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UPANIṢAD Il trattato sulla scienza della spiritualità: Edizione in italiano del testo UPANIṢADS - THE TREATISES ON THE SCIENCE OF SPIRITUALITY traduzione e note a cura di Fabio MILIONI
UPANIṢAD Il trattato sulla scienza della spiritualità: Edizione in italiano del testo UPANIṢADS - THE TREATISES ON THE SCIENCE OF SPIRITUALITY traduzione e note a cura di Fabio MILIONI
UPANIṢAD Il trattato sulla scienza della spiritualità: Edizione in italiano del testo UPANIṢADS - THE TREATISES ON THE SCIENCE OF SPIRITUALITY traduzione e note a cura di Fabio MILIONI
E-book391 pagine4 ore

UPANIṢAD Il trattato sulla scienza della spiritualità: Edizione in italiano del testo UPANIṢADS - THE TREATISES ON THE SCIENCE OF SPIRITUALITY traduzione e note a cura di Fabio MILIONI

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Info su questo ebook

L'esigenza di spiritualità è largamente diffusa; il problema è che trovano sempre meno riferimenti solidi e credibili dove esprimerla. Tale esigenza è in controtendenza alla cultura dominante che veicola in modo quasi ossessivo i principi del riduzionismo materialista che esalta l'edonismo fine a sé stesso e quindi sempre insoddisfacente, in cambio della rinuncia alla dimensione del Sacro. Tale inquinamento, fortemente pervasivo, cerca in vario modo di penetrare - svilendole e sterilizzandole - in tutte le sorgenti di Sapienza che rappresentano le radici della Tradizione Occidentale: filosofia/metafisica e Religioni. Malgrado ciò, l'esigenza di Spiritualità mantiene viva la domanda "Chi sono io?", da cui il disagio esistenziale che mette in discussione l'approccio esclusivamente fisico/exoterico ovvero materialista dell'esistenza. Per chiunque senta il desiderio e lo stimolo di affrontare la Via (Sādhana) operativa dello Yoga della Tradizione, lo studio e la riflessione/concentrazione/meditazione dei testi Sacri è un passo obbligato. Le Upaniṣad, a tale scopo, rappresentano un riferimento fondamentale, unitamente alla Bhagavadgītā ed i Brahmasūtra. Consideriamo questo testo sia un'ottima introduzione per coloro che desiderano avvicinarsi alla Sapienza delle Upaniṣad, sia per coloro che, avendole già lette, desiderano acquisire un quadro sintetico ricco di stimoli e utili correlazioni. In entrambi i casi, è un testo che riteniamo possa essere di grande ausilio per tutti coloro che desiderano percorre il luminoso sentiero dello Yoga, correttamente inserito nel più ampio orizzonte del Sanatana Dhārma. Siamo grati all'Autore per averci consentito di curarne la traduzione e darla alle stampe rendendola disponibile per i lettori di lingua italiana. "È per me motivo di grande soddisfazione e felicità che le nostre sorelle e i nostri fratelli italiani siano interessati allo studio della scienza della spiritualità che i venerati Saggi dell'antica India rivelarono al mondo, migliaia di anni fa. Le Upaniṣad costituiscono il ricco patrimonio filosofico dell'India. La filosofia spirituale indiana si distingue tra tutte le altre filosofie, per la sua struttura razionale e la sintesi unica di materiale e spirituale. Questo libro mette in risalto la gloria unificante delle Upaniṣad attraverso lo studio delle undici Upaniṣad più importanti. Troverete qui il vero significato interiore delle parole criptiche usate nelle Upaniṣad. Vedrete in questo libro il fatto interessante che tutti i concetti di carità, moralità, codici sociali, giusto e sbagliato, virtù e vizio, bene e male, ecc. sono derivati del concetto ultimo di SAT-CHIT-ĀNANDA che è il principio dominante del mondo. Troverete anche le risposte date dalle Upaniṣad alle domande se esiste qualche Dio e, se sì, chi e cosa è. Con molta umiltà presento questo libro ai lettori italiani. Con amore, Karthikeyan Sreedharan." https://loyogadellatradizione.com https://independent.academia.edu/bordonililiana https://independent.academia.edu/FabioMilioni https://yogaromapuntoit.wordpress.com/liliana-bordoni/https://yogaromapuntoit.wordpress.com/fabio-milioni/
LinguaItaliano
Data di uscita4 apr 2024
ISBN9791222739595
UPANIṢAD Il trattato sulla scienza della spiritualità: Edizione in italiano del testo UPANIṢADS - THE TREATISES ON THE SCIENCE OF SPIRITUALITY traduzione e note a cura di Fabio MILIONI

