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Debito d'amore: Harmony Collezione
Debito d'amore: Harmony Collezione
Debito d'amore: Harmony Collezione
E-book156 pagine4 ore

Debito d'amore: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Con il matrimonio il milionario Carlos Ruiz intende assicurarsi due cose: la sua personale rivincita e la seducente Lucy Bishop. Tuttavia, che non si tratterà di un idillio è fin troppo chiaro già dalla prima notte di nozze.

Ferita e umiliata dopo aver scoperto che il matrimonio per Carlos è solo una transazione d'affari, Lucy decide di recitare la parte della moglie perfetta in pubblico, ingaggiando con lui una fredda guerra in privato. Ora però, dopo due anni, ha deciso di porre fine a quella messinscena chiedendo il divorzio, ma non è certa di riuscire a pagare il prezzo che Carlos le impone per concederle la libertà: dieci giorni come sua vera moglie...
LinguaItaliano
Data di uscita20 lug 2016
ISBN9788858952306
Debito d'amore: Harmony Collezione
Autore

Cathy Williams

Autrice originaria di Trinidad, ha poi studiato in Inghilterra, dove ha conosciuto il marito.

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    Anteprima del libro

    Debito d'amore - Cathy Williams

    successivo.

    1

    Divorzio. Era una cosa che capitava agli altri, a quelli che non si preoccupavano del loro matrimonio, che non avevano capito che bisognava prendersi cura l'uno dell'altro con attenzione e delicatezza. O, almeno, era così che aveva sempre pensato Lucy, e ora si chiedeva come mai fosse finita lì, in una grande e lussuosa casa di Londra, ad aspettare l'arrivo del marito a cui intendeva chiedere proprio il divorzio.

    Guardò l'orologio tempestato di diamanti e si sentì contrarre lo stomaco. Sarebbe arrivato di lì a poco. Non ricordava dove avesse trascorso le ultime due settimane. Forse a New York, o Parigi? O magari nella villa di Mustique? Magari era stato là con un'altra donna, chi poteva saperlo? Certo non lei.

    Respinse un moto di autocommiserazione e inghiottì le lacrime. Era sposata da un anno e mezzo, e avrebbe ormai dovuto abituarsi al fatto che i suoi sogni giovanili si erano infranti. Si guardò nel grande specchio che dominava l'ambiente ultramoderno della sala. Alta, snella e con i capelli biondi e lisci che le cadevano sulle spalle, a sedici anni suo padre aveva cercato di farle abbracciare la carriera di modella, ma lei si era opposta. Non che le fosse servito a qualcosa, dal momento che era finita lì a recitare la parte della moglie perfetta, ruolo per il quale non c'era bisogno di grandi abilità, e dove certo non era richiesta la sua laurea in matematica. Stentava a riconoscersi: da quando, in una calda sera di giugno, languiva in un completino intimo di seta con gioielli da principessa e tacchi alti, a ora, trasformata nell'icona della moglie ideale, senza però il marito che tornava a casa ogni sera a chiedere che cosa ci fosse per cena. Il che sarebbe stato comunque qualcosa in più di quanto aveva lei... e cioè nulla.

    Oh no, si corresse. Il nulla era al passato. Da due mesi la situazione era cambiata, anche se lei aveva tenuto quel segreto per sé. In ogni caso, era ora di finirla con quello scimmiottamento, quell'atteggiarsi a bambola bella e costosa che sorrideva nell'intrattenere ospiti eleganti e molto, molto ricchi. Sì, quello che ci voleva era il divorzio. Sarebbe stata libera.

    Anche se non vedeva la ragione per cui il marito dovesse opporsi, un moto di nervosismo la attraversò al pensiero della sua reazione. Dopotutto Carlos Ruiz era il tipico uomo sicuro e pieno di sé che giocava sempre secondo le proprie regole. Era l'uomo più sexy della terra, e anche il più intimidatorio. Ma non avrebbe intimidito lei.

    Udì la porta di ingresso che sbatteva e sussultò, ma si sforzò di girarsi quietamente quando avvertì la sua presenza dominare la stanza anche prima che lo guardasse. Persino adesso, con tutta l'ostilità che nutriva per lui, la sua avvenenza fisica era tale da mozzarle il fiato. A ventidue anni, la prima volta che lo aveva visto l'aveva considerato l'uomo più sexy e bello del mondo, e da quel punto di vista nulla era cambiato. I capelli neri incorniciavano lineamenti perfetti e arroganti e gli occhi d'argento, così insoliti su una pelle bronzea, erano frangiati da folte ciglia scure. La bocca era piena e sensuale, e tutto in lui avvertiva che non era un uomo col quale mettersi in competizione.

