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La vendetta è dolce
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E-book145 pagine1 ora

La vendetta è dolce

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Info su questo ebook

Gli preparerà un muffin che non potrà rifiutare.

Quando un principe mafioso entra nella panetteria di Leah e decide che lei deve essere sua, tutto ciò che la ragazza può fare è cedere al suo fascino e tentare di superare ogni ostacolo, fino all'insperato lieto fine.

LinguaItaliano
Data di uscita21 ott 2022
ISBN9781648471872
La vendetta è dolce

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    Anteprima del libro

    La vendetta è dolce - Lee Savino

    1

    Sta sorgendo il sole mentre, dopo essere scesa alla fermata dell’autobus, procedo arrancando tra mucchi di neve opaca e sporca. In questa grigia mattina di febbraio, nel buio e fatiscente centro commerciale c’è solo un negozio con le vetrine illuminate. Anche con la vernice rosa pallido scrostata e sbiadita, la panetteria ha un aspetto allegro e accogliente.

    La porta è bloccata, ma, appena mi ci appoggio con tutto il peso, si apre di scatto, facendo tintinnare allegramente il campanello sopra alla mia testa. Mi viene l’acquolina in bocca già un secondo prima che il profumo di caramello e cannella mi investa in un’ondata di calore.

    Il paradiso è una panetteria dieci minuti prima dell’apertura. In particolare, la Principessa, la migliore panetteria della mia città natale, Dumont, e forse di tutto il mondo. Non importa se i miei stivali da poco sono tutti inzuppati o se ho le guance screpolate dal freddo. Sarà comunque una bella giornata.

    Buongiorno!, cinguetto beata mentre batto i piedi per scrollarmi di dosso la crosta di ghiaccio sporco. Il negozio è caldo e profuma di rotolini alla cannella. L’odore mi dà una scarica di zuccheri.

    Buongiorno, Leah! grida Mr. Rossi in italiano dal retrobottega, con un tono che mette allegria. Vieni a vedere cosa ho fatto!

    Un attimo. Mi giro e strattono la maniglia della porta, facendo danzare e suonare il campanello ancora e ancora. La porta è bloccata. L’aria fredda si insinua dalle fessure.

    La sistemerò più tardi. Devi venire a vedere.

    Pagherà un sacco per le spese di riscaldamento, lo avverto, ma poi smetto di strattonare la porta e procedo all’interno.

    Lo faccio già. Mr. Rossi sembra allegro, ma io trasalisco. Le bollette per il riscaldamento sono un bel problema. Non è che possiamo tenere chiusa la porta d’ingresso; ogni nuovo cliente porterà una sgradita ventata di inverno.

    È una buona giornata per infornare, anche solo per tenere il forno acceso.

    Le vetrine sono già piene di muffin al cioccolato e cupcake red velvet, sormontati da una glassa perfetta. Pochi passi dopo il bancone comincia il corridoio, che conduce sul retro. Non c’è nessuna porta e, quando passo, vengo avvolta dal profumo di lievito dei rotolini alla cannella e dal fresco profumo agrumato dei muffin ai semi di papavero e limone.

    Sono così fortunata a lavorare nel mio posto preferito al mondo!

    A sinistra si trovano tutti i forni, che emanano un gradevole calore. Mi tolgo il cappotto leggero e slaccio la sciarpa color crema. Sotto le cose invernali, indosso un morbido maglione rosa che fa risplendere la mia pelle bruna. Se rimanessi qui tutto il giorno, il tessuto a maglia sarebbe troppo caldo per lavorare, ma, dato che mi alterno tra il davanti e il retro, sarà perfetto.

    In un angolo, la testa di Mr. Rossi sporge da dietro una serie di enormi cilindri lucidi, posti su una scatola di metallo decorata: una sorta di macchinario che non ho mai visto prima.

    Aah, eccola! Un ampio sorriso compare sul volto invecchiato. Scende come un angelo dal cielo.

