Immagini dal cuore: Harmony Collezione
Di Sandra Field
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Info su questo ebook
A Cade McInnis è bastata un’immagine stampata, per sentirsi riesplodere dentro un vulcano di ricordi della gioventù. E soprattutto il desiderio di tornare a casa per scoprire la verità su certi misteriosi episodi del passato.
Gli conviene scoprire se...
Sandra Field
Prolifica autrice inglese, cura con particolare amore la sua piccola collezione di bonsai.
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Immagini dal cuore - Sandra Field
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1
No, due choc in un giorno erano davvero troppi!
Il primo era stato tutto sommato piacevole e gli aveva aperto la strada a nuove opportunità con interessanti prospettive. Il secondo... il secondo... aveva avuto l'effetto di un pugno alla bocca dello stomaco.
Cade McInnis si fermò, immobile come una statua, sul marciapiede di una delle vie più movimentate di Halifax.
Era una splendida giornata di giugno e il sole brillava nel limpido cielo azzurro della Nova Scotia dove lui era tornato in vacanza. C'erano tutti gli elementi per essere felici e rilassati, ma la sua espressione era in netto contrasto con quanto lo circondava.
Labbra serrate in una linea sottile, mascella contratta e pugni stretti nelle tasche della giacca non davano certo l'impressione di un essere in armonia con la vita quanto piuttosto di uno in procinto di scoppiare.
In quel momento era come se lui fosse insensibile a tutto quello che aveva attorno, compreso il sole che rubava singolari riflessi blu ai suoi capelli nero corvino.
Lo sguardo fisso sulla grande fotografia appesa alla parete dello studio fotografico, Cade McInnis non aveva occhi per altro. Era l'immagine di una bella donna con due bambine che avrebbe strappato un sorriso a chiunque si fosse avvicinato a quella vetrina.
Tutte e tre, la donna e le bambine, indossavano delle salopette di jeans con camicette bianche dalle maniche arrotolate e bandane scarlatte annodate al collo. Tutte e tre avevano in testa berretti da baseball ed erano appoggiate l'una all'altra con fare clownesco e un sorriso caricaturale.
La somiglianza non lasciava dubbi sul fatto che la bella donna al centro della foto fosse la madre delle due bimbe, simili fra loro come due gocce d'acqua. I lunghi capelli biondi striati dal sole, la più grande doveva avere sui nove anni mentre l'altra, dai riccioli scompigliati sul visetto vivace, doveva essere più prossima ai sei.
Lo sguardo di Cade tornò a concentrarsi sulla madre. Benché non la vedesse da dieci anni, gli era bastato un istante per riconoscere Lorraine Campbell, figlia di Morris Campbell, un uomo ancora più ricco di quanto lui avesse mai sognato di diventare.
Si era innamorato di Lorraine quando aveva sedici anni. Quattro meno di lui, che in teoria doveva essere abbastanza grande da capire ciò che stava facendo...
Adesso era diventata Lorraine Cartwright, moglie di Ray Cartwright, uomo d'affari e imprenditore che Cade aveva detestato fin dal primo incontro, circa dodici anni prima.
In dieci anni Lorraine era cambiata acquisendo una espressione più matura e dei tratti somatici più eleganti. I capelli, che un tempo erano lisci come quelli della figlia maggiore, adesso apparivano leggermente mossi. Gli occhi di un blu intenso sorridevano sotto le lunghe ciglia e le labbra carnose scoprivano candidi denti in un'espressione gioiosa che non lasciava dubbi sulla felicità di quel momento.
Doveva essere felice, insieme al suo amato Ray. Ricco come lei e della stessa classe sociale le aveva permesso di mantenere il tenore di vita cui era abituata senza costringerla a traumatici cambiamenti.
Cade sospirò. Era logico che andasse a finire così. Del resto era sempre stata fuori dalla sua portata.
Sempre, eccetto una volta...
Con una certa difficoltà cercò di tornare alla realtà. Era davvero ridicolo restare a fissare quella fotografia come se avesse una vita propria.
E in un certo senso era così. Perché da quando l'aveva vista, ogni cellula del suo corpo si era messa in movimento scatenando un turbine di emozioni che spaziavano dalla rabbia, all'odio, all'umiliazione, alla disperazione... Come se il tempo trascorso da quando aveva ventitré anni si fosse annullato all'improvviso.
Era stato allora che il mondo gli era crollato addosso. Quando lei aveva sposato Ray.