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    UPANIṢAD Il trattato sulla scienza della spiritualità - KARTHIKEYAN SREEDHARAN

    Indice

    Preface to Italian Edition

    Prefazione all'edizione italiana

    Presentazione

    Introduzione

    La Scienza della Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad बृहदारण्यक उपनिषद्

    La scienza della Chāndogya Upaniṣad (छान्दोग्य उपनिषद्)

    La scienza della Īśāvāsya Upaniṣad (ईशावास्य उपनिषद्)

    La scienza della Kaṭha Upaniṣad (कठ उपनिषद्)

    La scienza della Kena Upaniṣad (केन उपनिषद्)

    La scienza della Māṇḍūkya Upaniṣad (माण्डूक्य उपनिषद्)

    La scienza della Muṇḍaka  Upaniṣad (मुण्डक-उपनिषद्)

    La scienza della Praśna Upaniṣad (प्रश्न उपनिषद्)

    La scienza della Taittirīya Upaniṣad ( तैत्तिरीय उपनिषद्)

    La scienza della Aitareya Upaniṣad (ऐतरेय उपनिषद्)

    La scienza della Śvetāśvatara Upaniṣad श्वेताश्वतर उपनिषद

    Conclusioni

    Note sul Sanscrito, traslitterazione e pronuncia

    Alfabeto internazionale per la traslitterazione del Sanscrito

    Bibliografia di riferimento

    Dall’Uno della Tradizione ai Sistemi Aperti

    Karthikeyan Sreedharan

    UPANIṢAD

    Il trattato sulla scienza della spiritualità

    Traduzione e note a cura di Fabio

    Milioni

    MMDCCLXXVII

    Karthikeyan Sreedharan

    UPANIṢAD

    Il trattato sulla scienza della spiritualità

    Edizione in italiano del testo

    UPANIṢADS - THE TREATISES ON THE SCIENCE OF SPIRITUALITY

    traduzione e note a cura di Fabio

    Milioni

    Il testo originale è disponibile al seguente link:

    https://www.amazon.in/dp/B07KY9NLG9

    MMDCCLXXVII

    Karthikeyan Sreedharan

    UPANIṢAD

    Il trattato sulla scienza della spiritualità

    traduzione e note a cura di Fabio

    Milioni

    ISBN: 9791222739595

    La pubblicazione di questo testo è stata finanziata dai curatori. Sono consentiti estratti del presente lavoro, con il solo vincolo della citazione integrale delle fonti originali indicate nel testo e in bibliografia.

    Degli stessi autori:

    Pātañjala Yogasūtrāṇi - Yogasūtra di Patañjali, ISBN | 9788831636988 e ISBN | 9788831637145

    Yogasūtra di Patañjali. Le fondamenta: Yama e Niyama, seconda ed., 2020, pagine 626, ISBN: 9791220306836

    Yoga. La Serie Rishikesh, ISBN | 9788831696456

    Yama e Niyama utilizzando le energie di viparītakaraṇīmudrā nella pratica di pratyāhāra, ISBN | 9788827864845

    Pratica di Yoga classico. Sequenza di base, ISBN | 9788827862698

    Yoga Pratyāhāra, porta di accesso allo Yoga interiore. Alcuni strumenti operativi yoga-nidra, antar mouna, marmasthāna, trāṭaka, ISBN | 979-12-21497-22-9

