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Cronaca della Seconda Guerra Mondiale 1939-1945
Cronaca della Seconda Guerra Mondiale 1939-1945
Cronaca della Seconda Guerra Mondiale 1939-1945
E-book1.004 pagine19 ore

Cronaca della Seconda Guerra Mondiale 1939-1945

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Info su questo ebook

Finalmente la cronaca, giorno per giorno, del Secondo conflitto mondiale. Dall’attacco tedesco alla Polonia il 1° settembre 1939 al disarmo delle ultime unità giapponesi nell’autunno del 1945. Il libro passa in esame gli eventi significativi su ogni fronte, in ogni ambiente (terrestre, navale e aereo) e sotto ogni aspetto: militare, politico, tecnologico, di intelligence, dei crimini di guerra. In coda alla cronaca una serie di corpose appendici che costituiscono parte integrante dell’opera: note biografiche e circostanziali raggruppate per anno di guerra; un dettagliato indice dei nomi raggruppato per nazioni; una sezione dedicata a dati statistici di ogni genere, dalla produzione industriale alla consistenza delle forze, dalle perdite materiali e umane all’analisi comparata dei costi dei sistemi d’arma per valutare le capacità dei progettisti e l’efficienza dei sistemi industriali. Un’opera tra la cronaca retrospettiva e il dizionario enciclopedico in una sintesi senza precedenti, che beneficia dell’apertura degli archivi governativi degli ultimi decenni e del supporto di alcuni dei maggiori esperti mondiali nei rispettivi settori.
LinguaItaliano
Data di uscita26 ago 2015
ISBN9786050408539
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    Anteprima del libro

    Cronaca della Seconda Guerra Mondiale 1939-1945 - Alessandro Giorgi

    Cronaca

    della Seconda Guerra Mondiale

    1939-1945

    di Alessandro Giorgi

    EDIZIONE CARTACEA:

    Editoriale Lupo

    via Ponte a Vicchio, 32 - 50039 Vicchio (Firenze)

    Tel/Fax 055-84.97.514 (ric.aut.)

    raidit@timenet.it - www.editorialelupo.it

    Monza 2013

    stampato in Italia - printed in Italy

    © tutti i diritti riservati – all rights reserved

    Versione e-Book realizzato da Smart Ideas srl

    Il più gigantesco e distruttivo scontro fra nazioni che abbia mai sconvolto l’umanità, concluso quasi simbolicamente

    dal fungo atomico, come ultima e tragica pietra tombale, esaminato giorno per giorno, su tutti i fronti, dal 1° settembre 1939 al disarmo delle ultime unità giapponesi nell’ottobre del 1945.

    Un meticoloso lavoro di ricerca storiografica, ricostruzione e infiniti controlli incrociati. I punti salienti e i punti di svolta sia militari che politici, economici, industriali, tecnologici e psicologici aggiornati allo stato dell’arte della ricerca storica.

    Dati economici e industriali finora mai riportati in una sintesi così completa.

    Un indice dei nomi di rara completezza e dettaglio.

    Dal punto di vista storiografico un’opera tra la cronaca retrospettiva e il dizionario enciclopedico che non ha precedenti in Italia.

    Introduzione

    Le motivazioni che mi hanno spinto a scrivere una Cronaca della Seconda Guerra Mondiale, oltre quarant’anni dopo l’opera con titolo analogo di Hillgruber e Hümmelchen, sono facilmente comprensibili.

    Quell’opera, come manuale di pratica e rapida consultazione degli eventi di quei terribili sei anni era sempre, a mio avviso, un punto di riferimento valido per studiosi e appassionati, pur essendo stata scritta negli anni Sessanta.

    Tuttavia, una radicale riscrittura appariva opportuna: determinati teatri e scacchieri, come quello mediterraneo e soprattutto del Pacifico, non erano stati oggetto della stessa attenzione riservata, ad esempio, al fronte orientale. Alcuni avvenimenti erano descritti con una cura dei dettagli che mancava totalmente in altri, ben più importanti sia per l’entità delle forze impegnate che per le conseguenze strategiche o tattiche.

    La guerra marittima era stata trattata per sommi capi, tanto da essere oggetto di un successivo volume a parte, dedicato però esclusivamente ad essa e mai pubblicato in lingua italiana. A questo proposito ringrazio il Prof. Rohwer (autore di quest’ultimo volume) e Thomas Weis, curatore del Marinearchiv della Biblioteca Storica di Stoccarda, per avermi chiarito, in una cortese conversazione e in un intenso scambio di e-mail, alcuni aspetti ad esso inerenti.

    Certi particolari decisivi nella dinamica e nell’esito di determinati eventi bellici, come ad esempio il ruolo svolto dall’organizzazione britannica Ultra di Bletchley Park, erano allora, con gli archivi governativi non ancora aperti alla consultazione, totalmente ignoti. L’apertura ai ricercatori occidentali degli archivi dell’Armata Rossa e del Ministero della Difesa ex-sovietico, come conseguenza della (troppo breve) stagione della glasnost gorbacioviana, non era ancora avvenuta.

    L’ottica inevitabilmente tedesca e l’oggettiva immensità dello sforzo di ricerca e ricostruzione storica, da condensare in un’opera di taglio cronachistico, portava a sottolineare o privilegiare alcuni avvenimenti a scapito di altri, ugualmente se non più importanti.

    Le considerazioni di cui sopra mi hanno portato, col tempo, a concepire un lavoro di respiro molto più ampio.

    La Cronaca di Hillgruber e Hümmelchen è stata quindi l’ispirazione iniziale e una fonte di base per l’impostazione del lavoro per il settore terrestre europeo, ma ho utilizzato una nutrita bibliografia, citata in appendice, oltre al contributo di alcuni dei maggiori esperti e storici militari, nonché a qualche ricerca personale, per offrire una trattazione dei vari fronti e dei vari aspetti del conflitto (terrestre, navale, aereo e politico) ad un livello che fosse il più possibile omogeneo e aggiornato. Ho cercato di mantenere uno stile il più sintetico e asciutto possibile. Ringrazio Mario Calaresu, traduttore dal tedesco di numerosi volumi di storia militare, per la cortesia riservatami in un’esauriente telefonata di chiarimenti.

    Ho inserito in coda al volume tre corpose appendici, senza cambiarne la natura di agile strumento di studio, richiamo e verifica.

    Anzitutto una serie di note, raggruppate per anno di guerra, allo scopo di aiutare l’appassionato, o semplicemente l’intellettualmente curioso, ad inquadrare meglio gli avvenimenti e soprattutto alcuni tra i personaggi citati, nell’ottica del da dove venivano, che cosa li ha portati ad essere protagonisti di quegli accadimenti e, soprattutto, com’è andata a finire, dopo. Dato che, per determinati protagonisti, nella CRONACA sono riportati gli episodi salienti e la fine che hanno fatto, e per altri no, ho ritenuto utile rendere giustizia almeno ad alcuni fra i più significativi, o all’opposto fare luce su alcuni di quelli meno tradizionalmente noti al grande pubblico.

    La seconda appendice riporta schemi e dati statistici, in parte già diffusi, in parte finora patrimonio limitato a pochi, che ritengo indispensabili per comprendere il tremendo sforzo militare, economico, industriale e umano delle nazioni e dei popoli coinvolti. Si pensi solo all’incredibile massa di aiuti militari in conto legge Affitti e prestiti che gli americani riversarono a beneficio dei loro alleati.

    In tutto questo mi si perdonerà se, in questi allegati, ho focalizzato con maggior cura, in quanto italiano, aspetti e dettagli inerenti alla realtà italiana.

    Nelle note in appendice relative alle perdite umane ho tentato di dar conto delle deliberate uccisioni di massa di civili, per motivi di razza, di rappresaglia o disumano disprezzo della vita. Trattando la CRONACA degli avvenimenti prettamente militari, pur avendo citato alcuni fra gli episodi più tragicamente noti (da Babi Yara Marzabotto), è rimasto in gran parte fuori, in questo mio lavoro, l’enorme numero di esecuzioni di massa avvenute sul fronte Russo, nei Balcani e in Estremo Oriente. Il riportare, ammesso che sia possibile ricostruirlo con esattezza, lo stillicidio di massacri avvenuti lontano dal campo di battaglia, meriterebbe da sé un volume a parte. Con le note a cui accennavo, ho voluto almeno a livello di consuntivo o di commento dar conto di questi avvenimenti, non direttamente connessi con gli scontri bellici, ma ad essi ascrivibili come causa prima scatenante.

    La terza appendice è l’indice dei nomi, per il quale ho effettuato due scelte secondo me utili nel quadro di questo libro: anzitutto li ho raggruppati per nazione, per facilitare la consultazione o la verifica secondo l’area di interesse di ciascun potenziale lettore; poi, anziché indicare la pagina, dove ci si può perdere a cercare fra tanti nomi e gradi militari, ho preferito dare per ciascun nome il riferimento delle date/paragrafi della CRONACA in cui è citato, offrendo una possibilità di ricerca assai più rapida.

    Ovviamente il lavoro fatto non potrà certo esaurire possibili interventi futuri, ancorché coerenti con gli scopi e la natura della CRONACA. Come è immaginabile, ho dovuto effettuare delle scelte su che cosa fosse meritevole di essere inserito, e che cosa no. Per fare un esempio, le perdite di naviglio militare sono riportate sistematicamente dal livello di incrociatore leggero in su, citando gli affondamenti delle unità minori solo se coinvolte in avvenimenti e scontri di respiro più ampio. Similmente, le perdite di naviglio mercantile riportate nei consuntivi mensili degli affondamenti dovuti a sommergibili sono, seguendo una convenzione abbastanza diffusa, limitate alle navi dalle 500 tonnellate di stazza lorda in su. Per i totali più onnicomprensivi si rimanda alle appendici. Ho seguito, nell’attribuzione dei gradi ai comandanti di unità navali non italiane, una prassi abbastanza comune nella storiografia militare, per quanto non priva di rischi: l’assegnare il grado equivalente (o il più equivalente possibile) a quello corrispondente nella gerarchia italiana.