    Ridacchio e mi tolgo i guanti e il cappello color crema abbinati. Non c’è niente di malizioso nell’esuberanza del mio capo. È un tesoro con tutti. Inoltre, è follemente innamorato di sua moglie.

    Devi venire a vedere, grida, agitando le mani gioiosamente. Una rada frangia di riccioli scuri ballonzola sulla sua testa, altrimenti calva. La luce si riflette sia sul pallido lembo di pelle nuda sulla sommità del capo sia sull’oggetto di antiquariato in metallo che domina un angolo della stanza. Ho trovato la risposta a tutti i nostri problemi.

    La risposta a tutti i nostri problemi è una mostruosità metallica, posta su un carrello. È più alta di me, con tre torrette cilindriche in cima a una scatola di ottone.

    Che cos’è?

    Una macchina per caffè espresso, risponde in italiano Mr. Rossi. Molto vintage. Rarissima. Finalmente l’ho trovata! La macchina che trasformerà i chicchi in oro!

    È questa la macchina per l’espresso? Quando il signor Rossi mi ha detto che avrebbe fatto un’offerta a un’asta per una macchina del genere, mi sono emozionata. Ma non mi aspettavo un marchingegno simile. Di quand’è?

    Di trenta, quarant’anni fa... ma funziona bene.

    Oh, mio Dio! Questo aggeggio è più vecchio di me.

    Mr. Rossi non nota di sicuro la mia espressione, perché continua: Cappuccino, latte macchiato, caffè… Fa tutto. Presto stamperemo soldi!

    Gli celo un sospiro. Questa l’ho già sentita. Posso solo sperare che sia la volta buona. Cosa ha detto Cedella?

    Non l’ha ancora vista. Si incupisce. Solo in foto. Non può fare le scale, non oggi.

    La signora Rossi-Cedella ha le articolazioni gonfie per un’artrite reumatoide avanzata. Oggi deve essere una delle sue giornate no. Il freddo le dà così fastidio da indurla a rimanere quasi sempre a letto.

    Oggi le preparerò le sue focaccine preferite, annuncio. Forse, per quando saranno pronte, saremo già riusciti a farla funzionare e potremo prepararle un latte macchiato. Potrebbe essere lei la prima a provarne una tazza.

    . Si illumina. Grazie, Leah. Sei un angelo. Presto starà meglio. Afferra uno straccio e inizia a lucidare la macchina.

    Ha dato un’occhiata alla terapia infusiva? chiedo. Ho sentito dire che i risultati sono quasi miracolosi.

    Sì, sì, ho solo bisogno di un po’ più di soldi per quella. Ma è qui che entra in gioco questa... Dà un’altra passata alla macchina. Un po’ di chicchi, un po’ d’acqua e stamperemo soldi!

    Già. Odio essere la voce della ragione, ma qualcuno deve pur esserlo. Di solito c’è la signora Rossi a mettere in riga il marito dopo i suoi voli pindarici, ma ora è bloccata di sopra; quindi devo farlo io. Ehm... funziona?

    Certo! Ha solo bisogno di una lucidatura. Dopo un’ultima passata, il signor Rossi getta via lo straccio e si strofina le mani. Come nuova! Aiutami a spostarla, cara ragazza.

    Il signore e la signora Rossi mi hanno preso sotto la loro ala e mi hanno dato un lavoro quando avevo quindici anni ed ero in affidamento. Ora, guadagno abbastanza per poter vivere da sola, anche se i soldi sono pochi. Farei qualsiasi cosa per loro.

    In due riusciamo a tirare fuori la macchina e, dopo che abbiamo sollevato la pesante mostruosità dal carrello e l’abbiamo collocata su una sezione libera, a un’estremità del bancone laterale, mi ritrovo tutta sudata e con il maglione ricoperto finanche dell’ultimo granello di polvere. Devo ammetterlo: la macchina ha un aspetto davvero elegante.

