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Gli amanti perduti nel transfinito
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E-book119 pagine1 ora

Gli amanti perduti nel transfinito

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Info su questo ebook

Maria e Giuseppe cercano un po’ d’intimità (soprattutto Giuseppe, in realtà, poiché Maria è un’influencer molto impegnata in difesa del concetto di verginità) e finiscono nell’albergo più grande della città, anzi dell’universo: l’Hotel Hilbert. Tra le infinite stanze dell’albergo ce ne sarà almeno una per loro, no? 
Le cose, però, non sono così facili e il sornione concierge, laureato in matematica, sfrutta tutte le opportunità che gli vengono offerte dalla logica dell’infinito, che vale nell’Hotel Hilbert, e che appaiono erroneamente paradossali a chi vive nel finito, per irretire i due ragazzi e tentare di sedurre Maria. Nell’hotel, per esempio, alloggiano infinite copie di chiunque, e dunque infinite Marie, che per di più a loro volta vivono tutte le loro possibili vite, tutti i possibili amori e poliamori, e perseguono tutte le possibili missioni e tutti i loro contrari. Così, tra passioni, tradimenti, delusioni e successi, si snocciolano le avventure di Maria, Giu­seppe e del concierge, verso un finale imprevedibile.
Be’, si dirà, fuori c’è un mondo finito, dove le cose accadono una volta sola e ciascuno di noi non è che un irripetibile sé stesso (o così ci sembra), dove le storie (anche quelle d’amore) sembrano uniche. Forse, però, le cose non sono esattamente così, perché, come si vedrà, la logica del finito dipende strettamente da quella dell’infinito.
LinguaItaliano
Data di uscita27 feb 2024
ISBN9788833862521
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    Anteprima del libro

    Gli amanti perduti nel transfinito - Piergianni Curti

    Tavola dei Contenuti (TOC)

    Zero

    Uno

    Due

    Tre

    Quattro

    Cinque

    Sei

    Sette

    Otto

    Nove

    Dieci

    Undici

    Dodici

    Tredici

    Quattordici

    Quindici

    Sedici

    Diciassette

    Diciotto

    Diciannove

    Venti

    Ventuno

    Ventidue

    Ventitré

    Ventiquattro

    Venticinque

    Ringraziamenti

    scafiblù

    ( 23 )

    piergianni curti

    gli amanti perduti

    nel transfinito

    Miraggi edizioni

    © 2023 Miraggi edizioni, Torino

    www.miraggiedizioni.it

    Progetto grafico Miraggi

    Finito di stampare a Chivasso nel mese di ottobre 2023

    da A4 Servizi Grafici snc per conto di Miraggi edizioni

    su Carta da Edizioni Avorio Book Cream 80 gr

    e Carta Fedrigoni Woodstock Materica Acqua 180 gr

    Prima edizione digitale: ottobre 2023

    isbn

    978-88-3386-252-1

    Prima edizione cartacea: ottobre 2023

    isbn

    978-88-3386-253-8

    SINOSSI

    Maria e Giuseppe cercano un po’ d’intimità (soprattutto Giuseppe, in realtà, poiché Maria è un’influencer molto impegnata in difesa del concetto di verginità) e finiscono nell’albergo più grande della città, anzi dell’universo: l’Hotel Hilbert. Tra le infinite stanze dell’albergo ce ne sarà almeno una per loro, no?

    Le cose, però, non sono così facili e il sornione concierge, laureato in matematica, sfrutta tutte le opportunità che gli vengono offerte dalla logica dell’infinito, che vale nell’Hotel Hilbert, e che appaiono erroneamente paradossali a chi vive nel finito, per irretire i due ragazzi e tentare di sedurre Maria. Nell’hotel, per esempio, alloggiano infinite copie di chiunque, e dunque infinite Marie, che per di più a loro volta vivono tutte le loro possibili vite, tutti i possibili amori e poliamori, e perseguono tutte le possibili missioni e tutti i loro contrari. Così, tra passioni, tradimenti, delusioni e successi, si snocciolano le avventure di Maria, Giu­seppe e del concierge, verso un finale imprevedibile.

    Be’, si dirà, fuori c’è un mondo finito, dove le cose accadono una volta sola e ciascuno di noi non è che un irripetibile sé stesso (o così ci sembra), dove le storie (anche quelle d’amore) sembrano uniche. Forse, però, le cose non sono esattamente così, perché, come si vedrà, la logica del finito dipende strettamente da quella dell’infinito.

    BIOGRAFIA AUTORE

    Piergianni Curti si è sempre sentito uno scrittore. Per questo, per essere convincente nel proprio lavoro, è andato contro la propria vocazione: si è laureato in fisica, addottorato in matematica, ha insegnato all’università, ha scritto una quindicina di testi scientifici… ma ha anche pubblicato poesie e racconti, è stato regista teatrale, direttore di compagnia e drammaturgo.

    Con Miraggi edizioni ha pubblicato il romanzo Quando i padri cam­minavano nel vuoto.

    A Cristina.

    Ai miei figli: Olivia, Zaira, Niccolò.

    Ai miei nipoti: Chiara, Filippo, Michele, Fiammetta, Cloe.