    Per quanto concerne le operazioni aeree, soprattutto dal momento dell’espansione del conflitto su tutto il globo, con spesso più missioni nella stessa giornata, ho riportato quasi esclusivamente le principali operazioni strategiche contro Germania e Giappone, o le più significative dal punto di vista tattico. Le discrepanze dovute all’incompletezza, alle inesattezze nelle date dei rapporti sulle missioni aeree (data di inizio o fine della missione, o data di redazione del rapporto? In caso di missioni strategiche era normale iniziare la sera precedente e terminare la mattina successiva); la perdita dei rapporti stessi, l’obiettivo prestabilito rispetto a quello poi effettivamente colpito e percepito quindi come tale da chi era a terra, soprattutto quando erano previsti obiettivi multipli in sequenze poi raramente rispettate, hanno comportato verifiche non facili e non certe al 100%.

    Numerosi episodi minori sono stati inseriti per il loro valore simbolico, psicologico, politico o tecnologico.

    Chiedo venia per un elemento filologico che non ho potuto studiare col rigore che avrei desiderato: la grafia dei nomi o dei toponimi stranieri, in particolare slavi, cinesi e giapponesi, può talvolta risultare non omogenea e univoca nella scelta della traslitterazione occidentale. Il cambio della geografia politica avvenuto nel dopoguerra e più di recente con la dissoluzione dell’URSS, con la relativa toponomastica (una stessa località può avere avuto nel tempo nomi tedeschi, polacchi, baltici, russi e ucraini) ha implicato altre scelte, o l’opzione di citare sia il nome di allora che quello attuale.

    Devo ringraziare il Prof. Lucio Ceva e il Com.te Erminio Bagnasco per gli utili suggerimenti e stimoli che hanno voluto darmi dopo l’esame delle prime bozze di questo libro. Il Prof. Brian R. Sullivan mi ha usato la cortesia di dedicarmi una serata per chiarirmi alcuni dettagli sull’attività di intelligence durante il conflitto, in particolare dell’intelligence italiana, di cui è uno dei massimi studiosi ed esperti, mentre David M. Glantz dal canto suo è stato disponibile a discutere anche dettagli apparentemente trascurabili. Un grazie anche al Prof. László Borhi, Chair Professor of Hungarian Studies presso la Indiana University di Bloomington, a Thomas Powers (autore tra l’altro della Storia Segreta dell’Atomica Tedesca), al Dr. Yasuho Izawa per l’aiuto sulle operazioni aeree sui cieli del Giappone, a Mimmo Franzinelli e alla Prof. Flavia Paoli, traduttrice dal tedesco dei Verbali di Hitler.

    Un ringraziamento particolare va poi all’Ing. Mario Bianchetti, che ha svolto un lavoro iniziale di editing che non sarei stato assolutamente in grado di fare da solo, oltre a qualche importante suggerimento per elevare il livello del libro. Ugualmente un grazie a Ryuta Okano per la consulenza sulla lingua giapponese, a Noora Ristolainen per il finlandese e a Judit per la consulenza sulla grafia dei nomi ungheresi. L’ultima citazione non può che essere per Luca Poggiali di Storia e Battaglie, senza il cui supporto fondamentale questo volume non avrebbe visto la luce.

    Devo infine aggiungere che ho contattato sia la casa editrice italiana subentrata a Baldini & Castoldi, sia la casa editrice tedesca Bernard & Graefe Verlag di Bonn, sia il Prof. Christian Hillgruber dell’Università di Colonia, figlio di Andreas Hillgruber, per mettermi a disposizione per discutere di qualsiasi aspetto su eventuali diritti d’autore delle parti utilizzate nel mio lavoro, avendo in risposta un cortese ed assoluto via libera o, nell’ultimo caso, senza avere riscontro.

    La mia immodesta ambizione per questo libro è che, anche trattando un tema studiato in lungo e in largo come il secondo conflitto mondiale, qualcuno, anche fra gli esperti, possa trovarvi qua e là qualche spunto inedito o sorprendente.

    Monza, 27 aprile 2013

    Alessandro Giorgi

    Settembre 1939. Truppe tedesche sfilano a Varsavia conquistata (foto NARA ww2-77)

    1939

    Heinkel He 111 sulla Polonia nel 1939 (foto Library of Congress s_w01_3a03844u)

    1.9. Ore 04,45: Inizio dell’attacco tedesco contro la Polonia.

    Da parte tedesca: gruppo d’armate Nord (gen. von Bock) costituito dalle armate 3a (gen. d’art. von Küchler) e 4a (gen. d’art. von Kluge) e gruppo d’armate Sud (gen. von Rundstedt) costituito dalle armate 8a (gen. di fant. Blaskowitz), 10a (gen. d’art. von Reichenau) e 14a (gen. List), per un complesso di 6 divisioni corazzate, 4 divisioni leggere, 4 motorizzate, 3 alpine e 37 di fanteria.

    In Polonia viene impiegata la maggior parte dei 3.195 carri armati e 5 semoventi d’assalto disponibili.

    Appoggio aereo dato dalla 1a Luftflotte (=flotta aerea, gen. aer. Kesselring) e dalla 4a (gen. aer. Löhr) con 1.302 aerei, più 133 posti sotto il diretto comando del comandante supremo della Luftwaffe, 288 ricognitori a raggio ridotto dell’esercito e 216 caccia della Difesa Territorio Nazionale Est, per un totale di 1.939 velivoli, 1.538 dei quali pronti all’impiego.

    Polonia: 38 divisioni di fanteria, 2 brigate motorizzate, 11 brigate di cavalleria con circa 600 mezzi corazzati. Forze aeree: 277 caccia, 203 aerei di tipo misto (ricognizione, appoggio tattico, osservazione, collegamento, trasporto), 66 bombardieri e 199 ricognitori a raggio ridotto, pari a 745 velivoli.

    Ore 10,00: Discorso di Hitler al Reichstag. Annessione di Danzica al Reich.

    1-3.9. L’armata polacca Modlin (gen. Przedrzymirski-Krukowicz) viene scalzata dalle posizioni di Mława, dopo tre giorni di combattimenti, dal 1° corpo d’armata (gen. Petzel).

    Penetrazione del XIX corpo d’ar. cor. (gen. delle truppe cor. Guderian) attraverso il corridoio in direzione di Chełmno e Grudziaz.

    Forti contingenti dell’armata polacca Pomorze (Pomerania) (gen. Bortnowski) accerchiati e, entro il 5.9, annientati.

    Penetrazione della 10a armata con i corpi d’armata cor. XV (gen. fant. Hoth) e XVI (gen. cav. Hoepner) ai due lati di Czestochowa. Annientamento della 7a div. di fant. polacca (gen. Gąsiorowski).

    Mobilitazione generale in Svizzera, come misura precauzionale: in tre giorni vengono richiamati 430.000 uomini.

    3.9. Dichiarazione di guerra della Gran Bretagna e della Francia alla Germania. Fronte Occidentale tedesco: gruppo d’armate C (gen. Ritter von Leeb) con le armate 1a (gen. di fant. von Witzleben), 5a (gen. di fant. Liebmann) e 7a (gen. d’art. Dollmann) con 33 divisioni di fanteria, di cui solo 11 attive. Nessuna unità corazzata o motorizzata. Sicurezza aerea affidata alle flotte aeree 2a (gen. dell’aer. Felmy) e 3a (gen. dell’aer. Sperrle).

    Francia: 110 divisioni, delle quali 57 di fanteria, attive, 1 corazzata, 2 meccanizzate, 5 di cavalleria con circa 4.000 carri.

    Le forze navali tedesche entrano in campo con il lancio dello sbarramento di mine Westwall nel Mar del Nord.

    Inizio della condotta di guerra contro il traffico marittimo commerciale, conformemente agli ordini di preda, con 17 sommergibili tedeschi nel Nord-Atlantico.

    L’U 30 (ten. di vascello Lemp) affonda la nave passeggeri Athenia, scambiata per un incrociatore ausiliario, senza preavviso; vengono conseguentemente emanati ordini restrittivi in ordine alla condotta di guerra mercantile.

    U-Boote posano in mare davanti alle coste orientali britanniche le prime mine magnetiche.

    Primo lancio di manifestini, da parte di aerei della RAF, su Amburgo, Brema e sulla regione della Ruhr.

    domenica di sangue di Bromberg (pol. Bydgoszcz: almeno 7.000 cittadini polacchi di lingua tedesca restano vittime degli avvenimenti in Polonia nei mesi di agosto e settembre 1939) è d’incentivo, alla propaganda tedesca, per motivare il proprio aggressivo indirizzo politico nei confronti della Polonia.

    Questi avvenimenti sono tuttora assai controversi, nell’interpretazione che ne danno la storiografia polacca (che parla di alcune centinaia di morti al massimo e di commandos infiltrati e provocatori tedeschi tra le vittime) e quella tedesca.

    La Nuova Zelanda e l’Australia seguono immediatamente la Gran Bretagna nella dichiarazione di guerra alla Germania, senza dibattito parlamentare.

    In totale 140.000 neozelandesi e quasi un milione di australiani saranno inviati nel corso del conflitto a combattere oltremare per la Gran Bretagna o comunque nel campo alleato. L’India (tutto il subcontinente indiano sotto dominio britannico, cioè gli odierni India, Pakistan e Bangladesh) essendo colonia britannica, entra in guerra automaticamente: l’Indian Army raggiungerà una consistenza di oltre 2,5 milioni di soldati inquadrati sotto comando britannico.

