Carne: Quinta Parte: Carne

Di Sky Corgan

Amy è assolutamente lacerata dalla realzione con Lucian. Per un momento lui sembra veramente interessato, quello dopo si comporta come se lei non fosse altro che un giocattolino. Amy non riesce più a tollerare la situazione e decide di prendere una posizione il cui esito è inaspettato e condurrà Amy a vagare nel mondo di Lucian più di quello che avrebbe mai immaginato.

• Lingua: Italiano
• Editore: BadPress
• Data di uscita: 20 ago 2021
• ISBN: 9781667410685

Anteprima del libro

CAPITOLO PRIMO

«Così, boccuccia di rosa, saresti in grado di tenere il gattino nella tana?» Quelle di Derrick erano parole di scherno, come se si aspettasse un mio errore, che di fatto avevo commesso.

Spinsi la tastiera di lato e posai la testa fra le braccia, gemendo. Mi sentivo così colpevole che non potevo guardarlo.

«Allora?» Disse, dandomi un colpetto sulla schiena.

«Possiamo evitare di parlarne?» Sollevai la testa e mi strofinai il viso, incurante del trucco.

Avevo singhiozzato disperatamente per tutta la mattina. Si potrebbe pensare che andare a letto con un ragazzo incredibilmente sexy rafforzi la propria autostima. Ma non era il mio caso. Io ero una tipa strana. Tutto quello che mi passava per la testa era negativo.

Ero così disperata da non poter resistere a Lucian? Come potevo non rendermi conto che voleva solo sesso? Sapevo che mi avrebbe incasinata emotivamente ma lo avevo fatto comunque. Meritavo di sentirmi così, come una zoccola che non vale nulla.

«Hai l’aspetto di chi ha fatto le ore piccole.» Mi disse con disapprovazione.

«Non hai niente da fare?» lo aggredii, non volendo avere a che fare con lui.

Pensavo si tirasse indietro e andasse alla sua scrivania, invece si inginocchiò accanto a me con un’espressione compassionevole. «Hey, Amy.» Aspettò che lo guardassi prima di continuare: «Mi dispiace, non sono proprio affari miei. Voglio solo essere sicuro che sia tutto ok perché non hai l’aria di una che sta bene.»

Un fiume straripante di emozioni raggiunse la superficie e gli permisi di vedere le lacrime scorrere sul mio viso. La mia voce si ridusse ad un sussurro sommesso quando scoppiai a piangere di fronte a lui: «Oh, Derrick. Sto male.»

Si alzò e mi prese tra le braccia prima ch’io potessi scoppiare in singhiozzi, poi mi aiutò a mettermi in piedi e mi accompagnò davanti all’edificio. Era premuroso e i nostri colleghi ci stavano già osservando. Quando si lavora in uno spazio ristretto, tutti si fanno gli affari degli altri e io non volevo che venissero a conoscenza di questa storia.

Una volta fuori, le lacrime iniziarono a scorrere. Derrick mi abbracciò, strofinandomi gentilmente la schiena, fino a che il peso non si affievolì. Lui sapeva di costosa acqua di Cologna e indossava un completo firmato, quindi mi preoccupai di non versargli le mie lacrime addosso e non appena riuscii a riassorbire le mie emozioni, mi tirai indietro asciugandomi velocemente gli occhi.

«Mi dici che cosa succede?» mi chiese.

«Penso che lavorare da sola al cambiamento della casa di Lucian senza saltargli sul cazzo sia stata un’impresa più dura del previsto,» ridacchiai come una sciocca mentre ripensavo a quando ritenevo fossero solo stronzate quelle per cui Derrick non si