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Ricatto d'amore: Harmony Collezione
Ricatto d'amore: Harmony Collezione
Ricatto d'amore: Harmony Collezione
E-book157 pagine2 ore

Ricatto d'amore: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Sexy, intrigante e disgustosamente ricco, può avere tutte le donne che desidera.



Per Kain Gerrard, quindi, piegare Sable Martin al proprio volere non sarà altro che un gioco da ragazzi. Sable ha usato le doti da ammaliatrice per raggirare suo cugino, e lui ha intenzione di vendicarlo.



Il piano che ha escogitato si dimostra perfetto, almeno fino a quando non si trova faccia a faccia con Sable: guardando nei suoi splendidi occhi, Kain si rende conto che non può trattarsi dell'opportunista che lui ipotizzava, e quella cominciata come una vendetta si trasforma in qualcosa di molto diverso. Solo che adesso è lui a vestire i panni del bugiardo.
LinguaItaliano
Data di uscita10 dic 2018
ISBN9788858991459
Ricatto d'amore: Harmony Collezione
Autore

Robyn Donald

Robyn Donald è nata sull'Isola del Nord, in Nuova Zelanda, dove tuttora risiede. Per lei scrivere romanzi è un po' come il giardinaggio: dai "semi" delle idee, dei sogni, della fantasia scaturiscono emozioni, personaggi e ambienti.

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    Anteprima del libro

    Ricatto d'amore - Robyn Donald

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Rich Man’s Blackmailed Mistress

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2009 Robyn Donald Kingston

    Traduzione di Maria Elena Vaccarini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2010 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5899-145-9

    1

    Kain Gerrard guardò con un misto di affetto ed esasperazione la zia. «Di nuovo? No!»

    Lei si adombrò. «Non è colpa di Brent! È solo...»

    «Un idiota in fatto di donne» concluse al suo posto Kain. «Perde la testa per la prima che incontra, la sommerge di regali, le promette amore eterno e poi si sveglia una mattina e si rende conto di non avere niente in comune con lei. Peggio ancora, lei non sa niente di computer, il che significa che non possono nemmeno sostenere una conversazione. Così la scarica e lei va a consolarsi, in lacrime, fra le braccia di qualche giornalista di gossip, e facendosi pagare, per di più.»

    «Lo conosci, si lascia trasportare...» protestò debolmente la madre di Brent. «Non sa ancora quello che vuole realmente.»

    Kain inarcò le sopracciglia. «Lo sa esattamente» ribatté. Un seno prosperoso, gambe lunghe e un sorriso melenso. Quelli erano i gusti di Brent. «Per un po’, in ogni caso. Come mai questa volta ti preoccupi tanto?»

    «Kain! Sai benissimo che ha appena ricevuto oltre venti milioni di dollari per la sua società informatica, e alla cosa è stata data molta pubblicità.» Amanda Gerrard esitò prima di proseguire. «E questa non è il suo solito tipo. Innanzitutto, è più vecchia di lui, e non è una modella, né una miss, né qualcosa del genere.»

    Kain corrugò la fronte. «Quindi pensi che sia a caccia del suo denaro.»

    «Brent è noto per la sua stupida generosità» ammise suo malgrado la madre.

    «Che prove hai che sia solo un’opportunista?»

    Amanda Gerrard osservò il nipote. Oltre a essere estremamente brillante e di successo, Kain sembrava frutto di una magia: alto più di un metro e ottanta, spalle larghe, una vitalità da togliere il fiato, per non parlare dei lineamenti perfetti, con una bocca sensuale e occhi grigi che costituivano uno straordinario contrasto con la carnagione olivastra e i capelli neri.

    Brent era di bell’aspetto, ma nemmeno la parzialità di una madre infatuata le avrebbe permesso di metterlo alla pari con Kain.

    Gettò una foto al nipote. «Guarda.» Poi restò a scrutarlo con gli occhi socchiusi e le belle labbra serrate mentre lui la osservava.

    Finalmente lui alzò lo sguardo. «È decisamente diversa dalle consuete conquiste di Brent. Chi è?»

    «Sable Jane Martin.»

    «Sable?»

    «Be’, è così che si chiama.» La zia liquidò con una smorfia quel nome pretenzioso. «Ha almeno cinque anni più di Brent e noterai che non gli sta aggrappata e non lo guarda con occhi adoranti. E lui ne parla in modo diverso.»

