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Il sogno sexy di ogni donna
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E-book189 pagine2 ore

Il sogno sexy di ogni donna

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Info su questo ebook

Apparire...

Come consulente d'immagine Naomi Tyler non vede l'ora di mettere le mani sul famoso reporter Zane Underwood. Lui è un inviato di guerra e il suo look trasandato rasenta la sciatteria. Se Naomi dovesse riuscire a trasformarlo in un'icona del fascino e dell'eleganza maschile, vincerebbe la più ardua delle sfide e la sua carriera decollerebbe.

... o essere?

Come donna Naomi vorrebbe solo che Zane mettesse le mani su di lei. Sexy, selvaggio e ruvido, è più maschio di ogni uomo che abbia mai incontrato e, se fosse il suo amante, lei non cambierebbe nemmeno una virgola di quell'aspetto che la fa impazzire. Ma Zane è un cliente, non il suo amante, o almeno, non ancora...

Ora deve solo impedirgli di uscire.

LinguaItaliano
Data di uscita10 set 2015
ISBN9788858939215
Il sogno sexy di ogni donna
Autore

Jamie Sobrato

Giovane autrice molto promettente, ama le storie sensuali e piccanti. Nata e cresciuta negli Stati Uniti, ha vissuto a lungo in Europa prima di farci ritorno.

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    Anteprima del libro

    Il sogno sexy di ogni donna - Jamie Sobrato

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Sexy All Over

    Harlequin Blaze

    © 2005 Jamie Sobrato

    Traduzione di Marina Riva

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-921-5

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Quando Naomi Tyler si alzò nel cuore della notte e vide il suo fidanzato seduto davanti al computer completamente nudo, la prima cosa che pensò fu quella di trovarsi nel bel mezzo di uno stravagante sogno.

    Ma le bastò soltanto una manciata di secondi per realizzare che fosse tutto vero.

    Come veri erano stati gli inspiegabili gemiti provenienti dal soggiorno che l’avevano svegliata alle tre, esattamente due ore e mezza prima di quando avrebbe dovuto per prepararsi all’appuntamento con il suo cliente più importante.

    «Oh, oh... sì.»

    Ancora tramortita dal sonno si era seduta sul letto con il cuore in gola. Cosa stava facendo in soggiorno il suo fidanzato a quell’ora? E soprattutto, perché stava gemendo?

    Lentamente si era avvicinata alla porta, spaventata da quello che avrebbe potuto trovarsi davanti. Un’altra donna?

    Impossibile. Jackson era sempre stato il tipo dolce, leale, fedele.

    Aveva battuto le palpebre alla vista di lui, illuminato dallo schermo del computer acceso, con una mano che si muoveva velocemente tra le cosce e l’altra sulla tastiera, intento a scrivere qualcosa.

    Cosa diavolo stava succedendo?

    Una forte sensazione di nausea l’aveva colpita ma lei era rimasta immobile, incapace di emettere qualsiasi suono. Uno di quegli sciocchi avvertimenti che aveva letto su Cosmopolitan le era all’improvviso venuto in mente.

    Se dovesse mai capitarvi di trovare il vostro lui da solo che si masturba, raggiungetelo e aiutatelo. Ve ne sarà grato e un giorno vi ricambierà il favore.

    L’impresa non sarebbe comunque stata delle più facili, considerato che i gemiti si erano fatti a mano a mano più intensi e concitati fino ad aver raggiunto l’agognato culmine.

    Un’ondata di sensazioni l’aveva investita, sensazioni affatto positive. Nel giro di pochi istanti si era sentita scioccata, disgustata, imbarazzata. Poi, in un attimo di ritrovata lucidità, aveva deciso che la soluzione migliore fosse quella di affrontare direttamente la cosa con lui.

    Per anticipare la sua presenza aveva tossito e questo era stato sufficiente a fare quasi cadere Jackson dalla sedia.

    «Naomi!»

    «Cosa diavolo stai facendo?» sbottò lei.

    Jackson respirò profondamente, lanciando un’occhiata allo schermo e una alla sua mano.

    «I fazzolettini sono alla tua sinistra.»

    «Stavo solo... ehm, chattando con una persona.»

    «Alle tre di notte? Completamente nudo?»

    «Non fare così, posso spiegarti. In fondo... be’, il sesso virtuale non è nulla di cui ci si debba preoccupare, è virtuale, appunto, insomma... non esiste.»

    Naomi lo fissò allibita mentre lui spegneva il computer all’istante.

    «Sono settimane che non lo facciamo, quello reale intendo, e ora vorrei sapere come mai preferisci quella a me» gli spiegò completamente incredula. «Si tratta di una donna, vero?»

    «Certo!»

    «Come fai a esserne sicuro?»

    «Perché mi ha spedito una foto» replicò smarrito.

    «E chi ti garantisce che era proprio sua? Magari era con un vecchiaccio depravato che te la stavi spassando.»

    Jackson rimase senza parole, come se l’eventualità non l’avesse mai neppure sfiorato.

