Indimenticabile Natale: Harmony Collezione
Di Mollie Molay
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Info su questo ebook
L'avevano atteso per anni, eppure quel bacio è stato diverso da come l'avevano immaginato.
Quella cotta, Rita Rosales non l'aveva dimenticata. Del resto, come si può scordare un uomo come Colby Callahan? Imponente, magnetico e sicuro di sé, aveva stregato Rita quando lei era ancora una ragazzina. E ha su di lei lo stesso identico effetto il giorno in cui la va a trovare, tanti anni dopo, nel suo ufficio.
Nel frattempo Rita è stata assunta da una celebre rivista di Chicago, e soprattutto è diventata una donna passionale e seducente. Di Colby, e del motivo per cui si è trasferito a Chicago proprio sotto Natale, all'inizio Rita riesce a scoprire poco: soltanto che nemmeno lui è immune al suo fascino.
Mollie Molay
Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.
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Anteprima del libro
Indimenticabile Natale - Mollie Molay
Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:
How to Marry the Boy Next Door
Harlequin American Romance
© 2004 Mollie Molay
Traduzione di Cecilia Bianchetti
Questa edizione è pubblicata per accordo con
Harlequin Books S.A.
Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o
persone della vita reale è puramente casuale.
Harmony è un marchio registrato di proprietà
Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.
© 2005 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano
eBook ISBN 978-88-5893-004-5
www.harlequinmondadori.it
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1
Chi poteva essere, a quell’ora? pensò Rita Rosales alzando gli occhi dal computer. Ormai doveva essere rimasta soltanto lei in ufficio. Mancavano pochi giorni a Natale e i suoi colleghi erano usciti presto per finire gli ultimi acquisti.
Rita era la responsabile delle ricerche bibliografiche della rivista e stava cercando di ultimare il rapporto sulla vita politica di Chicago prima che la redazione di Today’s World fosse completamente travolta dallo spirito natalizio. Però non riusciva a concentrarsi, e non solo a causa dei passi che si avvicinavano sempre di più. Il vero motivo era la fotografia incorniciata sulla sua scrivania.
Era stata scattata poche settimane prima, al matrimonio di April Morgan e Lucas Sullivan, e Rita non riusciva a smettere di guardarla. April era una sua collega, oltre a essere la sua migliore amica, con la quale condivideva fra l’altro la capacità di riconoscere un uomo alla Sullivan, essendo entrambe cresciute con fratelli maschi maggiori di loro.
Un uomo alla Sullivan seguiva un codice di comportamento antiquato e maschilista, che Lucas Sullivan aveva illustrato nel famigerato studio dal titolo Il Gioco dell’Accoppiamento, pubblicato qualche mese prima su Today’s World. Ribattezzato da Rita e dalle sue amiche Le Regole di Sullivan, l’articolo aveva scatenato un uragano di polemiche fra le lettrici della rivista, disgustate da quei principi.
Tutto questo, secondo Rita, dimostrava che usare il cervello nel Gioco dell’accoppiamento, come consigliava Lucas, era assurdo quanto la teoria pragmatica secondo la quale bisognava scegliere un marito, o una moglie, soltanto in base ai suoi geni, ignorando completamente l’attrazione sessuale.
Rita, invece, riteneva che in una relazione l’attrazione sessuale fosse l fattore cruciale. Peccato che, fino a quel momento, si fosse limitata a predicare la sua tesi senza mai metterla in pratica.
Guardò la fotografia per l’ennesima volta, con una smorfia: lei era la damigella d’onore di April, e stringeva in mano il bouquet inaspettatamente afferrato quando la sposa, seguendo una vecchia tradizione, l’aveva lanciato alle amiche nubili. Ma Rita non sembrava per nulla contenta di essere la destinataria del mazzo di roselline rosa circondate da capelvenere, e in quel momento lo era ancora meno, pensando alla vecchia superstizione secondo cui chi prendeva il bouquet della sposa sarebbe stata la prossima a sposarsi.
Le sarebbe piaciuto tantissimo sposarsi, se avesse incontrato un uomo che l’attraeva sessualmente. Purtroppo non era mai successo.