    «Allora qual è il problema?» Kain voleva molto bene alla zia, che l’aveva allevato dopo la morte dei genitori, tuttavia disapprovava il suo amore troppo protettivo per l’unico figlio. Lui non si faceva illusioni sul cugino. Brent era viziato, e grazie alla sua bellezza, per non parlare della ricchezza, erano poche le donne che riuscivano a resistergli. Non avendo mai dovuto faticare per conquistarne una, probabilmente l’aria fredda e distaccata della ragazza nella foto aveva stuzzicato la sua fantasia.

    «Forse questa volta ha trovato una donna normale, una con cui può fare conversazione» osservò leggermente spazientito.

    «Consideri normale la figlia dell’ubriacone della città?»

    «Non è colpa sua.»

    La zia fece una smorfia. «Lo so, ma devi ammettere che probabilmente ha dei problemi seri.»

    «Come sai che suo padre è un alcolizzato?»

    «Era... È morto. Viene da Hawkes Bay, dalle parti dove vive Blossom McFarlane, così ho telefonato a Bloss e le ho chiesto se conosceva la ragazza.»

    Kain dissimulò un sorriso. La rete di ex compagne di scuola della zia era conosciuta affettuosamente in famiglia come la mafia di Amanda. «E che cosa ti ha riferito di lei Blossom McFarlane?»

    La zia gli lanciò un’occhiata sospettosa. «Non solo Bloss la conosceva, ma si rammaricava per lei vedendola crescere, l’ammirava perfino per la sua lealtà verso il padre. Dopo la sua morte ha lavorato qualche mese per un anziano avvocato, ma c’è stato uno scandalo di qualche genere.» Esitò. «È passato tutto sotto silenzio, ma Bloss pensava che c’entrasse un furto.»

    La cosa non piacque affatto a Kain. «Da parte di Sable Martin?»

    «Sì. In ogni caso, se ha rubato qualcosa, se l’è cavata a buon mercato. Non è mai stato preso nessun provvedimento, tuttavia ha lasciato la città con l’ombra del sospetto.»

    Kain guardò la donna in piedi accanto a Brent nella foto. Un sorriso enigmatico le increspava le labbra. Diversamente dalle precedenti fidanzate del cugino, non trasudava sensualità, ma aveva un fascino che non gli sfuggì. L’aria distaccata era già una sfida in sé, per non parlare della figura snella ed elegante e della bocca che prometteva piaceri carnali. Probabilmente Brent non aveva avuto scampo.

    «Brent ha già speso quasi trentamila dollari per lei» osservò aspramente Amanda, dando voce ai suoi pensieri.

    «Un’auto?»

    «Un anello di brillanti» rispose la zia dopo una breve esitazione.

    Questo gli piaceva ancora meno, concluse Kain. «Te l’ha detto lui?»

    «Naturalmente no. Deve averlo acquistato prima di trasferirsi in quell’assurdo attico perché i documenti di valutazione sono arrivati al mio indirizzo.»

    «E hai aperto la lettera?» domandò Kain, leggermente scandalizzato.

    «Non ho nemmeno guardato l’indirizzo» rispose indignata la zia. «Be’, non prima di essermi ripresa dallo shock!»

    Kain si appoggiò allo schienale della poltrona. «Allora, che cosa vuoi che faccia?»

    «Pensavo che potresti incaricare qualcuno dei tuoi addetti alla sicurezza di indagare su questa Sable.»

    «I miei addetti alla sicurezza sono pagati per badare ai miei affari, non alle mie questioni personali.»

    «Lo so, ma in questo caso...»

    Kain le rivolse un sorriso sardonico. «Li incaricherò di controllare. Da imprenditore, non posso approvare il furto.»

    «Pensavo anche che potresti corteggiarla» continuò precipitosamente la zia.

    «Non c’è nessuno spietato quanto una madre devota» osservò Kain con cinismo. «Devi essere veramente preoccupata se sei disposta a sacrificare i sentimenti di Brent oltre al mio tempo, alla mia reputazione e all’opinione che lui ha di me.»

    «Da quando t’importa di quello che pensa Brent di te?» ribatté la zia, avvampando.

    In realtà, Kain teneva in gran conto l’amicizia del cugino, ma se questa Sable Martin si fosse rivelata una ladra, era disposto a fare tutto il possibile per proteggere Brent. E se aveva imparato qualcosa nella vita era che tutto, perfino l’affetto della zia, aveva un prezzo. «Ne riparliamo un’altra volta...»