    Il Sudafrica, dominion britannico, dichiarerà guerra alla Germania il 4.9, dopo un acceso dibattito politico e parlamentare: i leader più apertamente neutralisti o filo-tedeschi saranno imprigionati. Nel corso della guerra 334.000 sudafricani presteranno servizio nell’esercito (211.000 bianchi, 77.000 neri e 46.000 tra coloureds e indiani).

    3-30.9. Sommergibili tedeschi affondano nel Mar del Nord e nell’Atlantico 48 navi mercantili per un complesso di 178.644 tonnellate di stazza lorda.

    4.9. 29 bombardieri della RAF attaccano le navi da guerra tedesche davanti a Brunsbüttel e nella rada di Schilling.

    7 aerei abbattuti e lievi danni alla corazzata Admiral Scheer ed all’incrociatore leggero Emden.

    Salvo alcuni voli esplorativi, ancora nessuna operazione aerea in occidente da parte tedesca.

    5.9. Il comandante supremo delle forze polacche, maresciallo Rydz-Śmigły, ordina il ripiegamento dietro la Vistola.

    L’URSS mobilita i riservisti. Pochi giorni dopo sarà avviata la coscrizione obbligatoria

    6.9. La 4a armata francese (gen. Réquin) dà inizio ad una simbolica offensiva, con limiti regionali, nella zona immediatamente antistante il Westwall (Vallo Occidentale tedesco, settore di Saarbrücken).

    Il corpo d’armata tedesco Wodrig (XXVI) supera il Narew presso Rozan, il XVI ed il XV puntano su Tomaszov e Kielce mentre il XXII (gen. di cav. von Kleist) raggiunge Tarnow.

    7.9. I primi convogli prendono il mare dai porti britannici.

    L’Italia dichiara la propria non belligeranza.

    8.9. Avanguardie della 4a div. cor. (gen. Reinhardt) raggiungono Varsavia.

    Il presidente americano Roosevelt proclama lo stato di emergenza limitata.

    8-11.9. I corpi d’armata XV, XVI e IV (gen. fant. von Schwedler) chiudono l’accerchiamento dell’armata polacca Prussia (gen. Dąb-Biernacki) e la costringono alla capitolazione: 60.000 prigionieri.

    9.9. Il primo convoglio di navi-trasporto del corpo di spedizione britannico lascia Southampton diretto a Cherbourg.

    9-12.9. Vengono respinti forti tentativi di sfondamento realizzati dall’armata polacca Poznan (gen. Kutrzeba) contro le postazioni sul Bzura dell’8a armata, in particolare nel settore della 30a div. di fant. (gen. von Briesen).

    10.9. La 14a armata supera il San ai due lati di Przemysl.

    Il XIX corpo d’armata corazzato (gen. delle truppe cor. Guderian) travolge il gruppo polacco Narew (gen. Młot-Fijalkowski) ed annienta la 18a div. di fant. polacca (gen. Podhorski) presso Łomza.

    Il parlamento canadese dichiara guerra alla Germania.

    Viene disposto l’invio della 1a divisione in Gran Bretagna.

    1,1 milioni di canadesi servirà in totale al fianco dello sforzo bellico britannico terrestre, aereo e navale, per quanto solo metà dell’esercito mobilitato sarà poi effettivamente inviato in servizio oltremare.

    11.9. Il 1° corpo d’armata tedesco taglia fuori Varsavia dai suoi collegamenti orientali.

    11-16.9. La flotta britannica sbarra il Passo di Calais con 3.000 mine.

    12.9. Per la prima volta Hitler manifesta il proposito di passare all’offensiva in Occidente.

    12-17.9. Puntate offensive del XIX corpo d’armata cor. su Brest-Litovsk da nord e del XXII corpo d’armata su Tomaszow-Lubelski in direzione di Chełm. L’intero esercito polacco ad ovest del Bug è vincolato nell’accerchiamento.

    13.9. L’incrociatorescuola francese La Tour D’Auvergne, affonda durante un’operazione di minamento al largo delle coste del Marocco.

    14-16.9. Prendono il mare i primi convogli transatlantici britannici da Freetown, Kingston ed Halifax.

    15.9. Il quartier generale del corpo di spedizione britannico (gen. Lord Gort) si stabilisce a Le Mans (costituito, all’inizio, dal I corpo d’armata, gen. Dill, con le divisioni di fanteria 1a e 2a e, dagli inizi di ottobre, anche dal II corpo d’armata, gen. Maresciallo Alan Francis Brooke ¹) con le divisioni di fanteria 3a e 4a).

    Armistizio fra l’URSS e il Giappone, voluto da Stalin, impegnato nella preparazione dell’invasione della Polonia orientale (cfr. 17.9). Gli scontri fra sovietici e giapponesi in Estremo Oriente (Incidente di Nomonham) duravano dal maggio del 1939.

    17.9. Due gruppi d’armate sovietici entrano nel territorio dalla Polonia orientale: Fronte Russia Bianca (gen. d’armata Kovalev), con le armate 3a, 11a, 10a e 4a e Fronte Ucraino (gen. d’armata Timoscenko) con le armate 5a, 6a e 12a, per un totale di 466.516 uomini.

    Il governo polacco e lo stato maggiore dell’esercito passano in territorio rumeno, dove vengono internati.

    Il sommergibile tedesco U 29 (ten. di vascello Schuhart) affonda nel Nordatlantico la portaerei britannica Courageous: 518 morti tra i 1.200 membri dell’equipaggio.

    17-20.9. Reparti delle armate tedesche 10a e 14a saldano l’accerchiamento intorno all’armata polacca Lublin e costringono 60.000 uomini alla capitolazione.

    18-19.9. Falliti tutti i tentativi di sfondamento, capitolano le armate polacche Poznan (gen. Kutrzeba) e Pomorze (gen. Bortnowski), per un complesso di 170.000 uomini, nel settore di Kutno.

    20.9. Unità sovietiche (29a brig. corazzata della 4a armata) e tedesche (XIX corpo corazzato) si incontrano a Widomla, nella Polonia sud-orientale.

    Il 22.9 si terrà una parata congiunta tedesco-sovietica a Brest-Litovsk, a celebrazione della vittoria sulla Polonia.

    21-22.9. Capitolazione di Leopoli (gen. Langner) davanti all’Armata Rossa.

    21-23.9. Arretramento delle truppe tedesche sulla Vistola, sulla linea di demarcazione tedesco- sovietica concordata il 23.8.

    24.9. Inizio degli attacchi aerei sulla capitale polacca, Varsavia, già accerchiata dal 19.9, con il preciso fine di preparare l’assalto alla città che vedrà impegnati, il 25.9, reparti delle armate tedesche 10a e 3a.

    L’incrociatore leggero francese Emile Bertin e i cacciatorpediniere Vauban e Epervier imbarcano a Beirut 75 tonnellate d’oro delle riserve auree della Polonia, colà trasportate in precedenza via treno (attraverso Romania e Turchia, con tratto via nave tra Costanza e Istanbul), e salpano per Tolone, dove giungeranno il 27.9.

    24-26.9. Inizio del progressivo, lento affievolimento delle restrizioni nella condotta di guerra tedesca contro i mercantili.

    Le corazzate tascabili Admiral Graf Spee e Deutschland, finora mantenute in zona di approntamento nell’Atlantico meridionale e nel Nordatlantico, iniziano le loro operazioni.

    25.9. La divisione aerea per impieghi speciali (gen. von Richthofen) conduce 1.176 azioni contro Varsavia: vengono lanciate 72 tonnellate di bombe incendiarie e 486 tonnellate di bombe dirompenti.

    26.9. 450 aerei attaccano la fortezza polacca di Modlin. Il 27.9, 550 aerei ripetono l’azione.

    Primo attacco aereo tedesco (4 Ju 88 e 9 He 111) portato su unità della Home Fleet nel Mar del Nord. Una bomba molto vicina al bersaglio costituito dalla portaerei Ark Royal dà spunto alla propaganda di Goebbels che ne annuncia l’affondamento.

    La Gran Bretagna propone ai Dominions il British Commonwealth Air Training Plan per l’espansione delle forze aeree imperiali britanniche sfruttando aree addestrative al sicuro dall’offesa tedesca. L’accordo sarà siglato nel dicembre successivo da Canada, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda, con inizio dei programmi addestrativi alla fine di aprile 1940, per poi coinvolgere Sudafrica, Rhodesia e altri paesi del Commonwealth.

    Il Canada sarà il maggior contributore del programma, consentendo la formazione di oltre 130.000 equipaggi addestrati e coprendo i ¾ dei costi.

    27-28.9. Capitolazione dei difensori polacchi di Varsavia (gen. Rómmel): 120.000 uomini.

    28.9. Viene sottoscritto a Mosca da von Ribbentrop e Molotov il patto d’amicizia sovietico-tedesco.

    Convenzione sul confine comune sul Bug. Presa di possesso, da parte delle truppe tedesche, dei territori fino a tale nuova linea. I protocolli segreti, ad integrazione di quanto già concordato il 23.8, prevedono l’intesa sulla repressione, nei rispettivi territori, di eventuali rivolte polacche.

    29.9. Capitolazione della fortezza di Modlin (gen. Thommée).

    30.9. Costituzione in Francia di un governo polacco in esilio ad iniziativa del generale Sikorski ai cui ordini si pongono le forze polacche fuggite verso ovest, attraverso la Romania e l’Ungheria. Effettivi nella primavera del 1940: 84.000 uomini.

