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Colazione da Molly (eLit): eLit
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E-book139 pagine2 ore

Colazione da Molly (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Molly sa benissimo che delle tre sorelle lei decisamente è la meno avvenente ed eccitante, tanto che, dopo il matrimonio dell'ultima, decide che è arrivato il momento di pensare a se stessa e a come rendersi più sensuale agli occhi degli uomini. L'incontro con l'affascinante e intrigante Rafe Webber le fa capire, però, che non tutti gli uomini in una donna cercano solo l'appagamento visivo e dei sensi...
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2017
ISBN9788858968161
Colazione da Molly (eLit): eLit

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    Anteprima del libro

    Colazione da Molly (eLit) - Dixie Browning

    successivo.

    1

    E pensare che, nonostante avesse letto in un articolo che non poteva trattarsi di quello, Molly aveva creduto di essere scivolata in una crisi di mezza età. I sintomi c'erano tutti: la preoccupazione eccessiva per il proprio aspetto e per i problemi riguardanti il lavoro, la malinconia per le relazioni interrotte, l'improvvisa indifferenza nei confronti della famiglia.

    Una crisi di mezza età? A trentasei anni? Improbabile. E comunque Annamarie aveva ancora bisogno di lei, il che era poi la ragione per cui si trovava lì, e il suo nuovo lavoro prometteva bene. Una volta che gli elettricisti, i falegnami e gli imbianchini avessero finito, i suoi vecchietti sarebbero potuti rientrare nella loro sede.

    Essere la governante in capo di una casa di riposo per anziani poteva non essere il lavoro più entusiasmante del mondo, ma a lei piaceva. Per quanto riguardava il proprio aspetto si stava dando da fare e, quanto alle relazioni interrotte, la fine del suo matrimonio le aveva tolto definitivamente la tentazione di credere nelle favole.

    Solo quattro giorni prima aveva visto per la prima volta l'oceano e una duna di sabbia grande quasi come una delle montagne della Virginia. Lungo la strada aveva raccolto un plico di opuscoli turistici, ripromettendosi di andare a visitare tutto quello che c'era di più interessante nella zona, e lo aveva fatto. La cosa miracolosa era che per la prima volta nella sua vita aveva del tempo a disposizione. L'unico suo impegno era di nutrire un paio di pappagalli, pulire le loro gabbie e occuparsi di un vecchio gatto.

    Il viaggio col traghetto da Hatteras a Ocracoke era stato solo l'inizio. Sul ponte c'era un punto di osservazione, ma le erano occorsi venti minuti buoni per scendere dalla macchina, appoggiare la schiena alla portiera e realizzare che non avrebbe sofferto il mal di mare. Le erano serviti altri dieci minuti per abituarsi al dolce rollio del ponte, poi si era fatta coraggio e aveva raggiunto la balaustra.

    Stormi di gabbiani che seguivano la scia della nave si alternavano per afferrare al volo i pezzetti di pane che tre deliziose ragazze avevano gettato loro. Poco dopo avevano incrociato il traghetto che andava nella direzione opposta e i rispettivi passeggeri si erano salutati con grandi gesti delle braccia. Doveva essere stato il destino a portarla lì, aveva riflettuto. Prima di tutto c'era stato quel guasto all'impianto elettrico, in seguito al quale la casa di cura in cui aveva appena iniziato a lavorare aveva chiuso per le riparazioni. Poi il fatto che Stu e Annamarie avevano affittato un cottage sull'isola di Ocracoke, ma avevano poi deciso di passare qualche giorno sulla costa e le avevano chiesto se sarebbe stata così gentile da recarsi sull'isola per occuparsi dei loro animali, Pete, Repete e Shag. Molly non riusciva a ricordare quando era stata l'ultima volta che si era presa una vera vacanza, al punto che quando Annamarie l'aveva chiamata ci aveva dovuto pensare. In fondo si trattava di un viaggio di sole cinque ore, si era detta, e aveva accettato.

