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I sogni: Come vivere pienamente la coscienza
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E-book102 pagine1 ora

I sogni: Come vivere pienamente la coscienza

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Questo libro rappresenta la sintesi delle lezioni sui sogni che tenevo al secondo anno di Energheia, la prima scuola italiana per terapeuti esoterici, da me fondata nel 1996. I sogni racchiudono realtà diverse da quelle che si suppongono comunemente, e di fatto ci aprono la visione possibile sulle dimensioni che magari frequentiamo senza esserne consapevoli. L’essere umano è predisposto per una vita multidimensionale, ma il suo attuale livello medio di evoluzione lo relega a quella che potremmo definire una piatta vita nella dimensione fisica. Per chi espande la propria consapevolezza però, grazie ad un cammino di ricerca interiore, o spirituale che dir si voglia, può accadere di sperimentare ciò che ordinariamente non viene sperimentato, ossia l’accesso a stati di coscienza che permettono di vedere e sentire quello che accade in altre dimensioni.
LinguaItaliano
Data di uscita23 mag 2024
ISBN9788863530841
I sogni: Come vivere pienamente la coscienza

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    Anteprima del libro

    I sogni - Massimo Rodolfi

    Introduzione

    Questo libro rappresenta la sintesi delle lezioni sui sogni che tenevo al secondo anno di Energheia, la prima scuola italiana per terapeuti esoterici, da me fondata nel 1996. Ho pensato per praticità di raggruppare questi argomenti in questo volume che vorrà essere uno dei libri di testo della scuola che ovviamente continua ancora la sua attività, anche se non ci insegno più direttamente perché mi sono ritagliato uno spazio nuovo di insegnamento, una specie di master post Energheia denominato Agnihotri, i Custodi del Fuoco, il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco.

    I sogni racchiudono realtà diverse da quelle che si suppongono comunemente, e di fatto ci aprono la visione possibile sulle dimensioni che magari frequentiamo senza esserne consapevoli. L’essere umano è predisposto per una vita multi dimensionale, ma il suo attuale livello medio di evoluzione lo relega a quella che potremmo difinire una piatta vita nella dimensione fisica. Per chi espande la propria consapevolezza però, grazie ad un cammino di ricerca interiore, o spirituale che dir si voglia, può accadere di sperimentare ciò che ordinariamente non viene sperimentato, ossia l’accesso a stati di coscienza che permettono di vedere e sentire quello che accade in altre dimensioni.

    Ovviamente queste esperienze non riguardano solo lo stato di sogno, ma in questo volume ci focalizzeremo solo su questi aspetti, rimandando a tutti gli altri miei libri l’approfondimento sulla complessità della coscienza e dei suoi apparati di manifestazione e percettivi.

    I sogni difficilmente sono interpretati in modo corretto semplicemente perché non vi è la visione del ‘dove’ viene originato il sogno, per cui non si capisce se esso ha un significato, oppure se è irrilevante ed eventualmente di che natura è.

    In questo libro cerchiamo di gettare un po’ di luce su questi argomenti collocandoli nell’ambito più vasto della ricerca esoterica e della realizzazione del Raja Yoga, che sono ciò che ho potuto conoscere nel corso della mia vita di sperimentazione e che ritengo siano fondamentali per tutti coloro che desiderano realizzare se stessi.

    1. Sognare è un problema di comunicazione

    Per sognare bisogna dormire, per cui adesso vi dovrei cantare una ninna nanna, ma ciò vi renderebbe difficile seguire quello che scrivo in questo libro, per cui, per quello che riguarda l’esperienza, vi rimando alle vostre notti, mentre in questo contesto tenterò di chiarire, per quanto possibile, l’argomento sogni. Quando insegnavo ad Energheia come supporto per la lezione sui sogni utilizzavo un libro di Charles Leadbeater e uno di Charles Raphael Payeur, che possiamo considerare onesti per introdurre l’argomento, ma che di sicuro non bastano per comprendere la complessità dell’argomento.

    Come si dice da un punto di vista esoterico, la psicologia non ha un’anima, ma non perché sia crudele o cattiva, ma semplicemente perché non conosce l’anatomia e la fisiologia occulta, ossia non sa come è fatta veramente la coscienza e come funziona, per cui non può far altro che limitarsi a considerare fatti relativamente formali e non causali. Sicuramente il nostro caro Sigmund Freud, tra un tiro di coca e l’altro, mentre fumava i suoi letali sigari, si è cimentato con l’interpretazione dei sogni, forse il primo libro di psicologia che ho letto. Diamogli pure il beneficio della buona volontà, ma è evidente che le interpretazioni che il nostro fornisce sono il chiaro frutto del suo filtro mentale, scherzi a parte, ben determinato dalle sue dipendenze e dalle sue distorsioni personalistiche. D’altronde la psicologia, anche volendola chiamare scienza, è tra le più recenti forme di tentativo di indagine della coscienza umana.