Il caso di April e Lucas Sullivan, in apparenza le due ultime persone al mondo che potessero innamorarsi l’uno dell’altro, era diverso. April, responsabile dei servizi speciali della rivista, aveva confutato le sei teorie di Lucas sui criteri che un uomo doveva seguire per scegliere la sua compagna, dandogli sei lezioni per fargli capire com’era fatta una vera donna. Così, dopo che Lucas era stato illuminato sulla via di Damasco, si erano innamorati e sposati.
«Rita Rosales?»
Spaventata, lei si girò di scatto. Sulla porta c’era un uomo, e che uomo! Senza dubbio il più affascinante su cui avesse mai posato gli occhi, e ci mise un attimo a riconoscerlo.
I suoi ormoni sopiti si svegliarono di colpo quando identificò il suo visitatore. Quando Rita viveva ancora a Sunrise, Texas, aveva preso una cotta furibonda per il ragazzo della porta accanto. Non l’aveva più visto dal giorno in cui era partito per il college, e poi era diventato un Texas Ranger, quasi dieci anni prima.
Ma adesso era cresciuto, proprio come Rita, che non era più un’adolescente dalla cotta facile.
«Colby? Colby Callahan?»
«Sì» rispose lui entrando. «Sorpresa di vedermi?»
A Rita venne la pelle d’oca, segno che stava per succederle qualcosa di sgradevole. «Tanto per usare un eufemismo» borbottò, con un’occhiata furtiva alla foto sulla scrivania. L’improvvisa comparsa di Colby aveva qualcosa a che fare con la storia del bouquet?
No di certo, si rimproverò Rita. Lei non si lasciava certo influenzare da quelle sciocche superstizioni.
Non riusciva a smettere di fissare Colby. L’ultima volta che l’aveva visto era un liceale alto e dinoccolato, capitano della squadra di basket e adorato da tutte le ragazze della scuola, lei compresa.
Molto amico dei suoi quattro fratelli maggiori, Colby era l’ignaro oggetto delle sue fantasie romantiche da quando Rita aveva dodici anni. Ma, con suo grande rammarico, il ragazzo della porta accanto vedeva in lei solo una ragazzina pestifera da prendere in giro.
Ora, al posto dell’adolescente impacciato che Rita ricordava, c’era un bel tenebroso che, se non si fosse trovato in un grattacielo nel centro di Chicago, sarebbe potuto essere un mandriano in una prateria sconfinata. In jeans, camicia di flanella a quadri, cravatta tipica texana, gilet e giacca di pelle e stivali da cowboy consunti, sembrava che fosse appena sceso da cavallo. Si tolse lo Stetson e fece un sorriso sicuro, mentre i suoi occhi castani parevano illuminati da una fiamma interna. Rita riconobbe la vecchia cicatrice sul mento, risultato di un incidente durante una partita di basket. Invece di rovinargli il viso, gli dava un’aria misteriosa, quasi pericolosa, davvero irresistibile.
In ufficio non era rimasto più nessuno. Di sicuro se Tiffany, la staigiaire della rivista, non se ne fosse già andata, sarebbe veleggiata verso la scrivania di Rita, più che disposta a fare amicizia con Colby.
Il fatto che lui si fosse materializzato proprio mentre Rita pensava alla stupida leggenda del bouquet era una coincidenza incredibile e le dava la spiacevole sensazione di essere vittima di un potere superiore sul quale non aveva controllo.
Sperando di sbagliarsi, fissò Colby negli occhi. «Come mai sei qui?»
«Per il momento, per vederti» rispose lui, in un tono caloroso che la stupì. «Quand’ero a casa sono stato a trovare tua madre, le ho detto che sarei passato da Chicago e lei mi ha pregato di portarti i suoi saluti. Per il resto...» continuò, con lo stesso sorriso pigro che da ragazzina le faceva venire i brividi, «dipende da te.»
Rita represse una risposta acida. L’allusione di Colby le aveva mandato i sensi in tilt, riportandola nel passato. Se i suoi sogni si fossero realizzati, sarebbe diventata la signora Callahan molto anni prima.
