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La Luce oltre le tenebre. I Talenti di Maria De Angelis.
La Luce oltre le tenebre. I Talenti di Maria De Angelis.
La Luce oltre le tenebre. I Talenti di Maria De Angelis.
E-book184 pagine2 ore

La Luce oltre le tenebre. I Talenti di Maria De Angelis.

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Info su questo ebook

Quando la Terra è in pericolo i Guerrieri della Luce escono allo scoperto.

Maria De Angelis, una donna di quarantadue anni, è la protagonista del mio romanzo. Si è da poco trasferita in Borgo Pio, nella casa ereditata dal nonno. Non sa che in quella casa si celano mille segreti e che suo nonno possedeva una doppia identità. Un viaggio improvviso a Londra, per correre al capezzale della zia, sarà l'occasione per un incontro inaspettato che la metterà di fronte alle sue responsabilità. Maria sarà costretta ad accettare un difficile compito. Arthur, un valente Guerriero della Luce sarà al suo fianco. Frate Simone la inizierà all'uso dei Sette Potenti Raggi di Dio. Maria non sarà mai sola nel suo combattimento contro i guerrieri delle tenebre. Gli arcangeli, divenuti dei veri e propri Supereroi, lotteranno al suo fianco per sostenere il Bene sulla Terra. Ma chi è veramente il nonno di Maria? Perché lei sente sempre parlare di un certo Conte di Saint-Germain? Tra Maria e Arthur sboccerà l'amore? Arthur riuscirà a trovare il nascondiglio della lettera del nonno di Maria?Forse stanno già risucchiando la nostra energia a nostra insaputa? Maria e Arthur vi invitano a leggere le avvincenti pagine di questo romanzo. Sapete perché? Perché stanno cercando coraggiosi alleati. SONO APERTE LE ISCRIZIONI!!!
LinguaItaliano
Data di uscita25 lug 2014
ISBN9786050314779
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    Anteprima del libro

    La Luce oltre le tenebre. I Talenti di Maria De Angelis. - Laura De Bernardino

    Laura De Bernardino

    La Luce oltre le tenebre. I Talenti di Maria De Angelis.

    Dedicato al Maestro Saint Germain

    UUID:

    This ebook was created with BackTypo (http://backtypo.com)

    by Simplicissimus Book Farm

    Indice

    Prefazione

    Presentazione

    Capitolo I

    Capitolo II

    Capitolo III

    Capitolo IV

    Capitolo V

    Capitolo VI

    Capitolo VII

    Capitolo VIII

    Capitolo IX

    Capitolo X

    Capitolo XI

    Capitolo XII

    Capitolo XIII

    Capitolo XIV

    Capitolo XV

    Capitolo XVI

    Capitolo XVII

    Capitolo XVIII

    Capitolo XIX

    Capitolo XX

    Capitolo XXI

    Capitolo XXII

    Prefazione

    Luglio 2014

    I Talenti di Maria De Angelis è un libro che fa riflettere, che incuriosisce, che fa pensare a un modo differente con cui affrontare le vicende della nostra esistenza. Maria, la protagonista del libro, durante la sua vita si è fatta condizionare dall’opinione e dai giudizi altrui, perdendo di vista l’obiettivo di ricercare, di inseguire continuamente la sua felicità, come spesso accade alle persone nella vita reale.

    Un incarico inaspettato, al quale era destinata fin dalla nascita, le cambia la vita. Aiutata dai Guerrieri della Luce, lotta dalla parte del Bene per sconfiggere il Male, rappresentato dall’esercito delle tenebre cui fanno parte persone sterili, aride, senza amore per sé e per gli altri. Accompagnando Maria nella sua missione si conoscono personaggi dal carattere e dalla personalità differenti, tutti ben descritti e delineati dall’autrice. Una storia avvincente, ricca di colpi di scena e di dettagli nelle descrizioni. Magia, mistero e amore sono i contenuti di questa storia unica a cui fanno da contorno suggestive location ricche di fascino come Roma, Londra e Marsiglia.

    Valentina A. 

