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Tra le stelle e il cielo
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Tra le stelle e il cielo
E-book158 pagine2 ore

Tra le stelle e il cielo

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Info su questo ebook

Finché si tratta di andare a letto per una notte con uno sconosciuto sexy che assomiglia incredibilmente all'uomo dei suoi sogni, per Cassie Edwards non è un problema. Soprattutto se si è al sole caldo delle Bahamas e lo sguardo seducente dell'uomo è come un magnete.
Una volta a casa, però, pronta a ricominciare la solita vita, Cassie si scontra letteralmente col torace muscoloso del suo amante "tropicale". Il fatto è che ora lui ha un nome e un cognome: Hunter Axon, il miliardario che ha deciso di acquistare l'azienda in cui lei lavora e di licenziare tutti i dipendenti.
Come far collimare un'attrazione travolgente e la consapevolezza che Hunter ha dimostrato di essere senza scrupoli e insensibile? Questo è davvero un dilemma a cui Cassie non sa rispondere.
LinguaItaliano
Data di uscita11 mag 2020
ISBN9788830514102
Tra le stelle e il cielo

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    Anteprima del libro

    Tra le stelle e il cielo - Margaret Allison

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    A Single Demand

    Silhouette Desire

    © 2005 Cheryl Guttridge Klam

    Traduzione di Lucilla Negro

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-410-2

    1

    Cassie Edwards affondò i piedi nella sabbia e bevve un sorso di piña colada, mentre osservava l’uomo che mesceva drink dietro il bancone del bar. Le richiamava alla memoria il principe di Cenerentola, alto, portamento regale, capelli castano scuro e occhi contornati da piccole rughe d’espressione. Aveva un fisico atletico e indossava una morbida camicia di lino infilata dentro un paio di jeans sbiaditi.

    Sebbene non avesse scambiato una sola parola con lui, Cassie avvertiva come una sorta di attrazione magnetica che le rendeva difficile staccargli gli occhi di dosso. Non riusciva a smettere di fantasticare su come dovesse essere amare un uomo così. Baciarlo. Essere sua.

    Che cosa le era preso, per la miseria?

    Si guardò intorno. Il ristorante sorgeva direttamente sulla spiaggia, una sala a cielo aperto contornata da suggestive lucette bianche, con un angolo bar adorno di statue di giada, in pieno stile orientale, e camerieri e cameriere che sfoggiavano camicie hawaiane.

    Un ambiente decisamente romantico. C’erano coppiette dappertutto, che si tenevano per mano, si baciavano e si scambiavano tenere effusioni. Abbastanza per far sciogliere l’animo più glaciale.

    Cassie avvertì il mordace assalto della solitudine. Le Bahamas, pensò, non erano il luogo ideale dove guarire un cuore infranto.

    Non era quello, però, il momento di pensare al suo ex fidanzato, tanto meno di concedersi un’innocua avventura. Non era lì per cercare l’amore.

    Si era recata sull’arcipelago corallino dell’Atlantico per incontrare Hunter Axon, uno dei più spietati uomini d’affari esistenti sulla faccia della terra.

    Era una missione insolita per una donna con nessuna esperienza in campo imprenditoriale come lei, una semplice operaia tessile, impiegata in una storica azienda dello stato di New York.

    «Le porto un’altra piña colada

    Cassie alzò gli occhi. Un brivido le corse lungo la schiena quando riconobbe l’affascinante barman su cui si era posato il suo sguardo poco prima. Mentre incontrava le sue intense iridi marroni, fu come se il resto del mondo si dissolvesse intorno. Che cosa ci faceva al suo tavolo? Non era il suo cameriere. Cassie scosse la testa. «No, no, grazie.»

    L’uomo esitò un istante, poi indicò con un cenno del capo la macchina fotografica. «Ha scattato molte foto?»

    Stava flirtando con lei.

    Sfortunatamente, Cassie non era per niente brava in quello. Non aveva avuto molte occasioni per perfezionare quell’arte. La sua famiglia e quella di Oliver avevano deciso per loro, stabilendo che sarebbero stati una coppia sin dalla loro nascita, avvenuta a due giorni di distanza l’uno dall’altro, nel medesimo ospedale. Quando poi erano cresciuti, tutti i ragazzi di Shanville avevano dato per scontato che fosse la fidanzata di Oliver Demion e, pertanto, off-limits.