    Īśvarakṛṣṇa Sāṃkhyakārikā ISBN |979-12-20305-84-6

    Ādi Śaṅkaracārya, Vivekacūḍāmaṇi Il gran gioiello della discriminazione, ISBN | 979-12-20375-63-4

    Svādhyāya. Japa e Gāyatrī Sāvitrī Mantra ISBN | 9788831616300

    Pātañjala Yogasūtrāṇi, Yama e Niyama, i Doveri (astensioni e osservanze), I ed. ISBN | 9788892625952

    Solstizio d’inverno. Devayāna, la porta degli dèi nella Tradizione Una, ISBN | 9788827864791

    OṀ AUM Oṃkāra Praṇava Udgītha Ekākṣara, ISBN  978-88-31649-46-9

    Nāḍī-śodhana. La purificazione energetica secondo la Tradizione, ISBN | 9788831665124

    https://loyogadellatradizione.com

    https://independent.academia.edu/bordonililiana

    https://independent.academia.edu/FabioMilioni

    https://yogaromapuntoit.wordpress.com/liliana-bordoni/

    https://yogaromapuntoit.wordpress.com/fabio-milioni/

    Preface to Italian Edition

    It is a matter of great satisfaction and happiness to me that our Italian sisters and brothers are interested in the study of the science of spirituality that the revered Sages of ancient India revealed to the world, thousands of years ago. The revelation came in the form of texts of spiritual thoughts known as Upaniṣads (Upanishads). There are 108 such Upaniṣads, of which the most ancient and the most authentic are ten in number, known as the Principal Upaniṣads. These texts present to us the culminating thoughts on the origin and existence of this universe. They are not theological texts, but purely rational deductions on spirituality. Even now, they stand above the reach of all spiritual philosophies ever occurred in the world. In the present work, you will get all that one should know about and learn from Upaniṣads. At the end, even the self-styled rationalists would be so tamed as to give up their offensive against spirituality.

    Upaniṣads constitute the rich philosophical heritage of India. The Indian spiritual philosophy stands out among all such philosophies, because of its rational texture and unique synthesis of the material and the spiritual. While the rest of the world does still prefer to debate over the comparative superiority between the material and the spiritual, the Indian philosophy synthesized both of them into a unique ultimate entity. This book brings out that unifying glory of the Upaniṣads through the study of the ten Principal Upaniṣads together with another equally important Upaniṣad by name Śvetāśvatara.

    While studying the eleven Upaniṣads which are considered collectively as Principal Upaniṣads, emphasis is given to the consistent ideas running through all of them. It is the expositions in these Upaniṣads that constitute the spiritual philosophy of India. While this book brings out the uniqueness and rationality of thoughts therein, it also points out the exceptions to this running consistency and exempts them from consideration, explaining the reasons therefor. Nobody ever understood or taught the Upaniṣads as precisely and logically as presented in this book. All previous understandings are either confusing with theological over-influence or misleading with improper construal of imports of philosophical terms or with both. You will find herein the real inner meaning of the cryptic words used in the Upaniṣads.

    As a result, for the first time in history, the very philosophy of Upaniṣads is brought under a new light of reason and logic. Such precise exposition of the Upaniṣadic thoughts, with shining consistency and clarity, as is presented in this work, cannot be found in any other source or in any other interpretations. You will see in this book the interesting fact that all the concepts of charity, morality, social codes, right and wrong, virtue and vice, good and bad, etc. are derivatives of the ultimate concept of SAT-CHIT-ĀNANDA which is the ruling principle of the world. You will also find the answers given by the Upaniṣads to the questions whether there is any God and if yes, who and what He is.

    Most humbly I present this book to the Italian readers. While doing so, I make use of this opportunity to express my immense gratitude and love towards Shri Fabio Milioni for his concerted efforts and initiative in bringing out the book. He has already published the contents thereof in Italian, in the form of articles, in a periodical edited by him. Without him this publication would not have happened. So, my thanks are primarily due to him, and I express it here.

