere cosa è giusto per te. È solo che non voglio vederti fallire.

    Lo so. Grazie. Con le sue ripetute esperienze poco brillanti con gli uomini, Eden aveva cominciato a credere che sarebbe rimasta single... per sempre.

    Capitolo tre

    Un nuovo inizio

    Thornton saltò sulle ginocchia di Eden per un po' d'amore, le sue fusa che toccavano una frequenza meditativa nelle sue onde cerebrali. La sveglia del cellulare trillò facendola sobbalzare, gli artigli di Thornton si aggrapparono ai suoi pantaloni della tuta e le graffiarono le cosce.

    Ahi! Lei lo spinse via e il gatto si rannicchiò accanto a lei sul divano. Era arrivato il momento di prepararsi per il suo rituale del mercoledì.

    Giorno dello scollinamento, diceva Grace ogni volta, e, con uno scintillio negli occhi, aggiungeva, e speriamo che porti fortuna per la notte!

    Dopo aver passato in rassegna i vestiti nel suo guardaroba diverse decine di volte, Eden si infilò in un abito blu-viola con scollo a barchetta e si valutò nello specchio a figura intera con cornice bianco-rosa. Una bella scollatura che valorizzava le sue curve. Non potrà resistermi. Una risata nervosa le sfuggì dalle labbra. Dita incrociate!

    Grace andò a prenderla e dieci minuti dopo erano dentro il nightclub. Andarono subito al bar e Grace ordinò per entrambe dello champagne. Bevande alla mano vagarono su e giù, salutando con un cenno i clienti abituali. Eden scrutava ogni avventore, ogni angolo buio, ma non aveva scorto alcun segno di lui... ancora.

    Il club alla moda a due piani lampeggiava di luci da discoteca, e la nebbia al profumo di fragola sibilava dalle macchine del fumo in sincronia con la musica. I proprietari pubblicizzavano il posto come lo Studio 54 di Hobart, anche se in scala ridotta.

    Al piano di sotto, trovarono un posto sulla pista da ballo vicino al bar principale. Pochi secondi dopo, apparve lui, in piedi al suo solito posto vicino al bar sul retro. Un sorriso si diffuse sulle labbra di Eden.

    Si gettò nel ballo infondendo sensualità nei suoi movimenti, incoraggiata dal paio di drink che aveva bevuto e dallo sguardo sensuale e pieno di desiderio di lui.

    Eden lanciò un'altra occhiata nella sua direzione e gli occhi di lui si fissarono nei suoi. Il suo cuore sobbalzò facendole distogliere lo sguardo.

    È di nuovo qui. La voce di Grace le rimbombò nell'orecchio.

    Scusa? Eden si allontanò da lei danzando.

    Grace si sporse in avanti, con le sopracciglia sollevate. Quel tipo. Il ragazzo stupendo che sta al bar e ti scopa con gli occhi ogni settimana.

    Oh... lui.

    Sì, lui. Vai da lui e parla con quel pover'uomo. Per favore!, la implorò.

    Eden scosse la testa e abbassò lo sguardo. Non posso.

    Grace si avvicinò. Certo che puoi. Dimentica quel che è accaduto in passato. Questo è un altro ragazzo. Vai a fare due chiacchiere con lui. È abbastanza ovvio che sia interessato. Non riesce a toglierti gli occhi di dosso. È come se non esistesse nessun'altra donna.

    Eden fissò gli occhi dell'amica, in cerca di risposte. Se è così interessato, perché non mi si avvicina?

    Forse è timido?

    Beh, anch'io sono timida...

    Beh, qualcuno deve fare la prima mossa, disse Grace, scuotendo i fianchi al ritmo sostenuto e martellante.

    Eden incrociò le braccia. Solo non vedo perché devo essere io.

    Ti piace o no?

    Beh... sì, è piuttosto carino. E in un certo senso stiamo già flirtando...

    Una luce stroboscopica lampeggiò sul viso di Grace. Allora non stare lì impalata. Và a parlargli. Ti sei già avvicinata a dei ragazzi. Non è un affare di stato. Qual è la cosa peggiore che può succedere?

