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Dolce promessa: Harmony Collezione
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E-book152 pagine1 ora

Dolce promessa: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Rick Case sa che una promessa infranta può distruggere per sempre un'amicizia, ma per riportare il sorriso sul volto di Linda Starr è disposto a correre il rischio. Aveva giurato che avrebbe rinunciato a lei quando si era sposata, ma vedendola priva del suo entusiasmo e della sua vivacità a causa della perdita del marito, Rick le propone di aiutarlo a restaurare una dimora storica, che racchiude numerosi tesori. Linda non riesce a resistere a quell'offerta che stuzzica la sua curiosità. Giorno dopo giorno, lavorando a stretto contatto entrambi sentono nascere un sentimento dolce e romantico, permeato da un sottile desiderio.

LinguaItaliano
Data di uscita10 mar 2014
ISBN9788858920336
Dolce promessa: Harmony Collezione
Autore

Cara Colter

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Dolce promessa - Cara Colter

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    A Vow To Keep

    Harlequin Mills & Boon Romance

    © 2006 Collette Caron

    Traduzione di Alessandra Carli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2007 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-033-6

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Lo squillo del telefono fu acuto e incessante. Rick Chase si svegliò di soprassalto. Guardò la sveglia digitale. Le quattro del mattino.

    Una telefonata nel cuore della notte non prometteva mai niente di buono.

    Alzò il ricevitore, preparato al peggio. «Pronto?»

    «Zio Rick?»

    Ormai completamente sveglio, si sedette sul letto e le coperte gli scivolarono giù dal petto nudo. Cercò a tastoni la luce sul comodino.

    «Bobbi?»

    «Mi spiace di averti svegliato. Volevo parlarti prima di andare a lezione.»

    Lezione? Alle quattro del mattino? Poi d’un tratto Rick ricordò. La sua figlioccia stava frequentando il primo anno di università nell’Ontario, a duemila miglia di distanza e a tre ore di differenza di fuso orario da Calgary.

    «Stai bene?» le chiese preoccupato.

    «Io sto bene» rispose lei con voce tremante.

    «Che succede, Bo-Bo?» Rick usò il suo nomignolo di bambina, sapendo che l’avrebbe fatta sentire protetta e al sicuro, ma poi si pentì subito. Quell’appellativo, infatti, aveva richiamato alla sua mente l’immagine di Bobbi sul triciclo, con le codine al vento. Tempi ormai andati, che non sarebbero tornati mai più.

    Giorni felici, spensierati.

    «Sono preoccupata per la mamma» si lamentò lei.

    Rick avvertì un’improvvisa stretta al cuore. «Che cosa è successo a tua madre? Cosa è successo a Linda?» chiese, sforzandosi di usare un tono di voce tranquillo nonostante l’agitazione.

    «Sapevi che ha venduto la nostra casa?»

    Che cosa? Linda ha venduto la casa?, si domandò lui allibito. Perché non si era rivolta alla sua agenzia immobiliare? L’agenzia di Rick e di Blair, il marito di Linda? «Non lo sapevo, no.»

    «Ha comprato un tugurio, zio Rick, un tugurio cadente a Bow Water. Mi ha mandato una foto via email.»

    Bobbi era cresciuta nel lusso, in una villa di duemila metri quadrati a Riverdale che, sul retro, si affacciava sull’Elbow River. Quello che lei considerava un tugurio, probabilmente era uno splendido appartamento per la maggior parte della gente. Eppure, Bow River poteva essere una zona pericolosa. Perché Linda aveva comprato una casa proprio lì?

    «Si è già trasferita» gli spiegò Bobbi stizzita. «Non mi ha nemmeno dato la possibilità di dire addio alla nostra vecchia casa e di portare via le mie cose. Ha anche venduto la macchina.»

    «La Mercedes?» Possibile che Linda avesse problemi finanziari e lui non ne sapesse niente? Era strano, visto che la compagnia godeva di ottima salute.

    «Oh, ha ancora una Mercedes, ma quando la vedrai resterai di stucco.» Un sospiro teatrale, poi: «Zio Rick, si è anche tagliata i capelli. Penso che mia madre stia perdendo il senno».

    Lui rimase un attimo in silenzio, cercando di mettere in ordine i pensieri. Linda Starr aveva affrontato una tragedia terribile quando aveva perso il marito tredici mesi prima, e ora anche la sua unica figlia era lontana. Possibile che stesse crollando sotto il peso della sofferenza?

    No, Linda non era certo il tipo da lasciarsi andare. Sempre elegante, sempre composta, sempre di classe. Anche in mezzo al caos, aveva mantenuto una raffinatezza quasi regale, come se fosse intoccabile, salda, una vera roccia. Linda Starr era l’ultima persona al mondo che avrebbe potuto perdere la testa.

    «Cosa vuoi che faccia, Bobbi?»

    «Va’ a darle un’occhiata» chiese la ragazza con una certa impazienza.

    «Va bene» acconsentì lui. «Passerò da lei prima di andare in ufficio.»

    «Devi chiederle di tornare a lavorare» riprese Bobbi. «Sta diventando solitaria, strana.»

    Lui percepì un tono di rimprovero nella voce e sapeva che almeno in parte era meritato. «Ho cercato di parlare con tua madre, Bobbi. È lei che non vuole parlare con me.» Figurarsi lavorare con me. Inoltre, erano passati almeno quindici anni da quando Linda aveva avuto un ruolo attivo nella compagnia.

    «Riusciresti a vendere un frigorifero a un eschimese e non sei capace di convincere mia madre a tornare in sé?»

    «Per il momento non tratto elettrodomestici» le fece notare lui in tono leggero, cercando di eludere quell’accusa.