    Presentazione

    Cari lettori,

    ci incontriamo per la prima volta attraverso le pagine del mio libro.

    Mi ha dato un'emozione incredibile poterlo scrivere e finalmente comunicare a voi tutti che la felicità esiste ed è a due passi da noi, per essere più precisi è in noi. E allora perché soffriamo? Vi chiederete. Perché non abbiamo frequentato la scuola della felicità e quindi non sappiamo come funziona. Neanche Maria De Angelis, la protagonista del mio libro, lo sapeva ma l'Universo aveva in serbo per lei un'avventura fantastica.

    La stessa missione sta aspettando voi, le istruzioni sono in queste pagine e allora....Pronti si parte! L'avventura inizia!

    Vi abbraccio,

    Laura

    Capitolo I

    Le tre cugine

    She loves you ye ye ye. She loves you ye ye ye.

    Maria, gli occhi ancora chiusi, cercò di spegnere la suoneria della sveglia. L’apparecchiò rotolò per le scale del soppalco e andò a sbattere contro la sedia a dondolo del nonno.

    Questa volta ho rotto il regalo della zia Elizabeth.

    Scese la scala completamente nuda e raccolse la sveglia da terra.

    Funziona ancora. Povera zia!.

    I suoi occhi si riempirono di lacrime al ricordo della telefonata del dottor Kessell. S’infilò una vestaglia e aprì la tenda della sua portafinestra.

    L’amato Borgo Pio, affollato di turisti, si offrì ai suoi occhi e la sua bocca si aprì in un sorriso quando vide Nando, il suo amico lattaio, con il vassoio della colazione. Lui era stato l’unica bella notizia quando, dopo la morte del nonno, si era trasferita nel suo loft. Inizialmente non aveva riconosciuto, in quell’uomo un po’ sovrappeso, l’affascinante ragazzo bruno delle sue vacanze a Lavinio con le cugine. Poi Nando si era presentato e la loro amicizia era rifiorita in un attimo nonostante fossero passati venticinque anni.

    Buon giorno! Puntuale come un orologio, lo salutò Maria con un sorriso.

    Devi abbassare il volume della tua suoneria. Questa volta hai superato ogni limite. Ti hanno sentito perfino in Vaticano.

    Annuncio al mondo che mi sto svegliando come l’Arcangelo Michele con Maria…

    …Gabriele…

    Gabriele, Michele sempre Arcangelo era.

    Fanciulla, devi essere più precisa quando tratti gli argomenti religiosi. Michele è l’Arcangelo della protezione. Gabriele dell’annunciazione.

    Quanto sei noioso!.

    Mmm...Giornataccia! Hai litigato con Giuseppe?

    Fortunatamente il nostro rapporto va a gonfie vele.

    I suoi occhi divennero dolci al pensiero del suo compagno. Era la prima volta che le capitava di provare un sentimento così profondo per un uomo.

    Nando la osservò più attentamente.

    Ti conosco troppo bene mascherina. Confidami i tuoi problemi.

    Ti ricordi mia cugina Susanna, la cicciottella con le trecce di cui eri pazzamente innamorato?

    Certo che me la ricordo. Che cosa le è successo?

    Il marito se n’è andato di casa. Non sono mai stati una coppia felice ed era nell’aria che dovesse accadere. Susanna ha fatto numerose sedute con me nel tentativo di salvare il suo matrimonio. Ieri sera sono andata da lei. Ho tentato di consolarla. Non ha voluto sentire ragioni. Poverina è convinta che senza Ivan non può vivere. Lui è un deficiente alla massima potenza che le ha messo corna a gogò. Abbiamo bevuto e mangiato più del dovuto. Mi sento una schifezza.

    Mi dispiace per Susanna, era una bambina così dolce e gentile. Tu eri un maschiaccio, facevi sempre a pugni con il figlio del giardiniere.

    Le vacanze a Lavinio! Che bei ricordi!.

    E la seconda cosa triste?

    Mi ha telefonato il dottor Kessell da Londra e mi ha riferito che mia zia è grave.

    Hai una zia a Londra?

