In fuga dallo sceicco: Harmony Collezione

Di Maisey Yates

PREQUEL DELLA MINISERIE "LA FAMIGLIA REALE DE I SANTINA" - L'ereditiera Angelina Carpenter ha rinunciato ai diamanti per dei semplici jeans, e per la possibilità di fare le proprie scelte liberamente, quando è fuggita dal suo matrimonio combinato con lo sceicco Taj Ahmad. Adesso che lavora come bambinaia per la famiglia reale di Santina non riesce a fare a meno di sbirciare da lontano la lussuosa vita che si è lasciata alle spalle, e durante una festa si imbatte proprio in Taj. Questa volta però lo sceicco sembra non avere intenzione di lasciarsi sfuggire di nuovo la sua sposa...

I ROMANZI DELLA MINISERIE:

SCANDALOSAMENTE TUA di P. Jordan

AVVENTURA CON LO SCEICCO di S. Kendrick

I VIZI DELLA PRINCIPESSA di K. Hewitt

IL CONTE E LA MODELLA di C. Crews

UNO SCANDALO PER IL PRINCIPE di S. Morgan

LE OMBRE DELLA PRINCIPESSA di M. Yates

IL PLAYBOY E L'EREDITIERA di L. R. Harris

GIOCO REALE di C. Marinelli

• Lingua: Italiano
• Editore: HarperCollins Italia
• Data di uscita: 21 nov 2013
• ISBN: 9788858914014

Anteprima del libro

Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

The Life She Left Behind

Mills & Boon Prequels - Modern Romance

© 2012 Harlequin Books S.A.

Special thanks and acknowledgement are given to Maisey Yates

for her contribution to The Santina Crown series

Traduzione di Marta Donati

Questa edizione è pubblicata per accordo con

Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

persone della vita reale è puramente casuale.

Harmony è un marchio registrato di proprietà

Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

© 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

eBook ISBN 978-88-5891-401-4

www.eHarmony.it

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1

Alla fine era successo. Lo sceicco Taj Ahmad, sovrano del Rahat, aveva perso completamente la testa. Lei era là, se ne stava nell’ombra sul balconcino che si allungava sul retro della sala da ballo e che avrebbe dovuto essere vuoto. In un istante tutte le bellissime donne vestite a festa attorno a lui sparirono. Taj non vedeva altro che Angelina Carpenter.

Tante volte gli era apparsa in sogno, eppure mai era stata come in quel momento. I capelli raccolti in una coda, un paio di pantaloni aderenti che le segnavano le curve. Quello era un evento formale, la festa di fidanzamento ufficiale del Principe Alessandro di Santina, e la famosa ereditiera del petrolio Angelina Carpenter indossava jeans e maglietta.

Tutta la festa era stata dominata fin dall’inizio da un’atmosfera surreale. La presenza dei chiassosi coniugi Jackson – i futuri suoceri del principe, dai gusti piuttosto kitsch e con una propensione per il melodramma – aveva fatto a pugni da subito con lo scenario reale.

La tensione, già alle stelle, era stata intensificata solo dalla presenza dell’ex fidanzata di Alessandro, bellissima e fragile, pronta a crollare da un momento all’altro.

Ma niente di tutto ciò contava adesso. Taj non riusciva più a vedere nulla. Riusciva a malapena a ricordare il motivo per cui si trovava là quella sera. Adesso per lui non c’era che Angelina.

Lei voltò la testa, gli occhi che incontravano quelli di Taj, nonostante la distanza e tutte le persone fra loro. Angelina raggelò, lassù nel suo nascondiglio, le sue bellissime labbra che si schiudevano.

Lui riuscì a vederla inspirare e trattenere il respiro, e a sua volta lo trattenne in risposta. O forse perché respirare gli era diventato assai difficoltoso.

«Taj.» La donna alla sua destra, la stessa che aveva cercato di saltargli addosso per tutta la sera, pronunciò il suo nome in modo sensuale, le dita di una mano che si chiudevano sul suo bicipite. «Mi recuperi un altro drink?»

Lui si voltò, spezzando l’incantesimo che Angelina aveva gettato su di lui. La stanza tornò, il volume delle conversazioni sempre più alto. Le labbra rosse della sua compagna indesiderata atteggiate a broncio. A Taj si contrasse lo stomaco. Per il fastidio, non per il desiderio. «Io non recupero proprio un bel niente» disse, liberandosi dalla presa della donna e riportando l’attenzione al balconcino.

Angelina non c’era più.

Era stata soltanto un’illusione? Un sogno? Uno davvero realistico, però. Era forse stato mandato per tentarlo e tormentarlo con il ricordo di ciò che non poteva avere?

Impossibile. Angelina nei suoi sogni era sempre un’ereditiera sofisticata. Mai un capello fuori posto, nemmeno nelle fantasie più spinte, quando si immaginava di stringerla fra le braccia, i loro corpi nudi e avvinghiati. Anche in quei casi lei era l’emblema della perfezione altolocata.

Quella donna, con i capelli ambrati raccolti in un’adolescenziale e poco elegante coda di cavallo, non era l’Angelina delle sue fantasie.

Poteva solo significare che era reale.

Punture di spilli gli tormentarono la schiena e il sudore gli imperlò la fronte mentre si faceva largo tra la folla, diretto verso le porte sul retro. A