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E-book145 pagine1 ora

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Info su questo ebook

Passione. Amore. Eternità.
L’eternità è un tempo molto lungo e richiede tanto duro lavoro.


Per dodici anni, la storia d’amore tra Madison e J è stata folle e incontrollabile. La loro strada verso l’amore è stata piena di alti e bassi, i primi mozzafiato e i secondi devastanti.
Infine, si sono ritrovati di nuovo ed entrambi hanno giurato che: “Sarà per sempre”.

Il loro è un amore eterno. O no?

L’eternità può essere un sogno impossibile quando due persone sono forti e testarde come loro due? O il profondo amore che provano l’uno per l’altra vincerà su tutto e regalerà loro l’eternità per cui hanno combattuto?


 
LinguaItaliano
Data di uscita28 ott 2019
ISBN9788855311083
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    Anteprima del libro

    Ardente - Nina Levine

    Nina Levine

    USA Today Bestselling Author

    Ardente

    Storm MC Serie Vol. 2.5

    1

    Titolo: Ardente - Storm MC Serie Vol. 2.5

    Autrice: Nina Levine

    Copyright © 2019 Hope Edizioni

    Copyright © 2014 Nina Levine

    ISBN: 9788855311083

    www.hopeedizioni.it

    info@hopeedizioni.it

    Progetto grafico di copertina a cura di FranLu

    Immagini su licenza Bigstockphoto.com e Depositphotos.com

    Fotografi: VIntn, jag_cz e ilyabukowski

    Traduttrice: Marika Schiavone

    Editing: Barbara Graneris

    Impaginazione digitale: Cristina Ciani

    Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, istituzioni, luoghi e avvenimenti sono frutto dell’immaginazione dell’autrice e non sono da considerarsi reali. Qualsiasi somiglianza con fatti, scenari, organizzazioni o persone, viventi o defunte, veri o immaginari è del tutto casuale. 

    Nessuna parte della presente pubblicazione può essere riprodotta, archiviata o introdotta in un sistema di ricerca, o trasmessa in qualunque forma e con qualunque mezzo (elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione o altro) senza previa autorizzazione scritta dal detentore del copyright del presente libro.

    Questo libro è riservato a un pubblico adulto. Contiene linguaggio e scene di sesso espliciti. Non è adatto a lettori di età inferiore ai 18 anni. Ci si rimette alla discrezionalità del lettore.

    Tutti i diritti riservati.

    Prima edizione digitale ottobre 2019

    Indice

    L'inizio

    Prologo

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Epilogo

    Scena Bonus

    Playlist

    Ringraziamenti

    Biografia

    Hope edizioni

    Ardente è dedicato ai miei lettori.

    È dedicato ai lettori che amano J e Madison tanto quanto li amo io.

    Questo è per coloro che ti ispirano senza neanche saperlo.

    Anonimo

    L'inizio

    1

    MADISON, 22 ANNI

    Mi stravaccai sul divanetto del bar, nella sede del club. La mattinata era stata una lunga, dal momento che avevo aiutato mia madre a fare le pulizie. Avevamo finito circa mezz’ora prima e stavo aspettando che lei facesse un paio di altre cose, per poi farmi dare un passaggio a casa. La mia macchina era in manutenzione dal meccanico, così contavo su di lei per uno strappo fin lì per ritirarla. Tirai fuori il libro dalla borsa e lo aprii rapidamente alla pagina in cui ero arrivata. Era l’ultimo volume di Jackie Collins e avevo bisogno di sapere che cosa accadeva allo stronzo che tradiva la moglie. Accidenti, nessuno scriveva così bene un libro come Jackie!

    Persi la cognizione del tempo, coinvolta dalla lettura, finché non udii una voce dire: «Così domani è il tuo compleanno. Come lo festeggerai?»

    Guardai in alto: J mi stava fissando. 

    Era appena tornato da un giro in moto ed era tutto sudato, ma non mi importava. L’odore di sudore, misto al profumo di legno di sandalo che emanava, mi fece quasi impazzire. In giorni come questo, quando lui sembrava rude e pronto a tutto, era difficile essergli solo amica. Volevo di più. Tuttavia, la nostra amicizia durava da quasi sei anni e non volevo rischiare di perderla per tentare qualcosa che, sapevo, non avrebbe portato da nessuna parte. J non era il tipo di ragazzo da sistemarsi con qualcuna. Aveva avuto un paio di ragazze nel corso degli anni, ma non erano durate a lungo. Sei mesi credo fosse il tempo massimo che aveva passato con qualcuna. D’altra parte, la nostra amicizia aveva resistito alla distanza. 

    Colpì la mia gamba con il suo stivale. «Hai intenzione di rispondermi o di continuare a sognare a occhi aperti?»

    «Merda, scusa» borbottai, saltando su dalla sedia. Per fortuna non poteva leggermi nella mente, sarebbe stato imbarazzante. «Questa sera andrò a Hydes con alcuni amici. Scott sarà lì. Vieni anche tu?» Provai a ignorare il mio disperato desiderio che dicesse di sì. In realtà, sarebbe stato meglio un no, perché se J fosse venuto le cose si sarebbero potute complicare, soprattutto se mi fossi lanciata addosso a lui dopo un paio di drink. 

    Sorrise. «Certo, contaci. Ho delle cose da fare, ma più tardi ci sarò.»

    Il mio cuore mancò un battito e le farfalle nel mio stomaco andarono su di giri. «Ottimo.» 

