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La memoria di Fatimah
La memoria di Fatimah
La memoria di Fatimah
E-book91 pagine1 ora

La memoria di Fatimah

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Sinossi del romanzo “La memoria di Fatima” scritto da Fabrizio Bernini.

L’investigatore Fabio Guerrini riceve da una amica, Romina, che non vede da alcuni anni, una telefonata che si rivela una vera e propria richiesta di aiuto.

La giovane è sospettata dell’omicidio del marito Giuseppe Perri, trovato accoltellato nella sala da pranzo della sua casa.

Il commissario Barani che si occupa del caso appare pigro e propenso ad accettare l’ipotesi più ovvia, però, di fronte alle scoperte di Fabio, dimostra l’intelligenza di acquisire i nuovi indizi e farli propri.

Le indagini porteranno a scoprire un giro di feste in una villa, che la vittima, che vi lavorava come giardiniere, provvedeva a ravvivare procurando droga.

Queste feste venivano frequentate da molte persone importanti e il Perri, riconoscendone alcune, aveva pensato di ricavarne un consistente guadagno fotografandoli e ricattandoli.

Attraverso la testimonianza di due vicini di casa i sospetti cadono su due dirigenti dell’Asl che sono stati visti andare dalla vittima proprio la mattina dell’omicidio..

Ma forse anche questa è una falsa pista: la prostituta nigeriana Fatimah racconta di aver visto un suv nascosto in un boschetto e un uomo fuggire dal luogo del delitto a bordo di quell’auto.

Le indagini si allargano e presto vi si trovano coinvolti il padrone dell’agenzia che organizzava le feste, un senatore e il suo segretario.

Attraverso agguati e colpi di scena, Fabio e il suo aiutante Sergio, riescono a districare la matassa e trovare la soluzione al mistero.

Il senatore De Dominicis viene trovato morto nel proprio studio.

La vicenda sembra essere giunta ad una verità accettata da tutti e soprattutto dalle autorità di Polizia, ma alcuni particolari denotano la presenza di un’altra misteriosa realtà che è andata ad intrecciarsi, quasi per caso, con l’omicidio di Giuseppe Perri.

Il nostro investigatore ha solo una lontana percezione del nuovo misterioso avversario che ha attraversato la sua strada.

Avverte solo la sgradevole sensazione che presto o tardi, durante qualche nuova indagine, dovrà combattere contro questo pericoloso e misterioso avversario.
LinguaItaliano
Data di uscita3 giu 2014
ISBN9786050304183
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    Anteprima del libro

    La memoria di Fatimah - Fabrizio Bernini

    Nota

    Cap. 1 - L’investigatore Fabio Guerrini

    Fabio si stava convincendo che qualcuno doveva aver inserito il free cell tra i giochi del computer pensando a lui e ai suoi lunghi periodi di inattività.

    Era almeno un mese che nessuno gli affidava un lavoro qualsiasi: niente mogli infedeli o figli ribelli da controllare.

    In questi momenti si domandava cosa gli aveva fatto intraprendere questa professione e malediva il momento che aveva preso quella decisione.

    Si guardava in giro e quello che vedeva non gli piaceva affatto: una stanza buia e con mura scalcinate, un vecchio armadio di colore indefinito in cui si affollavano faldoni in ordine sparso, una scrivania piena di graffi e tagli, sopra un telefono, un computer, altri fascicoli sparsi.

    Forse avrebbe fatto meglio a non lasciare il vecchio lavoro in Comune, ma non sopportava più quel trend monotono da impiegato pubblico, voleva l’avventura, voleva sentire le scosse provocate dall’adrenalina.

    Non si sarebbe mai aspettato che il massimo dell’eccitazione fosse impilare tutte le carte nell’ordine giusto ed ascoltare il computer che festeggia il buon esito del gioco sparando falsi fuochi di artificio.

    Niente, non succede assolutamente niente, forse sarebbe meglio chiudere tutto e andare in palestra ad affrontare la guerra personale contro i pesi: almeno questo può servire a tenersi in forma.

    Per tutta la vita lo sport lo aveva aiutato a superare le circostanze avverse.