    Ottobre 1939

    1.10. Forze della marina polacca (4.000 uomini) capitolano nella penisola di Hela (contrammiraglio Unrug).

    1-31.10. Sommergibili tedeschi affondano nel Mar del Nord e nell‘Atlantico 34 mercantili alleati per un complesso di 168.140 tonnellate di stazza lorda.

    2.10. Inizio della graduale concessione di impiegare senza preavviso le armi da parte degli U-Boote nelle acque intorno all’Inghilterra, dapprima contro le navi oscurate ed armate, più tardi contro tutti i mercantili nemici.

    3.10. Le truppe tedesche destinate a rimanere in Polonia vengono poste agli ordini del comandante del gruppo d’armate sud (gen. von Rundstedt), in qualità di comandante supremo in Oriente.

    Nel complesso si tratta di 30 divisioni inquadrate nelle armate 3a, 8a, 14a. Le restanti forze, comprese le unità aeree, vengono trasferite sul fronte occidentale, ovverossia in patria.

    Proclamazione della zona di neutralità americana.

    5-12.10. Prima comparsa della corazzata Admiral Graf Spee nell’Atlantico meridionale: 4 mercantili affondati.

    6.10. Capitolazione delle ultime unità operative polacche (circa 16.800 uomini agli ordini del generale Kleeberg) nei pressi di Kock e Lublino.

    Perdurerà però la guerriglia fino alla primavera del 1940; all’incirca 100.000 soldati polacchi sfuggiranno all’annientamento, attraverso l’Ungheria, per la maggior parte, e andranno ad ingrossare il contingente di forze degli Alleati.

    Oltre 700.000 sono i prigionieri di guerra polacchi in mano tedesca; l’URSS ne dichiara 217.000. Perdite tedesche nel corso della campagna di Polonia: 10.572 morti, 3.404 dispersi, 30.322 feriti, 217 carri, 285 aerei. L’URSS dichiara le seguenti perdite, per entrambi i gruppi d’armate: 737 caduti, 1.859 feriti (perdite reali: 996 caduti e 2.002 feriti).

    Discorso di Hitler al Reichstag, la cosiddetta offerta di pace che la Francia, il 10.10, e la Gran Bretagna, il 12.10, respingono.

    7-8.10. Inizio del trasporto delle riserve auree britanniche in Canada: le navi da battaglia Revenge e Resolution, con gli incrociatori Enterprise, Caradoc ed Emerald salpano da Plymouth e Greenock con un carico di oro in lingotti.

    Le navi giungeranno ad Halifax il 22.10. Di lì l’oro verrà trasportato ad Ottawa, dove sarà posto sotto la sorveglianza delle Giubbe Rosse canadesi.

    7-9.10. Prima azione della flotta tedesca, con la nave da battaglia Gneisenau, l’incrociatore Köln e nove cacciatorpediniere, presso le coste norvegesi, diretta ad attirare la Home Fleet al di là dello schieramento di sommergibili, nella sfera di azione della Luftwaffe.

    Attacchi portati dal X Fliegerkorps (gen. Geisler) con 127 He 111 e 21 Ju 88 contro unità della flotta britannica rimangono senza effetto.

    8.10. Alle armate tedesche 3a, 8a e 14a rimaste nel settore orientale (cfr. 3.10) viene attribuita la denominazione di comandi di settore di frontiera Nord, Centro e Sud.

    9.10. Emanazione della direttiva del Führer n. 6, relativa alla condotta di guerra in Occidente.

    10.10. Il comandante in capo della Kriegsmarine (marina da guerra tedesca), grand’ammiraglio Raeder, discute con Hitler sull’importanza strategica della Norvegia per la Germania.

    Si conclude tra URSS e Lituania un patto di mutua assistenza che consente all’Armata Rossa l’insediamento di basi in territorio lituano e comporta la cessione alla Lituania di Vilna (annessa dalla Polonia nel 1922) con il territorio circostante.

    Estonia e Lettonia avevano già concesso all’URSS l’instaurazione di capisaldi nei propri territori rispettivamente il 28.9 ed il 5.10.

    10-19.10. La prima operazione articolata di gruppi di U-Boote (a branco di lupi) contro convogli britannici delude le aspettative tedesche a causa del ridotto numero delle unità impiegate e per il fatto che le direttive sul piano tattico non sono efficienti, con il capoflottiglia imbarcato.

    Per contro le 6 unità in azione affondano, con 3 proprie perdite, 17 navi per complessive 100.000 tonnellate di stazza lorda. Si palesano difetti tecnici dei siluri tedeschi.

    11.10. Inizio delle trattative sovietico-finlandesi, rimaste senza esito, per la concessione di basi sul territorio finlandese.

    14.10. L’U 47 (tenente di vascello Prien) penetra nella baia di Scapa Flow ed ivi affonda la nave da battaglia britannica Royal Oak. 833 marinai britannici periscono, compreso il comandante della 2a squadra da battaglia, contrammiraglio Blagrove.

    16-17.10. Primi attacchi della Luftwaffe (I/K.G. 30 [stormo da bombardamento] capitano Pohle) contro navi da guerra britanniche al Firth of Forth ed a Scapa Flow. 3 Ju 88 perduti.

    17-18.10. 6 cacciatorpediniere tedeschi attuano la prima operazione offensiva di posa di mine in corrispondenza delle coste orientali britanniche (estuario dell’Humber).

    19.10. Primo progetto del comando supremo dell’esercito tedesco per la marcia d’avvicinamento in vista dell’offensiva in Occidente.

    25.10. Cessazione dell’amministrazione militare tedesca in Polonia. Il sovrintendente del Governatorato Generale per i territori polacchi occupati assume i poteri dell’amministrazione civile sui territori polacchi compresi tra la Interessengrenze (frontiera con l’URSS) ed i territori annessi orientali (Province del Reich di Danzica-Prussia occidentale e Wartheland, distretto governativo di Ziechenau, ampliati territori dell’Alta Slesia).

    25.10-15.11. Fallisce il primo, fugace tentativo d’ingresso di U-Boote nel Mediterraneo, con tre unità. L’U 25 rimane danneggiato durante l’attacco ad un convoglio francese e l’U 53 deve abbandonare il tentativo: l’U 26 (cap. di corvetta Ewerth) è l’unico che riesce a passare lo Stretto di Gibilterra e ad ottenere un risultato, il 13.11, affondando il piroscafo francese Gloire da 4.285 tsl.

    27.10. Le province polacche orientali pregano di poter scegliere l’annessione tra le Repubbliche Sovietiche Ucraina e Russia Bianca.

    30.10. L’U 56 (ten. di vascello Zahn) attacca, ad ovest delle Orcadi, la nave da battaglia Nelson sulla quale Churchill si è imbarcato per raggiungere Scapa Flow.

    La spoletta magnetica dei siluri non funziona.

    31.10. Primo abbozzo d’un piano operativo del generale von Manstein per l’offensiva in Occidente (azione d’avvio in corrispondenza del settore centrale del fronte).

    Novembre 1939

    1-30.11. Sommergibili tedeschi affondano nel Mar del Nord e nell’Atlantico 28 mercantili alleati per complessive 74.623 tsl.

    3.11. Il congresso americano modifica la legge sulla neutralità USA con l’introduzione della clausola cash-and-carry a favore della Gran Bretagna.

    5.11. Dopo un ultimo tentativo, da parte del comandante supremo dell’esercito (gen. von Brauchitsch), di indurre Hitler ad accettare un differimento della progettata offensiva in Occidente, l’attacco viene fissato per il giorno 12.11.

    6.11. L’incrociatore ausiliario Ascania, scortato da 2 cacciatorpediniere, giunge ad Halifax con un carico di lingotti d’oro della Banca d’Inghilterra.

    7.11. L’inizio dell’offensiva tedesca in Occidente viene, per la prima volta, differito al 15.11.

    Di fatto verrà differito, fino al giorno dell’attacco, 10.5.1940, ben 29 volte.

    Offerta di mediazione pacifica del Re del Belgio e della Regina d’Olanda (rifiutata, il 12.11, dalla Gran Bretagna e dalla Francia e, il 14.11, dalla Germania).

    Prima azione di un aerosilurante tedesco contro navi da guerra britanniche.

    Attacco, senza effetti, contro un cacciatorpediniere ad est di Lowestoft.

    8.11. Attentato contro Hitler nel Bürgerbräu-Keller di Monaco, forse montato (anche se la ricerca storica recente sembra propendere per la genuinità del gesto, nda), dopo un discorso ai vecchi combattenti.

    9.11. Incidente Venlo: cattura arbitraria di due ufficiali del servizio segreto britannico, da parte dei servizi di sicurezza tedeschi, nella città di frontiera olandese di Venlo.

    L’ordine del sequestro dei due ufficiali (assieme al loro autista e ad un altro ufficiale, poi rivelatosi olandese, deceduto in seguito in Germania per le ferite riportate nella sparatoria), da tempo in contatto con presunti dissidenti tedeschi (in realtà agenti provocatori dell’SD), è giunto nella notte per la convinzione di Hitler del coinvolgimento dei due britannici nell’attentato del giorno prima nella birreria di Monaco (cfr. 8.11).

    Altro differimento dell’inizio dell’offensiva in Occidente.

    11.11. L’incrociatore leggero Emerald salpa da Portsmouth, con un carico d’oro in lingotti, con destinazione Halifax, dove giungerà, sotto scorta di 2 cacciatorpediniere, il 21.11.

    13.11. Offerta di mediazione pacifica da parte del Re di Romania (respinta da Hitler il 16.11).

    14.11. Operazione Macaroni: trasporto delle riserve auree francesi nel Nordamerica.

    Nella prima missione, la Force Z (nave da battaglia Lorraine, incrociatori leggeri Marseillaise e Jean de Vienne con 3 cacciatorpediniere di scorta), fa dapprima rotta su Mers el Kebir, per poi da lì riprendere il mare il 17.11, facendo prima tappa a Bermuda (27.11) per giungere definitivamente ad Halifax il 1°.12.

