Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il senso di Giulio per Camilla
Il senso di Giulio per Camilla
Il senso di Giulio per Camilla
E-book133 pagine1 ora

Il senso di Giulio per Camilla

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Brevi racconti d'amore, di speranza, di delusione e di mero cazzeggio.
LinguaItaliano
Data di uscita11 mag 2016
ISBN9786050436013
Il senso di Giulio per Camilla

Leggi altro di Niky Marcelli

Correlato a Il senso di Giulio per Camilla

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il senso di Giulio per Camilla

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il senso di Giulio per Camilla - Niky Marcelli

    Farm

    GIULIO E CAMILLA IN PILLOLE

    Quasi una presentazione

    Tutti abbiamo avuto una nostra Camilla, perché la Camilla non è più nemmeno una persona, è una categoria dello spirito. E’ quella donna (ma anche quell’uomo) che incide a fuoco il suo nome nel vostro cuore e nella vostra anima, in maniera indelebile. E, avendovi gravemente ustionati per compiere tale operazione, vi lascia una piaga che non si sanerà mai e che sarà sempre pronta a sanguinare o a dolere non appena la vostra Camilla passerà nuovamente nei vostri paraggi.

    In questi brevi racconti, scritti da una persona follemente innamorata (che poi, avete mai sentito dire di uno razionalmente innamorato?) potrete farvi una vaga idea della Camilla originale, quella che è riuscita a fare di se stessa un aggettivo e a battezzare un’intera categoria…. L’Archetipo assoluto della stronza, in poche parole.

    Giulio e Camilla si incontrarono la prima volta quando avevano rispettivamente 15 e 12 anni. La seconda volta, trent’anni dopo. In entrambi i casi fu una tragedia: Camilla prese il cuore di Giulio e lo portò sulle vette più alte del mondo, facendolo librare sulle ali dell’amore…. Giulio la considerava il sole della sua vita e, infatti, le sue ali, che erano ali di carta velina, bruciarono immediatamente, precipitandolo nell’Ade. Dove una Camilla-Ecate, da un giorno all’altro, usò il suo cuore come una pallina antistress, lasciandolo sotto al cosiddetto treno.

    La prima parte della loro storia, almeno vista dalla parte dello sfortunato protagonista maschile, è narrata nel racconto che da il titolo a questa raccolta. La seconda, prese le mosse da quando quel racconto fu ricevuto e letto dall’interessata ed ebbe il medesimo effetto devastante. Durò, tra una cosa e l’altra, circa tre mesi, come la volta precedente. Mesi durante i quali Giulio e Camilla si rincorsero, si trovarono, si amarono. O almeno, a noi romantici piace pensare che, perlomeno in alcuni di quei momenti, che furono anche di accesa passione, Camilla fosse sincera…

    Purtroppo non abbiamo potuto averne la conferma, perché l’interessata rifiuta di rilasciare dichiarazioni in merito e, anzi, quasi nega di aver mai conosciuto il tapino. Lui continua a considerarla, comunque, il più grande amore della sua vita, anche se comincia a roderlo il vago sospetto che la Signora non fosse esattamente meritevole di tanta considerazione. Ma si sa che al cuore non si comanda e bisogna andare dove vuole lui, salvo poi farsi venire a prendere dal cervello. Il cuore di Giulio ha portato il malcapitato in una landa desolata, mentre il suo cervello è appena uscito di casa e si sta frugando in tasca per capire dove ha infilato le chiavi della macchina. Se le troverà, se si sarà anche ricordato di mettere benzina, e se l’auto non sarà stata nel frattempo rimossa dal carro attrezzi, forse, alla fine, l’encefalo riuscirà a trarre d’impaccio il miocardio. Forse!

    Come tutte le Grandi Storie, soprattutto se nascono e – trent’anni dopo – persistono nel confermarsi sotto una cattiva stella, non potevano non esserci delle difficoltà e dei terzi o quarti incomodi. Il ché darà l’occasione al lettore di incontrare anche altri bizzarri personaggi, come ad esempio l’ex moglie di Giulio, Sofia, sempre in bilico tra un’amicizia ufficiale e un’ufficiosa feroce gelosia. E, se Giulio è uscito da un matrimonio, Camilla, all’epoca dei fatti era ancora ufficialmente coniugata. Suo marito non viene mai nominato, però, né gli vengono riservati commenti irriguardosi. Giulio mi ha confessato, tempo dopo i fatti, una grande ammirazione e una grande simpatia per questo gentiluomo, nonché un certo senso di colpa per essersi inopinatamente infilato tra le sue lenzuola… Anche se dobbiamo onestamente dire che non è stato il primo né certamente l’ultimo. Come attenuante, spero che i più moralisti tra voi accetteranno il fatto che era rimasto innamorato di Camilla per tutta la vita. E che comunque ha pagato un prezzo abbastanza alto.