    With these few words, I commit the book to the Italian readers.

    With love,

    Karthikeyan Sreedharan.

    Prefazione all'edizione italiana

    È per me motivo di grande soddisfazione e felicità che le nostre sorelle e i nostri fratelli italiani siano interessati allo studio della scienza della spiritualità che i venerati Saggi dell’antica India rivelarono al mondo, migliaia di anni fa. La rivelazione arrivò sotto forma di testi di pensieri spirituali conosciuti come Upaniṣad (Upanishad). Esistono 108 Upaniṣad di questo tipo¹, di cui dieci sono le più antiche e autentiche, conosciute come le Principali Upaniṣad. Questi testi ci presentano i pensieri culminanti sull'origine e sull'esistenza di questo universo. Non sono testi teologici, ma deduzioni puramente razionali sulla spiritualità. Anche adesso, sono al di sopra della portata di tutte le filosofie spirituali esistite nel mondo. Nel presente lavoro otterrai tutto ciò che si dovrebbe sapere e imparare dalle Upaniṣad. Alla fine, anche i sedicenti razionalisti sarebbero così domati da rinunciare alla loro offensiva contro la spiritualità.

    Le Upaniṣad costituiscono il ricco patrimonio filosofico dell'India. La filosofia spirituale indiana si distingue tra tutte le altre filosofie, per la sua struttura razionale e la sintesi unica di materiale e spirituale. Mentre il resto del mondo preferisce ancora dibattere sulla superiorità comparativa tra il materiale e lo spirituale, la filosofia indiana li ha sintetizzati entrambi in un’unica entità ultima. Questo libro mette in risalto la gloria unificante delle Upaniṣad attraverso lo studio delle dieci Upaniṣad principali insieme ad un'altra Upaniṣad altrettanto importante di nome Śvetāśvatara.

    Nello studio delle undici Upaniṣad , considerate nel loro insieme come Upaniṣad principali, viene data enfasi alle idee coerenti che le attraversano tutte. Sono le esposizioni di queste Upaniṣad che costituiscono la filosofia spirituale dell'India. Se da un lato questo libro fa emergere l'unicità e la razionalità dei pensieri in esso contenuti, dall'altro segnala anche le eccezioni a questa corrente di coerenza e le esonera dalla considerazione, spiegandone le ragioni. Nessuno ha mai compreso o insegnato le Upaniṣad in modo così preciso e logico come presentato in questo libro. Tutte le interpretazioni precedenti sono confuse o da un'eccessiva influenza teologica o fuorvianti con un'interpretazione impropria delle importazioni di termini filosofici o con entrambi. Troverete qui il vero significato interiore delle parole criptiche usate nelle Upaniṣad.

    Di conseguenza, per la prima volta nella storia, la filosofia stessa delle Upaniṣad viene portata sotto una nuova luce della ragione e della logica. Un'esposizione così precisa dei pensieri Upaniṣadici, con brillante coerenza e chiarezza, come è presentata in quest'opera, non può essere trovata in nessun'altra fonte o in nessun'altra interpretazione. Vedrai in questo libro il fatto interessante che tutti i concetti di carità, moralità, codici sociali, giusto e sbagliato, virtù e vizio, bene e male, ecc. sono derivati del concetto ultimo di SAT-CHIT-ĀNANDA che è il principio dominante del mondo. Troverai anche le risposte date dalle Upaniṣad alle domande se esiste qualche Dio e, se sì, chi e cosa è.

    Con molta umiltà presento questo libro ai lettori italiani. Nel fare ciò, approfitto di questa opportunità per esprimere la mia immensa gratitudine e amore verso Shri Fabio Milioni per i suoi sforzi concertati e la sua iniziativa nel pubblicare il libro. Ne ha già pubblicato il contenuto in lingua italiana, sotto forma di articoli, in un periodico [sito web]². Senza di lui questa pubblicazione non sarebbe avvenuta. A lui, quindi, va innanzitutto il mio ringraziamento e lo esprimo qui.