    Maria non riuscì a rispondere al suo amico. I suoi occhi si riempirono di lacrime.

    Hai sentito che è successo oggi a piazza Risorgimento?, le chiese Nando nel tentativo di allontanarla dai suoi tristi pensieri.

    Lei fece cenno di no con la testa.

    Un turista inglese ha avuto un malore. Hanno tentato di rianimarlo ma non c’è stato niente da fare.

    Che tristezza! Se questo era un tentativo per tirarmi su di morale, ti comunico che non è stata una buona mossa.

    Era solo per ricordarti che nella vita c’è sempre chi sta peggio di noi.

    Bella filosofia! Secondo il tuo ragionamento anche un malato di cancro è fortunato rispetto a un cadavere.

    Questa mattina non ti va bene niente di quello che dico, si lamentò Nando e aggiunse:

    Mi dispiace per tua zia Elizabeth.

    Come fai a conoscere il suo nome?

    Nando si morse il labbro per sfogare la tensione che lo stava assalendo.

    Lo hai detto due secondi fa.

    Questo è il risultato di una notte senza dormire in balia dei fumi dell’alcol. Non ricordo di averlo menzionato.

    Quando parti?, la interruppe desideroso di uscire da quella situazione scomoda.

    Domani.

    Nando riuscì con difficoltà a trattenere un sorriso.

    Sei contento che parto?, gli chiese sorpresa da un tale atteggiamento.

    No. Rido pensando al tuo viaggio con Susanna la disperata e Ginevra la bigotta. Perché porterai anche lei, vero?

    Maria invece di rispondere gli fece un pernacchio.

    Carina. Molto femminile.

    Ci pensi tu ai miei animali?

    Mi prenderò cura del tuo pappagallo e della tartaruga. Basta che Artù non inizia a chiamarmi puttanone.

    Puttanone, puttanone, gracchiò.

    Lo vedi, lo fa apposta, si lagnò Nando.

    Non essere ridicolo! Ripete quello che sente.

    Puttanone, puttanone…

    Artù, adesso basta!.

    Va bene, va bene, gracchiò Artù.

    A me questo pappagallo fa paura. Sei sicura che non è posseduto?

    Maria scoppiò a ridere, si avvicinò al suo amico e gli mise una mano sulla spalla.

    Qui abitano solo angeli.

    Un gatto grigio dal pelo lungo fece il suo ingresso nella cucina.

    E questo chi è?, chiese Nando contento nel vedere che Artù si era andato a nascondere nel soppalco.

    Un nuovo arrivato. Un gattino di strada. Gli ho messo nome Einstein.

    Parti tranquilla. L’arca di Noè è sotto la mia protezione. Mi devi un favore. Ma questa musichetta non è il tuo cellulare?

    Maria rintracciò il telefono sotto il cuscino del divano.

    Giuseppe, ti posso richiamare tra due minuti?

    Non ti preoccupare, conosco la strada, la salutò Nando e, prima di uscire, annotò su un foglietto:

    "Non dimenticare di passare a salutarmi prima di partire. Devo darti una cosa che apparteneva a tuo nonno".

    Pronto, ci sei? Chiese Giuseppe che era rimasto in attesa.

    Sì, tesoro.

    Pronta per la partenza? Vedrai farà bene anche a Susanna.

    Non sarà un bagno d’allegria. La zia morente, mia cugina disperata e la compagnia di quella bigotta di Ginevra.

    Che esagerazione! È solo un po’ religiosa.

    Un po’! Ha un talento naturale per comandare l’esercito dell’Inquisizione.

    Scusami non ti volevo innervosire. Giuseppe fece un lungo sospiro e poi aggiunse con dolcezza:

    Mi mancherai tantissimo.

    Starò fuori solo tre giorni. Non posso abbandonare i miei pazienti e lo sai che non resisto troppo tempo senza vederti.

    A fra tre giorni.

    Ciao amore.

    Maria entrò nella cucina e si versò un bicchiere di vino rosso per farsi coraggio prima di telefonare a Ginevra. Era talmente nervosa che rovesciò il contenuto del bicchiere sul tavolo bagnando completamente il biglietto di Nando. Asciugò il vino, buttò il foglietto, fece un profondo sospiro e valutò di essere pronta al contatto ravvicinato con la cugina.