    Dopo aver riattaccato era uscita e si era comprata tre vestiti nuovi adatti a una vacanza di fine aprile al mare. Se avesse trovato una maglietta con scritto sopra Cogli l'attimo avrebbe comprato anche quella, nonostante per via della sua corporatura ricorresse più ai camicioni che alle T-shirt.

    Sul traghetto non aveva fatto altro che canticchiare, mentre si allontanava da Hatteras, e aveva provato un'allegria sempre crescente. Ricordò anche di aver pensato che dato il clima non proprio caldo l'abbigliamento delle tre ragazze le era sembrato troppo leggero. Certo che, se avesse avuto anche lei una figuretta graziosa e snella come la loro, probabilmente si sarebbe compiaciuta di esibirla il più possibile.

    Il ponte era affollato soprattutto di pescatori, la maggior parte dei quali, giovani e belli, non aveva fatto che guardare le tre ragazze.

    Tranne uno, alto e aitante che invece si era messo a guardare lei.

    Lei?

    Fingendo di non essersene accorta, si era concentrata su certi strani uccelli scuri dal collo lun go che di tanto in tanto scomparivano sott'acqua.

    Aveva sobbalzato quando lui le si era avvicinato e aveva mormorato: «Cormorani».

    Visto da vicino era più alto di lei di due spanne, era di corporatura robusta e aveva un magni fico sorriso. «È la prima volta che viene sull'isola?» le aveva chiesto lo sconosciuto.

    «Sì.»

    «Io ci vengo tutti gli anni in primavera e in autunno, per dei tornei di pesca con un gruppo di amici.» Le aveva indicato un camioncino verde scuro con una bandierina sull'antenna. «Quella l'ho vinta l'anno scorso per il secondo premio.»

    Molly aveva sorriso. Quell'uomo aveva un fascino un po' rozzo, si era detta, ma lei non era mai stata una snob.

    Lo sconosciuto si era avvicinato al camioncino per prendere dal retro una lattina di birra, l'aveva stappata, era tornato da lei e gliela aveva offerta. Quando lei aveva rifiutato ne aveva bevuto una buona metà in un sorso solo. Scostandosi una ciocca dal viso lei aveva rimpianto di non aver comprato un paio di occhiali da sole che le avrebbero consentito di guardare dove voleva senza essere vista. Comunque aveva acquistato un nuovo rossetto, aveva ricordato compiaciuta, aveva cambiato il taglio dei capelli e si era comprata dei vestiti nuovi. Spendere del denaro per sé, si era accorta, richiedeva una certa pratica, un'abilità che lei non aveva ancora acquisito.

    «Dove alloggerà?» le aveva chiesto l'uomo con una voce roca, suadente.

    «Nel cottage di mia sorella.»

    «Allora avremo modo d'incrociarci in giro.»

    «È probabile» aveva ribattuto lei con una disinvoltura che non provava. «Se però non dovessi rivederla le faccio tanti auguri per la gara.»

    «In genere per quanto riguarda la pesca sono abbastanza fortunato. In questa gara saremo sessanta gruppi. Se le piace scommettere, punti un paio di banconote su Jeffy Smith.»

    «Grazie, lo farò» aveva risposto lei, riflettendo sul fatto che gli uomini basano il proprio orgoglio sulle cose più strane. Il suo ex marito, per esempio, faceva sempre in modo che tutti sapessero che era stato a Yale, anche se aveva frequentato solo un semestre. Era invece evidente che Jeffy Smith nutriva il proprio orgoglio con la sua abilità di pescatore. Però era un tipo socievole e attraente.

    Gli aveva sorriso di nuovo. Lui aveva buttato la lattina vuota oltre il parapetto, si era dato dei colpetti sullo stomaco e aveva ruttato.

    Un po' troppo, per il suo principe del traghet to, si era detta. Era un uomo rude e volgare, ma tra lui e quel damerino del suo ex marito preferiva comunque quel tipo ruspante.