    «E poi, perché non con me?» aggiunse con un tono di voce che tradì il suo sbalordimento. «Ti annoio forse?»

    Invece di una risposta, una qualsiasi risposta, cadde il silenzio, molto più eloquente di cento parole.

    «Rispondimi, ti annoio?»

    Un’evidente espressione di colpa attraversò il suo viso e Jackson fece spallucce.

    Sì, fece spallucce.

    «Vattene immediatamente da casa mia!» esclamò all’improvviso Naomi, conscia della situazione.

    «Senti, sono stanchissimo, okay? Che ne dici se ne riparliamo domani?»

    «Stanco? Non mi sembra proprio, visto che fino a qualche minuto fa facevi i tuoi porci comodi usando il mio computer. Te lo ripeto per l’ultima volta, vattene!» esclamò indicando la porta. «Ora.»

    Jackson si alzò incamminandosi nudo verso di lei, Era ridicolo. «Posso avere i miei vestiti almeno?»

    Naomi marciò a passo sicuro verso la stanza da letto, alimentata dalla rabbia e dall’orgoglio ferito. I suoi vestiti giacevano per terra ammucchiati. Li afferrò insieme alle scarpe, si avvicinò alla finestra, l’aprì e li scaraventò direttamente in giardino giù dal secondo piano.

    Poi si voltò verso di lui. «Sono là che ti aspettano. Vatteli a prendere.»

    «E così il bastardo se n’è andato, e io non sono più riuscita a chiudere occhio per il resto della notte.»

    Naomi bevve un lungo sorso del suo tè freddo, pentendosi di non aver ordinato qualcosa che contenesse più caffeina. Quella mattina si era trascinata dal suo cliente più importante, nonostante si sentisse come uno straccio, e la giornata era ancora lunga.

    «Mi dispiace, tesoro. Ma sono orgogliosa di te per come l’hai trattato alla fine. Se l’è meritato.»

    Naomi era assolutamente sicura di non essere noiosa a letto.

    Be’, quasi sicura.

    Okay, per niente.

    «E se Jackson avesse ragione?» chiese preoccupata all’amica.

    «Francamente non credo, visto che ho sempre dubitato che tra le lenzuola fosse proprio un mago.»

    «Ma lo abbiamo fatto, e anche come si deve. Te lo assicuro» le sussurrò Naomi.

    Talia la guardò perplessa. «Scusami se sono schietta, ma tu non hai una così grande esperienza in materia, visto che sei andata a letto solo con cinque ragazzi in tutta la tua vita.»

    «Adesso tieni il conto?»

    «È una vecchia abitudine» rispose l’amica stringendosi nelle spalle, «ma la cosa più importante è un’altra. Jackson ha saputo farti raggiungere l’orgasmo ogni volta?»

    Il ragazzo seduto al tavolo vicino al loro alzò la testa con un sorriso compiaciuto, soffermandosi poi su Talia. Aveva lunghi capelli biondi, occhi blu argento, e un senso di eleganza innato che accentuava la sua figura statuaria. Quel giorno indossava un tailleur bianco che le stava d’incanto con una gonna che sfiorava i limiti consentiti dal pubblico pudore.

    «Puoi abbassare la voce?»

    «E tu puoi rispondere all mia domanda?» incalzò Talia ignorando deliberatamente l’ultima richiesta.

    Naomi arrossì come una bambina colta in flagrante, anche se non aveva alcuna ragione per sentirsi in imbarazzo. O sì? Non era colpa sua se né lui né gli altri suoi ex fidanzati erano stati in grado di farle provare l’apice del piacere. «Be’, qualche volta» mentì per poi confessare la verità un secondo dopo. «No, mai.»

    L’espressione sul viso dell’amica fu quella di incredulità totale. «Oh, tesoro! Non sai cosa ti sei persa finora.»

    «Un orgasmo è solo un orgasmo» sussurrò Naomi, «so di cosa si tratta, visto che da sola non ho mai avuto problemi a raggiungerlo» precisò sentendosi nel contempo una perfetta idiota.

    Talia sgranò letteralmente gli occhi. «Stai scherzando?»

    «No, sono molto seria.»

    «Allora te lo spiego io. Hai presente cosa cambia tra farsi un bagno caldo ed entrare in una gorgogliante vasca idromassaggio? Be’, la differenza è più o meno la stessa.»

    Naomi aggrottò le sopracciglia cercando d’ignorare la fastidiosa sensazione che Talia avesse ragione.

    Sì, probabilmente era tanto, anzi troppo, quello che si era persa in campo sessuale fino a quel momento, soprattutto considerato che ormai aveva quasi trent’anni. Abbassò lo sguardo sopra il tramezzino che non aveva neppure toccato, combattendo contro l’impellente bisogno di scaraventarlo contro il muro.

    «Sei sicura che il tuo discorso valga per chiunque? Magari si tratta semplicemente di gusti personali.»

    «Naomi» pronunciò l’amica guardandola come se fosse improvvisamente impazzita, «come mai allora il sesso piace così tanto?»