    Con queste poche parole affido il libro ai lettori italiani.

    Con amore,

    Karthikeyan Sreedharan.

    Presentazione

    In tutto l’Occidente, ed in particolare in Italia, l’esigenza di spiritualità è largamente diffusa. Il problema è che trova sempre meno riferimenti solidi e credibili dove esprimerla.

    Tale esigenza è in controtendenza alla cultura dominante che veicola in modo quasi ossessivo i principi del riduzionismo materialista; quasi tutti i mezzi di comunicazione sono funzionali ad una globalizzazione che appiattisca le coscienze in una sempre più ristretta dimensione materiale, dove è esaltato l’edonismo fine a sé stesso e quindi sempre insoddisfacente, in cambio della rinuncia alla dimensione del Sacro.

    Tale inquinamento, fortemente pervasivo, cerca in vario modo di penetrare - svilendole e sterilizzandole - in tutte le sorgenti di Sapienza che rappresentano le radici della Tradizione Occidentale: filosofia/metafisica e Religioni.

    Che le Religioni (malgrado i problemi e le contraddizioni che scaturiscono dal loro essere immerse anche nella dimensione profana/exoterica) siano custodi della dimensione Sacra dell’esistenza (esoterica/iniziatica) è un dato innegabile. Altrettanto innegabile il loro essere oggetto di aggressione che, partendo dalla critica ai loro aspetti profani/exoterici, ha come vero obiettivo la progressiva eliminazione del Sacro.

    Analogamente, la filosofia/metafisica occidentale è oggetto di svalutazione e denigrazione sulla base di una presunta superiore verità rappresentata dalla scienza/tecnologia in grado di manipolare ogni componente della materia a proprio piacimento.

    Malgrado ciò, ed i successi apparenti di tale approccio materialista/riduzionista, l’esigenza di Spiritualità mantiene viva la domanda "Chi sono io?", da cui il disagio esistenziale che mette in discussione l’approccio esclusivamente fisico/exoterico ovvero materialista dell’esistenza.

    Occorre essere chiari: le radici dell’Occidente sono anche nel patrimonio filosofico/metafisico rappresentato da Parmenide, Pitagora, Platone, Plotino, Pletone. Purtroppo l’Occidente sconta in modo pesante la sostanziale interruzione della trasmissione della Sapienza secondo il dettato tradizionale, ovvero ‘bocca-orecchio, da Maestro a discepolo’³. Quella che sopravvive, in mezzo a tante difficoltà, è una versione forzatamente ridotta della Sapienza originaria, peraltro sempre a rischio di cadere dalla padella della deriva filantropico/sociale alla brace dell’occultismo magico/teurgico.

    Una possibile motivazione di tale degrado è da ricercarsi nell’assenza quasi assoluta di un’eredità scritta relativa agli  insegnamenti e metodi operativi idonei a realizzare il percorso di reintegrazione verso gli stati superiori dell’Essere.

    I grandi Sapienti dell’Occidente trasmettevano direttamente ai loro discepoli l’insegnamento; purtroppo, di tale insegnamento esclusivamente orale, non veniva lasciata traccia scritta.

    A tale carenza, senza rinunciare alla  propria identità culturale⁴, è possibile porre parziale rimedio facendo riferimento alla componente ‘Orientale’ dell’unica Tradizione. In particolare alla Tradizione indiana del Sanatana Dhārma (conosciuta in occidente con il termine improprio di Induismo⁵).

    Parti integranti del Sanatana Dhārma⁶ sono sia i trattati sapienziali delle Upaniṣad,  sia la Darśana Yoga  che ha come testo fondamentale di riferimento gli Yogasūtra di Patañjali.

    In particolare, gli Yogasūtra costituiscono un metodo scientifico di grande rigore che consente di compiere praticamente ed operativamente il percorso, la Via, che  conduce agli stati superiori dell’Essere, fino all’Illuminazione.