    Avvertì uno strano nervosismo. Come ci si comportava in una situazione del genere? «No» mugugnò. Che cosa? «Volevo dire... sì.»

    L’uomo sorrise. «È già stata alla barriera corallina?»

    Lei scosse la testa. «Non ne ho avuto il tempo. Ho scattato solo qualche foto alla spiaggia. Preferisco i soggetti di tipo astratto, le foto che catturano l’essenza, non la realtà. Capisce che cosa intendo dire? Lo splendore, ma non necessariamente la... uhm...» Ma che cosa farneticava? Perché stava parlando come una professoressa invasata?

    «Allora, è una vera fotografa.»

    Cassie rise. «No. Perlomeno, non più. Ho studiato arte all’università, ma ho interrotto gli studi prima della laurea.» Perché mia nonna si è ammalata e io sono dovuta tornare a casa per assisterla. Così, sono andata a lavorare nell’azienda tessile del mio fidanzato, prima che questi vendesse la fabbrica che dà lavoro a tutta la città. Soddisfatto? «È solo un hobby, ormai» aggiunse invece ad alta voce.

    L’uomo si soffermò a osservarla per qualche istante, in silenzio. Cassie si sentiva sotto esame, come se lui la stesse spogliando con gli occhi. Santo cielo, che meraviglia! Deglutì e distolse lo sguardo.

    «Me lo dica, se ha bisogno d’altro.»

    «D’accordo» ribatté lei in tono mite. E ora? Come si doveva comportare? Era forse il caso d’invitarlo a sedersi al suo tavolo? No, non poteva. O invece sì?

    Si sentiva in colpa e non per via del suo ex. C’entrava il motivo per cui si era recata in quel luogo esotico.

    Spostò di nuovo lo sguardo sullo sconosciuto. Come poteva perdere tempo a spassarsela quando sapeva di dover affrontare la disperazione di tanti suoi amici? Come poteva godersi la serata sapendo che, al suo ritorno a Shanville, avrebbe dato a tutti una grossa delusione?

    Oddio, come diavolo era finita in quel pasticcio?

    Fino a qualche mese prima, sapeva esattamente chi era e dove andava. Era fidanzata, aveva un lavoro che non le dispiaceva, una comunità e una città che adorava. Ma la vita le aveva riservato un brusco cambiamento di rotta. Nel giro di un attimo, tutto era crollato.

    Ripensandoci, non doveva meravigliarsi se Oliver aveva rotto il fidanzamento. Dopotutto, il loro rapporto si era incrinato da quando lui aveva assunto il controllo dell’azienda. Lei stessa lo avrebbe lasciato anni prima, se non fosse stato per la paura di arrecare un grosso dispiacere alla nonna. Era desiderio dell’anziana donna, infatti, che lei sposasse Oliver. A suo dire, quel fidanzamento era l’unica cosa che riempiva le sue giornate.

    Non che non volesse bene a Oliver. Era praticamente cresciuta con lui. Erano andati a scuola insieme e avevano trascorso le vacanze estive lavorando a fianco a fianco alla fabbrica tessile dei Demion. Quando però Oliver aveva preso in mano le redini dell’azienda, era cambiato. Il denaro era divenuto il suo chiodo fisso, la sua ossessione. Cassie aveva subito intuito che il fidanzato nutriva sogni ambiziosi e che non si sarebbe accontentato di essere il proprietario di uno stabilimento tessile di modeste dimensioni.

    Con il senno di poi, poteva dire che i segni erano evidenti già da tempo. Oliver poteva pur essere stato bravo a raccontarle favole ma, come aveva sempre sostenuto sua nonna, ciò che conta alla fine sono i fatti, non le parole. E il comportamento di Oliver negli ultimi tempi dimostrava che lui non aveva nessuna intenzione di sposare un’umile operaia tessile che lavorava nell’azienda di famiglia. E che non si sarebbe mai accontentato di continuare a vivere in una piccola cittadina come Shanville.

    Oliver era destinato a cercare amore e fortuna da altre parti.

    Eppure, per quanto i sentimenti di Oliver per lei fossero stati chiari, Cassie non aveva mai immaginato fino a che punto lui detestasse Shanville... né che un giorno sarebbe arrivato a decretarne la rovina.

