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L'ultimo taboo
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E-book192 pagine2 ore

L'ultimo taboo

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Info su questo ebook

Lauren Massey non è entusiasta di partecipare a una festa lucchetto e chiave, ma forse le può tornare utile. Quale occasione migliore infatti per scrivere un pezzo interessante su come si incontrano - e si seducono - uomini e donne nel ventunesimo secolo? Se poi riesce a sperimentarlo sulla sua pelle ancora meglio e così, quando conosce Josh McCrea, il suo sexy partner per la serata, decide di andare fino in fondo.

Nel momento in cui Josh scopre che la sua chiave apre il lucchetto di Lauren non è sicuro che sia un buon segno. Secondo lui è impossibile trovare la donna giusta a una festa come quella, ma forse, guardando meglio le curve mozzafiato di Lauren, lei sarà giusta almeno per una notte.

LinguaItaliano
Data di uscita10 dic 2015
ISBN9788858942031
L'ultimo taboo
Autore

Shannon Hollis

Originaria del Canada, si è trasferita in California dove si è sposata. Essere finalmente una scrittrice rappresenta un sogno divenuto realtà.

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    Anteprima del libro

    L'ultimo taboo - Shannon Hollis

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    On the Loose

    Harlequin Blaze

    © 2005 Shelley Bates

    Traduzione di Claudia Cavallaro

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-203-1

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Dal blog di Lorelei

    http/www.sfinsideout.com/lorelei/blog/

    Avete già preso i biglietti per la festa i cui ricavi andranno alla Baxter House? Se non lo avete ancora fatto, è il caso che vi affrettiate. In città gira voce che sia il party più trendy dell’anno. Le donne avranno i lucchetti e gli uomini le chiavi. I premi, offerti da ristoranti, aziende vinicole e teatri da qui a Mendocino, andranno a ogni coppia con lucchetto e chiave corrispondenti.

    Non vi dirò certo quali altre cose potranno corrispondere. Ci sarà pure una ragione se lo slogan è scoprite le possibilità. Sono stata chiara? Usate l’immaginazione!

    Mentre lo fate, pensate alla causa. Il prezzo del biglietto va al fondo per la costruzione della Baxter House, un centro di accoglienza per bambine provenienti da difficili situazioni di affido. È un progetto di Maureen Baxter, assistente sociale e attivista, e adesso è anche il vostro. E sarà divertente.

    Ciondoli d’oro di Deerfield, ragazze. Non possono non piacervi.

    Lorelei

    1

    «La prossima volta che mi verrà voglia di avere qualcosa fra le gambe, mi comprerò una moto.»

    Lauren Massey svuotò il suo bicchiere di White Knight e, dopo avere riflettuto sulla possibilità di farsene un altro, votò contro. C’era una folla che aspettava di essere servita, inoltre avrebbe dovuto strappare delle interviste per un articolo destinato alla sua rubrica. Se avesse bevuto due bicchieri di fila, probabilmente avrebbe cominciato a ridacchiare o a flirtare invece di porre domande significative... oppure avrebbe chiesto cose troppo personali da pubblicare.

    La sua rubrica Lorelei a ruota libera appariva in un giornale che si chiamava San Francisco Inside Out, una via di mezzo fra cronaca e pettegolezzi. Non scrivevano di bambini alieni o divorzi di celebrità... a meno che le celebrità fossero del posto e gli alieni avessero accettato di apparire su Channel 4. Si occupava di intrattenimento con un tocco di impegno sociale, e le vendite erano buone.

    Sotto lo pseudonimo di Lorelei, Lauren teneva anche un blog, cioè un diario in rete, legato al sito di Inside Out, dove faceva commenti su tutto, dai vestiti alla politica fino a quel tipo di manifestazioni di beneficenza locali. La sua identità era un segreto ben custodito dal giornale, in parte perché era brava a provocare polemiche e in parte perché i lettori amavano i misteri e si chiedevano sempre chi lei fosse. A giudicare dalle loro lettere e dagli inviti, aveva un grande successo. Questo non le aveva fruttato un aumento, ma aveva reso più contenta la sua direttrice e i suoi commenti facevano tendenza.

    Così, come ogni cronista mondana che si rispetti, quella sera Lauren avrebbe fatto la sua parte contribuendo alla raccolta dei fondi e scrivendo allo stesso tempo un articolo.

    «Un vibratore costa meno.» La sorella adottiva di Lauren, Aurora Rory Constable, stava ancora sorridendo per la sua battuta sulla moto.