    «Cosa fai qui? Pensavo fossi a Parigi» osservò Carlos entrando nella stanza mentre si toglieva la cravatta.

    Sorpresa, sorpresa. Era raro che si incontrassero senza essersi accordati in precedenza, e le loro conversazioni erano sempre gentili e formali, mai spontanee o sincere. Quando erano entrambi a Londra, era perché partecipavano a eventi sociali; in realtà occupavano zone separate della casa, incontrandosi solo nel salone, già vestiti per uscire a mostrare un'immagine impeccabile che non poteva essere più lontana dalla verità. A volte lei lo accompagnava a Parigi, New York o Hong Kong, come un perfetto accessorio da mostrare: intelligente, ben educata, e bellissima.

    Carlos buttò la cravatta sul divano e si girò a guardarla, corrugando la fronte mentre apriva i bottoni del colletto. «A cosa devo questo piacere inaspettato?»

    Lucy inalò il suo profumo, così unico e mascolino. «Sto forse scombinando i tuoi progetti per la serata?» replicò, guardando il torace che cominciava ad apparire nell'apertura della camicia.

    «I miei piani sono di studiare i documenti legali di una compagnia che sto per acquisire. Che cosa pensi di scombinare?»

    «Non ne ho idea. Non so cosa fai di solito quando non ci sono.»

    «Vuoi che te lo spieghi?»

    «Non mi importa di quello che fai, anche se ammetto che poteva essere imbarazzante se fossi arrivato a casa con un'altra donna.» Fece una breve risata, odiandosi per come doveva suonare: dura, fredda e remota.

    Non era stato sempre così. Per la verità, era stata talmente stupida all'inizio da credere che lui fosse interessato a lei, attratto da lei. Erano usciti insieme alcune volte, e lei lo aveva fatto ridere raccontandogli dei suoi compagni di università e delle loro avventure, mentre lui le aveva parlato dei luoghi che aveva visitato. Il fatto che suo padre avesse approvato la loro relazione era stato come un semaforo verde, giacché fino ad allora aveva sempre disapprovato ogni sua scelta, ogni ragazzo che avesse mai frequentato. Se non fosse stata tanto annebbiata da quell'attrazione nascente, si sarebbe chiesta la ragione di quell'improvvisa benevolenza. Quando Carlos, però, le aveva fatto la dichiarazione, era stata talmente felice da non pensare ad altro. Il corteggiamento era stato intenso e breve e in men che non si dica si era ritrovata con un anello al dito, contenta di sentirsi amata, voluta, desiderata.

    A volte si domandava se avrebbe continuato a sentirsi in quel modo se non avesse udito per caso quella conversazione, la sera del matrimonio. Era così eccitata e fremente al pensiero della loro partenza per la luna di miele alle Maldive, e così trepidante in attesa della loro prima notte insieme, poiché fino ad allora lui si era comportato da perfetto gentiluomo. Dal momento che non lo aveva più visto nel giardino affollato di ospiti ormai quasi ubriachi, era entrata in casa a cercarlo e attraversando il corridoio aveva udito la sua voce proveniente dallo studio del padre. Si era fermata ad ascoltare. Un matrimonio combinato... una azienda da annettere... Suo padre era in rovina a causa dei debiti, e Carlos Ruiz si era preso la sua azienda, insieme alla figlia come benefit in più. O forse, si era detta ripensandoci in seguito, suo padre aveva offerto la figlia proprio per restare in qualche modo collegato all'azienda che stava perdendo. In ogni caso, come era poi emerso dalla conversazione che ne era seguita tra lei e il padre, lei aveva rappresentato la salvezza per il padre, e l'elevazione sociale che Carlos non avrebbe mai potuto comprare da solo, neppure con tutto il suo denaro.

    Nel giro di poche ore, Lucy era cresciuta. Era una donna sposata e il suo matrimonio era finito prima ancora di cominciare. Solo che, come le aveva spiegato il padre, non poteva liberarsene. Voleva forse vedere affondare completamente le finanze della sua famiglia? Peggio, voleva vederlo andare in prigione a causa dei troppi debiti e delle operazioni illegali che aveva fatto? Voleva forse che lui finisse oggetto di disprezzo? Così Lucy aveva risparmiato al padre di finire dietro le sbarre, anche se, a dire il vero, dietro le sbarre era finita lei. L'unica condizione che aveva ottenuto, dopo estenuanti discussioni, era stata di essere una moglie solo di nome. Niente sesso. Niente romanticherie insieme. Se Carlos pensava di aver comprato il suo corpo e la sua anima, be', gli avrebbe dimostrato che si sbagliava.