    Perfetto, esulta Mr. Rossi. Ora stamperemo soldi!

    Non appena impareremo ad usarla, gli ricordo. C’è un manuale di istruzioni?

    Non che io sappia. Mr. Rossi si gratta la testa finché i suoi riccioli non si sollevano in un’aureola infantile.

    Non c’è problema, affermo. Probabilmente il manuale era scritto nell'inglese di Chaucer. O in un oscuro dialetto italiano. Ci penserò io. Do un colpetto alla macchina e qualcosa cade dal retro con un rumore metallico. Ritraggo la mano.

    Stamperemo soldi! Mr. Rossi si precipita nel retrobottega e torna con una pila dei bicchieri di carta che usiamo per il caffè. È così eccitato che ne lascia cadere alcuni sul pavimento, dove rotolano e finiscono sotto il bancone.

    Mr. Rossi balza al bancone e si accovaccia davanti alla lavagna che usiamo come menu.

    Forse dovremmo aspettare di capire come... comincio io, ma lui sta già aggiungendo la parola "Caffelatte" in uno scarabocchio appena leggibile sotto la solita lista di caffè, tè e muffin del giorno.

    Immagino che ora faremo i caffelatte.

    Abbiamo abbastanza latte? chiedo, avvicinandomi a lui. Perché per il caffellatte ci vuole il latte.

    Ho paura di no. Mr. Rossi si gratta la testa.

    Va bene. Cancello con cura il suo scarabocchio e scrivo Espresso nella mia scrittura ordinata. Cominciamo con qualcosa di più semplice. Guardo accigliata la macchina per l’espresso. È sicuro che non ci sia un manuale di istruzioni? Magari una pergamena latina, scritta a mano dai monaci?

    Mr. Rossi è già sparito nel retrobottega. Ritorna con una scatola piena di pezzi lucidi e tubi di plastica opaca. Ho dimenticato di riattaccare questi, dice e abbassa la testa come un bambino colto con le mani nella marmellata.

    Il cicalino del forno suona.

    Okay. Prendo la scatola dei pezzi mancanti, e probabilmente essenziali, della macchina per l’espresso. Io mi occupo di questo. Lei si occupi del forno. Lasci fuori i maffin; riempirò io la scatola, quando si saranno raffreddati. Poi può andare a controllare Cedella. Cercherò di capire come funziona la macchina mentre lui è di sopra e non mi sta addosso.

    Perfetto. Mr. Rossi mi saluta e se la svigna con un largo sorriso sul volto. A volte il mio capo ha solo bisogno di sentirsi dire cosa fare.

    Le dica che preparerò le focaccine all’albicocca e alla crema di formaggio! Sono le sue preferite, gli dico mentre si allontana.

    Sei un angelo! Sei un angelo! mi ripete in italiano.

    Peccato che non sia un ingegnere! borbotto guardando la scatola con i pezzi mancanti che ho in mano, prima di metterla da parte. Forse il maltempo renderà più leggera la mattinata di lavoro e avrò il tempo di capire il funzionamento della lucida mostruosità sul bancone.

    Con tutta la neve mista al nevischio che sta venendo giù dalle nuvole, all’esterno, mi aspettavo meno clienti al mattino, ma la popolarità dei miei muffin mi dimostra che mi sbagliavo.

    Quelli al limone e semi di papavero terminano per primi, come sempre, seguiti dai rotolini alla cannella.

    Mr. Rossi torna a dare una mano al bancone mentre io preparo un bel po’ delle focaccine preferite della signora Rossi; poi faccio un rapido controllo in giro, nella speranza di trovare il manuale di istruzioni per la macchina del caffè espresso.

    Finora, gli dei della caffetteria sono stati benevoli, e tutti hanno ordinato il loro solito caffè con muffin. Ma, tra un cliente e l’altro, Mr. Rossi mi ricorda che diventeremo famosi! Stamperemo soldi!; quindi è

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