    Il che non impedisce, anzi stimola, la riappropriazione dello Yoga nella sua integrità.

    Corollario e passo complementare a tale riappropriazione è la consapevolezza che lo Yoga è a sua volta inscindibilmente connesso con la Sapienza delle  Upaniṣad, che ne rappresentano la dimensione filosofico/metafisica.

    Purtroppo in Occidente l’essenza dello Yoga⁷ è largamente fraintesa in quanto degradato a disciplina fisico/ginnica e sterilizzato di tutte le componenti etico/morali/spirituali che costituiscono l’antidoto rispetto all’inquinamento materialista/riduzionista. I corsi di Yoga si concentrano sulle āsana e normalmente eludono le sue basi fondanti, ovvero Yama e Niyama. Tale esclusione è persino teorizzata da vari autori, anche famosi, che la giustificano in quanto ‘Yama e Niyama sono troppo onerosi e difficili da ottemperare per le persone.’⁸

    Per chiunque senta il desiderio e lo stimolo di affrontare la Via (Sādhana) operativa dello Yoga della Tradizione, lo studio e la riflessione/concentrazione/meditazione dei testi Sacri è un gradito dovere (esplicitamente prescritto negli Yogasūtra di Patañjali)⁹.

    Le Upaniṣad, a tale scopo, rappresentano un riferimento fondamentale, unitamente alla Bhagavadgītā ed i Brahmasūtra.

    Lo studio delle Upaniṣad richiede impegno costante e prolungato, sono testi da leggere, leggere, rileggere in continuazione. Riflettendo in modo focalizzato  su ogni frase. Meglio se sotto la guida di un Maestro, condizione sempre più difficile da soddisfare.

    Fortunatamente sono disponibili in italiano le traduzioni di tutte le Upaniṣad principali, in particolar modo nella pregevolissima edizione curata dalla Āśram Vidyā¹⁰ (vedi bibliografia¹¹).

    Quello che sino ad oggi era assente è un testo introduttivo di reale spessore, che sintetizzasse in modo esemplare sia il contenuto delle singole Upaniṣad, sia evidenziasse la stretta correlazione esistente tra le stesse, con specifici rimandi alla Bhagavadgītā.

    Nella nostra esperienza personale, che desideriamo condividere, abbiamo avuto il piacere di poter leggere le varie parti di questo testo anni fa, quando Karthikeyan Sreedharan le pubblicò in varie puntate; a quel tempo avevamo già letto le varie edizione italiane della Asram Vidya e seguito le triennali lezioni di filosofia del corso di formazione della Federazione Italiana Yoga (FIY).

    Allora, come oggi, consideriamo questo testo sia un’ottima introduzione per coloro che desiderano avvicinarsi alla Sapienza delle Upaniṣad, sia per coloro che, avendole già lette,  desiderano acquisire un quadro sintetico ricco di stimoli e utili correlazioni.

    In entrambi i casi, è un testo che riteniamo possa essere di grande ausilio per tutti coloro che desiderano percorre il luminoso sentiero dello Yoga, correttamente inserito nel più ampio orizzonte del Sanatana Dhārma.

    Siamo grati all’Autore per averci consentito di curarne la traduzione e darla ora alle stampe rendendola disponibile per i lettori di lingua italiana.

    Introduzione

    Le Upaniṣad sono tesori del pensiero spirituale indiano dei tempi antichi. Le dieci Upaniṣad più antiche appartengono, secondo le stime comunemente accettate, al periodo compreso tra il 1500 a.C. e il 600 a.C. Si chiamano Upaniṣad Principali e sono considerate le più autentiche.