Ma all’improvviso sospettò che sua madre avesse suggerito a Colby qualcosa di più di una semplice visita, e l’ultima cosa che Rita voleva era che qualcuno, in particolare sua madre, la spedisse all’altare.
Ci aveva provato per ben due volte.
Preoccupata dallo stato civile della figlia, Maria Rosales era determinata a vederla sposata in giovane età, nel rispetto della tradizione familiare. Così l’aveva convinta ad accettare la proposta di un amico di famiglia più vecchio di lei, un uomo simpatico, ma che non le faceva certo girare la testa.
Rita si era ribellata e aveva deciso di sposare un compagno di college. Due settimane dopo aveva capito che neppure lui era l’uomo della sua vita e aveva rotto il fidanzamento, con sollievo di entrambi.
Così sua madre ci aveva riprovato, con un uomo ancora più anziano del primo, ma a quel punto Rita si era già laureata in storia e, per affermare la propria indipendenza, si era trasferita a Chicago in cerca di lavoro. Adesso aveva una buona posizione in una rivista famosa e si godeva la sua libertà. Pur non avendo ancora conosciuto l’uomo della sua vita, non aveva rimpianti.
«Non credo di capire, Colby» ribatté, «ma vedo che non sei cambiato.» A quanto pareva non aveva perso la vecchia abitudine di prenderla in giro. «Avanti, dimmi che cosa ti ha detto veramente mia madre.»
Cercando di ignorare i propri ormoni in tumulto, si ravviò dal viso una ciocca di capelli nerissimi. Ormai era cresciuta, e Colby doveva smettere di trattarla così.
Quando lui si avvicinò alla scrivania, ci si appoggiò e le lanciò uno sguardo ammirato, Rita dovette controllarsi per non baciarlo e realizzare almeno uno dei suoi sogni di adolescente.
Ma prima ancora che potesse muoversi, Colby si chinò verso di lei e le sollevò il mento con un dito.
«Felice di vedere che ti ricordi di me» sussurrò, con la voce dolce come una carezza. «Visto che siamo vecchi amici, che ne dici di un benvenuto alla texana?»
Rita si ritrasse, con le labbra che le bruciavano come se fosse davvero stata baciata. Non era più un’adolescente con una cotta furiosa, cercò di ricordarsi. Aveva ventotto anni e non era nemmeno più ingenua come una volta.
Un benvenuto alla texana era un abbraccio caloroso completo di bacio. «Neanche per sogno» obiettò. «Non puoi spuntare dal nulla e pretendere che ti saluti come un vecchio amico. L’ultima volta che ti ho visto eri venuto a congedarti dai miei genitori e non mi avevi neanche degnata di uno sguardo. Adesso siamo praticamente due estranei.»
«Figuriamoci! Conosco te e la tua famiglia da anni» sorrise lui, con l’accento strascicato del Texas, guardandole la bocca sensuale. «Inoltre» proseguì, fissandole la scollatura della camicia di seta, «... a Sunrise, Texas, praticamente siamo tutti parenti.»
Poi si mosse come se avesse voluto abbracciarla.
Rita si passò le dita sulla labbra, si alzò e si mise fuori della sua portata. «Ma senti questa!» esclamò con voce colma di disprezzo. «Scommetto che non ti ricordi neanche com’ero fatta dieci anni fa.»
«Invece sì» replicò Colby, squadrandola da capo a piedi. «Eri magrissima, tutta gambe e braccia e stavi sempre appiccicata a noi ragazzi. Ovviamente, quando sono partito per il college eri cambiata, ma non eri certo come adesso.»
Era chiaro che gli interessava la donna che Rita era diventata, non la ragazzina che era stata.
«Credo che sia successo a tutte le ragazze del liceo di Sunrise» lo rimbeccò lei. «Allora non mi guardavi neppure, come mai adesso t’interesso tanto?»
Rita notò il lampo sensuale che si accese negli occhi di Colby e avrebbe voluto mordersi la lingua. «Non rispondere!» balbettò confusa.«Non m’importa. Piuttosto dimmi perché sei qui.»
«Te l’ho detto, tua madre mi ha suggerito di farti visita. È quasi Natale, e spera che tu torni a casa. Ah, sì... Mi ha anche mostrato una tua foto.»
«Una