Fix you
Di Sam Young e E.L. Young
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Info su questo ebook
Fix you come la canzone dei Coldplay.
Questa è la storia d'amore di Isaac e Violet. Due vite, due destini, un grande amore.
È una storia intensa la loro, una storia che per cause maggiori hanno tenuto e tengono ancora nascosta.
Le emozioni in questo libro non mancano, e il loro amore sarà il vostro amore. Ma non voglio svelarvi troppo..
Vi dico solo questo. Perché Fix you? Perché quando incontri il vero amore, questo è l'unico in grado di curare, guarire e aggiustare le nostre ferite. Bisogna tenerlo stretto, legato. Bisogna curarlo, delle volte inseguirlo. Ma il punto è che l'amore, quello vero, seppur di fronte a mille difficoltà, è l'unico in grado di rimettere in piedi i pezzi della nostra vita.
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Anteprima del libro
Fix you - Sam Young
PROLOGO
Sento le sue mani addosso a me che mi accarezzano gentili...
Sono ruvide, sporche...e sanno di lui...
Le sue labbra mi baciano, mi divorano con un'impazienza che mi lascia senza fiato.
Accarezzo la sua schiena nuda, salendo su fino alle spalle larghe...
Dio...Isaac non ti fermare...
Sento il mio respiro, fondersi con il suo, con i nostri cuori che battono ad un ritmo incessante... Sempre di più...
Violet.... Se vuoi fermarti fallo adesso....dopo sarà troppo tardi...
I miei occhi incontrano i suoi...
E non ho il minimo dubbio...
Sono esattamente dove voglio essere..
Con lui...
Tra le sue braccia...
Lo amo praticamente da sempre...
Ma per me, è sempre stato qualcosa di inavvicinabile...
Lo voglio fare Isaac.... Voglio andare fino in fondo...
Tu non ti rendi nemmeno conto di quanto cazzo sei bella.... E di quanto io abbia desiderato questo momento Violet...
dice guardandomi con desiderio, il mio stesso desiderio.
Qualche secondo dopo, non esiste barriera...
Non esiste più nulla a dividerci...
Siamo due corpi che si sono fusi in uno soltanto.
Non esiste dolore abbastanza grande, in grado di superare quello che provo adesso...
Sei mia Violet.... Sei solo mia....
Ansimo più forte quando il piacere diventa insopportabile da trattenere...
Il mio corpo si riempie di mille sensazioni mai provate prima che mi spingono a chiudere gli occhi, buttando la testa indietro per lasciarmi andare completamente...
Guardami...voglio che mi guardi Violet...voglio che ricordi ogni singolo secondo di questo momento....
Isaac....
SUSSULTO, APRENDO GLI occhi di scatto.
Sospiro passandomi una mano sul viso.
Ogni volta, è sempre la stessa storia.
Cazzo.
Vaffanculo Isaac...
Sei riuscito nel tuo intento...
Non riesco a dimenticare un secondo di quella notte...
Mi tiro su, stiracchiandomi.
È passato un anno...
Un anno da quando non l'ho più visto.
Un anno, da quando la mia vita sembra essersi fermata...
A quella stramaledetta notte.
Isaac sembra sparito nel nulla.
Neppure mio fratello è al corrente di dove sia finito, o forse lo sa, dato che stiamo parlando del suo migliore amico.
Ma non c'è alcun motivo per il quale io debba sapere...
Jordan non sa...
ISAAC
LE SUE LABBRA HANNO un sapore talmente buono che mi stregano completamente...
Come se mi avesse fatto qualche incantesimo...
La sua pelle perfetta e morbida mi fa desiderare solo di volerne di più, sempre di
più...
È così bella da mancare il fiato...
Isaac....
Si stringe a me, preda di un piacere mai provato...
Perché solo io posso...
Solo a me ha concesso un privilegio così grande...
Sei mia Violet....solo mia....
Immergermi nel suo corpo mi rende preda di un qualcosa a me sconosciuto fino ad oggi.
La tengo stretta, mentre neanche per un secondo smetto di baciarla, di assaggiarla...