Un altro pugno nello stomaco lo costrinse a trattenere il respiro. L'elenco non era completo. C'era ancora un elemento che aveva omesso deliberatamente dai suoi pensieri. L'emozione più intensa che Lorraine avesse suscitato in lui. Il desiderio... un desiderio violento e devastante che era riemerso all'improvviso davanti a quell'immagine sbarazzina e per niente provocante.
A distanza di tanto tempo aveva riprovato la stessa sensazione di quando l'aveva vista per la prima volta in abito da sera, alla luce della luna.
Era stato un colpo di fulmine, dal quale non si era più ripreso.
Infuriato con se stesso, Cade bloccò il flusso di ricordi che avrebbe rischiato di sommergerlo. La odiava. La odiava da anni a ragion veduta, e avrebbe fatto bene a non scordarlo.
L'amore, al contrario, era un'emozione dimenticata da tempo, un sentimento che lei aveva annientato deliberatamente con una crudeltà impossibile da perdonarle.
Doveva scacciare quei pensieri finché era ancora in tempo. Era solo una fotografia, un pezzo di carta colorata racchiuso in una cornice dorata. L'immagine stampata di una donna da sempre inaccessibile che non meritava il suo tempo né la sua attenzione.
Aveva faccende più importanti da sbrigare, che restare immobile su un marciapiede, davanti alla vetrina di un fotografo.
Doveva pensare all'offerta di Sam e... a dove andare a mangiare, visto che era ora di pranzo. Avviandosi bruscamente girò l'angolo ed entrò nel negozio.
All'interno faceva fresco, e la signora di mezza età dietro al bancone lo accolse con un cordiale sorriso.
«Desidera?» gli chiese gentilmente.
«C'è una fotografia in vetrina» rispose lui andando al sodo. «Una donna con le sue figlie.»
«Oh, sì! Sono venute bene, vero?»
«La conoscevo anch'io, alcuni anni fa, e... ecco, mi chiedevo se vive nelle vicinanze.»
La donna assunse un'espressione seria. «Mi dispiace, signore, ma non posso fornirle informazioni. Teniamo molto alla...»
«Si chiama Lorraine. Lorraine Cartwright. Lavoravo per suo padre, Morris Campbell» spiegò lui interrompendola di colpo.
«Le stavo appunto dicendo che noi teniamo molto alla riservatezza dei nostri clienti» concluse la donna. «C'è altro che posso fare per lei?»
Cade intimò a se stesso di andarsene prima di rendersi totalmente ridicolo. «Potrei averne una copia?» chiese cedendo all'irrazionalità.
La donna scosse la testa. «Mi dispiace, non è possibile senza il permesso della cliente.»
Con un rapido saluto, Cade girò i tacchi e uscì dal negozio. Senza lanciare una seconda occhiata alla vetrina girò a destra imboccando la strada da cui era venuto.
Ottimo lavoro, McInnis! si complimentò ironicamente con se stesso. Possibile che Lorraine Cartwright avesse ancora il potere di farlo agire come un tredicenne nonostante i suoi trentatré, quasi trentaquattro anni?
Non era forse ora di crescere e di comportarsi da uomo quale avrebbe dovuto essere?
Eppure era passato tanto tempo da quando la Lorraine dai lunghi capelli biondi e dai freddi occhi azzurri, come una perfetta principessa uscita da una favola, si era invaghita dell'attraente ragazzo di campagna e poi si era ribellata con selvaggia ferocia quando lui aveva preferito rispettare la sua giovinezza e la sua verginità.
Furibonda per il suo comportamento, lei l'aveva fatto licenziare da suo padre, così lui non si era trasformato in un principe azzurro.
Sfortunatamente la storia non era finita lì e il resto non avrebbe trovato spazio in una favola degna di quel termine. Qualcuno aveva assistito al loro abbraccio appassionato nel bosco e aveva sparso chiacchiere assolutamente false per le case di Juniper Hills.
Cade aveva fatto di tutto per difendere la virtù di Lorraine e, come un vero cavaliere d'altri tempi, aveva lottato con ogni mezzo contro le calunnie che l'avrebbero infangata. Come unico risultato, però, era stato pestato a sangue da tre energumeni ingaggiati dal padre di Lorraine.
In seguito lei era passata dalla stazione di servizio dove lavorava per comunicargli con umiliante precisione quanto poco avesse apprezzato i suoi tentativi di difesa.
