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Io, da qui, non me ne vado: La storia di Ercole Luigi Morselli
Io, da qui, non me ne vado: La storia di Ercole Luigi Morselli
Io, da qui, non me ne vado: La storia di Ercole Luigi Morselli
E-book49 pagine38 minuti

Io, da qui, non me ne vado: La storia di Ercole Luigi Morselli

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Info su questo ebook

Atto unico in 3 scene liberamente tratto dalla vita e le opere di Ercole Luigi Morselli, astro nascente del teatro italiano nel primo ventennio del 900. 
La figlia, la moglie e la madre si ritrovano in scena in una sorta ri rievocazione, muovendosi tra e dentro scatole di cartone, intrecciando fili che le uniscono e raccontando lo stesso Morselli, attraverso ricordi personali e carteggi privati.
LinguaItaliano
Data di uscita8 lug 2019
ISBN9788834153727
Io, da qui, non me ne vado: La storia di Ercole Luigi Morselli

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    Io, da qui, non me ne vado - Walter Zidarič

    Walter Zidarič

    Io, da qui, non me ne vado!

    La storia di Ercole Luigi Morselli

    UUID: fac168ae-a159-11e9-bd7c-bb9721ed696d

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Prefazione

    Personaggi:

    Scena prima

    Scena seconda

    Scena finale

    Biografia autore

    Ringraziamenti

    Io, da qui, non me ne vado!

    (La storia di Ercole Luigi Morselli)

    atto unico in 3 scene

    (liberamente tratto dalla vita e le opere di Ercole Luigi Morselli)

    di

    Walter Zidari č

    Prefazione di Maurizio Valtieri

    Prefazione

    Che la breve vita di Ercole Luigi Morselli sia stata una sorta di romanzo, mirabilmente scritto dallo stesso, attraverso scelte esistenziali dominate a volte dall’istinto, altre dalla volontà di raggiungere i propri obiettivi, è cosa nota. D’altronde, Walter Zidarič, esperto e riscopritore attento di Morselli e delle sue opere, ne parla ampliamente nelle pubblicazioni e nelle conferenze dedicate al drammaturgo pesarese. Fin qui ci si muove nell’ambito della biografia, dello studio dell’uomo e della sua produzione artistica, utilizzando materiale e scritti che ci sono pervenuti. Ma con questo testo teatrale, Zidarič si fa a sua volta drammaturgo per regalare al lettore prima e allo spettatore poi la possibilità di scoprire un Morselli diverso, che prende vita e forma dallo sguardo e dal sentimento soggettivo di tre donne. Sono donne speciali, quelle che Walter Zidarič fa muovere sulla scena, in un sottile e raffinato intersecarsi di universi paralleli e piani temporali, spesso spiazzanti. Sono la figlia Giuliana, che tutti chiamano Liana, la moglie Bianca e la madre Anna, Annetta per l’aspetto minuto. Liana sembra essere l’unica fatta di carne e ossa e apre la pièce, mentre le altre due vengono via via evocate come presenze ultramondane, che a loro volta si fanno vive. Su tutte e tre incombe, o meglio governa, lo spirito di Morselli, mai presente fisicamente, unica voce fuori scena. È così che, tra scatole di cartone, apparenti contenitori di ricordi e carteggi, le quali si trasformano presto in stanze dell’anima, in varchi temporali o in ambienti di vita domestica, si guarda l’uomo e l’artista con gli occhi di chi lo ha vissuto, subito e idealizzato in quanto figlio, marito e padre. Per Liana è l’eroe morto giovane da mettere su un piedistallo, per attenuare il dolore di una perdita precoce. Bianca ci rimanda involontariamente al personaggio di Adele Cima ne L’amante sciocca di Matilde Serao, innamorata dell’intellettuale narcisista, che la tiene a dovuta distanza, mentre coltiva amicizie virili e sogni di gloria, in una cerchia ristretta di giovani artisti convinti che loro è la conquista del mondo. Anna, che non avrebbe mai voluto vedere suo figlio lasciare il nido, ci induce a percepirlo, investendoci del proprio mal celato senso di colpa, ora come il ragazzo indipendente che taglia coraggiosamente il cordone ombelicale, ora come l’incosciente egoista che sperpera la piccola fortuna di famiglia a suo piacimento. In scena ci sono tre generazioni al femminile, per narrare un solo uomo, che l’autore, con un notevole escamotage scenico, fa unire da un filo, con il quale intrecciano scatole e si intrecciano a loro volta. Divengono quasi delle Parche, nelle cui mani giace il destino dello stesso Morselli, o perlomeno ciò che noi

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