    Lauren guardò il bicchiere sul tavolo, illuminato da una piccola lampada vittoriana che cercava di competere con i faretti colorati e gli scintillii delle tenute delle invitate. «Un vibratore non ha il fascino di uno che ti dice: Comportati male con me e ti do un calcio nel sedere

    «Hai avuto una brutta esperienza, tesoro?» Michaela Correlli, la sorella di mezzo delle tre, la cinse alla spalle per un rapido abbraccio. Era stata così abile da rubarle un bignè durante la loro tradizionale riunione dal sabato mattina al Lavender Field, la settimana prima e, approfittando delle sue difese abbassate, l’aveva convinta a venire quella sera.

    Per sopravvivere in una situazione di affido familiare, Lauren aveva imparato che quando la vita ti spremeva come un limone, si imparava a usare il limone per un dolce spumoso a base d’uovo e si invitavano gli altri a mangiarlo. Perciò, anche se una festa lucchetto e chiave non era proprio il suo genere, avrebbe potuto sfruttarla per il suo lavoro e allo stesso tempo contribuire a una buona causa. Ma lei era fortunata. La povera Rory aveva avuto meno di una settimana per preparare la sua donazione - pasticcini per più di cinquecento persone - promessa da Mikki in sua vece in cambio dei biglietti. Meno male che il personale della Lavender Field, la sua catena di pasticcerie, l’aveva presa come una sfida e non come un problema.

    Mikki era brava a convincere le persone ad accettare una sfida. Nessuno le si metteva contro. Al liceo, nessuno infastidiva Lauren dopo che avevano scoperto che Michaela era sua sorella. Persino adesso, bastava un’occhiata di quegli occhi azzurri spietati e il viceprocuratore distrettuale e le assistenti sociali si inginocchiavano, imploranti.

    «Pessima» rispose Lauren, al di sopra della musica trasmessa in attesa che l’orchestra fosse pronta a suonare. «Ricordi quel tipo così dolce che ho conosciuto on line circa quattro mesi fa? Il consulente finanziario?»

    «Non ci avevi mostrato alcuni suoi messaggi?» chiese Rory. «E la sua foto? Sembrava un bravo ragazzo.»

    «Oh, certo che lo è» la rassicurò Lauren. «Me lo ha detto anche sua madre durante il nostro incontro.»

    Mikki depose la bibita sul tavolo. «Hai già conosciuto i genitori? Ci hai forse nascosto qualcosa su quel tipo? Dobbiamo comperarci dei vestiti da damigelle d’onore?»

    «Dio non voglia. Sono tante le cose che non mi aveva detto.» Lauren scrutò di nuovo il bar, poi guardò le sorelle. «Per esempio, il fatto di non essere affatto un consulente finanziario. È iscritto a economia all’università di San Francisco ed è una specie di studente a vita. E a trent’anni vive ancora con la mamma.»

    «E tu come l’hai conosciuta?» volle sapere Rory.

    «L’ha portata al nostro appuntamento. Per la verità, l’ho trovata molto più interessante di lui. Scrive delle e-mail bellissime, ma di persona...» Lauren agitò la mano per allontanare il ricordo della sua breve incursione nel mondo dei rapporti on line, iniziata come una ricerca per un articolo e finita... be’, con una cena con una simpatica archeologa cinquantenne. Ah, sì, e con suo figlio.

    «Quanto a stasera, farò come te, Mikki. Ignorerò gli uomini e mi concentrerò su ciò che conta, per esempio scrivere l’articolo.»

    Era chiaro che Michaela stava sforzandosi di non ridere della sua vita sentimentale penosa. «Sei sicura di volerlo fare?» Giocherellò con il lucchetto d’oro che aveva appeso al collo, identico a quelli portati da Lauren e Rory e da metà delle donne presenti a quella raccolta di fondi. «Se si presentasse Johnny Depp con la chiave del tuo lucchetto e tu vincessi un weekend per due?»

    «Non è stato invitato. Ma anche in caso contrario, farei cambio con te e te lo lascerei. Sono qui per socializzare e fare interviste. Nient’altro.»

    Mentre Lauren rideva, Maureen Baxter uscì sul palco e prese il microfono. La musica si affievolì e quando lei disse: "Benvenuti al Clementine’s", il livello di rumore nel locale affollato scese di un paio di decibel. «Sono Maureen Baxter e stasera tocca a me fare la padrona di casa.»

    Fece una pausa mentre gli invitati fischiavano e urlavano. Maureen conosceva quasi tutti i presenti. Alta ed elegante, capelli scuri tagliati a caschetto, portava un vestito di chiffon verde scuro che le aderiva alle curve e con paillette che catturavano la luce dei riflettori. Mikki e Rory la conoscevano meglio di Lauren. Anche Maureen era stata una delle bambine della vecchia casa di Garrison Street dove Emma Constable, la vera madre di Rory e madre adottiva di Lauren e Mikki, ospitava ragazzine con problemi.