    20.11. Primo lancio aereo di mine davanti alle coste orientali britanniche, compiuto da idrovolanti tedeschi. Nel complesso, nel corso di tre azioni avvenute nel mese di novembre, vengono lanciate 41 mine aeree.

    21-27.11. Azione della flotta tedesca (ammiraglio Marschall), con le navi da battaglia Gneisenau (capitano di vascello Netzband) e Scharnhorst (capitano di vascello Hoffmann), contro la Northern Patrol britannica ai fini del disimpegno della corazzata Admiral Graf Spee (capitano di vascello Langsdorff) nell’Atlantico meridionale. Affondamento dell’incrociatore ausiliario britannico Rawalpindi.

    23.11. Arringa di Hitler ai comandanti supremi militari: irrevocabile è la decisione d’attaccare Francia ed Inghilterra, irrilevante è la violazione della neutralità del Belgio e dell’Olanda.

    30.11. Inizio della guerra d’inverno finnico-sovietica. Circa 30 divisioni sovietiche del distretto militare di Leningrado (gen. Merezkov), schierate su un vasto fronte, superano il confine finlandese (comandante supremo finlandese: feldmaresciallo Mannerheim - 10 divisioni, 7 brigate miste, circa 150 velivoli, nel complesso 300.000 uomini; punto di forza della linea Mannerheim è l’istmo di Carelia.

    Da parte sovietica: armate 7a e 13a sull’istmo di Carelia; armate 8a, 9a e 14a a nord del lago Ladoga). Incursioni aeree sovietiche su Helsinki, Hanko e Lahti.

    Forze navali sovietiche bombardano la costa meridionale finlandese.

    Inizio della discussione sul piano Manstein per l’offensiva in Occidente tra il comandante supremo dell’esercito ed il comandante del gruppo d’armate A (von Rundstedt, von Manstein).

    30.11-6.12. Un gruppo d’assalto anfibio sovietico, scortato da unità della Flotta del Baltico, occupa sette isole del Golfo di Finlandia.

    Dicembre 1939

    1-31.12. Sommergibili tedeschi affondano nel Mar del Nord e nell’Atlantico 37 mercantili alleati per complessive 100.413 tsl.

    2.12. Patto d’assistenza stipulato dall’URSS con il governo finnico comunista d’opposizione costituitosi nella città di confine di Terijoki, che rimane senza effetti in quanto l’offensiva sovietica contro l’esercito finlandese s’arresta poco oltre l’antica frontiera.

    3.12. Infruttuosa incursione di bombardieri britannici contro navi da guerra tedesche presso l’isola di Helgoland.

    4.12. La nave da battaglia Nelson incappa presso Loch Ewe in una mina tedesca posata da un sommergibile.

    6.12. Memoriale del generale von Manstein sulla condotta di guerra in Occidente.

    8-9.12. Nel corso di una visita in Romania compiuta dal capo dell’Abwehr (servizio segreto tedesco), ammiraglio Canaris, viene raggiunto un accordo con il capo del servizio segreto rumeno per la costituzione di una unità di sicurezza tedesca destinata ad operare nella regione petrolifera per la prevenzione di atti di sabotaggio.

    11.12. L’ex-ministro della Guerra norvegese e capo del partito di estrema destra Nasjonal Samling, Vidkun Quisling, viene ricevuto dal comandante supremo della marina tedesca, grand’ammiraglio Raeder, che lo mette in guardia su un possibile atto di forza britannico contro la Norvegia.

    La nave da battaglia Dunkerque, con a bordo 100 tonnellate d’oro della Banca di Francia, salpa diretta ad Halifax con l’incrociatore leggero Gloire, e la scorta, per la parte iniziale del viaggio, di 5 cacciatorpediniere.

    17.12: arrivo ad Halifax delle due unità maggiori.

    11-28.12. La 9a divisione finnica annienta presso Suomussalmi la 163a div. fanteria sovietica (9a armata) applicando la Tattica-Motti ²).

    13.12. Battaglia navale nell’estuario del Rio De La Plata fra tre incrociatori britannici e la Admirat Graf Spee.

    I danni riportati dalla corazzata la costringono a rifugiarsi nel porto di Montevideo.

    Dei tre incrociatori britannici, l’Exeter deve abbandonare il campo con 61 morti a bordo e raggiunge a fatica Port Stanley nelle Falklands, l’Ajax è gravemente danneggiato e il neozelandese Achilles è il solo con danni lievi.

    Il comando britannico del Sud Atlantico richiama quindi in zona il Cumberland dalle Falklands, lo Shropshire e il Dorsetshire dal Sudafrica.

    La Graf Spee (36 morti e 60 feriti a bordo), non potendo riparare i danni nel ristretto tempo concesso dal governo uruguayano, viene affondata il 17.12 dallo stesso equipaggio.

    Il comandante si toglierà la vita il 20.12.

    14.12. Hitler riceve Quisling e si impegna a fornire aiuti, in caso di necessità, per assicurare la continuità della neutralità della Norvegia nei confronti della Gran Bretagna.

    Il 18.12 Quisling viene nuovamente ricevuto da Hitler.

    Hitler ordina l’elaborazione di uno Studio-Nord allo Stato Maggiore della Wehrmacht e tuttavia si pronuncia per il mantenimento della neutralità della Norvegia.

    La Società delle Nazioni denuncia l’aggressione subita dalla Finlandia con la guerra d’inverno finnico-sovietica e decide l’espulsione dell’URSS.

    Altra incursione senza effetti della RAF contro unità navali tedesche presso Helgoland: 6 dei 12 Wellington del 99° Sqn della RAF sono abbattuti dalla caccia tedesca.

    16.12. Winston Churchill, primo Lord dell’Ammiragliato (ministro britannico della Marina) sottopone al Gabinetto di Guerra un altro memoriale sulla rete di collegamento per il trasporto di minerali che univa la Germania alle coste norvegesi (Primo memoriale datato 19.9.1939).

    A causa del gelo degli idroscali sul Mare del Nord termina il lancio delle mine da parte dei gruppi di idrovolanti tedeschi del comando del settore aereo occidentale davanti alle coste orientali britanniche.

    Dal 20.11, in cinque distinte operazioni, erano state lanciate complessivamente 22 mine aeree del tipo B e 46 del tipo A.

    17-19.12. Aerei del X Fliegerkorps affondano nel corso di operazioni condotte contro obiettivi navali, 10 unità, per la maggior parte pescherecci (complessivamente 2.949 tsl), davanti alle coste orientali britanniche.

    18.12. Nel corso di una ricognizione offensiva su Wilhelmshaven, una formazione britannica costituita da 24 bombardieri Wellington (squadrons 9, 37 e 149) ne perde 12 per l’intervento della caccia tedesca, guidata per l’occasione dalla stazione radar Freya sperimentale di Wangenrooge.

    28.12. L’U 30 (tenente di vascello Lemp) silura, di fronte all’estuario del Clyde, la corazzata Barham.

    31.12. Le forze del corpo di spedizione britannico nella Francia settentrionale constano di 161.423 uomini (di cui 9.392 sono il personale delle unità aeree).

    Inoltre sono stati portati dalla Gran Bretagna, fino al particolare momento, 23.894 automezzi (2.470 delle forze aeree), 36.000 t. di munizioni, 25.000 t. di carburanti e 60.000 t. di vettovaglie e di materiali di vestiario e commissariato.

    1940

    17 gennaio 1940: finlandesi tra i resti di una divisione russa distrutta (foto Library of Congress w31_0018369u)

    Gennaio 1940

    1-31.1. Sommergibili tedeschi affondano nel Mar del Nord e nell’Atlantico 58 mercantili alleati per complessive 178.884 tsl.

    5-8.1. La 9a div. finnica (colonnello Siilasvuo) annienta, ad est di Suomussalmi, la 44a div. sovietica (ucraina) di fanteria (9a armata).

    Il comandante della 44a div., gen. A.I. Vinogradov, sarà per questa sconfitta fucilato sul posto insieme col suo capo di S.M. e al suo commissario politico.

    Nel corso delle due battaglie di Suomussalmi i sovietici hanno contato 27.500 morti e 1.300 prigionieri e hanno perduto più di cinquanta carri. Perdite finlandesi: 900 caduti e 1.770 feriti.

    9-30.1. Bombardieri del X Fliegerkorps affondano davanti alle coste orientali britanniche 12 unità per complessive 23.944 tsl.

    10.1. Hitler fissa l’inizio dell’offensiva tedesca in Occidente per il 17.1.

    Atterraggio di fortuna, presso Mechelen (Belgio) a causa delle avverse condizioni metereologiche, di un aereo a bordo del quale sono i maggiori della Luftwaffe Reinberger e Hoenmanns.

    La maggior parte dei documenti sulla imminente offensiva che essi portano con sé può essere distrutta; tuttavia i frammenti che i belgi possono recuperare confermano i loro sospetti sulle intenzioni tedesche, sospetti rafforzati da voci d’oltre confine, di portare la guerra nei territori del Belgio e dell’Olanda.

    In seguito a questo incidente viene destituito il comandante della 2a Luftflotte, generale dell’aeronautica Felmy, sostituito dal generale dell’aeronautica Kesselring.

    11.1. Hitler emana l’ordine di massima n. 1. Questo ne è l’argomento saliente: Nessuno... può venire a conoscenza di un fatto qualificato segreto quando non ne abbia dovuto prendere cognizione esclusivamente per motivi di servizio.

    Scopo di tale ordine (riferisce Halder, capo di S.M. dell’esercito) è quello di non consentire ai comandanti militari alcuna possibilità di pervenire ad un giudizio logico in maniera completamente autonoma.

