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Girl-Gear: Sydney (eLit): eLit
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E-book171 pagine2 ore

Girl-Gear: Sydney (eLit): eLit

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Info su questo ebook

GIRL-GEAR 3

Per Sydney, responsabile di Girl-Gear, sarebbero dovuti essere sette giorni di sole e peccato garantiti, invece la vacanza rilassante con il vincitore della caccia ai segreti indetta dall'amica Macy si complica quando lei scopre che si tratta di Ray Coffey, il suo ex amante! Il ricordo della loro unica notte di passione la confonde ancora e anche solo immaginare di condividere uno spazio ristretto con un tipo seducente come lui la getta... in un conturbante smarrimento.
LinguaItaliano
Data di uscita29 lug 2016
ISBN9788858959756
Girl-Gear: Sydney (eLit): eLit
Autore

Alison Kent

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Girl-Gear - Alison Kent

    successivo.

    1

    In un mondo perfetto, pensò Sydney Ford, di sicuro avrebbe potuto programmare una splendida vacanza estiva.

    Avrebbe provveduto da sola a organizzare il viaggio. Le sarebbe piaciuto visitare il paese in treno. Avrebbe prenotato gli alberghi. Belli. Le piaceva sentirsi coccolata. Si sarebbe scelta i propri compagni di viaggio. Moriva dalla voglia di dividere una settimana rilassante con una delle sue migliori amiche.

    Ma il mondo non era perfetto.

    La vacanza non si stava rilevando per niente splendida, e non poteva che assumersene la colpa.

    Mesi prima, per qualche scervellata ragione, le era venuta la brillante idea di mettere in palio una crociera privata sullo yacht del padre, che presto sarebbe stato messo in vendita, per il vincitore della caccia ai segreti organizzata da Macy Wedd, della Girl-Gear.

    A vincere era stato un loro amico, per la precisione Ray Coffey.

    E adesso Sydney si trovava bloccata su un'isola dei Caraibi, consapevole che, lamentandosi, si sarebbe procurata soltanto il solito commento che da sempre la perseguitava. Sei davvero una povera ragazza ricca.

    Esisteva forse una donna in carriera che non sarebbe voluta rimanere bloccata su un'isola dei Caraibi?

    Con una villa in riva al mare completa di servitù e quattro rappresentanti di Mister Muscolo fra i compagni di sventura?

    Io, io, io, avrebbe voluto urlare.

    Invece, sospirò appoggiando un fianco alla ringhiera di legno della veranda al primo piano della villa. La lieve brezza serale le agitava i capelli, e dal mare arrivava il buon odore di salmastro.

    Il tramonto era spettacolare. Come tutte le altre sere, d'altronde. Soffici nuvolette in una gamma di colori pastello che si muovevano nel cielo, sabbia bianchissima, acqua verde-blu come mai se ne vedeva nel Golfo del Messico.

    Ma, ancora meglio della vista del cielo e della risacca, era la vista dei tre uomini che a riva fissavano l'orizzonte. Per la verità, pensò Sydney, era molto più probabile che stessero guardando il catamarano che stava passando a diverse miglia dalla costa.

    Erano vestiti più o meno allo stesso modo. Doug Storey portava dei calzoncini blu scuro con un disegno di ibiscus bianchi e grigi. Quelli di Anton Neville erano dello stesso modello, ma di color turchese e rosso. Sia Doug sia Anton erano alti e con fisici da nuotatori. Anton aveva capelli biondi e ricci, mentre quelli di Doug erano un po' più scuri, più lunghi, e a una donna veniva subito voglia di toccarli... Tuttavia, fu il terzo uomo ad attirare la sua attenzione.

    Ray Coffey aveva una splendida corporatura e portava dei bermuda gialli bordati di nero, un colore che era in perfetto contrasto con la sua carnagione olivastra. I folti capelli castano scuro gli ricadevano sulla fronte, gli occhi erano verde smeraldo.

    Sedendosi, Sydney si portò le ginocchia al petto. Il suo sarong marrone e giallo si aprì, rivelando la gamba, il fianco e il bordo del bikini beige. Guardando Ray, trattenne il fiato. Una reazione che attribuì all'atmosfera sensuale dell'isola, perché nessun'altra spiegazione avrebbe avuto senso.

    Il corpo maschile le era familiare. Anche quello di Ray. Tuttavia erano passati otto anni dall'ultima volta che lui l'aveva toccata. Otto anni significavano una muscolatura più pronunciata, addominali scolpiti, peluria scura sul basso ventre, eccetera, eccetera... Stese le gambe sulla ringhiera, incrociò le caviglie e appoggiò la testa contro una delle travi di sostegno della veranda.

    Da quando Ray era tornato nella sua vita, essere nervosa ed eccitata non era insolito, ma la situazione cominciava a farsi imbarazzante. Doveva togliersi il pensiero, prima di rientrare a casa.

