Un amore complicato

Di Katie Ashley

The Proposition 3.5

Autrice bestseller di New York Times e USA Today 

A differenza della sua migliore amica Emma, Casey Rossi non ha mai avuto neanche un accenno di istinto materno. Ha sempre preferito di gran lunga le feste ai ciucci e il Pampero ai Pampers. Ed era felice di godersi una sana vita sessuale con suo marito Nate. Ma ora che è nata sua figlia, è cambiato tutto. Di sicuro la maternità potrebbe rivelarsi una nuova eccitante avventura, è vero. E il suo amore per Nate cresce sempre di più nel vederlo diventare un papà meraviglioso… eppure Casey non può fare a meno di notare come la situazione tra le lenzuola sia in una fase di stallo. Lei è esausta, Nate ha turni serrati all’ospedale, e non c’è né il tempo né l’energia per il sesso. Avere a che fare con i vestiti macchiati di rigurgiti e qualche notte insonne non è un problema, ma non intende perdere l’intesa bollente che ha sempre avuto con suo marito. 
Casey è decisa a ravvivare la loro vita sessuale a tutti i costi. Dopo aver chiesto consiglio alle sue amiche Emma e Megan, decide di rivolgersi all’ex donnaiolo Aidan Fitzgerald. Ma il suo piano potrebbe rivelarsi un fiasco di proporzioni epiche…

Riuscirà a rinfocolare le braci perdute del suo matrimonio? 
Katie Ashley
è autrice bestseller di «New York Times», «USA Today» e Amazon. Vive vicino Atlanta, in Georgia, con la figlia Olivia e due cani molto viziati. Ha insegnato inglese per anni e ha smesso nel 2012 per dedicarsi alla scrittura. La Newton Compton ha pubblicato L’amore ha il tuo sorriso, L’amore ha i tuoi occhi, Vorrei averti qui per sempre, La mia storia sbagliata con il ragazzo giusto, The Party, Sei tutto ciò che voglio e Sì, per tutta la vita.

• Lingua: Italiano
• Editore: Newton Compton Editori
• Data di uscita: 2 dic 2020
• ISBN: 9788822753410

Anteprima del libro

Capitolo uno

Seduta sulla poltrona di pelle davanti al fuoco scoppiettante, Casey Rossi osservava gli occhi gonfi di sonno della figlia. Diede un’occhiata all’orologio sulla mensola del camino e sorrise. «Resisti, Liv. Ancora dieci minuti e papà entrerà da quella porta per venire da te».

Olivia spalancò gli occhi castano scuro come se riflettesse sulle parole di Casey, ma alla fine il pressante bisogno di dormire ebbe la meglio. Con le palpebre che già si chiudevano e un enorme sbadiglio, le si accoccolò ancora di più contro il petto. Dato che tenere sveglia una bambina così piccola era come attraversare indenni un campo minato, Casey la lasciò scivolare nel sonno. Se proprio voleva, ci avrebbe pensato Nate a svegliarla e vedersela con le conseguenze del caso.

Invece di accendere il televisore o controllare le e-mail di lavoro, Casey rimase a contemplare quel piccolo capolavoro che era sua figlia. Guardarla dormire era diventato uno dei suoi passatempi preferiti e si stupiva che non le venisse mai a noia. Non solo, ogni volta sembrava notare un nuovo dettaglio: le fossette ereditate dal padre che non sparivano neanche quando era seria o il modo in cui corrugava le sopracciglia, forse seguendo un sogno infantile. Tutto in Olivia l’affascinava e non mancava mai di incantarla.

E dire che non era mai stata un’amante dei bambini. Crescendo, l’unica più piccola di lei con cui avesse mai avuto a che fare era stata sua sorella Carlee. E di certo non aveva mai fatto la babysitter durante l’adolescenza. Per anni aveva sostenuto con convinzione che non avrebbe mai avuto figli, fin quando uno stallone di quasi due metri con un cuore d’oro era comparso nella sua vita facendole cambiare idea… anche se aveva dovuto affrontare una strenua resistenza da parte sua.