    13.1. Hitler ordina la sospensione dei movimenti di avvicinamento in Occidente.

    Il Belgio ordina lo stato di mobilitazione; l’Olanda lo segue nell’iniziativa.

    15.1. Il governo belga respinge la proposta degli Alleati di concedere loro il permesso di transito attraverso il Paese, temendo di offrire così un pretesto alla Germania per un’aggressione.

    16.1. Hitler differisce alla primavera l’inizio dell’offensiva in Occidente. Inizio dei preparativi alleati per un’azione militare in Scandinavia.

    27.1. Inizio della elaborazione, presso il comando supremo della Wehrmacht, dell’operazione Weserübung (occupazione di capisaldi danesi e norvegesi).

    28.1. La nave da battaglia Revenge, scortata da 3 cacciatorpediniere, prende il mare da Plymouth con un carico d’oro della Banca d’Inghilterra, destinazione Halifax.

    Febbraio 1940

    1-3.2. Offensiva, dal fronte nord-occidentale sovietico (generale d’armata di 1° grado Timoscenko), della 7a armata (corpi d’ar. XLIV, X, L e XIX = div. fant. 7a, 17a, 24a, 40a, 43a, 49a, 70a, 86a, 100a, 123a, 136a e 138a più le brigate corazzate 13a, 20a, 35a, 39a e 40a) e della 13a armata (corpi d’ar. XXIII, XV e III = 9 div. di fant. più una brigata corazzata) respinte dalle 6 divisioni finniche (corpi d’ar. II e III) impegnate nella difesa della linea Mannerheim sull’istmo di Carelia.

    Le forze aeree russe compiono, ai fini della preparazione dell’offensiva, 4.087 azioni di aerei da bombardamento e 3.445 di caccia.

    1-29.2. Sommergibili tedeschi affondano, nel Mar del Nord e nell’Atlantico, 49 mercantili alleati per complessive 185.950 tsl.

    3.2. Lettera di Goering, nella sua qualità di responsabile del piano quadriennale, al ministro dell’Economia Funk, nella quale si dispone che gli armamenti nell’anno 1940 siano portati "al massimo livello possibile.

    Devono essere accelerati con ogni mezzo tutti quei progetti che possono essere portati a compimento nel corso del 1940 o al massimo entro la primavera 1941.

    Tutti gli altri programmi che potranno essere portati a compimento solo successivamente, devono essere accantonati, qualora le condizioni dell’economia generale lo imponessero, a favore dei citati progetti".

    5.2. Il consiglio di guerra alleato riunito a Parigi decide di appoggiare la Finlandia e di inviare truppe a Narvik.

    La Svezia fornisce alla Finlandia, nel corso della guerra finnico-sovietica, 25 aerei, 112 cannoni, 104 pezzi contraerei, 85 pezzi controcarro, 80.000 fucili, munizioni ed altro materiale bellico; in più invierà 8.402 volontari (affiancati da 1.010 volontari danesi e 895 norvegesi) e 900 volontari lavoratori.

    Le forze armate finlandesi ricevono dalla Gran Bretagna, tra l’altro, 101 aerei e 114 cannoni, dalla Francia più di 200 cannoni e 30 aerei da caccia. L’Ungheria fornirà 36 pezzi contraerei e 30 controcarro, munizioni e materiale bellico di vario genere (mortai, bombe a mano, munizioni, mine, elmetti), mentre un battaglione di volontari giungerà troppo tardi per partecipare alle operazioni.

    La Norvegia fornirà 12 cannoni con 12.000 colpi.

    L’Italia fornirà una trentina di caccia Fiat G.50 e 94.500 moschetti 91/38, mentre, per non entrare in aperta collisione col patto Ribbentrop-Molotov, Mussolini impedirà la partenza di volontari: pochi italiani riusciranno a servire nelle forze finlandesi su base individuale.

    11-13.2. La seconda offensiva della 7a armata sovietica tra i laghi Muoia e Kuolema consente la realizzazione di uno sfondamento presso Summa e costringe i finlandesi al ripiegamento dell’ala sud nel settore ad est di Viipuri (rus. Vyborg).

    12.2. Il sommergibile U 33 (ten. vascello von Dresky), impegnato in un’operazione di minamento su bassi fondali presso l’estuario del Clyde, viene affondato dal dragamine britannico Gleaner.

    Gli inglesi riescono ad impossessarsi di tre dei rotori della macchina cifrante Enigma presente sul sommergibile, tra cui i N° VI e VII, questi ultimi di grande importanza per l’opera dei criptoanalisti dell’organizzazione Ultra di Bletchley Park, perché si tratta di due dei tre rotori speciali dedicati ai cifrari navali tedeschi non ancora riprodotti dai decifratori polacchi.

    16.2. Il cacciatorpediniere britannico Cossack abborda di sorpresa nel fiordo di Jossing, nelle acque territoriali norvegesi, la nave appoggio tedesca Altmark e libera 303 prigionieri che vi si trovavano imbarcati. L’Altmark aveva operato nell’Atlantico meridionale, durante l’autunno del 1939, quale nave appoggio della corazzata Admiral Graf Spee e si trovava ora sulla rotta di ritorno verso la Germania. Protesta del governo norvegese per la violazione della neutralità.

    17.2. Conversazione di Hitler con il gen. di fant. von Manstein, che espone le proprie opinioni sull’offensiva in Occidente.

    Von Manstein intende stabilire il punto di forza dell’offensiva, dagli inizi, nell’ala sud del gruppo d’armate A. Stupefacente concordanza dei punti di vista tra Hitler e von Manstein.

    18-20.2. Operazione Nordmark: infruttuosa puntata offensiva della flotta tedesca (amm. Marschall) contro il traffico delle navi di scorta alleate tra la Gran Bretagna e la Scandinavia.

    20-23.2. A nord del lago Ladoga il gruppo finlandese Talvela annienta la 18a divisione sovietica di fanteria (15a armata).

    21.2. Il generale di fanteria von Falkenhorst viene nominato capo dello stato maggiore preposto alla elaborazione dell’operazione Weserübung.

    24.2. Rielaborazione del caso Gelb per l’offensiva in Occidente (piano Sichelschnitt).

    Un gruppo mobile sovietico, muovendo sul Baltico ghiacciato, conquista l’isola di Koivisto, nel Golfo di Finlandia.

    27.2. La nave da battaglia Malaya e l’incrociatore ausiliario Ascania prendono il mare da Greenock (Scozia occidentale) con un carico di lingotti d’oro, sotto scorta di 5 cacciatorpediniere, destinazione Halifax.

    Marzo 1940

    1.3. Hitler sottoscrive la prima ordinanza operativa per l’occupazione della Danimarca e della Norvegia (operazione Weserübung).

    1-2.3. Colloqui del sottosegretario di Stato americano Sumner Welles, che sta toccando tutte le capitali europee per un viaggio d’informazione, con von Ribbentrop ed Hitler.

    1-30.3. Sommergibili tedeschi affondano nel Mar del Nord e nell’Atlantico 23 mercantili alleati per complessive 66.246 tsl.

    2.3. Prima azione aerea tedesca contro obiettivi navali nella Manica meridionale.

    Davanti all’isola di Wight una nave-passeggeri britannica viene incendiata.

    3.3. Nuova grande offensiva della 7a armata sovietica (gen. d’armata Merezkov) sull’istmo di Carelia con centro di gravità su Viipuri.

    Il comandante della 13a armata sovietica (gen. d’artiglieria Grendal) viene sostituito, a causa degli insuccessi nei quali era fino ad allora incorso, dal generale di corpo d’armata Parusinov.

    Hitler, in funzione degli sviluppi che va prendendo la situazione nel Nord, dà ordine di accelerare i preparativi per l’operazione Weserübung.

    4.3. Il comando tedesco delle operazioni navali (Seekriegsleitung) interrompe lo schieramento dei sommergibili sulle rotte del traffico mercantile britannico, per poter disporre di tutte le forze navali possibili per l’operazione Weserübung.

    Funzionari del Deuxième Bureau (servizi segreti francesi) acquistano dalla Norsk Hydro di Rjukan, Norvegia, l’intera riserva finita di acqua pesante (185 litri) prodotta dall’azienda, unica produttrice al mondo di D2O.

    L’acqua pesante il 9.3 sarà trasferita in Scozia in aereo, per poi proseguire in treno verso il sud, oltre Manica e infine a Parigi, in un bunker sotterraneo del Collège de France, presso il laboratorio dove Frédéric Joliot-Curie ha in programma di svolgere segretamente esperimenti su una pila atomica per verificare la fattibilità della reazione atomica a catena.

    5.3. Impegnativo colloquio di Hitler con i tre comandanti supremi delle tre armi sull’occupazione della Danimarca e della Norvegia.

    Beria (capo dell’NKVD, servizio segreto sovietico), in una lettera a Stalin raccomanda la fucilazione di oltre 14.700 ufficiali e funzionari polacchi prigionieri di guerra detenuti nei campi di prigionia, nonché di oltre 18.600 tra ufficiali, profughi e membri di organizzazioni controrivoluzionarie (anche questi al 60% polacchi) attualmente imprigionati nelle zone occidentali dell’Ucraina e della Russia Bianca.

    7.3. Il feldmaresciallo Mannerheim, in seno al consiglio di guerra finlandese, opta per l’avvio di negoziati con i sovietici poiché, dopo le perdite costituite da circa 60.000 caduti, feriti e dispersi (pari al 20% delle forze armate finlandesi), è diventata evidente l’inutilità della prosecuzione della lotta.

    8.3. Una delegazione finlandese capeggiata da Paasikivi si reca a Mosca.

    10-11.3. Von Ribbentrop a Roma.