    Se vogliamo la prima che vuole avere un approccio scientifico, ma ben lontana dalla conoscenza della scienza esoterica, che per l’appunto conosce anatomia, fisiologia e patologia dell’essere umano dal punto di vista della sua completezza, dalla materia allo spirito, e non solo dal punto di vista fisico. Per questo si dice che la psicologia non ha un’anima. È sicuramente un tentativo nobile per cercare di comprendere che cosa alberga veramente nell’essere umano al di là della ragione, ma ancora ben lontano dalla possibilità di fornire delle soluzioni definitive ai drammi della coscienza.

    Sicuramente Carl Gustav Jung (tanto per continuare a citare qualcosa nel campo della psicologia ma poi ci fermiamo) si è spinto oltre per quanto riguarda la simbologia dei sogni e la simbologia in generale. Mi riferisco in particolare al suo interesse per la materia esoterica e al suo lavoro sugli archetipi, anche se ritengo che in pratica abbia avuto serie difficoltà a comprendere la materia. In ogni caso personalmente lo ritengo un passo in avanti rispetto alle pretese di Freud di interpretare i sogni. Ma mi fermo qui in questo brevissimo excursus dal sapore psicologico perché comunque non è la via per comprendere la coscienza umana, tanto meno nel suo aspetto di sogno.

    Cominciando invece a considerare la questione dal punto di vista esoterico dobbiamo dire che il sogno può essere di varie tipologie, ma che è uno stato di coscienza che in ogni caso va al di là della veglia, del sonno profondo, o senza sogni, e anche da quello che per l’induismo è il quarto stato, Turya, lo stato di Beatitudine, o Samadhi, che ognuno raggiunge ogni notte dormendo, anche se in maniera inconsapevole. Infatti ogni notte la coscienza, indipendentemente dal livello evolutivo della persona, arriva a contattare i suoi aspetti più elevati, ed è in realtà per questo motivo che ci si riposa e ci si rigenera.

    Infatti si potrebbe considerare strano il fatto che ci si riposi dormendo, visto che comunque comporta un’attività biologica, ma in realtà la cosa è dovuta al fatto che la coscienza, distaccandosi dal corpo fisico, che viene mantenuto in uno stato di minima attività, contatta piani più elevati. Da questi piani, attraverso canali energetici che legano i vari corpi, viene fatta affluire energia fino al corpo fisico, che in questo modo si rigenera.

    Qualora ci fosse una condizione di agitazione che impedisce il corretto distacco del corpo astrale, che è mediamente un po’ il ‘perno’ attorno al quale ruota il processo del sonno e del sogno, allora può capitare di alzarsi più stanchi di quando ci si è coricati. A volte può capitare di rimanere in uno stato di dormiveglia per tutta la notte, agitati, e questa agitazione impedisce al corpo astrale di distaccarsi e di trasmettere correttamente al corpo fisico le energie necessarie.

    Il sistema nervoso dovrebbe essere attrezzato in modo corretto, e mediamente nel regno umano non lo è affatto. Aspiranti e discepoli sul Sentiero in realtà stanno lavorando anche alla trasformazione del sistema nervoso, ma le tensioni che si vivono possono portare facilmente a iperstimolazione o depressione. Se comunque vi è un eccesso di energia non bene integrata si possono produrre situazioni apparentemente antitetiche ma che hanno un’origine comune. In un caso magari l’eccesso di energia riesce a fluire senza troppi intoppi, resistenze o nodi consistenti, ma l’energia è comunque troppa e l’impianto nervoso, nonché eterico, non riesce a supportare questo surplus e letteralmente si surriscalda andando in una condizione di iperstimolazione.

    Il sistema nervoso è in realtà il punto terminale, dove si concentrano maggiormente le tensioni, e una condizione di iperstimolazione può dare delle condizioni di difficile gestione, come ad esempio sensazioni interne di ‘debordamento’, per le quali uno ‘non sta più nella pelle’ per esempio, e che magari sfoga con un eccesso di parole. La coscienza può veramente essere parecchio perturbata da una condizione del genere. Oppure

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