    Sessanta anni, alto 1,80, peso 95 chili (a volte qualcosa di più), Non era mai stato un campione, ma piuttosto un discreto atleta che riusciva a cavarsela in molte discipline.

    Però adesso diventava difficile accettare che il lento trascorrere del tempo non gli consentiva più di mantenere le performance di un tempo.

    Forse era proprio la forza l’unica cosa in cui il declino appariva più lento ed era per questo che continuava a sudare e faticare in palestra: perché nonostante il passare degli anni riusciva ad essere ancora competitivo e mettersi dietro tanti di quei giovani poco propensi a sacrificarsi e a soffrire facendo estenuanti esercizi.

    Presa la decisione, chiuso il computer, stava uscendo, quando suonò il telefono.

    Fabio, sono Romina, scusa se ti disturbo, ma sono finita in un casino, credo proprio di aver bisogno di aiuto

    Cosa ti è successo? incalzò l’investigatore.

    Giuseppe è morto, l’ho trovato in cucina due ore fa con un coltello piantato nel petto. Sono sicura che la Polizia sospetterà subito di me. Ma io non sono un’assassina.

    Va bene. Vengo subito, dove possiamo incontrarci?

    Ce la fai ad essere al bar davanti al Cisternino tra un ora propose la giovane.

    Tranquilla ci sarò.

    Cap. 2 - La giovane Romina

    Fabio aveva sempre avuto un profondo affetto per quella ragazza sfortunata.

    L’aveva conosciuta parecchi anni fa, quando lui lavorava in Comune.

    Era dovuto andare alla Scuola Media per organizzare l’attività di un progetto di Servizio Civile che prevedeva l’aiuto e il sostegno agli adolescenti con problemi.

    Dopo l’incontro con il Preside, mentre stava uscendo, vide una ragazza aprire una porta spingendo il maniglione antipanico e subito dopo un’altra ragazzina sgattaiolare dentro.

    Curioso per natura, Fabio si fermò per capire cosa stava accadendo.

    La ragazzina bruna, slanciata, con grandi occhioni neri, che in seguito avrebbe saputo chiamarsi Romina, si fermò vicino alla scala.

    Intanto, suonata la campanella, la massa degli studenti invase scala e ingresso della scuola.

    Romina si mischio a questa marea vociante, uscì con tutti gli altri ed andò tranquilla verso una donna, che poi era la madre, entrò con questa in un’auto e si allontanò.

    Come Fabio scoprì in seguito, Romina la mattina entrava a scuola, usciva da una porta laterale, andava in giro per quattro/cinque ore e poi con l’aiuto di una compagna riappariva quasi per miracolo all’uscita insieme alla sua classe.

    Le fughe di Romina furono scoperte e, visto il suo atteggiamento aggressivo e provocatorio, fu inserita nel progetto comunale.

    Durante le verifiche del progetto Fabio ebbe modo di conoscere la giovane e di instaurare un buon rapporto con lei.

    Intelligente, pronta, sensibile, eppure scontrosa, imprevedibile, incazzata con il mondo intero, era un vero enigma.

    Ma quello che per lui era davvero inconcepibile, era la differenza abissale tra la magnifica donna che sarebbe potuta sbocciare e ciò che la famiglia, le esperienze e chissà quante altre avversità, l’avrebbero fatta effettivamente diventare.

    Passarono alcuni anni senza che avesse più notizie di lei, poi un giorno seppe che era stata allontanata dalla famiglia ed inserita in una Casa Famiglia in seguito alla sua denuncia per violenza contro il fratello del convivente della madre.

    Romina non aveva mai conosciuto il padre, questo era morto in un incidente stradale prima che nascesse.

    La madre Rosaria, veniva già da un primo matrimonio fallito da cui aveva avuto un figlio Dario, di cinque anni più grande di Romina, dopo alcuni anni solitari aveva conosciuto quest’altro uomo: Carmelo, di alcuni anni più giovane di lei e che, per quanto saputo da Fabio, non aveva mai avuto un lavoro stabile.

    Il fratello Edoardo era entrato in casa come uno zio, ma dopo un po’ quando rimaneva solo con la ragazzina aveva cominciato ad approfittane. Carmelo, aveva capito, ma faceva finta di non vedere.

    Di fronte alla denuncia della figlia, la madre inizialmente si

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