    Ma Bobbi non era intenzionata a lasciarsi distrarre. «Da quando papà è morto, tu l’hai abbandonata. Tutti l’hanno abbandonata.»

    Rick avrebbe voluto replicare che era stata Linda ad allontanarsi da tutti, ma d’un tratto la propria posizione gli parve indifendibile.

    «E lei è stata così buona con te durante il tuo divorzio con Kathy. È stato sette anni fa? Giusto?»

    «Sì.»

    Un altro ricordo, tenero come quello di Bobbi sul triciclo. Linda che gli stringeva le mani con affetto, lo guardava negli occhi e gli diceva che tutto un giorno si sarebbe sistemato.

    E aveva ragione. Quando il dolore e l’umiliazione del fallimento erano scemati, Rick si era reso conto che quel divorzio gli aveva restituito la libertà di fare ciò che più amava. Aveva comprato una motocicletta e, con la sua passione per le avventure solitarie, aveva cominciato a viaggiare. Non il modo di viaggiare elegante e comodo che sarebbe piaciuto alla sua ex moglie, ma la vera esplorazione di un mondo così ricco e vario che di certo non sarebbe mai riuscito a conoscere del tutto.

    Rick era soddisfatto del proprio stile di vita. Dopo il divorzio, in quei sette anni, era diventato un’anima solitaria. Cauto, guardingo e forse anche un po’ egoista.

    Per questo non era rimasto vicino alla sua più cara amica?

    Quando pensava a Linda, però, temeva che la loro relazione potesse essere un po’ più complicata di una semplice amicizia.

    «Mi spiace» mormorò.

    «Zio Rick, tutta la sua vita ruotava attorno a me e ora che anch’io me ne sono andata, la mamma ha bisogno di uno scopo. Promettimi che le troverai qualcosa da fare alla Star Chaser

    Una sfida difficile, che sarebbe stato sciocco raccogliere. Cosa ne sapeva lui di come aiutare una donna la cui dignità era stata calpestata e il cui cuore era stato infranto? E poi non aveva più intenzione di sentirsi responsabile della felicità di un altro essere umano. Mai più.

    «Ha bisogno di frequentare altre persone» continuò Bobbi decisa. «Ha bisogno di avere qualcosa da fare. Adora le vecchie case. Conserva ancora le foto di alcune delle prime che tu e mio padre avete restaurato insieme. Questo interesse potrebbe essere impiegato costruttivamente, prima che venda qualsiasi altra cosa.»

    «Non posso costringere tua madre a fare nulla che lei non voglia, Bobbi» replicò lui con cautela.

    «Promettimi che ci proverai.»

    Sarà stata l’ora del mattino o il tono implorante di quella voce tenera e giovane, ma Rick non riuscì a resistere oltre. «Va bene. Te lo prometto.»

    «Grazie, zio Rick!» esclamò la ragazza con fervore, come se credesse davvero che lui sarebbe riuscito a riparare qualcosa che era così disperatamente fragile.

    Ma Rick si pentì all’istante della sua avventatezza, sapendo che non si sarebbe mai dovuto imbarcare in quell’impresa disperata.

    Ma se Linda avesse davvero bisogno di aiuto? Di certo lei era troppo orgogliosa e troppo arrabbiata per rivolgersi a lui.

    Rabbia che lui meritava, ricordò a se stesso, stropicciandosi gli occhi ormai spalancati. Rabbia che meritava, perché l’aveva tenuta all’oscuro dei torbidi segreti di suo marito.

    E, come se non bastasse, Rick ne custodiva ancora uno.

    In quale guaio si era appena cacciato?

    Scese dal letto, andò in cucina e si versò un bicchiere di latte. Di una cosa era certo: non avrebbe affrontato Linda Starr senza un piano ben preciso.

    1

    All’inizio pensò che non ci fosse.

    Linda Starr, distesa sull’erba alta e dorata di settembre, regolò il binocolo verso la palude, fitta di canne, proprio oltre la palizzata del suo giardino.

    Il terreno era coperto di brina, ma lei percepiva a malapena il freddo che penetrava nel suo pigiama mentre la luce del mattino, fredda e grigia, filtrava attraverso l’oscurità e trasformava il gorgo del fiume in uno splendido trefolo di luce. Al di là di quella tranquilla insenatura del Bow River, la città di Calgary cominciava a svegliarsi.

    Era incredibile che lo avesse visto lì, quasi nel cuore della città. Era stato un dono e pensò, rassegnata, che era stato un miracolo che non si sarebbe ripetuto.

    Fu scossa da un tremito di freddo. Aveva messo su la caffettiera prima di uscire e ora l’aroma del caffè arrivava dalla porta del retro, richiamandola al calore della piccola casa in cui aveva trascorso solo tre notti.

    Si alzò in ginocchio e rabbrividì di nuovo.

    Poi lo vide, la sua sagoma simile a quella di un fantasma che si materializzava, mentre sul fiume la luce rosata dell’alba si faceva più intensa. Rimase senza fiato mentre assisteva a quella magia.

    Una vera gru del Nord America. Linda si era documentata dopo che l’aveva avvistata per la prima volta il giorno prima.

    Era uno degli uccelli più rari e grandi del Nord America. La sua apertura alare poteva superare i due metri. La maggior parte delle persone non vedeva un uccello simile per tutta la vita e lei pensava che quell’apparizione fosse un segno, il segno che aveva preso la decisione giusta a comprare quella piccola casa.

    Indolenzita, Linda si mosse appena. La gru percepì quel movimento e si girò verso di lei. Fece un verso simile a un corno da caccia e allargò le ali, e lei poté vedere l’animale in tutta la sua magnificenza. Poi la gru spiegò le ali e si

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