È perfetta.
Il mio corpo presto si riempie di un piacere nuovo mai sentito prima...
Con nessun'altra...
La osservo mentre anche lei si immerge in questo vortice folle, che siamo noi....
Tutto questo sa di noi.
MI SVEGLIO DI SCATTO a causa del telefono che suona incessantemente.
È successo ancora...
L'ho sognata ancora ...
Ho sognato nuovamente quella notte ...
La nostra notte....
La notte in cui l'ho fatta mia....
Sbuffo mettendomi a sedere.
- PRONTO?
- TESORO... DORMIVI?
Controllo distrattamente l'ora sul mio orologio.
Ho dormito tutta la mattina.
- NO DIMMI MAMMA...
- VOLEVO SOLO SAPERE COME PROCEDEVA LI... TUTTO OK?
- VA COME SEMPRE...
- HAI CHIAMATO LA FIGLIA DI BURT POI?
- ANCORA CON QUESTA STORIA? LE DONNE SO TROVARMELE DA SOLO MAMMA...
- LO SO LO SO ISAAC... MA QUELLE CHE TI TROVI TU SAI BENE CHE SONO SOLO PER DIVERTIMENTO...TU HAI BISOGNO DI UNA DONNA DIVERSA AL TUO FIANCO... VISTA LA TUA POSIZIONE..
Sospiro e mi impongo di calmarmi prima che possa dire qualcosa di cui potrei pentirmi.
- HAI FINITO? AVREI DA FARE...
- SI... TI LASCIO IN PACE...CAPITO. MA TU CHIAMALA... CIAO AMORE, A PRESTO...
- CIAO MAMMA.
Butto il telefono da qualche parte sul letto.
È passato un anno da quella notte ...eppure, non ne vuole sapere di lasciare la mia mente.
Violet resta, sempre.
capitolo 1
"Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita, cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. "
Chiudo gli occhi solo un’istante, solo un momento ancora, ripetendo in mente quella frase letta chissà dove, ma maledettamente vera, e allora la ripeto come un mantra da oltre dodici mesi..
Nonostante siano passati i giorni, le settimane, e i mesi, il peso sul cuore è rimasto lo stesso.
Non potrebbe essere diversamente, dal momento che la ferita non è solo aperta ma grondante di sangue ancora..
Mi alzo di malavoglia dal mio comodo letto, tra meno di ventiquattro ore, compirò ventuno anni, un traguardo che ho sempre definito molto più che importante, segna come un nuovo inizio, nuove responsabilità.
Diventare maggiorenne è qualcosa a cui ambisco ad arrivare da sempre.
Questo giorno segnerà definitivamente il mio passaggio dall’essere un’adolescente, all’essere un’adulta, anche per il mondo.
Una giovane donna adulta, che si appresta a vivere davvero.
Ed è proprio ciò che conto di fare, da domani non ci sarà più spazio per la vecchia Violet, ma darò il benvenuto alla nuove me, scegliendo di chiudere definitivamente con il passato.
Si, è la cosa più giusta da fare.
Scendo le scale di casa James, ovvero la mia, per raggiungere la cucina.
Il silenzio in sottofondo, mi fa pensare che in casa sia sola, e che quindi mamma e papà sono già usciti per andare a lavoro.
Mi trascino un piede dopo l’altro verso la macchina del caffè, azionandola e non vedendo l’ora di bere un sorso della mia droga quotidiana.
Con la tazza fumante, nonostante sia ormai quasi estate, mi siedo al mio solito sgabello, indosso le cuffie, e faccio partire la mia playlist.
Mi piace cominciare la giornata in questo modo, in modo calmo e lento, non ho fretta, solitamente dovrei correre e sbrigarmi per essere all’università puntuale ma, ho dato l’ultimo esame la settimana scorsa, in anticipo sulla tabella di marcia.
Quindi... sono libera.. finalmente.
Nessuno immagina quanto difficile sia stato, per me, quest’anno; tenersi tutto dentro, non parlare a nessuno di come mi sentivo.. o del perché la maggior parte delle volte sembravo incazzata con il mondo.