    Inizialmente, quel viaggio sarebbe dovuto durare poco più di una settimana e mezzo. L'Indiscreet era ormeggiato a Belize City, in vista della vendita imminente, così Ray aveva chiesto allo skipper di compiere un giro lungo la costa del Belize prima di fare delle soste in Giamaica durante il viaggio di ritorno. Aveva chiesto a Doug e ad Anton di accompagnarlo, dato che in quel periodo era in trattative con il loro studio di architettura. E aveva invitato anche Jess Morgan, un altro del gruppo di sei amici che giocavano insieme in una squadra di calcio.

    E poi aveva invitato Sydney.

    Lei era stata più che tentata. Prima del suo dissidio con il padre, avvenuto l'anno prima, non gli aveva mai detto di no quando lui le chiedeva di andare in barca. Ma era stata tentata anche dalla prospettiva di rimanere confinata con Ray sull'Indiscreet. Una reclusione del tutto innocente, per sfuggire alla loro reciproca attrazione fisica avrebbero dovuto viaggiare sul fondo del mare.

    Così, aveva accettato a tre condizioni.

    Poiché le sei socie della Girl-Gear stavano discutendo di una possibile riorganizzazione della struttura aziendale, Sydney aveva invitato a bordo Annabel Lee, meglio nota come Poe, che avrebbe dovuto sostituire Chloe Zuniga come vicepresidente del settore cosmetici e accessori una volta che Chloe avesse lanciato il nuovo programma Guidance Girl. Chloe aveva rassicurato le altre che Poe non era un drago sputafuoco come sembrava.

    E lo scopo principale di Sydney era proprio quello di conoscere Poe lontano dall'ufficio, da donna a donna.

    Aveva poi invitato anche Lauren Hollister per due ragioni... una ovvia e una personale. La prima era la presenza in barca di Anton Neville. Lauren e Anton si erano lasciati di recente dopo un anno di convivenza, anche se era chiaro a tutti gli amici che quei due erano più infelici divisi di quanto lo fossero mai stati insieme.

    La ragione personale era l'amicizia che si stava creando fra suo padre e Lauren. Quei due si vedevano troppo spesso, per i suoi gusti. Per quanto arrabbiata fosse con Nolan, gli voleva bene e, secondo lei, non meritava di avere nella sua vita un'altra donna creativa e volubile. Né una breve avventura dettata dall'impulso.

    Alla fine, Sydney aveva convinto Kinsey Gray a unirsi alla crociera. Kinsey era stata sua compagna di corso all'università del Texas e adesso era vicepresidente della divisione abbigliamento, sia sportivo sia elegante. Kinsey aveva un intuito speciale per la moda, e una visione non convenzionale del mondo che di certo avrebbe allentato un po' dell'inevitabile tensione del viaggio.

    La tensione si era avvertita immediatamente.

    Il gruppo degli otto vacanzieri si era allontanato meno di dodici miglia dalla costa, quando l'Indiscreet già aveva dato segno di avere problemi idraulici. Così erano tornati a Belize City per le riparazioni necessarie, e Sydney e gli altri avevano messo le loro cose su un dinghy di alluminio e si erano trasferiti sull'isola, più precisamente Coconut Caye, di proprietà di suo padre.

    Coconut Caye sarebbe dovuta essere una delle tappe del loro itinerario, ma non la destinazione finale. Ancora una volta, Sydney si rese conto di non avere motivo di lamentarsi. L'isola era l'emblema del paradiso terrestre e l'aspettavano giornate di ozio assoluto, sole, mare e nient'altro.

    Pensando razionalmente, e non in un momento di irritazione perché l'Indiscreet si era irrimediabilmente guastato, capì che il cambiamento di programma sarebbe potuto tornare a suo vantaggio. L'isola offriva più privacy di quella che avrebbe trovato sullo yacht, e la privacy l'avrebbe aiutata nel suo piano di sedurre Ray Coffey. Tutt'a un tratto, Sydney si rese conto che quell'avventura prometteva di essere più eccitante e indimenticabile di quanto avesse dapprima pensato.

    Riportò l'attenzione sulla spiaggia, dove i tre uomini erano adesso impegnati in una partita di frisbee sulla sabbia.

    Era incredibile, lo desiderava in modi che non avevano mai fatto parte delle sue esperienze, ma che erano oggetto delle sue fantasie. Da quando era tornato a Houston l'anno prima, Ray le aveva fatto capire chiaramente che l'attrazione era tuttora reciproca, cosa che l'aveva fatta ridere. Quella prima volta erano stati così giovani e innocenti...

    Sentendo alcuni movimenti al suo fianco, alzò lo sguardo e vide che Poe l'aveva raggiunta. Indossava un paio di pantaloni sarong neri con la vita molto bassa e il top del bikini che lasciava poco all'immaginazione. Alla sua espressione palesemente disgustata, le chiese: «Va tutto bene?».

    «Da che punto di vista?» ribatté Poe, strofinandosi le mani come se volesse sbarazzarsi di qualcosa di sgradevole. «Medico? Finanziario? Sociale?»

    Lei non poté impedirsi di apprezzare l'atteggiamento melodrammatico della collega. «In questa situazione. Sociale, direi.»