    Mi sentirò come se un camion di cemento avesse parcheggiato nella mia bocca... di nuovo.

    Almeno saprai che non è quello giusto e potrai passare a qualcun altro.

    Eden fissò le sue scarpe di vernice blu-viola. Non lo so.

    Hai ventisette anni. Sciogliti i capelli. Divertiti un po' o resterai single per tutta la vita. È questo che vuoi?

    Il suo sguardo si scontrò con quello di Grace. No, certo che no. Ma devo fare ciò che sento.

    Grace si allontanò alzando le mani. Bene. Fà come vuoi. Io sto solo cercando di aiutare.

    Eden si sforzò di sorridere. Lo so. Grazie.

    Ok, vado al bar. Vuoi qualcosa?

    No grazie.

    Grace se ne andò e Eden riprese a ballare. Diede un'altra occhiata di nascosto verso il punto in cui il ragazzo si fermava sempre, ma era scomparso. Il suo sguardo sfrecciò verso il bar sul retro e poi verso i bagni. Dov'è andato? Sotto le luci UV la sua camicia bianca brillava come un faro, quindi non doveva essere troppo difficile da trovare.

    Dopo cinque minuti di ricerca, Eden si fermò. Doveva essersene andato. Il suo cuore perse un battito. Dannazione. Si costrinse a continuare a ballare su uno dei suoi brani preferiti, I Know You Love Me Too di Chris Raven nella versione remix di van Bellen, in attesa del ritorno di Grace.

    La sua amica di solito non la lasciava mai da sola per così tanto tempo, non senza una spiegazione. Eden alzò lo sguardo, pronta a partire alla ricerca di Grace, ma un corpo imponente e sexy le bloccò la vista. Il suo. Il ragazzo era proprio di fronte a lei.

    Eden trattenne il respiro, paralizzata. Fissò quel viso superbo e spigoloso, mentre la sua mente diventava un'accozzaglia di sorpresa, gioia e angoscia. Doveva essere alto quasi due metri, dato che i suoi altissimi tacchi a spillo la facevano arrivare a un metro e novanta. Lui non disse nulla, continuò a fissarla come se avesse catturato il suo sguardo con un incantesimo.

    I suoi occhi erano del verde chiaro più incredibile che lei avesse mai visto. Magnetici. Il suo sguardo rimase inchiodato in quello di lui, e Eden si avvicinò fino a quando i loro corpi quasi si toccarono. Cominciarono a muoversi in sequenza, specchiandosi l'un l'altro, come se stessero ballando una coreografia.

    La loro tacita comunicazione continuò, le labbra di lui si avvicinarono a quelle di lei. Lei si mosse per incontrarlo... e la canzone finì, interrompendo la magia del momento. Lo sguardo di lui rimase incollato al suo.

    Dopo alcuni lunghi secondi in cui rimasero a fissarsi, lui si avvicinò. Vuoi bere qualcosa?

    Il respiro caldo di lui contro il suo orecchio, insieme alla sua voce sexy e profonda, mandò il suo battito cardiaco alle stelle. Qualcosa nel suo timbro musicale, da tenore, aveva una certa familiarità e cordialità, e questo, insieme al suo profumo muschiato e mascolino, glielo fece valutare undici su dieci nella scala del fascino.

    Sì, grazie. Sarebbe bello, disse lei con la voce che si sforzava per farsi sentire sopra la musica a tutto volume.

    La condusse a un tavolo non occupato vicino al bar posteriore e le fece cenno di sedersi.

    Cosa vuoi?

    Te. Solo il rosso della casa, per favore.

    Lui sorrise. Non ti preoccupare. Tornerò tra un minuto.

    Lui si avvicinò al bar, i suoi jeans blu e la camicia bianca aderente evidenziavano il corpo magro e tonico.

    Ancora non riusciva a credere che lui avesse scelto lei tra tutte le donne del locale. Con il suo stile e il suo bell'aspetto, avrebbe potuto avere chiunque.

    Eden ispezionò il club con lo sguardo e notò Grace, in piedi al bar di fronte, che parlava con un ragazzo. Prima che lei potesse stabilire un

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