    Mentre continuava a rimuginare sul fatto chel’umanità dovesse essere risvegliata e purificata dal peccato, Ginevra, una delle donne più bigotte del ventunesimo secolo, entrò nel salotto per rispondere al telefono:

    Maria sei tu? Chi non muore si risente! Ho riconosciuto il tuo numero dal rivelatore di chiamata. Sai di questi tempi è meglio non fidarsi, il diavolo si nasconde ovunque e trama.

    Ginevra, scusa se interrompo le tue indagini.

    Ironizzò Maria senza che lei se ne avvedesse. Del resto dire Ginevra equivaleva a dire senso dell’umorismo zero.

    Ti ho chiamato perché la zia Elizabeth non sta bene e vorrebbe vederci prima…

    …Dell’eterno riposo, la interruppe Ginevra.

    Amen, concluse Maria.

    Tu ed io, da sole?

    Viene anche Susanna.

    Nostra cugina che viaggia senza il marito! Perché viene senza quel presuntuoso, vero?

    Ivan l’ha lasciata.

    Mi dispiace. tagliò corto Ginevra e continuò:

    Che vuoi fare? Hanno perso lo stampo degli uomini come mio marito. Rispettoso, religioso. Tutto dedito alla famiglia.

    Secondo me lo ipnotizza. Devo frequentarla più spesso per vedere come fa, pensò Maria e poco dopo le chiese:

    Allora, che fai vieni o devi chiedere prima a lui?

    Ginevra fece una lunga pausa prima di rispondere, provava un subdolo piacere quando riusciva a tenere sulle spine quella presuntuosa di Maria.

    Gilberto sarà sicuramente d’accordo. Lo sai che lui è sempre molto disponibile quando si tratta della famiglia.

    Allora è un sì?, le chiese di nuovo per essere certa della sua decisione.

    Va bene diciamo che è un sì, si arrese Ginevra.

    Non credo di avere il tempo per comprare i biglietti… Maria non riuscì a finire la frase.

    …Non ti posso aiutare. Sono impegnata con i bambini della cresima. Sostituisco Addolorata.

    Un nome che è tutto un programma.

    "Con il nome che porti non dovresti scherzare troppo su certi temi religiosi. Fai un mea culpa", decretò Ginevra.

    Preferisco fare in ginocchio la scala santa baciando tutti i gradini. Maria scoppiò a ridere.

    Adesso basta! Non ho voglia di stare a sentire le tue nefandezze. Quando vai da Susanna dalle un bacio da parte mia e dille che le sono vicina. Quanti anni ha?

    Quaranta.

    Non deve disperarsi, ha tutta la vita davanti! Le quarantenni sono giovani ora, non è come ai tempi delle nostre nonne. Adesso ti saluto perché ho da fare.

    Ai tuoi ordini!

    Capitolo II

    Hamsey Green

    Maria si accorse della zia e iniziò a urlare dal finestrino del taxi:

    Zia, zia. Siamo qui!.

    Avete viaggiato comode? Ve la ricordavate la strada o avete trovato difficoltà? Sono passati quattro anni dall’ultima volta che siete venute? No, sei, credo. Eh, oramai sto invecchiando. Non ci sto più con la testa. Dimentico le cose facilmente.

    "Zia, una domanda alla volta! Ma quale vecchia! Che energia! Sei sempre la nostra cara mitraglietta", le rispose divertita Maria.

    Dopo un breve tragitto, entrarono nel tinello della villetta di proprietà di Elizabeth.

    Zia, che bello essere qui! Pensavo di trovarti a letto. Ho pianto tutta la notte quando il dottor Kessell mi ha detto che eri in fin di vita.

    Mi sono sentita così male. E invece è stato un falso allarme. I miei soliti disturbi di cuore. Mi dispiace che vi siate preoccupate. Non è ancora arrivato il momento di raggiungere il mio amato marito.

    La voce

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