    Poe roteò gli occhi. «Considerando quanto ci tenessi a fare questa vacanza, mi spiace dirlo, ma...» Si passò le mani nei capelli, mettendo così in risalto i suoi tratti di origine asiatica. «Sono felicissima di essere scesa a terra. Senza dubbio, saremmo finiti comunque in fondo al mare.»

    «Perché?»

    «Non dirmi che pensavi che diciassette metri sarebbero bastati per il bagaglio emotivo che Lauren e Anton si sono portati dietro? Da quello che ho visto finora, persino i dodici acri dell'isola di tuo padre potrebbero andar loro un po' stretti.»

    Sydney provò una fitta di rimorso. Non aveva pensato che gli ex fidanzati avrebbero cominciato a punzecchiarsi a vicenda un minuto dopo essere saliti a bordo. E il fatto che Anton fosse uscito di tanto in tanto con Poe non aveva influito sulla sua decisione di invitare entrambe le donne... cosa che era stata evidentemente un errore. Tutti sapevano che fra i due non c'era niente di serio, tutti tranne Lauren.

    «A proposito, dov'è Lauren?» chiese.

    Poe inclinò la testa di lato. «In cucina con Kinsey e Jess. Stanno preparando la cena.»

    «Bene. Muoio di fame.»

    «Ma dov'è finito il personale?»

    «I Duarte, Auralie e Robert, non avevano previsto che ci saremmo fermati più di un giorno e non avevano provviste sufficienti. Così sono andati sulla terraferma a fare acquisti. Saranno di ritorno domani.»

    Sydney si alzò, assumendo automaticamente il ruolo di padrona di casa, come aveva fatto tante volte per Nolan. «Aspetta di vedere che cosa riesce a fare Auralie con pomodori, pollo arrosto e fagioli neri. È incredibile.»

    Poe lanciò un'occhiata malinconica al proprio ventre che protestava distintamente. «Speravo di mangiare prima di domani.»

    «Non so niente di Lauren o di Jess, ma Kinsey è una cuoca decente. E, se ci sbrighiamo, riusciremo a impedire che combini qualche disastro.»

    «Se per te è lo stesso, preferirei restare alla larga dalla cucina e da Lauren.»

    Sydney infilò le mani in tasca e sbuffò. Il fiasco di cui era responsabile stava sfuggendo al suo controllo. Era arrivato il momento di agire da paciere... anche se l'idea di passare la sua vacanza a mediare non l'allettava per niente.

    C'erano momenti in cui avrebbe voluto assomigliare di meno al padre, sempre disposto a negoziare, e di più alla madre, che diceva sempre quello che pensava. Quello era uno di quei momenti. «Bene. Allora dovremo contare su quei tre per la cena, no? Anche se l'idea mi terrorizza.»

    «Mai quanto terrorizzi me l'idea di convivere con Lauren e Anton.» Poe lanciò un'occhiata alla spiaggia dove stavano ancora giocando a frisbee. «Anton e io siamo amici, nient'altro. Ma se sarò processata e condannata perché sono qualcosa di più, allora tanto vale godere gli ovvi vantaggi di commettere veramente il reato. Lui non è niente male, in fondo.»

    Anton era semplicemente stupendo, dovette concordare Sydney. Ma era sicura che Poe era perfettamente in grado di rispondere alla sua domanda. «Credo che sappiamo entrambe che non è da te far soffrire Lauren in quel modo.»

    Poe sbuffò con poca eleganza. «Peccato che la cosa non sia reciproca.»

    Sydney fece una smorfia. «Lauren è solo troppo sensibile riguardo ad Anton. Dubito che abbia qualcosa contro di te personalmente.»

    «Be', o vuole stare con lui oppure no. Non può avere tutte e due le cose, e non è giusto nei nostri confronti. Cioè, guarda laggiù e dimmi che cosa vedi» disse Poe, indicando i tre che giocavano a frisbee.

    Quello che lei vedeva era più di quanto Poe potesse immaginare. E non aveva alcuna intenzione di confidare ciò che pensava né a Poe né a nessun altro.

    Ray era la sua fantasia, il suo zuccherino mentale. «Vedo un tramonto tropicale fantastico. Vedo una scena da cartolina illustrata, palme frondose e onde che s'infrangono e una spiaggia così pulita che ci si potrebbe mangiare sopra. Ma ho la sensazione che tu ti riferisca ad Anton, Doug e Ray.»

    «Esatto.» Poe si avvicinò alla ringhiera e vi appoggiò un fianco. «Tre possibilità molto allettanti per un'eccitante avventura!» esclamò.

    Sydney aveva già ristretto le sue possibilità a una e aveva programmi in merito alla seconda. La qual cosa lasciava a Poe soltanto due scelte. «Dimentichi Jess.»

    Poe scosse la testa. «Non proprio. So che Anton è zona vietata. E, per quanto mi costi ammetterlo, accetto anche di condividere con altre le possibilità di avventura.»

    «Molto generoso da parte tua» replicò Sydney, sforzandosi di rimanere seria.

    «La mia generosità è limitata, credimi. Se Lauren

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