    Il tempo è infinito, ma le cose nel tempo, i corpi concreti sono finiti… Ora, per quanto tempo possa passare, secondo le leggi eterne che governano le combinazioni di questo eterno gioco di ripetizione, tutte le configurazioni che sono esistite in precedenza su questa Terra devono ancora incontrarsi, attrarsi, respingersi, baciarsi e corrompersi reciprocamente… E così accadrà un giorno che un uomo nascerà di nuovo, proprio come me, e una donna nascerà, proprio come Maria.

    Heinrich Heine, Letzte Gedichte und Gedanken

    In un universo (spazialmente, ma non necessariamente temporalmente) infinito, se esiste una civiltà, ne devono esistere infinite. Dio così sarebbe obbligato a preoccuparsi della salvezza degli uomini in ciascuna di queste civiltà. Così Gesù dovrebbe morire in croce infinite volte. Questo è in sintesi il ragionamento di sant’Agostino per dimostrare che l’universo è finito. Thomas Paine ribalta le conclusioni: proprio perché l’universo è infinito, la crocifissione di Gesù non può avere il significato attribuitogli.

    John D. Barrow,

    L’infinito, breve guida ai confini dello spazio e del tempo

    Matematica: universo astratto in cui io dipendo unicamente da me. Regno della giustizia, poiché ogni buona volontà vi trova la sua ricompensa.

    Simone Weil, Quaderni

    Zero

    In una lettera Nietzsche afferma di essersi ispirato a questo passo di Heine per concepire la sua teoria dell’eterno ritorno. Heine parla di tempo infinito. È davvero infinito il tempo fisico? I fisici in generale pensano di no, però la questione è aperta. Ma che succederebbe se lo spazio, o il tempo, o meglio lo spazio-tempo fossero davvero infiniti? Lo vedremo fra poco, in questa storia. Intanto, l’infinito esiste, perlomeno di sicuro in matematica. E, per i credenti, l’infinito esiste, addirittura in forma assoluta: Dio. E i teologi cercano in qualche modo di dedurre le proprietà dell’infinito, in genere senza alcuna competenza matematica, come se la logica dell’infinito fosse identica a quella casalinga del finito. Ma così non è. Georg Cantor è il matematico che, verso la fine dell’Ottocento, ha spazzato via la concezione ingenua, da bar, dell’infinito, dimostrando che di infiniti ce ne sono infiniti, tutti diversi l’uno dall’altro, l’uno maggiore dell’altro, il più grande dei quali sarebbe l’infinito assoluto, cioè Dio. Prima di Cantor i matematici pensavano che l’infinito non potesse esistere, neanche in matematica. Dopo Cantor nessuno metterebbe più in dubbio questo fatto. Se così non fosse, non potremmo, per esempio, dimostrare che un computer, presente o futuro, qualunque sia la sua potenza, ha dei limiti invalicabili: è l’infinito che ci dice che cosa possiamo fare nel finito.

    Dipendiamo, nel nostro finito, dall’infinito.

    Sento il brusio (futuro) dei pochi lettori di questo libretto: be’, vada per i computer. Ma io vivo nel finito, e per me non vale l’eterno ritorno. Tranne per quelli che credono nella reincarnazione. Potrei rispondere: ci pensate a come vivete? A come vivo io stesso? Per quasi tutti la vita è n volte lo stesso giorno. Se A è l’insieme delle cose che faccio ogni giorno e n è il numero di giorni della mia vita, la vita è n volte A. In formule: n A. Abbiamo matematizzato la vita. Cosa vuol dire matematizzare la vita? Riassumerla in una formuletta: ripetizione, eterno ritorno, un ritorno che ha la durata di un giorno. Pensateci. L’unica soluzione per una vita decente allora è questa: far diventare l’insieme A un insieme, se non proprio infinito, almeno tendente all’infinito. E, se possibile, avere a disposizione più insiemi: A, B, C, … diversi l’uno dall’altro, in modo che la vita diventi la somma di insiemi diversi: A + B + C + … Notate: questa somma non può essere ridotta a una formula che contenga un numero minore di simboli. Non può essere matematizzata. Chi ce l’ha una vita così? Pensateci.

    Che accadrebbe se una storia fosse ambientata in un mondo infinito? Non esiste? Basta mettersi in un mondo matematico, e l’infinito esiste. E, anche se non lo vedete, il mondo in cui siete immersi è matematico. E più è matematico, meno si vede che è matematico. Più una lavatrice è piena di matematica, meno matematica si deve conoscere: basta premere un bottone, oppure dire semplicemente: lava. Oppure pensarlo e basta. E lei analizza tessuti, colori, sporco, e sa già perfettamente cosa fare.

    Dunque siamo in un mondo matematico.

    Uno

    Possibile, disse Maria. Per una volta che riesco a liberarmi non si trova neanche una camera. Giuseppe con la pazienza che lo contraddistingueva rispose: Vedrai, qui la troveremo.

    Maria era particolarmente nervosa quel giorno e ribatté acida: È da un’ora che ripeti: la troveremo, e intanto non si trova niente. Ma sono tutti qua? Sai che ti dico? Se non la troviamo al prossimo albergo, io me ne torno a casa.

    E io?

    Non so che dirti. A casa tua non si può perché tua madre c’ha un naso che sentirebbe il nostro odore per i prossimi dieci anni. Fuori non sei neanche capace di trovare una camera. Che razza di uomo sei?

    Non potevo sapere che tu fossi libera proprio oggi. Ho fatto di tutto per trovare un posticino, lo hai

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