    Nel breve (secondo) periodo del loro reincrociarsi, che va dall’ottobre-novembre del 2008 alla fine di gennaio del 2009 (troverete riferimenti a date, avvenimenti e governi passati), Giulio, che fa il mio stesso mestiere con una certa vaglia e condivide con me anche la passione per le auto d’epoca (troverete qualche piccolo riferimento anche a questo) ha dedicato a Camilla un racconto al giorno. Glieli scriveva la mattina, appena arrivato in redazione, e glieli mandava subito per e-mail, quasi a guisa di incarto per il cornetto e il cappuccino che l’amata avrebbe consumato di lì a poco. In circa tre mesi, se la matematica non ci fa difetto, fa più o meno novanta racconti. Quasi tutti quelli che lo vedono protagonista in prima persona, sono ispirati a fatti che gli accadevano sul serio, quotidianamente. L’esilarante Le tette della Chierici o l’incontro con il cane Libero, ad esempio, narrano accadimenti di cui sono stato personalmente testimone. Ogni tanto si metteva anche nei panni di Camilla, ma la storia ci ha insegnato (soprattutto a lui!) che in quei frangenti non azzeccava granché dei reali pensieri che turbinavano nell’encefalo dell’amato bene.

    Un’opera immane, dunque, che ha deciso di regalarmi quando è uscito di casa, qualche anno fa, per prendere le sigarette e non è più tornato. Del resto, nemmeno fumava più. E, comunque, quello che, di combustibile, era stato accostato alle sue labbra quando aveva il vizio, era costituito da pestilenziali sigari toscani!

    Trovandomi quindi beneficiario di cotanto tesoro, ne approfitto biecamente per tamponare una crisi creativa e do alle stampe – ovviamente a MIO nome e con conseguente accredito a ME dei diritti d’autore – una parte di questa sterminata produzione. Purtroppo non è stato possibile recuperarne la totalità, perché molti sono stati scritti direttamente sulla messaggeria del profilo Facebook di Giulio, che poi è stato disattivato. Se ne sono persi irrimediabilmente alcuni tra i più belli. Forse l’originale destinataria, Camilla, potrebbe averli conservati ma permettetemi qualche sincero dubbio in proposito…

    Ho fatto una piccola cernita dei superstiti e, alla fine, se ne sono salvati una ventina, che considero dignitosamente meritevoli di divulgazione. Gli altri, credetemi, sono una vera monnezza e pertanto li conservo per quando sarò diventato un famoso autore di best sellers e potrò di conseguenza permettermi di vomitare sul mercato ogni più infima paccottiglia. Comunque, sempre pronto a rinnegarli. Tanto li ha scritti Giulio!

    Niky Marcelli

    IL SENSO DI GIULIO PER CAMILLA

    Premessa

    Fatti e personaggi riportati in questo dattiloscritto, benché possano sembrare effettivamente surreali, non sono un malaugurato parto della fantasia dell’autore, ma rispecchiano la più tragica realtà.

    Prologo

    Tutto ebbe inizio tanti, tanti anni fa…. Nel giugno del 1978, tra i profumi della dolce estate romana, in un piccolo centro residenziale sulla via Cassia, appena dentro via di Grottarossa.

    I protagonisti di quest’avventura sono due adolescenti.

    Lei, Camilla, 12 anni e mezzo, bellissima e con due occhi da gatta.

    Lui, Giulio, un farlocco di 15 anni, con due begli occhi azzurri e un grande cuore…. E basta!

    Beh, a dirla tutta ha anche un Ciao blu, che si tiene con lo spago.

    Comprimaria, Claudia, 13 anni, amica di entrambi.

    Dissolvenza

    Come Giulio conobbe Camilla

    Fu grazie a Claudia che Giulio conobbe Camilla. Claudia era sorella di Gianluca e Marco, due suoi amici per la pelle, a casa dei quali spesso e volentieri trascorreva lunghi pomeriggi. Così aveva conosciuto anche Claudia, che a sua volta gli aveva presentato una sua amica. Camilla, appunto!

    Fu amore a prima vista.

    La cosa di cui Giulio rimase particolarmente sorpreso è che questo amore…. Vabbè, questa simpatia!, era ricambiato.

    Con i buoni uffici di Claudia, si misero insieme un caldo pomeriggio di giugno, nel garage di quest’ultima, in via Vasanello.

    Giulio, per il quale l’aggettivo farlocco era un cauto eufemismo, non la baciò nemmeno. Era talmente pieno d’amore e di gioia per avere, non solo, la ragazza, ma perché questa ragazza era Camilla, che gli passò – come dire - di mente quel piccolissimo particolare, quell’ apostrofo rosa, che di solito sigilla una neonata relazione.

    Non ci è dato sapere se Camilla, non ancora tredicenne del 1978, quel suggello invece, magari, se lo aspettava. Molto british, non fece pervenire sue eventuali rimostranze.

    Di lei, Giulio aveva appreso che aveva genitori molto severi e una sorella maggiore con la quale non andava d’accordo. Sapeva anche che era di Viterbo. Rientrata a casa Camilla, il neo fidanzato sfogò la sua euforia con una corsa in motorino lungo via di Grottarossa, con il vento nei capelli e il sole in faccia, con la voglia di urlare di gioia! Il tapino era totalmente dimentico del piccolo particolare che, in quell’epoca, il quartiere in cui si stava addentrando era chiamato l’Arca di Noè, perché per entrarvi bisognava essere almeno in due…

    Infatti, la sua corsa che fu interrota da due coattoni a bordo di una vecchia Fiat 850, che gli scipparono al volo gli occhiali da sole Cebè, che nemmeno erano suoi, ma in prestito da un’amica.

    Si videro per altri tre giorni (lui e Camilla, ovviamente. L’amica degli occhiali la sfuggì per mesi) e non si baciarono nemmeno una volta (che questo abbia influito sui fatti che seguirono?), poi lei partì per le vacanze, a casa di alcuni zii a Viterbo. Prima di partire, lasciò Giulio temporaneamente, come si usava all’epoca,

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1