    Esiste un'altra Upaniṣad, la Śvetāśvatara Upaniṣad, appartenente ad un periodo successivo, ma considerata alla pari delle Upaniṣad principali per la sapienza e l'erudizione con cui l'argomento è in essa trattato. In questo testo ogni volta che ci riferiamo alle Upaniṣad principali, s’intendono inclusive della Śvetāśvatara Upaniṣad. Ci sono molte altre Upaniṣad scritte durante periodi successivi, il numero totale secondo alcuni è 108¹², mentre altri sostengono che il numero è superiore a 200. Nella presente trattazione prenderemo in considerazione solo le Upaniṣad principali.

    Tutti i pensieri spirituali dell'antica India accumulati nel corso dei secoli esistevano in un unico insieme senza alcuna disposizione o classificazione ordinata. Fu il Saggio Vyāsa a classificarli con successo in un ordine corretto sulla base degli argomenti specifici trattati in ogni pezzo e della loro importanza comparativa. È così che abbiamo ottenuto i quattro Saṃhitā, i Brāhmaṇa, gli Āraṇyaka e le Upaniṣad¹³. I Saṃhitā sono per lo più inni per lodare o invocare vari dei per ottenere benessere e favori. Brāhmaṇa e Āraṇyaka si occupano principalmente di illustrazioni rituali dei Saṃhitā. Le Upaniṣad rappresentano postulazioni filosofiche estratte da questi tre o compilate indipendentemente. Delle undici Upaniṣad principali, una (Īśa Upaniṣad) è parte di un Saṃhitā (Śukla Yajurveda), quattro (Bṛhadāraṇyaka, Chāndogya, Kaṭha, Kena) sono parti di Brāhmaṇa e due (Aitareya, Taittirīya) sono parti di Āraṇyaka. Le restanti quattro, Praśna, Muṇḍaka, Māṇḍūkya, di Atharva veda e Śvetāśvatara di Kṛṣṇa Yajurveda, sono compilazioni indipendenti. Perché gli stessi contenuti di una Upaniṣad dovrebbero trovare posto in qualche Saṃhitā, Brāhmaṇa o Āraṇyaka? Perché lo stesso testo contiene alcune parti che si qualificano per l'inclusione nell'Upaniṣad e alcune altre parti adatte alla Saṃhitā, al Brāhmaṇa o all’Āraṇyaka. Studiando le Upanisad dobbiamo tenere debitamente conto di questo fatto.

    Le Upaniṣad non sono come i normali testi spirituali che si soffermano sulla glorificazione e sulla pacificazione di un dio onnipotente attraverso preghiere, rituali e offerte con l'intenzione di garantire protezione, prosperità, felicità e lunga vita. La preoccupazione primaria delle Upaniṣad non è la vita fisica in quanto tale, ma il principio ultimo che sostiene la vita fisica. Le Upanishad riconoscono l'esistenza di un'entità oltre il mondo fenomenico. Fanno avanzare il concetto di realtà da un piano relativo allo stato assoluto, alla realtà libera da ogni limitazione di tempo e spazio. Questo progresso è il più grande risultato raggiunto dalla mente meditativa indiana ed è il massimo livello mai raggiunto dalla mente umana nel pensiero speculativo. Fu con questo progresso che, in India, il semplice pensiero spirituale si trasformò in pure deduzioni filosofiche.

    È quindi imperativo che qualsiasi tentativo di comprendere gli insegnamenti delle Upaniṣad avvenga tenendo in debita considerazione questa caratteristica unica inerente ad essi. Qualsiasi tentativo alternativo che utilizzi gli strumenti tradizionali dell'interpretazione è sgradito poiché oscurerebbe solo lo spirito scientifico delle Upaniṣad e degraderebbe i loro sublimi insegnamenti a mere composizioni teologiche. Inoltre, essendo estratti da altre tre parti dei Veda, la maggior parte delle Upaniṣad Principali contengono alcune parti che non si adattano bene al tema principale in discussione in quella particolare Upaniṣad. Pertanto, mentre si interpretano le Upaniṣad per trarne lezioni, queste parti devono essere omesse da una considerazione dettagliata. Nel presente sforzo teniamo presenti queste osservazioni come guida nello spiegare il contenuto di ciascuna Upaniṣad. Ciò significa che ci concentriamo su quegli insegnamenti che una mente razionale dovrebbe prendere in considerazione e assimilare nella propria costituzione cognitiva; in questo processo ignoriamo semplicemente quei contenuti che sono di natura piuttosto rituale o puramente mitologica.