    Dove Lauren aveva trovato alla fine la sua vera famiglia.

    «Probabilmente vi state chiedendo a che cosa servano i ciondoli che ci hanno dato all’ingresso. Ecco come funziona. Tutti gli uomini hanno una chiave. Tutte le donne hanno dei ciondoli a forma di lucchetto chiusi a chiave.» Maureen abbassò la voce. «Sì, ragazze, questi sono d’oro, di Deerfield, e potete tenerli.» Altri applausi. «Gli uomini invece dovranno trovare la donna il cui lucchetto si apre con la loro chiave. Ogni coppia vince un premio e partecipa all’estrazione del grande premio finale di questa sera... un weekend per due. Ma, ciò che più conta, è un’occasione per conoscere persone nuove e divertirsi.»

    La folla emise grida di approvazione e Maureen agitò una mano per zittirla.

    «E non dimentichiamo la vera ragione per cui siamo qui. Questa serata è estremamente importante per me, perché i fondi saranno devoluti alla costruzione della Baxter House. Finora abbiamo il terreno, le fondamenta sono state gettate e un paio di impresari - fra loro un uomo meraviglioso che è qui stasera - lavoreranno per noi gratuitamente.»

    Lauren guardò Mikki e Rory con l’aria di essere favorevolmente colpita.

    «Chissà chi è quell’impresario?» chiese Rory.

    «Il nostro lucchetto ha un significato, come sanno tutte le presenti che hanno avuto modo di conoscere il sistema di affido familiare» proseguì Maureen. «A volte, abbiamo solo uno sacca da viaggio. Tutta la nostra vita, tutti i nostri ricordi, tutto ciò che è unico per noi, sono rinchiusi in una sola valigia. Sono sicura che alcune di voi sanno di che cosa sto parlando.»

    Le tre sorelle si guardarono di nuovo. Lauren era stata una ragazzina con una sola valigia - una quindicenne allampanata che possedeva solo una foto di lei piccola con i suoi genitori, un paio di jeans e qualche maglietta e un volume dell’enciclopedia della letteratura inglese fregata a scuola.

    L’espressione di Mikki rivelò che stava ricordando la stessa cosa e Lauren la cinse alle spalle.

    «I cinquanta dollari che avete sborsato non vanno al locale o in pubblicità» li rassicurò Maureen. «Ma serviranno a comperare travi e mattoni. Forse non vi sembrerà molto affascinante, ma non avete idea di che cosa significhi per una ragazza di diciotto anni per la quale la strada rappresenta l’unico modo di guadagnarsi da vivere. La Baxter House le permetterà di iniziare con il piede giusto e sono grata a tutti voi per essere venuti qui a sostenerla.»

    Maureen sorrise alla folla e fece segno all’orchestra, salita silenziosamente sul palco mentre lei parlava. «Ma ora pensiamo a divertirci. Andate alla ricerca del vostro partner e buona fortuna!»

    L’orchestra si lanciò in un pezzo molto ritmico e Lauren cominciò a battere il piede. Da qualche parte in quella stanza c’era una persona che aveva la chiave del suo lucchetto, ma non poteva certo passare da un uomo all’altro per far loro provare la chiave. Lei era lì per lavorare, non per divertirsi.

    E avrebbe fatto meglio a darsi una mossa.

    Si sporse verso Rory. «Vado a parlare con gli invitati. Tu farai un salto in cucina a vedere che cosa stanno preparando?»

    La Lavender Field faceva molti tipi di pane e pasticcini buonissimi. Girava ormai la voce che se nella stanza del personale in pausa di un’azienda era presente una scatola con il logo verde e lavanda, significava che la società trattava bene i suoi dipendenti.

    Ciondoli d’oro e prodotti della Lavender Field? Maureen sì che sapeva come trattare gli ospiti... nonché potenziali co-finanziatori del suo progetto.

    Rory finì di bere e si avvolse lo scialle intorno alle spalle. «Accidenti, no. Io vado a ballare.»

    Lauren guardò la sorella toccare uno sul braccio e invitarlo a ballare con la scusa di provare la sua chiave. La luce dorata di un faretto illuminò il suo corpo generoso e aggraziato e poi lei e il partner sparirono fra la folla sulla pista a scacchi bianchi e neri.

    Lauren perlustrò la sala alla ricerca della sua prima vittima.

    Mise a fuoco una ragazza asiatica vestita di seta turchese, seduta in

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