Volendo avrei anche potuto dirlo a Brenda, la mia migliore amica da sempre, eppure non l’ho fatto.
Forse per paura o forse perché mi vergognavo troppo, o forse perché ero così ferita dal fatto che Isaac fosse scappato via, da pensare che se non l’avessi detto a nessuno, se non avessi mai parlato, avrei dimenticato, avrei potuto fare finta che non fosse mai successo.
Ma ho fallito miseramente, miseramente si perché lui non va via, non andrà mai via..
Nelle cuffie parte Fix you
e il mio cuore perde un battito.
Mi tocco istintivamente la parte poco più su della mano, sul polso, dove ho tatuato proprio la scritta FIX YOU.
E no, non l’ho fatto perché mi piacciono i Coldplay o stronzate di questo tipo ma, perché questa canzone ha un senso.. un senso profondo che rimarrà sempre impresso su di me, proprio come un tatuaggio.
GIRARE PER NEGOZI E fare shopping, è di sicuro la migliore distrazione di sempre, almeno lo è per me.
Ho già portato a casina un bel po’ di roba, tra cui il vestito per il mio compleanno.
Mi fermo un attimo, perché oggi fa davvero caldo, e appena mi siedo su una panchina, il mio telefono prende a suonare.
Frugo all’interno della borsa, alla disperata ricerca dell’aggeggio starnazzante, quando lo trovo, sorrido nel leggere sul display il nome di Jordan.
"Sorellina dove accidenti sei dal momento che provo a chiamarti da tipo un’ora?"
"Ciao anche te fratellone caro, si sto bene, grazie per averlo chiesto.."
"Violet..."
Trattengo a stento un sorriso dal momento che lo sto già immaginando nel suo studio perfetto, seduto alla sua altrettanto perfetta scrivania, che sta cominciando ad imprecare in chissà quale lingua, per via di quella che lui definisce impertinenza adolescenziale.
Comunque ti chiamavo per dirti che ho buone notizie...potresti venire qui?
Alzo gli occhi al cielo, non capendo perché non possa parlare al telefono, ma ogni cosa, me la deve dire di presenza, sempre.
E vedi di non alzare gli occhi al cielo sorellina..
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La sua risata dall’altra parte del telefono fa sorridere anche me.
Semplicemente ti conosco...
Scoppio a ridergli in faccia.
Arrivo tra mezz’ora Jordan.
La cosa bella del nuovo centro commerciale è che a differenza degli altri, dista davvero poco dal centro, il che significa che posso arrivare in ufficio dal mio amato fratellino in poco tempo.
Ok, forse non proprio in mezz’ora, perché potrei, e dico potrei, nel frattempo essermi fermata in un negozio che vendeva cose troppo carine e strane come piacciono a me ma, questo è meglio che non glielo diciamo altrimenti ricomincerebbe con la manfrina che dovrei controllare le mie spese e tutto quel bla bla bla che tanto odio per quanto amo lui.
Quando arrivo davanti l’enorme palazzo, quasi mi viene il torcicollo a guardarlo nella sua maestosità.
Un sacco di gente che va e viene, corrono tutti come matti a destra e a sinistra. E pensare che questa parte della città è completamene diversa rispetto alla zona diciamo vecchia
.
Lì, per quelle strade, il mondo sembra scorrere lento, e in effetti è così, lontana dalle luci e rumori della città la parte più storica della nostra cittadina è anche quella più calma e romantica sotto ogni punto di vista.
Puoi passeggiare liberamente senza la paura di essere investita da un taxi in corsa.
Ho sempre amato vivere qui, sono molto legata ad ogni singolo posto. Tutto in questa città è magico ai miei occhi.
<< Buongiorno signorina James, suo fratello la sta aspettando. >>
Sorrido gentile a Martha, la receptionist.
<< Grazie, meglio non farlo aspettare troppo giusto? Ma che te lo dico a fare che lo conosci meglio di me..>> dico ironica
Lei scoppia a ridere e coinvolge anche me.
La saluto con un cenno e raggiungo gli ascensori.