    Con queste parole avviciniamoci alle Upaniṣad una dopo l’altra per ottenere l'illuminazione. In questo sforzo prendiamo in considerazione solo le undici Upaniṣad Principali sopra menzionate.

    La Scienza della Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad बृहदारण्यक उपनिषद्

    Questa Upaniṣad è, tra le principali Upaniṣad, la prima per dimensioni; dal punto di vista del contenuto ha un posto unico. Forma la parte finale di Śatapatha Brāhmaṇa (शतपथ ब्राह्मण) appartenente al Śukla Yajurveda; è composta da sei capitoli in prosa. Ogni capitolo è ulteriormente suddiviso in sezioni chiamate Brāhmaṇa, a loro volta sono divise in sottosezioni. Pertanto, nel fare riferimento a qualsiasi parte dell’Upaniṣad si indica il capitolo, la sezione e la sottosezione; ad esempio 1.2.1 indica il capitolo 1, sezione 2, sottosezione 1.

    Primo Capitolo

    Il primo capitolo contiene sei sezioni. La prima sezione descrive la ritualità del cavallo sacrificale, presentazione allegorica della manifestazione fisica del Principio Ultimo (1.1.1). Infatti, in 1.2.7 si chiarisce che il cavallo è ciò che si espande ed è quindi atto ad essere sacrificato. L’implicazione è che per raggiungere il Principio Ultimo, i beni fisici devono essere sacrificati.

    Da 1.2.1 a 1.2.7 troviamo una descrizione mistica di come il mondo fisico si sia evoluto dal nulla dell’esistenza fisica. All’inizio c’era il nulla; La morte (Mṛtyu), agendo sotto l’impulso di una fame inestinguibile, divorò tutto ciò che esisteva fino ad allora (1.2.1). Questa descrizione è simile al concetto di buco nero che assorbe tutto in se stesso,  ricordandoci anche la contrazione finale dell’universo in espansione in un singolo atomo come prevede la teoria del Bing Bang. Di fronte a questa forza divoratrice era ancora attiva una forza generatrice, che a un certo punto volle avere un corpo. Invocava insistentemente il suo splendore per questo scopo: per primo si manifestò l’elemento acqua (Āpaḥ). Dall’acqua scaturì l’elemento terra (Pṛthivī), da cui, a sua volta, scaturì  l’elemento fuoco (Agni).

    Dal fuoco ha avuto origine l’elemento aria  (Vāyuḥ),  da Vāyu l’elemento dello spazio (Ākāśa) (1.2.1, 1.2.2 e 1.2.3). In tal modo è scaturita la manifestazione completa dei cinque elementi. Ma senza tempo non c’è movimento. Quindi, Mṛtyu (morte, fame) volle avere un altro corpo, per il bene del futuro divoratore. Di conseguenza, il tempo ha iniziato a scorrere (1.2.5) e quindi tutto ciò che è qui si è manifestato. In tal modo,  a causa dello slancio della forza (opposta) di espansione che, la forza divoratrice di Mṛtyu subì un declino, nonostante tutti i suoi sforzi (1.2.7).

    Malgrado questo declino, Mṛtyu pensava che potesse esistere come forza divoratrice , poiché tutto ciò che si manifesta [espansione] , a un certo punto del tempo, è destinato ad essere ritirato [contrazione] (1.2.7). Così, Mṛtyu divenne un accompagnamento di tutto ciò che viene all’esistenza [manifestazione]. Questa descrizione ci dà l’idea di come, in ogni creazione, due forze opposte agiscano insieme: una di espansione e l’altra di contrazione. La crescita o il decadimento della creazione

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