    Mussolini si dichiara pronto ad entrare in guerra a fianco della Germania.

    11.3. A causa del timore di possibili sbarchi britannici in Norvegia, il comando tedesco delle operazioni navali (Seekriegsleitung) ordina l’immediato schieramento dei sommergibili previsti per l’impiego davanti a Narvik e Trondheim.

    La nave da battaglia Bretagne e l’incrociatore pesante Algerie, con tre cacciatorpediniere di scorta, salpano da Tolone diretti verso gli USA con a bordo rispettivamente 1.200 e 1.179 lingotti d’oro delle riserve auree francesi.

    Per rispettare la neutralità USA le navi saranno dirottate verso Halifax (Canada), da dove l’oro sarà poi spedito negli Stati Uniti via terra.

    11-12.3. Presa di Viipuri da parte dei corpi di fant. X, XXXIV e L della 7a armata sovietica.

    Gli Alleati tentano di ottenere da Svezia e Norvegia il diritto di transito per accorrere in aiuto della Finlandia.

    12.3. Sospensione delle ostilità e pace concludono, a Mosca, con sorpresa degli Alleati, la guerra d’inverno finnico-sovietica: cessione all’URSS dell’istmo di Carelia con Viipuri, d’altre fasce di territorio, sempre in Carelia, e della parte finlandese della penisola dei Pescatori; inoltre locazione di Hanko.

    Perdite subite dalle forze armate finlandesi: 24.923 morti e 43.577 feriti. L’aeronautica finnica ha perso 61 aerei (dei 297 disponibili).

    Il Commissario degli Esteri Molotov comunica al Soviet Supremo, il 29.3, le perdite subite dall’Armata Rossa: 48.745 morti e 158.863 feriti.

    Secondo valutazioni finlandesi tali perdite devono essere state decisamente più rilevanti.

    I dati più recenti provenienti dall’ex-Unione Sovietica parlano di 126.785 perdite totali (morti, dispersi, invalidi); un elenco analitico dichiara 65.384 morti, 19.610 dispersi, 186.584 feriti, 9.614 assiderati e 51.892 malati.

    16.3. 15 Ju 88 del I/K.G. 30 attaccano navi da guerra britanniche a Scapa Flow.

    I piloti tedeschi dichiarano di aver colpito 3 navi da battaglia ed 1 incrociatore: in realtà solo l’incrociatore pesante Norfolk è stato raggiunto dalle bombe.

    Sumner Welles incontra a Roma Ciano e Mussolini.

    18.3. Incontro Hitler-Mussolini al Brennero, presenti anche Ciano e Ribbentrop.

    Il Duce dichiara l’intenzione di entrare in guerra a fianco della Germania, riservandosi però di decidere il momento.

    19.3. 50 aerei del RAF Bomber Command attaccano l’idroscalo tedesco militare di Hornum.

    Sumner Welles, dopo una telefonata in cui relaziona Roosevelt, incontra nuovamente Ciano, per un chiarimento sulla portata e il significato del vertice Hitler-Mussolini al Brennero (cfr. 18.3).

    20.3. In seguito alle dimissioni di Daladier, Paul Reynaud forma un nuovo governo in Francia.

    26.3. Hitler decide, a conclusione di un esame della situazione cui è intervenuto il grande ammiraglio Raeder, che l’operazione Weserübung deve compiersi con un non eccessivo anticipo rispetto al momento d’inizio dell’offensiva in Occidente.

    28.3. Il consiglio alleato di guerra riunito a Londra decide di effettuare il minamento delle acque della Norvegia e di occupare capisaldi nel Paese. Inoltre devono essere adottate tutte le possibili misure per ridurre le forniture di petrolio rumeno alla Germania.

    La Gran Bretagna e la Francia confermano solennemente l’impegno a non concludere una pace separata con la Germania.

    31.3. Lo Schiff 16 Atlantis (capitano di vascello Rogge) è il primo incrociatore ausiliario tedesco della 2a guerra mondiale, destinato alla guerra corsara, che riceve l’ordine di missione.

    Mussolini redige un promemoria segretissimo per il Re, il ministro degli Esteri Ciano e i vertici militari.

    In esso annuncia la possibilità di una guerra parallela alla Germania allo scopo di risolvere il problema delle frontiere marittime (Corsica, Biserta, Malta, Gibilterra e Suez).

    L’entrata in guerra dovrà essere ritardata il più possibile.

    Direttive militari di massima: difensiva in terra e in cielo (salvo in Africa Orientale, dove si prefigura un attacco a Gibuti), offensiva sul mare.

    Aprile 1940

    1-30.4. Sommergibili tedeschi affondano nel Mar del Nord e nell’Atlantico meridionale 6 mercantili alleati per complessive 30.927 tsl.

    2.4. Hitler fissa, come termine per l’attuazione dell’operazione Weserübung (occupazione della Danimarca e della Norvegia), il 9.4.

    3.4. A Katyn, nella Polonia orientale occupata dall’URSS, inizia il sistematico sterminio degli ufficiali polacchi catturati dai sovietici nel settembre 1939.

    Fino al 9 maggio 1940, tra Katyn, Kalinin (Tver) e Smolensk saranno assassinati dall’NKVD oltre 21.000 militari polacchi con un colpo alla nuca, in maggioranza con pistole tedesche Walther PPK cal. 7,65 spedite all’uopo da Mosca per sviare eventuali indagini.

    4.4. Il colonnello Oster, capo della sezione centrale dell’Abwehr (e membro del gruppo antinazista fra gli alti gradi tedeschi), comunica all’addetto militare olandese a Berlino, Sas, la data dell’attacco; tuttavia la rivelazione non produce alcun effetto negli Stati su cui incombe la minaccia.

    5.4. Un’operazione di sabotaggio britannica diretta a sbarrare il Danubio in prossimità delle Porte di Ferro fallisce a causa della vigilanza esercitata dall’Abwehr.

    Conseguentemente il Danubio rimane la principale via di comunicazione per le forniture di petrolio rumeno alla Germania.

    Gli Alleati differiscono al giorno 8.4, per questioni tecniche, la progettata azione contro la Norvegia.

    7.4. I primi gruppi navali tedeschi lasciano i porti per l’operazione Weserübung.

    Nel complesso sono undici gruppi destinati all’occupazione di Narvik, Trondheim, Bergen, Egersund, Kristiansand, Arendal, Oslo, Nyborg, Korsor, Copenhagen, Middelfahrt e Belt Brücke, Esbjerg, Nordby nelle isole di Fano e Tyboron.

    Per lo specifico scopo e per la copertura delle operazioni sono impegnate le seguenti unità: 2 incrociatori da battaglia, 3 incrociatori pesanti, 4 incrociatori leggeri, 14 cacciatorpediniere, 8 torpediniere, 31 sommergibili, 12 motosiluranti e numeroso altro naviglio.

    8.4. Cacciatorpediniere britannici posano mine davanti a Bodø, Stadtlandet e Kristiansand.

    All’annuncio che la flotta tedesca è in mare, vengono momentaneamente sbarcate nei porti di partenza le truppe britanniche imbarcate il giorno precedente per la progettata occupazione preventiva della Norvegia, in attesa che si chiariscano gli sviluppi della situazione sul terreno.

    9.4. Ore 05,00: Inizio dell’occupazione della Danimarca e della Norvegia da parte delle truppe tedesche.

    Forze tedesche: comandante supremo in Norvegia, gen. fant. Generale Nikolaus von Falkenhorst ¹) (gruppo XXI) e, in Danimarca, gen. aer. Kaupisch (XXXI comando superiore).

    Nei primi sbarchi nei porti norvegesi sono presenti unità delle divisioni di fanteria 163a e 69a e della 3a div. alpina.

    Dallo sbarco a maggio entreranno in azione, in Norvegia, le divisioni alpine 2a e 3a; le divisioni di fanteria 69a, 163a, 181a, 196a, 214a, e, in Danimarca, le divisioni di fanteria 170a e 198a nonché l’11a brigata fucilieri.

    La Luftwaffe impiega 878 aerei, dei quali 95 sono caccia e cacciabombardieri e 240 bombardieri e bombardieri in picchiata.

    La Danimarca si assoggetta, pur protestando, alle misure tedesche, mentre le forze armate norvegesi oppongono resistenza.

    La Norvegia dispone di 6 divisioni, di 84 aerei, di 4 guardacoste corazzati, di 34 siluranti, di 9 sommergibili e di un certo numero di unità da guerra più piccole.

    Dopo vane trattative tra il governo norvegese e l’ambasciatore Bräuer, fallite per la pretesa di Hitler di insediare Quisling come capo del governo norvegese, i responsabili del Paese proclamano un invito alla resistenza militare.

    Viene perduto nello stretto di Drobak (fiordo di Oslo) l’incrociatore pesante Blücher (capitano di vascello Woldag), centrato dai colpi della batteria costiera di Oscarsborg e da siluri.

    88 bombardieri del X Fliegerkorps avvistano, ad ovest di Bergen, unità britanniche e danneggiano diverse navi.

    Il sommergibile britannico Truant (ten. di vascello Hutchinson) silura, a sud di Kristiansand, l’incrociatore leggero Karlsruhe (capitano di vascello Rieve), che più tardi deve essere abbandonato.

    Il primo gruppo unità da guerra tedesche affonda, nell’imboccare il porto di Narvik, i due guardacoste corazzati norvegesi Norge e Eidsvold.

    Lo sbarco e la presa di possesso della città avvengono viceversa senza alcun contrasto, perché la guarnigione norvegese è comandata da un membro del Nasjonal Samling che non opporrà resistenza.

