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Dolce gioco di seduzione: Harmony Collezione
Dolce gioco di seduzione: Harmony Collezione
Dolce gioco di seduzione: Harmony Collezione
E-book148 pagine1 ora

Dolce gioco di seduzione: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Per Linc, irresistibile rubacuori e facoltoso proprietario terriero, avere uno stuolo di ragazze adoranti ai suoi piedi è semplice routine, ma le esperienze del passato gli hanno insegnato a non fidarsi di nessuna di loro. Se proprio dovrà sposarsi, sarà soltanto per garantirsi un erede e mantenere in famiglia il suo ingente patrimonio.

La splendida Daniela Adami, londinese doc, è arrivata nella cittadina di Briar's Ridge per sfuggire a un ammiratore troppo insistente. Lasciarsi il passato alle spalle e recuperare la fiducia nel genere maschile non sarà facile, soprattutto dopo l'incontro con l'arrogante Linc Mastermann. Quell'uomo sarà anche bello da far girare la testa, ma se crede davvero che lei cederà ai suoi giochi di seduzione ha fatto male i conti.

LinguaItaliano
Data di uscita10 apr 2014
ISBN9788858921265
Dolce gioco di seduzione: Harmony Collezione
Autore

Margaret Way

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Dolce gioco di seduzione - Margaret Way

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Bride at Briar’s Ridge

    Harlequin Mills & Boon Romance

    © 2008 Margaret Way, Pty., Ltd

    Traduzione di Leonora Sioli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-126-5

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

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    1

    Dopo avere fatto colazione in tarda mattinata, Linc Mastermann lasciò l’hotel di Sydney. E, un paio di ore più tardi, stava già attraversando la splendida Hunter Valley, incuneata negli aspri rilievi della Grande Catena Divisoria.

    I caratteristici boschi di eucalipti regalavano all’atmosfera un intenso profumo balsamico e straordinarie sfumature blu, il colore che aveva appunto dato il nome alle maestose Blue Mountains, a circa quaranta miglia a ovest di Sydney.

    Respirando a fondo, Linc si sentì gonfiare il cuore. Adorava la natura di quei luoghi. Era in tutto e per tutto un uomo della terra.

    Anzi, era tutt’uno con la terra.

    Era una splendida giornata primaverile in cui il sole indorava i vasti vigneti e il giallo il verde e il blu si mescolavano armoniosamente per dare vita a uno di quei tipici paesaggi dipinti dal famoso pittore rurale Hans Heyesen.

    Era una di quelle rare giornate in cui Linc aveva l’impressione di essere in pace con se stesso e con il resto del mondo.

    Cambiò CD e proseguì il suo viaggio verso Wangaree Valley; la leggendaria roccaforte dei proprietari terrieri, dove viveva il suo carissimo amico Guy Radcliffe.

    Si erano conosciuti alle scuole superiori e avevano frequentato insieme l’università. Guy era sempre stato un modello per lui; il punto di riferimento che lo aveva aiutato a superare i momenti peggiori. Pacato, educato e sicuro di sé, Guy era il perfetto bravo ragazzo. Al contrario di lui, che era sempre stato un ribelle.

    D’altro canto erano stati gli eventi che avevano segnato la sua giovinezza a plasmare in questo modo il suo carattere. Suo padre gli aveva sempre preferito Chuck, il fratello maggiore, e quando la loro madre era scomparsa – Linc e Chuck avevano da poco iniziato le scuole superiori – lui si era ritrovato a combattere perennemente contro un padre che non lo aveva mai capito.

    Ora stava andando a Wangaree Valley per fare da testimone a Guy. Suo padre e Chuck, però, non ne sapevano niente.

    Guy stava per sposare Alana Callaghan, la ragazza più bella della zona, come veniva definita da tutti, e quando lo aveva chiamato per invitarlo alle nozze Linc non aveva esitato un solo secondo ad accettare. Aveva una gran voglia di rivedere Guy, ma soprattutto aveva una gran voglia di andarsene definitivamente da Gilgarra e di mettere radici altrove. Magari proprio a Briar’s Ridge, la tenuta che Alana e il fratello Kieran avevano ereditato dal padre e che avevano deciso di mettere in vendita.

    Guy gli aveva assicurato che avrebbe fatto un ottimo affare se l’avesse comprata. Certo, sarebbe stata una grossa sfida mandarla avanti da solo visto che al momento la proprietà non era in una situazione molto florida, ma sarebbe comunque valsa la pena di fare un po’ di sacrifici. Trasferirsi lì, infatti, avrebbe significato per Linc farsi finalmente una vita, lontano dalla presenza oppressiva di suo padre.

    I soldi non erano un problema, dato che poteva contare su una cospicua eredità ricevuta dal nonno materno. Ovviamente suo padre non gli avrebbe prestato nemmeno un centesimo. Non era un tipo generoso, se non con la sua adorata Cheryl, a cui concedeva tutto.

    Cheryl, in effetti, era un altro motivo per cui Linc aveva deciso di lasciare Gilgarra. La terza giovanissima moglie di suo padre si era sistemata con un ricco vedovo, per poi mettere gli occhi proprio su di lui, il figlio più giovane del marito.

    Quella sfacciata non si era fatta alcuno scrupolo a cercare di sedurlo. E quando Linc aveva spiegato a suo padre che desiderava andarsene, senza tuttavia precisare il motivo, Ben Mastermann era andato su tutte le furie e lo aveva accusato di voler voltare le spalle alla famiglia.

    Chiaramente non gli era neanche passato per l’anticamera del cervello l’idea che Linc avesse una buona ragione per partire. Era così infatuato di quell’ochetta di Cheryl che non riusciva a vedere niente all’infuori di lei e dei suoi capricci.