    Merda, era questo il meglio che potevo fare? Ottimo? Ultimamente ero come una dannata scolaretta quando avevo intorno J e le cose che uscivano dalla mia bocca erano imbarazzanti. In quel momento mi era così vicino che stava incasinando ogni processo mentale. 

    Sorrise compiaciuto e notai il suo sguardo abbassarsi sul mio petto, coperto dalla canottiera più striminzita che potesse esistere. Era stata una giornata maledettamente calda, quindi non mi ero messa molto addosso, e in quell’istante fui segretamente felice di averlo fatto. Mi piaceva che mi guardasse in quel modo. I suoi occhi indugiarono sul mio seno ancora per un po’, prima di continuare il loro percorso lungo il mio corpo, fino alle mie gambe nude, per via dei corti pantaloncini di jeans che indossavo. Le sensazioni che stavo provando non erano nulla che avessi mai sperimentato. Certo, avevo avuto diversi ragazzi e non ero più vergine, ma in J c’era qualcosa che mi eccitava e terrorizzava, allo stesso tempo. 

    I suoi occhi tornarono finalmente nei miei e mormorò: «Non me lo perderei per nulla al mondo, tesoro.»

    Il modo in cui lo disse mi fece riflettere: non era sembrato il tono di un amico, nelle sue parole c’era molto di più. Inclinai la testa e lo fissai. Mi stava osservando con attenzione: i suoi occhi erano concentrati sui miei, non sul mio corpo. Bruciavano con un’intensità che mi emozionava. Il mondo intorno a me si fermò; ero completamente concentrata su J. 

    Alla fine, dissi con dolcezza: «Bene, sono contenta.»

    Rimanemmo in piedi a fissarci a lungo, prima che mio padre ci interrompesse. 

    «J, hai un minuto?» lo chiamò dall’ingresso.

    J si girò e annuì. «Arrivo» disse. Poi si voltò di nuovo verso di me. «Ci vediamo stasera» promise e mi lasciò per andare da mio padre. 

    Lo guardai allontanarsi, ancora sbalordita dalla svolta che aveva preso l’intera conversazione. Merda, ora dovevo ripensare all’abito per stasera. Se veniva J, dovevo ripensare a tutto.

    divisore1

    Otto ore dopo ero piacevolmente brilla. Okay, forse ero un po’ più che brilla, ma non ero ubriaca. E J non era ancora arrivato. Lo stavo aspettando da tutta la sera, ma quando, un’ora prima, non si era presentato, avevo realizzato che non sarebbe venuto e mi ero buttata nella mischia per divertirmi con i miei amici, in modo da dimenticarmi di lui. E dimenticare la mia estrema delusione per la sua assenza. 

    Quasi inciampai, una volta fuori dal bagno delle donne, ma un braccio forte si avvolse intorno alla mia vita per reggermi e mi strinse. 

    «Tesoro, quanto hai bevuto?» mormorò la sua voce nel mio orecchio. 

    Il suo respiro mandò dei brividi alla mia pelle e istintivamente mi appoggiai a J. Il bisogno di sentirlo vicino era travolgente. 

    «Un pochino» risposi. 

    Sogghignò. «Sembra molto di più di un pochino.»

    Alzai le spalle. «Ti stavo aspettando e non sei venuto, così ho impiegato il tempo in un altro modo.» Da qualche parte nella mia mente annebbiata, mi presi a calci per averlo ammesso. 

    Lo sentii irrigidirsi e mi fece voltare piano, così che ci trovammo l’uno di fronte all’altra, le sue mani ancora aggrappate alla mia vita. 

    «Cazzo, Madison...» mormorò, mentre i suoi occhi cercavano i miei. «Lo vuoi tanto quanto lo voglio io, non è vero?»

    Okay, adesso ero davvero confusa.  «Volere cosa?» chiesi.

    «Gesù, dovresti saperlo ormai che ti voglio nel mio letto. Non ero certo di cosa ne pensassi, mi hai sempre mandato segnali contrastanti, ma adesso so che lo vuoi anche tu.»

    Merda, questo non va bene. 

    Scossi la testa. «No, J. Non è una buona idea. Voglio che restiamo amici e questo non accadrà se vengo a letto con te.»

    «Non prendermi per il culo, piccola. Tu lo vuoi. Ce l’hai scritto in faccia.» Mosse la sua mano dalla mia vita al sedere, stringendolo e spingendomi contro di lui. Abbassò il suo viso, perché fosse più vicino al mio e mormorò: «La tua fica è bagnata per me, non è vero?»

    In quell’istante seppi di essere spacciata. Il mio desiderio per lui e l’alcol in circolo si scontrarono e tutti i pensieri razionali volarono dalla finestra. Incapace di trattenermi, gemetti. Per J fu sufficiente: le sue labbra si tuffarono sulle mie e iniziammo una danza di desiderio che poteva condurci in un solo posto. Le sue mani erano dappertutto, prima sul mio culo e poi sul mio seno. Mentre le sue dita sfregavano un capezzolo, mossi le mie mani sul suo sedere e lo tirai più vicino a me. Sentivo la durezza del suo uccello ed era davvero bello. 

    Quando il nostro bacio finì, lui si allontanò di poco. «Gesù, devo portarti fuori di qui.»

    Annuii e guardai i miei amici. Se stavamo andando via, avrei dovuto salutarli. 

    J mi prese la mano e iniziò a camminare verso la porta. Gli diedi uno strattone per fermarlo e lui si voltò a guardarmi. 

    «Cosa c’è?» chiese, fermandosi

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