    Amanda non era soddisfatta, tuttavia sapeva quando smettere di insistere. Kain le aveva dato la sua parola e l’avrebbe mantenuta. Se c’era qualcosa di sospetto nel passato di Sable Jane Martin, presto l’avrebbe scoperto.

    Kain guardò con gli occhi socchiusi al di sopra della folla. Le corse di cavalli prenatalizie di Auckland erano in pieno svolgimento. L’estate della Nuova Zelanda aveva fatto irruzione in città, con i suoi purosangue e le donne eleganti dagli abiti ricercati.

    Il suo sguardo si posò sulla donna che indossava un semplice abito grigio rosato di ottimo taglio che contrastava con la purezza della carnagione chiara e i luccicanti capelli neri sotto il frivolo cappello. I tacchi alti mettevano in risalto le splendide gambe lunghe e la seta aderiva a una vita sottile e a curve che erano allettanti senza essere abbondanti. Il solo colore che risaltava era il rosso acceso del rossetto sulle labbra sensuali.

    Decisamente non il consueto tipo di Brent.

    Alle sue spalle, gli giunse la voce di una donna. «Quello è l’abito presentato da Maire Faris. È splendido, ma non vincerà.»

    «Troppo sobrio» concordò la sua compagna. «In queste occasioni i giudici preferiscono sempre piume, tulle e cose più vistose. Chi è la modella?»

    Kain non cercò nemmeno di resistere alla tentazione di origliare. Nonostante fossero ad alcuni passi da lui, le voci delle donne gli giungevano chiaramente.

    «La segretaria di Mark Russell. Lo sai, la Fondazione filantropica Russell.»

    «Sembra troppo decadente per un’istituzione così meritevole... be’, boriosa è forse un aggettivo più adatto.»

    La donna aveva ragione. Sable Jane Martin non dava certamente l’impressione di passare le giornate a occuparsi dei poveri e dei bisognosi della terra.

    «Oh, be’» ridacchiò l’altra. «Immagino che anche un filantropo integerrimo come Mark Russell ami avere qualcosa di bello da ammirare in ufficio.»

    Non c’era alcun dubbio, rifletté Kain con sarcasmo, osservando la donna di cui stavano parlando. L’abito sobrio non riusciva a nascondere una sottile sensualità esotica che metteva in ombra le altre donne sul palco.

    Kain serrò le labbra. Con questa sei realmente nei guai, Brent, pensò mordacemente.

    Il controllo effettuato dal suo servizio di sicurezza aveva scoperto un brutto scandalo. Come la maggior parte degli scandali sui luoghi di lavoro, era stato insabbiato, ma Sable Jane Martin c’era dentro fino al collo.

    Ladra una volta, ladra sempre...

    E il ricatto era il genere di furto più spregevole, soprattutto quando portava al suicidio di un uomo, com’era successo in quel caso.

    Qualcuno doveva scacciare Sable Jane Martin dalla vita del cugino prima che mettesse le mani avide sul suo denaro e gli spezzasse il cuore.

    Allontanare Brent era stato abbastanza facile. Kain aveva fatto in modo di offrirgli il viaggio della vita, allestendo una goletta che ricreasse un famoso viaggio di esplorazione del XIX secolo. Tuttavia, se le cose si fossero messe male, sapeva che i rapporti con il cugino si sarebbero rovinati.

    Meglio in ogni caso qualche mese di tensione fra loro che vedere Brent derubato del denaro che aveva guadagnato negli ultimi anni con il duro lavoro e mettendo a frutto la propria intelligenza.

    «Lei mira in alto» commentò la seconda donna, «ma con discrezione. Ha la stoffa per diventare una mantenuta.» Le due donne risero. «È legata a qualcuno?»

    «Oh, sì, è andata a convivere con il giovane Brent Gerrard» rispose con sarcasmo la compagna.

    Kain s’irrigidì. Di questo non era al corrente. Doveva essere successo prima della partenza di Brent.

    «Brent Gerrard? Oh, sì, ora ricordo. Il ragazzo che ha creato una società di internet e l’ha appena venduta a una grossa multinazionale per un sacco di soldi?»

    Era stato Kain ad acquistarla, in realtà. Incominciava a rammaricarsi di non essersi tenuto fuori, anche se Brent aveva già deciso di dedicarsi a qualcosa di nuovo.

    «Sì, quello. Il cugino di Kain Gerrard.»

    «Un’ottima mossa da parte sua, ma perché non puntare più in alto? Kain è libero, e vale milioni, non una misera ventina di

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