Era stato il peggior momento della sua vita. Peggio delle botte che aveva preso e che avevano ferito il suo orgoglio di ragazzo.
Scosse la testa ed esitò davanti alla porta di un fast-food. L'appetito se n'era quasi andato, e non aveva nessuna voglia di mettersi in fila per mangiare.
L'unica cosa che poteva fare in quel momento era tornare in albergo, indossare una tuta e quindi andare a correre nel parco per scaricare la tensione che aveva accumulato. Prima che fosse troppo tardi.
Venticinque minuti dopo, Cade stava correndo sotto gli alti pini del Point Pleasant Park, sulla penisola che spuntava dalle acque del porto di Halifax.
Superò la banchina dei container e il monumento di guerra mentre la corsa iniziava a fare i suoi effetti. Ormai Lorraine non era più niente per lui... Niente.
Inoltre era una donna sposata. E anche felicemente, a giudicare dall'aspetto esteriore.
Considerando l'uomo che aveva scelto di sposare, non deponeva certo a suo favore.
Si sforzò di allontanarla dalla mente per concentrarsi su quello che lo circondava. A poca distanza da lui un gruppo di bambini giocava a calcio sul prato che costeggiava l'Atlantico e le loro grida vivaci si perdevano nell'aria confondendosi con il cinguettio degli uccellini. Cani di varie razze e dimensioni si rincorrevano fra gli alberi rotolandosi nell'erba e altri come lui facevano esercizi all'aria aperta.
Dopo circa un'ora di corsa rallentò e sciolse i muscoli con un po' di stretching prima di trovare posto su uno scoglio levigato dal tempo che dava sul Northwest Arm.
Seduto con lo sguardo rivolto verso l'oceano, si asciugò il sudore con un lembo della maglietta decidendo che era ora di pensare allo choc numero uno. Quello che gli aveva procurato Sam quando lui l'aveva raggiunto nel bar vicino all'officina di sua proprietà dove l'aveva invitato a fare colazione.
Sam Withrod era stato il supervisore di zona della catena di stazioni di servizio per cui lavorava il padre di Cade quando lui era ragazzino. Era una persona onesta e corretta con cui lui era sempre andato d'accordo e con il quale era rimasto in contatto anche dopo avere lasciato il paese.
Quando Cade era rientrato in Canada e aveva trovato un impiego a Toronto, circa un anno prima, gli aveva telefonato e da allora si erano sentiti ogni mese.
Per concludere, Sam gli aveva appena offerto un lavoro. Anzi più di un lavoro. Gli aveva proposto di entrare in società con lui.
«Ho sessantaquattro anni» gli aveva detto spalmando il burro sulla fetta di pane tostato. «Non ho figli né nipoti abbastanza svegli da prendere il mio posto e sarei molto contento se fossi tu a farlo quando andrò in pensione. Nel frattempo potresti entrare in società per imparare il lavoro e darmi nuove idee per la gestione. Che cosa ne dici?»
Sam era specializzato in auto straniere, aveva dodici dipendenti e una impeccabile reputazione di efficienza e onestà.
«Ne sei certo?» gli aveva chiesto lui stupito da quella proposta.
«Certissimo.» Sam aveva terminato le uova col bacon e si era spazzato col tovagliolo i baffi grigi, folti come i capelli. «Sei in città per qualche giorno. Perché non ne approfitti per venire a visitare la mia officina? Puoi farmi tutte le domande che vuoi poi ci pensi e mi dici qualcosa. Senza fretta.»
Cade aveva accettato facendo cenno alla cameriera di portargli altro caffè, poi aveva cambiato argomento.
Ma adesso che si trovava solo, davanti all'oceano, non poteva fare a meno di ripensare alla proposta di Sam e alla fiducia che aveva dimostrato nei suoi confronti.
All'improvviso gli veniva offerta l'opportunità di tornare a vivere vicino al mare, in una provincia famosa per la sua costa e la sua natura quasi intatta, a circa quaranta minuti d'auto da Juniper Hills dove viveva ancora sua madre.
Più vicino anche a Lorraine?
Corrugando la fronte, Cade guardò la linea dove il mare si congiungeva con il cielo. Dopo un paio d'ore dal momento in cui era entrato senza riflettere nello studio fotografico per uscirne poco dopo quasi di corsa, era sconcertato al pensiero di quanto l'avesse scosso vedere quella fotografia.
Prendendolo alla sprovvista aveva rivelato un suo lato che avrebbe preferito non conoscere. Dopo dieci anni