Mentre osservava lo scintillante solitario alla mano sinistra, Casey considerò da quanto tempo lo portava al dito. Erano passati ormai dieci anni dal giorno in cui era andata letteralmente a sbattere contro Nate Rossi da Starbucks nel centro di Atlanta. Gli aveva rovesciato il caffè freddo sui jeans e, di conseguenza, sembrava proprio che Nate se la fosse fatta addosso. Per fortuna almeno il cappuccino bollente di lui era rimasto dentro il bicchiere e Nate, spensierato per natura, aveva trovato l’intero contrattempo molto divertente invece che perdere le staffe come probabilmente avrebbe fatto lei.

Nate, che era appena uscito da una storiella con una musicista disoccupata, era proprio il genere di uomo dal quale Casey si sarebbe tenuta alla larga. Sexy da farti sciogliere in mezzo alle gambe, non aveva però l’atteggiamento del donnaiolo. A ventitré anni era già un ragazzo con i piedi per terra mentre Casey, di soli due anni più giovane, ancora faceva venire i capelli bianchi ai genitori con la vita che conduceva. Aveva lasciato il college una volta e cambiato corso due. Solo dopo l’ennesimo discorsetto da parte dei genitori si era decisa a iscriversi all’università della Georgia per combinare qualcosa in marketing o pubbliche relazioni. O quanto meno aveva assicurato ai suoi che era quello lo scopo per cui pagavano la retta.

In condizioni normali si sarebbe scusata a non finire e avrebbe tagliato la corda al più presto, invece tra gli occhi color cioccolato, le fossette alla Tom Selleck e il sorriso sincero si era lasciata convincere da Nate ad accettare un invito a cena. Ovviamente dopo le continue insistenze per pagarle un altro caffè.

Già dopo quella prima uscita, Casey aveva capito di aver incontrato un uomo da sposare… anche se non subito. Il solo pensiero la spaventava a morte, ma allo stesso tempo non voleva scappare. Per la prima volta in vita sua voleva vedere come sarebbe andata a finire con un uomo come si deve. Nate tirava fuori il meglio di lei. Sapeva smussare i suoi spigoli e placare il suo lato di bambina ribelle. Era il tipico caso di cui si dice voleva essere migliore per lui.

Con la mano libera, Casey prese la fotografia dal tavolinetto che aveva accanto. Dentro una cornice d’argento lei e Nate sorridevano spontanei e felici. Era uno scatto del giorno del matrimonio, insieme al gruppo di testimoni e damigelle. L’unica rossa di capelli tra loro attirò il suo sguardo e le rubò un sorriso.

Aveva incontrato la sua migliore amica, Emma Harrison, proprio tramite Nate che, una vita prima, condivideva la stanza alla scuola di medicina con un gran bel ragazzo di nome Travis. Dopo aver passato qualche serata insieme nel loro appartamento, Travis aveva insistito per farle conoscere Emma, la sua fidanzata dai tempi del liceo. Proprio come era accaduto quella prima sera a cena con Nate, nel momento in cui l’aveva conosciuta, Casey aveva capito che sarebbero state amiche per sempre. Il fatto che frequentassero la stessa specializzazione e perfino qualche lezione insieme non guastò. Naturalmente le era capitato più di una volta di scandalizzare quella ragazza tanto dolce e timida, ma Emma aveva su di lei lo stesso effetto di Nate e ne smorzava i lati più estremi.

Era stata però la tragedia a cementare la loro amicizia oltre l’immaginabile. Travis era infatti morto in un incidente stradale appena un mese prima del matrimonio. A quel punto Casey si era calata nel ruolo di consolatrice sia di Nate, che aveva perso il suo migliore amico, sia di Emma, privata dell’amore della sua vita. Erano stati giorni bui, settimane e mesi angoscianti che però avevano pian piano trasformato l’amicizia in un vero e proprio legame familiare.

Al rumore sordo della porta del garage, Casey si