    In realtà non preferiva nessuno dei due, si era corretta subito dopo. Quella era la sua prima avventura di viaggio, ed era un peccato che dovesse finire prima ancora di cominciare.

    «Arriveremo tra pochi minuti. Si ricordi, signorina, se sull'isola dovesse avere bisogno di qualcosa si rivolga pure a me.»

    Aveva gli occhi neri come i capelli e una barba di almeno tre giorni. Era un vezzo dovuto alla moda o un segno di rude trascuratezza?, si era chiesta. Quando rimaneva in casa Kenny non si radeva né si pettinava, ma se appena doveva andare da qualche parte diventava ossessivo, dalle costose scarpe che caricava regolarmente sul suo conto, all'altrettanto costosa acqua di colonia, alla camicia e alla cravatta firmate.

    Inoltre mancava del tutto di senso dell'umorismo. E di soldi, a parte quelli che gli forniva lei.

    Aveva sorriso all'uomo che le stava accanto. Eccola lì, sotto un cielo dall'azzurro intenso, pronta a sbarcare su un'isola sconosciuta, libera come l'aria, intenta a conversare con un bell'uomo che invece di avvicinare le tre ragazze poco più in là si era rivolto a lei.

    «Okay, dobbiamo prepararci e sbarcare» le aveva detto lui. «Immagino che ci vedremo in giro, no?»

    «È probabile, dato che l'isola non è molto grande.»

    Si era sentita fiera di come si stava comportando, mentre poco dopo risaliva sulla propria macchina. Nessuno avrebbe detto che aveva messo piede fuori dalla Virginia per la prima volta solo quattro mesi prima.

    Sì, la nuova Molly le piaceva. Forse non aveva ancora un grande stile, ma era sulla strada giusta.

    Quel pomeriggio stesso Annamarie e Stu erano partiti lasciando alle sue cure i due pappagalli e il gatto Shag. La mattina dopo Molly si era presentata alla vicina, Sally Ann Haskins, la quale, dopo averle spiegato come arrivare al supermer cato e all'ufficio postale, aveva cercato di rifilarle un cucciolo.

    «La mia retriever questa volta ne ha avuti sette. L'ultima ne aveva partoriti undici, poverina. Tua sorella mi ha detto che ne ha abbastanza coi pappagalli e il gatto. Non è che per caso tu ne vorresti uno?»

    «Mi piacerebbe, ma a casa non ho abbastanza posto.»

    «Forse dovrei offrirne uno come premio alla gara di pesca.»

    «Mi sembra una buona idea» aveva convenuto Molly e le aveva raccontato del suo incontro con Jeffy sul traghetto.

    «Sembra che stia arrivando il brutto tempo» le aveva detto Sally alla fine. «La maggior parte dei pescatori se ne andrà in tutta fretta. Quando qui tira il vento è tanto forte che ti porta via, e in questa stagione è sempre così.»

    «Perché allora non spostano la gara in un periodo migliore?» aveva chiesto lei.

    «Perché sull'isola il tempo è comunque sempre imprevedibile e le gare vengono fissate nei periodi in cui si sa che c'è il maggior passaggio di pesce. A volte, il mare si alza talmente all'improvviso che i traghetti devono sospendere i collegamenti bloccando qui i pescatori senza nient'altro da fare che giocare a carte e raccontare un sacco di bugie sulle dimensioni dei pesci che hanno pescato» aveva risposto Sally divertita. Bionda, di bell'aspetto, aveva denti bianchissimi e gli occhi più azzurri che Molly avesse mai visto. «Comunque si divertono come matti. Devi vedere che atmosfera si crea al Delroy's Pub...»

    Il giorno seguente il cielo si riempì di nuvole nere portate da un forte vento che impediva alle barche di prendere il largo.

    Molly era appena uscita dal supermercato con un sacchetto di mele e stava tornando a piedi verso il cottage, per tenere fede alla promessa di abbinare una lunga camminata quotidiana alla dieta cui si era sottoposta. Si stava

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