    Del resto, era anche comprensibile che fosse così. Cheryl era una ragazza affascinante, che aveva quasi la metà degli anni di Ben e che sapeva di sicuro come ottenere ciò che voleva da un uomo.

    Voleva le ricchezze di Ben, ed era riuscita a sposarlo.

    Voleva che Linc diventasse il suo amante e lo aveva perseguitato dal giorno in cui si era stabilita a Gilgarra.

    «Non puoi andartene Linc!» lo aveva implorato dopo avere saputo che sarebbe partito. Era piombata nella sua camera da letto e gli si era gettata ai piedi. «Non puoi andartene e lasciarmi. Ti prego, amore mio, non fare stupidaggini.»

    «Sei sposata con mio padre, Cheryl. Non ti importa niente di lui? Lo hai sposato solo per i suoi soldi? Abbi almeno il coraggio di ammetterlo.»

    «L’ho reso felice e tu non puoi negarlo. Il resto non conta.»

    In effetti era vero; da quando aveva sposato Cheryl, cioè circa due anni prima, Ben pareva in una perenne luna di miele.

    Per Linc, invece, era cominciato un vero e proprio inferno. Aveva frequentato tante ragazze, ma non aveva mai avuto una relazione o anche solo un’avventura di una notte con una donna sposata. Andava contro tutti i suoi principi!

    Oltretutto, conoscendo suo padre, sarebbe stato matto se avesse ceduto alle avance di Cheryl. Ben Mastermann sarebbe stato capace di uccidere se si fosse accorto che un altro uomo aveva messo gli occhi sulla sua mogliettina. O viceversa, in questo caso.

    Così Linc era felicissimo di essere lontano da Gilgarra, da suo padre e da Cheryl.

    Wangaree Valley si trovava nella regione chiamata New England, ai confini con il Queensland. In quella zona avevano vissuto per generazioni i Lincoln, la famiglia di sua madre. E adesso Linc sperava di poter creare una dinastia tutta sua.

    Sognava di avere dei bambini. Tanti bambini. Almeno quattro. Due femmine e due maschi. Prima, però, doveva trovare la donna giusta. Quella che finora non aveva ancora incontrato.

    Nessuna delle sue numerose fiamme, infatti, era mai riuscita a far scattare dentro di lui la fatidica scintilla. Nessuna gli aveva fatto pensare: Ecco, lei è la mia anima gemella. Quella con cui voglio passare il resto della mia vita.

    Guardò l’orologio sul cruscotto. Aveva detto a Guy che sarebbe arrivato nel pomeriggio, per cui aveva a disposizione ancora un po’ di tempo per rilassarsi.

    Si sarebbe fermato in un ristorante a mangiare qualcosa, anche se in realtà non aveva molta fame. Sentiva solo il bisogno di sgranocchiare un panino e bere un buon caffè. Italiano, possibilmente.

    In effetti da quando era stato in Italia, dopo l’università, era diventato un appassionato del caffè italiano. Anzi, per la verità, amava tutto ciò che era italiano. L’Italia aveva avuto il potere di risvegliare la parte più esuberante di lui. Quella vitalità che si era spenta dopo la scomparsa di sua madre.

    All’una e mezzo arrivò nel centro della graziosa cittadina di Wangaree. E, in fondo alla strada principale, adocchiò un locale che si chiamava Aldo’s.

    Perfetto, proprio quello che ci voleva, rifletté.

    Quasi fosse stato un segno del destino, trovò un posteggio di fronte all’ingresso della trattoria, tra una jeep nera e un vecchio camioncino.

    Appena oltrepassò la porta a vetri, venne avvolto da un piacevole e intenso profumo di caffè.

    Meraviglioso...

    Era già innamorato di quel locale.

    E non era finita lì. Superati due gradini, si apriva un ampio salone in cui erano sparpagliati i tavoli. Al momento, però, il passaggio era bloccato da una ragazza che stringeva tra le mani una scopa. E non si trattava di una ragazza qualsiasi, ma della creatura più bella che Linc avesse mai visto.

    Respirò a fondo più volte, tenendo gli occhi fissi su di lei, come se temesse che quella splendida visione potesse scomparire da un momento all’altro.

    Ma, grazie al cielo, non scomparve. Anzi, lei ricambiò il suo sguardo, in silenzio. Nemmeno lui osò parlare. Nessuno dei due si mosse e si limitarono a studiarsi l’un l’altra.

    Linc ne aveva viste di belle donne in vita sua, ma nessuna lo aveva mai colpito in quel modo. Quella ragazza pareva venire da un mondo lontano, da un’altra epoca. Possedeva una bellezza delicata e armoniosa. Era incantevole.

    Mentre i suoi occhi verdi erano come ipnotizzati da quelli neri di lei, le labbra di Linc si piegarono in un sorriso provocatorio. «Spero che tu non voglia usarla contro di me.»

    Lei lo guardò con sufficienza. «Non ti preoccupare, sei al sicuro» reagì, senza rispondere al suo sorriso.

    Non voleva fargli capire che aveva notato quanto fosse affascinante. Anche se, in tutta sincerità, avrebbe dovuto essere cieca per non notare un ragazzo alto, con un fisico da atleta, la carnagione ambrata, i riccioli neri e gli occhi verdi come il mare.

    «D’accordo. Vuoi che mi sposti? Posso accomodarmi?» domandò lui, indicando uno dei tavoli liberi.

    «Sì, certo. Stavo pulendo perché un cliente ha fatto cadere un soprammobile e ci sono schegge ovunque.»

    «Mi sento più sollevato. Per un attimo ho pensato che fossi stata tu a lanciare un piatto addosso a qualcuno.»

    «Io?» Lei

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