Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Come mantenere giovane il cervello
Come mantenere giovane il cervello
Come mantenere giovane il cervello
E-book324 pagine1 ora

Come mantenere giovane il cervello

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Semplici esercizi e tecniche per ottenere risultati straordinari

Esiste un programma d’intervento sulla memoria che possa farla migliorare anche in età adulta? Quand’è che la nostra memoria inizia a darci qualche problema? C’è un programma di allenamento che possa essere praticato anche a casa, diventando così uno stile di vita? Le due autrici si affidano alla ricerca che stanno conducendo da anni, in collaborazione con studiosi di fama internazionale, per fornirci informazioni e, di conseguenza, consigli e accorgimenti per tenere desta la nostra memoria. A partire da una serie di test per valutarne la funzionalità, il libro propone un programma di semplici esercizi che può essere usato da noi stessi a casa o dai trainer che organizzano interventi di potenziamento mnestico. Basterà poco per ottenere presto incredibili ed evidenti benefici sulla nostra capacità di memorizzare e di fare collegamenti. Per sentirsi più giovani e capaci!

Tra gli argomenti del libro:

• Cosa sono i training
• Esercizi per valutare il proprio livello di partenza
• Riflessioni su come è stato fatto il training
• Valutazione dei miglioramenti durante il training
• Come trarre il massimo beneficio dai training nella vita di tutti i giorni
Sara Bottiroli
è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Psicologia di Pavia. Si occupa dei cambiamenti della memoria legati all’età, degli aspetti metacognitivi ed emotivo-motivazionali e di interventi di potenziamento cognitivo per adulti e anziani.
Elena Cavallini
è ricercatrice presso l’Università di Pavia dove insegna Psicologia clinica dell’invecchiamento. Svolge attività di ricerca sulla memoria e sugli interventi per il suo potenziamento in soggetti adulti e anziani.
LinguaItaliano
Data di uscita24 mar 2016
ISBN9788854192119
Come mantenere giovane il cervello

Correlato a Come mantenere giovane il cervello

Titoli di questa serie (100)

Visualizza altri

Ebook correlati

Crescita personale per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Come mantenere giovane il cervello

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Come mantenere giovane il cervello - Sara Bottiroli

    324

    Prima edizione ebook: marzo 2016

    © 2016 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 978-88-541-9211-9

    www.newtoncompton.com

    Realizzazione a cura di Librofficina

    Immagine di copertina: © Shutterstock.com

    Realizzazione: Paola Hage Chahine

    Sara Bottiroli – Elena Cavallini

    Come mantenere giovane il cervello

    Semplici esercizi e tecniche per ottenere risultati straordinari

    a Francesca, Caterina e Agnese

    Per l’illustrazione di pagina 69: © Caterina Perego.

    Per le illustrazioni delle pagine 35-37, 48, 52, 54, 62, 65, 71, 74, 84-85, 89, 93, 183, 185-191, 193-195, 197-200, 202, 204: © Pixabay.

    Per le fotografie, procedendo dall’alto in basso e da sinistra a destra, alle pagine 184: © ISO K° – photography – Fotolia.com, © noel moore – Fotolia.com, © Svetlana Fedoseeva – Fotolia.com, © Kitty – Fotolia.com; 185: © sint – Fotolia.com, © joymafotografia – Fotolia.com, © Galina – Fotolia.com; 186: © Varina Patel – Fotolia.com, © Paul Hill – Fotolia.com; 187: © Thomas von Stetten – Fotolia.com, © Tati – Fotolia. com; 188: © ISO K° – photography – Fotolia.com, © Svetlana Fedoseeva – Fotolia. com, © Galina – Fotolia.com, © Kitty – Fotolia.com, © sint – Fotolia.com, © noel moore – Fotolia.com, © joymafotografia – Fotolia.com, © Varina Patel – Fotolia.com; 189: © Paul Hill – Fotolia.com, © Thomas von Stetten – Fotolia.com, © Tati – Fotolia.com; 195: © zergkind – Fotolia.com, © LGA – Fotolia.com, © Elena Ray – Fotolia.com; 196: © Peter Baxter – Fotolia.com, © Simone van den Berg – Fotolia.com, Peter Baxter – Fotolia.com, © LICHTBILDUNDSO – Fotolia.com, © Ivan Grlic – Fotolia.com; 197: © zergkind – Fotolia.com, © fred goldstein – Fotolia.com; 198: © Mark Lively – Fotolia.com, © Anne Kitzman – Fotolia.com, © inna_77 – Fotolia.com; 199: © zergkind – Fotolia.com, © LGA – Fotolia.com, © Elena Ray – Fotolia.com, © Peter Baxter – Fotolia.com, © Simone van den Berg – Fotolia.com, © Peter Baxter – Fotolia.com, © LICHTBILDUNDSO – Fotolia.com, © Ivan Grlic – Fotolia.com; 200: © zergkind – Fotolia.com, © fred goldstein – Fotolia.com, © Mark Lively – Fotolia.com, © Anne Kitzman – Fotolia.com, © inna_77 – Fotolia.com; 201: © Kovac – Fotolia.com, © zergkind – Fotolia.com, © Ahisha – Fotolia.com, © Olga Vasilkova – Fotolia.com; 205: © Kovac – Fotolia.com, © Ahisha – Fotolia.com, © zergkind – Fotolia.com.