    Bruciava di vergogna quando pensava al modo ingenuo e stupido in cui si era innamorata di lui. A quel punto aveva messo tutti i suoi sogni in una scatola, l'aveva chiusa e aveva buttato via la chiave.

    E ora eccola lì.

    «C'è qualche problema nell'appartamento di Parigi?» le chiese Carlos. «Vuoi qualcosa da bere? Un brindisi per festeggiare questo incontro inaspettato?»

    La sua storia con il padre di Lucy veniva da lontano. Aveva aspettato per anni il momento giusto per farsi avanti, per portargli via ogni cosa: la vendetta è un piatto che si gusta freddo. E all'inizio la figlia non faceva parte dei suoi piani, ma una volta che aveva messo gli occhi su di lei, aveva deciso che la voleva. La sua innocenza, la sua bellezza, avevano toccato qualcosa in lui, sotto la scorza di duro cinismo. Ancora, però, non l'aveva inserita nel pacchetto. Pensava soltanto di portarsela a letto prima di concludere la faccenda con il padre. Solo che gli era bastato uscire poche volte con Lucy per capire che voleva di più.

    Un anno e mezzo dopo, il loro matrimonio era secco come polvere. Non era mai riuscito a toccare quel suo meraviglioso corpo e aveva la sconfortante convinzione che, per quanto fosse stato convinto di aver vinto lui la partita, in realtà lei e suo padre lo avevano menato per il naso. Invece di accaparrarsi la compagnia e consegnare Robert Bishop in mano alla polizia, aveva salvato l'azienda perché quello che voleva di più era avere Lucy, e Lucy era la condizione che suo padre aveva messo sul piatto della bilancia. D'accordo, Robert era comunque stato estromesso dagli affari, ricevendo solo un modesto emolumento che gli aveva insegnato le gioie di una vita frugale, tuttavia lui era rimasto a bocca asciutta.

    Lucy scosse il capo all'offerta del drink, ma Carlos la ignorò versando whisky per sé e vino per lei.

    «Rilassati» le disse mettendole il bicchiere in mano e avvicinandosi poi alla vetrata per contemplare il panorama. Lucy era stata cristallina quella notte del matrimonio, quando aveva stabilito che non ci sarebbe stato sesso, niente intimità, niente condivisione. Lui non le aveva neppure chiesto come avesse fatto a sapere dell'accordo, che cosa le avesse detto il padre. Era stato battuto e questa era stata la fine della storia.

    Dal canto suo, Lucy aveva giocato alla perfezione la parte della moglie intoccabile. Del resto, possedeva quella peculiare, innata innocenza che nessuna modella o attrice avrebbe potuto imitare. Sembrava una donna ancora in attesa della vita, e questo era un dono che conquistava indiscriminatamente. Certo era il miglior bene che un uomo potesse ostentare.

    «Non c'è nulla che non va a Parigi» replicò Lucy bevendo un sorso di vino. «Ho solo deciso che dovevamo... parlare...»

    «Davvero? E di cosa? Non dirmi che hai bisogno di denaro... il tuo conto è sempre ben fornito. Hai forse visto qualcosa che ti piace? Una casa in Italia? A Firenze? Comprala.» Bevve il suo whisky. «Purché sia qualcosa che possa essere considerato un affare, non ho problemi.»

    «Perché dovrei voler comprare una casa, Carlos?»

    «Che altro allora? Gioielli? Un quadro? Cosa?»

    Quell'aria di annoiata condiscendenza la irritò. Di solito erano almeno gentili, per quanto formali. «Non voglio comprare niente.» Mosse qualche passo nella sala disseminata di oggetti esclusivi e molto costosi. Che lei conosceva bene, giacché era suo compito assicurarsi che tutto fosse sempre al meglio, sempre al top ed esclusivo.

    «In questo caso, perché non vai al punto e non dici quello che devi dire? Ho davanti una notte di lavoro...»

    «Ah, certo, e non ti aspettavi di trovarmi qui ad annoiarti, altrimenti non ti saresti disturbato a venire.»

    Lui si strinse nelle spalle, senza dire nulla.

    «Sono dell'idea» riprese Lucy senza fiato, «che le cose tra di noi siano cambiate da quando papà è morto, sei mesi fa.»

    Lui appoggiò il bicchiere vuoto, senza distogliere gli occhi da lei. A suo parere, il mondo era un posto migliore senza Robert Bishop. Di certo più onesto. Non sapeva se sua moglie fosse d'accordo o meno con lui, al funerale era stata composta, gli occhi nascosti dietro grandi occhiali scuri. «Spiegati.»

    «Non voglio più

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