    10.4. 15 bombardieri in picchiata britannici Blackburn Skua (No 800 e No 803 Sqn della Fleet Air Arm, provenienti da Hatston nelle Orcadi, lì trasferiti da Lossiemouth in Scozia), affondano a Bergen l’incrociatore leggero Königsberg (capitano di vascello Ruhfus).

    Primo scontro navale nell’Ofotfjord (Narvik) tra cacciatorpediniere tedeschi e britannici. Per entrambe le parti perdite di due unità.

    Prima riunione, a Londra, della Commissione Thomson (poi Commissione M.A.U.D.), organo scientifico-investigativo britannico che ha il compito istituzionale di accertare lo stato di avanzamento del programma atomico tedesco e di verificare la fattibilità di una bomba atomica. Successivamente assumerà la denominazione di copertura di Tube Alloys.

    13.4. Vanno perduti altri otto cacciatorpediniere tedeschi a Narvik, nello scontro con la nave da battaglia britannica Warspite e nove cacciatorpediniere; alcuni vengono affondati dagli stessi equipaggi perché s’erano esaurite le riserve di carburante e di munizioni.

    14.4. Sbarco della 24a brigata britannica (brigadiere Fraser) a Harstad (a nord di Narvik) per appoggiare la 6a div. norvegese (magg. generale Fleischer).

    15.4. Reparti della 49a div. britannica (magg. generale Carton de Wiart) sbarcano presso Namsos, a nord di Trondheim.

    16.4. Sbarco britannico nelle isole Faeroer con il consenso del governatore danese.

    17.4. A causa della situazione che minaccia di diventare critica per i tedeschi a Narvik, Hitler intende assicurare al magg. gen. Dietl la via dello sganciamento verso la Svezia. Tuttavia, per le sollecitazioni di Jodl (capo ufficio operazioni dell’OKW), viene emanato l’ordine, la sera, di resistere quanto più a lungo possibile.

    18.4. Seimila soldati britannici (magg. gen. Paget), tra cui la 15a brigata, sbarcano ad Åndalsnes. Conseguentemente le forze tedesche a Trondheim sono minacciate da sud e da nord. In totale è impegnato in Norvegia, a fianco delle truppe francesi (1a div. leggera e Legione Straniera) e polacche (1a brigata), il grosso di 2 divisioni britanniche.

    20.4. La smobilitazione dell’esercito danese è completata.

    Il magg. generale von Rintelen, addetto militare tedesco a Roma, viene nominato rappresentante tedesco presso lo Stato Maggiore Generale italiano. In occasione di un incontro col maresciallo Graziani, capo di S.M. dell’esercito, vista la prevedibile difficoltà di un attacco alla Francia sul fronte delle Alpi, espone la proposta di costituire un’armata italiana sul Reno, agli ordini del Principe Ereditario Umberto di Savoia, con 10-15 divisioni fornite di carri, contraerea e automezzi dai tedeschi, destinata a partecipare all’offensiva contro la Francia penetrando nella zona di Belfort.

    Graziani riferirà della proposta a Mussolini, il quale delegherà a Badoglio (capo di S.M. generale) l’analisi, ma quest’ultimo lascerà decadere tutto senza alcun approfondimento né presa di posizione ufficiale.

    21.4. Reparti della 196a div. tedesca di fanteria si scontrano, a sud di Lillehammer, con la 148a brigata britannica e la incalzano, nei giorni successivi, verso nord, in direzione di Åndalsnes.

    22.4. L’incrociatore leggero Galatea imbarca ad Åndalsnes 200 casse d’oro del tesoro norvegese da trasportare in Gran Bretagna. Salperà il 25.

    24.4. Il Gauleiter Terboven viene nominato da Hitler Commissario del Reich per la Norvegia.

    29.4. L’incrociatore Glasgow, con 2 cacciatorpediniere di scorta, insieme a due pescherecci, imbarca a Molde il Re di Norvegia, con il principe ereditario, il governo e 795 casse d’oro delle riserve auree, e prende il mare diretto a Tromsø, da dove partirà per la Gran Bretagna il 1° maggio.

    30.4. Incontro, presso Dombas, della 196a div. tedesca di fant., proveniente da Oslo e diretta a nord, con la 181a, proveniente da Trondheim e diretta a sud.

    Maggio 1940

    1.5. Hitler stabilisce l’inizio dell’attacco in Occidente (caso Gelb) per il 5.5.

    1-2.5. Le truppe britanniche abbandonano Namsos ed Åndalsnes.

    1-31.5. Sommergibili tedeschi affondano nell’Atlantico e nel Mar del Nord 15 mercantili alleati per complessive 63.407 tsl.

    3.5. La città norvegese di Rjukan (sede della Norsk Hydro, con unità produttiva nella vicina centrale elettrica di Vemork, cfr. 4.3) cade nelle mani dei tedeschi.

    I tedeschi programmeranno con la Norsk Hydro l’aumento della produzione di acqua pesante (ossido di deuterio, D2O), essenziale come elemento moderatore nei programmi atomici con uranio naturale, a 1.500 litri all’anno.

    5.5. Costituzione a Londra di un governo norvegese in esilio.

    7.5. Hitler differisce l’offensiva in Occidente al 9.5.

    9.5. Mattina: ultimo differimento dell’inizio: 10.5. Il colonnello Oster comunica all’addetto militare olandese Sas che l’operazione inizierà il giorno successivo; comunque, come già è accaduto per il caso Danimarca-Norvegia, manca anche questa volta l’atteso effetto (cfr. 4.4).

    10.5. Nella notte del 10.5 che precede l’inizio dell’offensiva in Occidente aerei tedeschi lanciano davanti ai porti belgi ed olandesi 100 mine aeree.

    Ore 05,35: inizio dell’offensiva tedesca in Occidente dal Mar del Nord al confine meridionale del Lussemburgo con conseguente violazione della neutralità dell’Olanda, del Belgio e del Lussemburgo.

    Forze tedesche (comandante supremo dell’esercito, gen. von Brauchitsch; capo di S.M. dell’esercito, gen. d’art. Halder):

    Settore Nord: gruppo d’armate B (gen. von Bock) con le armate 18a (gen. d’art. von Küchler) e 6a (gen. von Reichenau), appoggiato dalla 2a Luftflotte (gen. dell’aer. Kesselring).

    Settore Centrale (punto di forza dello schieramento): gruppo d’armate A (gen. von Rundstedt) con le armate 4a (gen. von Kluge), 12a (gen. List) e 16a (gen. di fant. Busch) e con il gruppo corazzato Kleist, appoggiato dalla 3a Luftflotte (gen. dell’aer. Sperrle).

    Settore Sud (fronte del Vallo Occidentale dalla frontiera meridionale del Lussemburgo fino al confine svizzero): gruppo d’armate C (gen. von Leeb) con le armate 1a (gen. von Witzleben) e 7a (gen. d’art. Dollmann).

    Forze complessive (comprese le riserve):

    div. cor.; 7 div. mot.; 1 div. di cav.; 1 div. aviotrasportata; 1 div. paracadutisti; 117 div. di fant. Il tutto pari a 137 divisioni, 2.445 carri, 3.834 aerei (così distinti: 1.482 bombardieri e bombardieri in picchiata, 42 aerei da combattimento, 1.016 caccia e 248 cacciabombardieri).

    Forze alleate (comandante supremo, gen. Gamelin):

    Olanda: 8 divisioni di fanteria, 1 divisione leggera, 1 divisione speciale, 3 brigate miste, 46 battaglioni guardie di frontiera; 132 aerei (dei quali 35 caccia e 23 cacciabombardieri).

    Belgio: 2 divisioni di cavalleria, 2 divisioni cacciatori delle Ardenne, 18 divisioni di fanteria, 180 aerei (81 dei quali caccia).

    Forze franco-britanniche:

    Gruppo d’armate 1 (gen. Billotte) presidia la frontiera franco-belga e, alla notizia dell’inizio dell’offensiva tedesca converge verso il Belgio Occidentale e si schiera sulla linea Dyle.

    È costituito da: 7a armata (gen. Giraud), armata di spedizione britannica (gen. Lord Gort), 1a armata (gen. Blanchard), 9a armata (gen. Corap) e 2a armata (gen. Huntziger).

    Gruppo d’armate 2 (gen. Prételat) è schierato a nord della linea Maginot. Si compone della 3a armata (gen. Condé), della 4a (gen. Réquin) e della 5a (gen. Bourret).

    Gruppo d’armate 3 (gen. Besson) occupa posizioni ad est della linea Maginot e schiera l’8a armata (gen. Garchery) e la 6a (gen. Touchon).

    Complesso delle forze (comprese le riserve) impiegate nel quadro operativo dei tre gruppi d’armate: 3 divisioni corazzate, 5 divisioni leggere di cavalleria, 1 brigata di cavalleria, 4 divisioni meccanizzate leggere, 7 divisioni motorizzate, 55 divisioni di fanteria, 14 divisioni coloniali, 3 brigate spahi, 10 divisioni britanniche ed 1 divisione polacca, pari a 99 divisioni e 4 brigate; 3.373 carri armati.

    Aggiungendo le forze dell’esercito belga ed olandese: 131 divisioni e 7 brigate. La RAF dispone, in Francia, di 456 aerei (261 caccia, 135 bombardieri e 60 ricognitori), mentre l’aeronautica francese può contare su 764 caccia, 260 bombardieri, 180 ricognitori e 400 aerei dell’esercito, pari a 1.604 velivoli.

    Nel complesso si tratta di 2.372 aerei alleati, dei quali 1.151 sono caccia.

    Paracadutisti tedeschi vengono lanciati all’interno del sistema fortificato detto Fortezza Olanda presso Rotterdam e il ponte di Moordijk. Atterraggio di alianti da trasporto nel forte belga Eben-Emael presso Liegi e sua conquista con un colpo di mano

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