    INTRODUZIONE

    L’interesse per la psicologia dell’invecchiamento e soprattutto per un invecchiamento attivo è nata nel nostro Dipartimento alla fine degli anni Ottanta dalla curiosità e intelligenza di colei che è stata per molto tempo una delle ricercatrici di spicco della Psicologia italiana, la professoressa Ornella Andreani Dentici. Anticipando di molto i tempi, iniziò a nutrire l’interesse per programmi di intervento che fossero in grado di far migliorare le prestazioni mnestiche degli anziani. Avvalendosi dell’aiuto prezioso del suo collaboratore, il prof. Guido Amoretti, oggi direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, sviluppò l’idea di far esercitare gli anziani su una varietà di compiti di memoria molto vicini alla loro vita quotidiana. Lo scopo era quello di far utilizzare agli anziani strategie semplici e facilmente applicabili. Il corso proposto agli studenti dell’Università della Terza Età, della quale la professoressa Andreani fu uno dei soci fondatori, era articolato in 10 incontri. Il primo incontro prevedeva la valutazione del livello iniziale degli anziani che, successivamente, prendevano parte a 7 incontri collettivi a cadenza settimanale. Durante tali incontri i partecipanti venivano invitati a usare delle strategie per migliorare la prestazione in compiti familiari come l’associazione del viso e del cognome di una persona, l’apprendimento di una lista della spesa o ancora di una piantina di una città d’arte. La nona lezione era dedicata alla valutazione finale e la decima alla restituzione dei risultati ottenuti dal gruppo. Fra una lezione e l’altra venivano assegnati dei compiti a casa per rafforzare quanto appreso durante il corso.

    Da tale approccio possono cogliersi alcuni elementi che sono ancora oggi i punti cruciali di molti programmi di intervento, nonché di quello che vi presenteremo in questo libro. Per prima cosa l’idea di far utilizzare agli anziani delle strategie semplici e facilmente applicabili al contesto della vita quotidiana. La seconda idea è stata quella di invitare gli anziani a fare esercizi a casa. Recenti ricerche hanno proprio messo in evidenza come l’utilizzo di strategie semplici, utilizzate per memorizzare materiale familiare, aumenti la probabilità che queste vengano impiegate nella vita di tutti i giorni. Un altro elemento interessante è stato quello di proporre, durante l’intervento, un numero consistente di compiti in modo che gli anziani sapessero trovare dei modi per memorizzare materiale diverso. Un’ultima idea originale è stata quella che ritengo essere uno dei punti fondamentali di qualsiasi intervento: la restituzione e il commento dei risultati raggiunti. Lo stereotipo sull’invecchiamento che, anche se in misura minore rispetto al passato, è ancora diffuso è che l’apprendimento sia sempre più difficoltoso con il passare degli anni e che non sia possibile intervenire per contrastarne il declino. La consistente ricerca scientifica degli ultimi decenni ha dimostrato il contrario: non solo non tutto declina con l’età, ma addirittura alcune abilità possono migliorare se continuamente esercitate. Quindi comunicare agli anziani i miglioramenti ottenuti grazie all’intervento consente di contrastare lo stereotipo e di convincere gli stessi che sia possibile migliorare anche in tarda età.

    L’interesse per gli interventi di memoria da parte della professoressa Andreani era talmente elevato che, venuta a conoscenza di una mia esperienza pregressa come insegnante di geromotricità, mi propose di occuparmi, durante il dottorato di ricerca, di psicologia dell’invecchiamento e, in particolare, mi affidò il compito di approfondire tale tematica. A me, che per alcuni anni, in quanto insegnante di educazione fisica, mi ero occupata di mantenere attivi

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1