    «Be’, io...»

    «Sai perché non riesci a rispondermi? Semplice, perché sei stata cresciuta dal senatore Atchison Tyler, l’uomo che ha scritto un libro sull’importanza di vivere secondo virtù.»

    Ed era vero. Suo padre era stato l’autore di un bestseller che spiegava come condurre la propria esistenza secondo moralità e coscienza, un libro intitolato L’angelo al tuo fianco.

    «Quando ero piccola credevo davvero che ci fosse un angelo appoggiato sopra la mia spalla pronto ad agire come mia guida spirituale.»

    «Sono certa che anche la tua babysitter la pensasse allo stesso modo.»

    «In realtà si trattava di una ragazza specializzata in pedagogia» precisò Naomi.

    «Comunque, il punto è un altro. Tu sei troppo controllata e come tua migliore amica io mi sono sempre sentita in dovere di aiutarti a scioglierti.»

    «E credi di esserci riuscita almeno un po’?»

    «Be’, in piccola parte sì. Ora per lo meno sei in grado di andare a comprarti della biancheria intima senza provare imbarazzo davanti alle commesse.»

    «È vero» convenne Naomi, «e anche alla festa di laurea di Ally, lo scorso autunno, mi sono lasciata andare come mai mi era capitato prima» dichiarò ripensando a quanto avesse bevuto e al modo in cui aveva ballato con quello spogliarellista infilandogli delle banconote nel perizoma. Ai limiti dell’inaudito, per una come lei.

    «Ma il lavoro da fare è ancora lungo» precisò Talia con aria da scrupolosa insegnante, «e io conosco un ragazzo che ti può aiutare a risolvere definitivamente i tuoi problemi sessuali.»

    «Dimmi che stai scherzando.»

    «Ti dico di più. Si chiama Ken ed è il migliore che abbia mai conosciuto. Sono certa che lui ti rimetterà a posto.»

    «La tua idea è folle, e sappi che non la prenderò mai in considerazione» concluse indignata.

    «Ascoltami, quel ragazzo è in grado di procurati un orgasmo soltanto respirando...»

    Naomi si lasciò scivolare sulla sedia, finendo il suo tè freddo. «Toglitelo dalla testa.»

    «Certo, sempre che tu mi assicuri che non t’importa affatto di continuare a vivere senza aver mai provato un orgasmo con un uomo.»

    «Ora sei ridicola. Prima o poi troverò qualcuno in grado di farmi sperimentare certe emozioni.»

    Vero che l’avrebbe trovato?

    Talia lesse il dubbio nei suoi occhi. «C’è forse qualcosa che mi vorresti chiedere?»

    «Be’» cominciò titubante, «insomma... e se io fossi frigida?»

    «Non dire sciocchezze. Ma se vuoi avere la certezza prova con Ken. Ha sempre saputo soddisfare qualsiasi donna. Garantito.»

    Il suo livello di disperazione doveva essere davvero alto, perché per la prima volta si rese conto che stava per prendere in considerazione una delle stravaganti idee dell’amica.

    «Com’è fisicamente?»

    «Ti ricordi Luke Duke della serie Hazzard

    «Figurati se assomiglia a lui!»

    «Invece sì, mia cara» replicò Talia sorridendo.

    Naomi sospirò. Luke Duke era stato il sogno di tutta la sua adolescenza, per lo meno finché suo padre non aveva deciso che la serie televisiva di cui era protagonista fosse moralmente diseducativa proibendole di vederla. «Okay, diciamo che ci penserò, ma tu promettimi di non organizzare niente senza prima aver avuto la mia approvazione.»

    «Facciamo così, ti do ventiquattro ore per decidere. Alla scadenza di quel termine, se non dovessi sentire tue notizie, chiamerò Ken e gli darò il tuo indirizzo.»

    «Assolutamente no. Se ti azzardi a fare una cosa del genere, sappi che non vedrai più la tua amata borsa di Prada finché campi.»

    «Vuoi giocare sporco? Accomodati pure» dichiarò Talia infilzando una foglia di lattuga con la forchetta. «Io volevo solo aiutarti. Comunque, che intenzioni hai con Jackson?»

    «È finita.» Naomi stentò a credere di aver pronunciato quelle parole. Era quasi un anno che usciva con lui, il principe azzurro. E ora, nello spazio di dodici ore, aveva deciso di non volerlo rivedere mai più.

    Drastica?

    «Ma come, lo molli soltanto perché ha lasciato un po’ di sperma sul tuo computer?» incalzò l’amica trattenendosi a stento dal ridere.

    «Non sei affatto divertente.»

    «Okay. Ammetto che lui non mi è mai veramente piaciuto, però so bene come ti sei sentita questa mattina. Sei sicura che non rimpiangerai la tua decisione più avanti?»

    «Ehi, com’è che improvvisamente cominci a difenderlo?»

    «Non lo sto difendendo» le spiegò Talia, «mi sto solo tutelando per evitare le tue quasi

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