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Vendicami (Madame Belard Saga)
Vendicami (Madame Belard Saga)
Vendicami (Madame Belard Saga)
E-book55 pagine34 minuti

Vendicami (Madame Belard Saga)

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Info su questo ebook

Amanda è confusa disperata, cos'è successo veramente quella sera, perché i suoi amici sono riversi, senza vita, in pozze di sangue sul pavimento? Di chi può fidarsi? e soprattutto chi è Madame Belard? Intanto sulla scena del crimine arrivano Riccardo e Maria, due individui che pare siano venuti a stretto contatto con Madame Belard, in uno scontro che gli ha cambiato la vita.

Acquista anche gli altri episodi della Snak Edition:

- Con la morte nel cuore

- La casa degli specchi

Oppure acquista il romanzo completo:

-Amanda
LinguaItaliano
Data di uscita28 mar 2015
ISBN9786050368420
Vendicami (Madame Belard Saga)

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    Anteprima del libro

    Vendicami (Madame Belard Saga) - Giovanni Rispo

    Valentina

    PARTE SECONDA

    Vendicami

    I

    Guardò la sua immagine riflessa nel vetro della porta che dava sul balcone, era giovane, anche se qualche capello bianco aveva iniziato a spuntargli tra la folta chioma nera. Era triste, la sua mente era incapace di elaborare pensieri lieti. Si tolse la giacca nera opaca, che nascondeva la camicia bianca, e la fece cadere sul pavimento. Aprì la porta scorrevole e attraversò l'uscio. La brezza gelida di novembre gli tagliò il viso, proseguì diritto e si appoggiò al balcone. Guardò giù, la strada era vuota e silenziosa, l'asfalto era nero come la sua anima. Alzò la gamba e salì sul balcone, il vento spirò facendogli aderire la camicia al fisico asciutto. Stava lì, immobile. Sentì una voce ma non riusciva a comprendere cosa dicesse, o forse non gli interessava. Fece un sospiro e poi si gettò. Mentre cadeva rivide la sua vita passargli davanti.

    Si schiantò a terra, sentì le ossa frantumarsi e le budella mescolarsi, il dolore lo invase, mentre il sangue saliva e gli riempiva la bocca. La testa si fracassò contro l'asfalto, un senso di dolore profondo lo invase, prima di sentire il sangue che fuoriusciva copioso dalla bocca.

    Il dolore era ovunque, la vista offuscata, le orecchie gli fischiavano. La testa si girò appoggiando la guancia sinistra sull'asfalto bagnato. Vide una figura scura uscire dall'entrata di casa sua e dirigersi verso nord. La vista si offuscò sempre più. Poi, il buio.

    Amanda era sola. Correva nel gelo del mattino di ottobre, le immagini terribili erano ancora vivide nella sua mente. I suoi amici, quelli più cari, quelli con cui era cresciuta, erano ora accasciati a terra senza vita in delle pozze di sangue rosso scuro. Non riusciva a togliersi quella visone orribile dagli occhi.

    Amanda era confusa. Era stata lei? Davvero lei? Non ricordava nulla o quasi della sera prima. Si sforzava ma, forse per il freddo o per la fretta, l’unica cosa che potesse ricordare era quella tremenda seduta spiritica, lei che si addormentava sul divano accanto a Marco e una strana voce che la chiamava. Poi quello che ricordava, dopo il salto nel buio, era lei, in piedi, che aveva appena finito di parlare al telefono con i carabinieri. Si era guardata intorno e aveva capito che quello che doveva fare era scappare via, nel più veloce modo possibile e senza voltarsi mai.

    Amanda era impaurita. Cosa le sarebbe successo? Sapeva che era nei guai. Era l'unica sopravvissuta a quel massacro e cosa avrebbero detto agli inquirenti? Loro avrebbero preteso una risposta che lei non era in grado di dargli e a quel punto lei, sarebbe divenuta la principale indagata.

    Merda. Correva più veloce che poteva, le sue gambe erano doloranti ma lei non se ne curava, doveva raggiungere il suo appartamento e, poi, sarebbe scappata, andata via. Ma dove?

    La sua mente le poneva

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