    Ma era proprio ciò che era successo. Oliver aveva gestito la fabbrica in maniera così sconsiderata da condurla sull’orlo del fallimento. Poi, quando pareva che le cose non potessero andare peggio, aveva tradito anche Shanville e la gente che lo amava. Aveva annunciato che avrebbe venduto la fabbrica, il pilastro della comunità che aveva dato da mangiare a generazioni e generazioni di cittadini, a Hunter Axon.

    Hunter Axon, un avvoltoio che aveva costruito la sua fortuna sulle disgrazie altrui. L’uomo era famoso per rilevare piccole compagnie in crisi, licenziarne i dipendenti e chiudere i battenti, spostando poi la produzione oltreoceano.

    La vendita aveva colto tutti di sorpresa, compresa lei. Come aveva potuto Oliver organizzare una manovra del genere? Come aveva potuto convincere Hunter Axon ad acquistare una piccola azienda tessile che non dava profitti da anni?

    Le ci era voluto del tempo e qualche indagine, ma poi lo aveva scoperto.

    Oliver era per caso venuto a conoscenza che l’azienda aveva fra le mani il brevetto per un tessuto formidabile, morbido e traspirante, perfetto per l’abbigliamento sportivo. Ma invece di sfruttare il brevetto per sovvertire le sorti della fabbrica e condurla verso la risalita, si era fatto divorare dall’avidità.

    Lei aveva cercato di convincerlo a tenere la fabbrica e a vendere solo il brevetto, ma lui non aveva voluto sentire ragioni. Aveva stabilito che la fabbrica gli avrebbe fruttato di più, se fosse stata venduta.

    E aveva siglato l’accordo.

    Così, a Cassie non era rimasto che cercare un incontro con Hunter Axon in persona. Era convinta che l’azienda poteva rifiorire, se avesse iniziato a produrre il tessuto brevettato.

    Aveva ritirato quel poco denaro che aveva sul suo conto in banca ed era partita per le Bahamas, intenzionata a parlare con Axon. Ma non era stata un’impresa facile come sembrava. La segretaria di Axon si era rifiutata di fissarle un incontro con il suo capo. Disperata, Cassie era andata a trovarlo fino a casa, ma anche lì non le era stato concesso di entrare. Erano due giorni che era alle Bahamas e di quell’uomo neppure l’ombra.

    Ora, alla vigilia della partenza, era costretta a confrontarsi con l’amara verità: aveva miseramente fallito. La Demion Mills era destinata a diventare l’ennesima fabbrica abbandonata e i suoi antichi telai sarebbero finiti in qualche museo.

    Cassie sollevò il foglietto con il conto da pagare. Ventiquattro dollari. Venti dollari più di quanto aveva preventivato di spendere. Le restavano in tasca solo trenta dollari e doveva ancora pagarsi il taxi per la mattina seguente. Sapeva che non avrebbe dovuto sperperare otto dollari in cocktail, ma non aveva saputo resistere. Si guardò indietro, verso l’acqua cristallina del mare, e posò di nuovo il conto sul tavolo. Una brezza tiepida frusciava fra i palmizi lungo la spiaggia, facendoli ondeggiare dolcemente. Forse, pensò, poteva almeno trattenersi ancora un po’.

    Sollevò il suo bicchiere vuoto e succhiò un mezzo cubetto di ghiaccio, lasciandoselo scivolare in bocca. Appoggiandosi allo schienale, si mise a fissare la palla di fuoco che si tuffava nell’Atlantico.

    «Posso offrirti un drink?» le chiese una voce roca.

    Per poco, Cassie non cadde dalla sedia. Non era il suo bel barman, constatò immediatamente, bensì un giovane dai capelli biondi, l’aria spavalda del classico figlio di papà pieno di soldi e il segno degli occhiali da sole su un viso abbronzato.

    «No, grazie» rispose, ingoiando il cubetto di ghiaccio. «Stavo per andarmene.»

    «Che ci fa, tutta sola, una bella ragazza come te?»

    «Prego?»

    «È un crimine, ecco cos’è. Ma ho una buona notizia. D’ora in poi, non sarai più sola.» Il giovane sollevò i pollici verso un gruppetto di ragazzi seduti al bar. Questi, sghignazzando e confabulando, sollevarono a loro volta i pollici in segno d’incoraggiamento.

    «Se vuole scusarmi» disse

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