Il ventitreesimo piano è quello di mio fratello, o sarebbe meglio dire, quello che ospita lo studio legale di famiglia. I nostri genitori sono entrambi avvocati, con specializzazioni diverse, e, ormai, tanti anni fa, prima ancora che nascessi, hanno deciso di aprire uno studio tutto loro, e creare qualcosa da magari tramandare ai loro figli.
Al momento ci sono riusciti solo con Jordan, io ho studiato tutt’altro. Economia e management. Ammetto che all’inizio del mio percorso, soprattutto una volta appreso che non avrei fatto la loro stessa scelta di vita, non è stato semplice, ma ehi, almeno ci pensa il mio fratellone ad essere l’orgoglio di famiglia, tutti e due saremmo stati un po’ troppi.
Anche se adesso le cose vanno decisamente meglio, ormai mi manca solo un anno alla laurea e poi si vedrà.
Il solito tin mi avverte prontamente che sono arrivata.
<< Signorina James, che piacere rivederla dopo tanto tempo! Come sta?>>
Falsa, falsa come giuda.
<
Mi rivolge un sorriso tirato, chiaro segno che non mi sopporta così come io non sopporto lei, specie da quando l’ho beccata a provarci spudoratamente con mio fratello, che tra parentesi, è sposato e ha due bellissimi bambini.
E questa cosa l’ha capita molto bene anche mia cognata Krystal, che la detesta tanto quanto me, se non di più per ovvi motivi
<< Non scomodarti cara, so che muori dalla voglia di vedere il mio sexy fratello, ma non ho bisogno di essere annunciata, dal momento che sono a casa mia, e per la cronaca..>> aggiungo guardandola minacciosa << E’ ancora sposato e oltremodo fuori dalla tua portata>>
<< Violet!!>>
Merda. Mi volto stampandomi sulla faccia, un sorriso angelico.
<< Ma ciao Jordan! Stavo giusto venendo da te..>>
<< Si, l’ho notato si..>>
Sorrido avvicinandomi al mio omone biondo così tanto fisicamente simile a me, a parte che beh, lui è alto più o meno un metro e novanta ed io sono uno scricciolo di si e no un metro e sessantacinque.
<< Andiamo va, che tra un po’ ho pure una riunione.>>
A passo svelto arriviamo al suo ufficio, Jordan si richiude la porta alle spalle.
<< La devi smettere di trattare quella povera ragazza così>>
Socchiudo gli occhi, anche perché sento che sto per incazzarmi.
<< Così come esattamente? >>
Lui mi fissa dritto negli occhi, ma non è arrabbiato, anzi, direi più che altro divertito.
<< Come se stessi per strangolarla da un momento all’altro Violet. >>
Gli faccio l’ occhiolino in risposta.
<< Allora, perché mi hai fatta venire qui? Problemi in paradiso?>>
Jordan scuote la testa.
<< Niente di tutto questo. Ti ho chiamata perché ho una notizia per te. Ti ricordi che ti avevo accennato al fatto che avresti potuto avere la possibilità di fare uno stage per le industrie Filmore? >>
Non appena pronuncia quel cognome il mio stomaco si contorce.
Industrie Filmore.
Filmore.
Isaac Filmore.
Ingoio il nodo in gola che mi si è formato.
Ma non serve a niente, a niente. Cerco di ricompormi, mostrando una tranquillità e un’ indifferenza che onestamente al momento non ho.
<< Si ricordo Jordan, ricordo che ne avevamo parlato più o meno un anno fa. Forse qualcosina di più in effetti..>>
Già prima che tutto andasse a puttane, prima che il tuo caro amichetto Isaac prendesse il mio cuore e lo facesse in tanti piccoli pezzettini, riducendomi a polvere.
Si mio caro fratellone, prima di quello, ricordo che ne avevamo parlato.
<< Bene Violet, è fatta. >>
Aggrotto le sopracciglia confusa.
<< Scusa ma esattamente che vuol dire che è fatta?>>
Dio mio ho quasi paura della risposta.
Jordan mi sorride, mostrandomi la sua dentatura bianca e perfetta.
<< Voglio dire che ti hanno presa sorellina, sei dentro. Da lunedì prossimo comincerai a fare la stagista per le industrie Filmore. >>
Oh cazzo...
Oh merda...
CAPITOLO 2
"Meriti qualcuno che voglia volerti sul serio. Che ti stringa forte le mani se non trovi le parole, che ti sfiori gli angoli della bocca quando un bacio non sa bastare, che conosca a memoria le tue debolezze e non te le faccia pesare, che accarezzi la tua anima nera e nonostante tutto decida di restare, rischiare, amare. Meriti mille sorrisi negli occhi e l’ amore sulle labbra, i baci più belli e i brividi nel sangue. Meriti le decisioni affrettate e folli che non hai tempo di pensare, le fughe al mare, e qualsiasi cosa che è amore da desiderare, e realizzare. Meriti qualcuno che tremi per te, che ti senta nelle vene, che abbia voglia di correre, partire, andare, che non aspetti il sole, che voglia starti accanto anche se fuori piove. Meriti qualcuno che voglia volerti davvero. Sempre. "
CI SONO MOMENTI IN cui vorrei solo aver avuto il coraggio.
Il coraggio di restare, e non scappare via. Vorrei averlo avuto quel coraggio, il coraggio di lottare, lottare per lei, per noi. Ma io quel coraggio, non l’ho mai avuto, mi sono preso tutto di lei, e sono andato via, senza mai voltarmi indietro.
Ci sono momenti in cui vorrei tornare indietro nel tempo, a un anno fa, e magari fermarlo quel tempo che me l’ha fatta scivolare dalle braccia.
Lei, bella come il primo raggio di sole al mattino, lei che da sola è in grado di illuminare il buio dentro e intorno a me. Lei, che non mi ero nemmeno accorto di dipendere completamente da lei.. Una ragazzina dalla faccia tosta, timida e stronza insieme. Lei che ho visto crescere e diventare donna proprio sotto i miei occhi. Dio se l’ho fatto.
Non è più la bambina con i capelli d’oro e le codine che mi correva dietro ad ogni passo. No, ha smesso di esserlo da un pezzo, trasformandosi in un angelo biondo, bella, bellissima, di quella bellezza in grado di mandarti al tappeto con un solo sguardo, quegli stessi occhi che una volta che li incontri, sai di non poterne fare più a meno.
Lei che con quel suo sorriso da bambina è in grado di far sorridere anche te, quel sorriso che vorresti prendere a morsi solo per poterne avere ancora un po’. E le labbra che hanno l’aspetto gonfio e rosso quando si è appena svegliata.. Dio mio cosa non darei per assaggiare ancora quelle labbra al sapore di ciliegia, morbide... buone.
Lei così piccola e perfetta ai miei occhi..
Lei rimane e rimarrà sempre lei.. semplicemente Violet.
MI PASSO UNA MANO SUL viso stanco per via delle ore di volo che ho ormai addosso.
Sono in viaggio di ritorno verso casa, con mille pensieri per la testa, e il cuore chiuso a chiave da un sacco, troppo tempo.
<< Non ci credo!! Isaac testa di cazzo, ce n’è voluto di tempo eh per riportarti a casa!>>
Sorrido, di un sorriso sincero e pulito andando incontro al mio migliore amico da sempre.
<< Noto che il tempo non ti ha cambiato affatto, sei sempre il solito coglione Jordan! >>
Ci scambiamo un abbraccio fraterno, perché è questo che siamo noi due, due fratelli, anche se non di sangue, due amici, due complici, due partner in crime per intenderci.
Jordan così dannatamente somigliante a Violet, che ormai non ne vuole proprio sapere di lasciare la mia testa.
Lo stesso Jordan che non sa, che non ha alcuna idea. E che se sapesse non la prenderebbe affatto bene.
<< Il viaggio è andato bene?>> mi chiede con il sorriso sulle labbra.
<
Solo allora mi rendo conto di star dimenticando un particolare, di tutto rispetto tra l’altro e tutt’altro che invisibile, anche se per un po’ ho immaginato che fosse