Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Forever Christmas
Forever Christmas
Forever Christmas
E-book107 pagine1 ora

Forever Christmas

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Forever Series 4.5

La famiglia Black è tornata in una imperdibile storia di Natale!

Connor e Ellery sono a tutti gli effetti una famiglia e si preparano a vivere la magia delle feste invernali con l’entusiasmo di una nuova avventura. Riscoprire la bellezza del Natale attraverso gli occhi dei loro due splendidi bambini è l’unica cosa che desiderano. Julia, a soli sette anni, è già una diva e Colin, di cinque, è il ritratto dell’innocenza. Ma tutto sommato non è cambiato niente rispetto a prima: Connor è lo stesso uomo possessivo di sempre, Ellery non ha rinunciato al suo sarcasmo tagliente. Quello che li aspetta sarà un Natale in grado di scaldare il cuore, capace di mettere sotto l’albero il regalo più prezioso di tutti.
Sandi Lynn
è autrice della serie Forever, bestseller del «New York Times», di «USA Today» e «Wall Street Journal». Quando non scrive, ama andare a cena fuori e andare al cinema.
LinguaItaliano
Data di uscita9 nov 2017
ISBN9788822717276
Forever Christmas

Correlato a Forever Christmas

Titoli di questa serie (100)

Visualizza altri

Ebook correlati

Narrativa romantica contemporanea per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Forever Christmas

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Forever Christmas - Sandi Lynn

    Capitolo 1

    Ellery

    Ritornati a casa dal negozio di giocattoli, decidemmo di preparare ai bambini della cioccolata calda, dicendo loro che, finito di berla, sarebbe stata l’ora di filare a letto. L’indomani dovevamo andare a cercare l’albero di Natale. Connor mi aiutò a preparare la cioccolata e poi andò nel suo studio per sbrigare un po’ di lavoro.

    «E adesso fate molta attenzione con la vostra cioccolata. È bollente e non vorrei che vi scottaste».

    «Non mi brucerò, mamma. Sono una bimba grande. Ho sette anni», sorrise Julia.

    «Sono un bimbo grande», disse Collin.

    «No, non lo sei. Hai solo cinque anni. Sei ancora piccolo».

    «non è vero!», cominciò a urlare lui.

    Chiusi gli occhi e feci un bel respiro. «Julia non dire a tuo fratello che è piccolo e tu Collin smettila di urlare».

    Connor riapparve in cucina. «Cosa succede qui?»

    «Julia mi ha detto che sono piccolo».

    «Be’, è la verità», disse lei rivolgendo un sorrisetto ammiccante a Connor.

    «Papà!», urlò Collin.

    Guardai Connor e gli posai una mano sul petto. «Grazie per essere tornato in cucina per badare a loro. Vorrei andare a farmi un bel bagno caldo», dissi e lo baciai sulle labbra.

    «Ma…».

    «Niente ma, tesoro. Ti darò una mano a metterli a letto quando avrò finito».

    Salii al piano di sopra e cominciai a riempire la vasca. Amavo i miei figli più della mia stessa vita, ma c’erano giorni in cui lasciavo volentieri che fosse Connor a occuparsi delle loro scaramucce. Con questo non voglio dire che lui fosse più bravo di me a tenerli a bada. Pendeva, infatti, dalle labbra di Julia che lo teneva in pugno e gli faceva fare tutto quello che voleva lei. Era sufficiente che gli sorridesse e lui si sarebbe sciolto. Tolti i vestiti, entrai nella vasca traboccante di schiuma e mi sfuggì un sospiro. Erano passati solo pochi minuti quando udii che qualcuno bussava piano alla porta del bagno.

    «Mamma, posso entrare un attimo?».

    Bene, la pausa di tranquillità non era durata poi così tanto. «Certo, Julia. Vieni pure».

    Si fece avanti tenendo due pigiami in mano. «Non so quale dei due mettermi stasera. Tu che ne dici, mamma?»

    «Dov’è papà, Julia?»

    «Sta aiutando Collin a infilarsi il pigiama. Per piacere, non cambiare argomento».

    La mia bambina di sette anni si comportava proprio come una diva e io ne davo la colpa a Mason e Connor. Entrambi negavano la cosa, ma in realtà la viziavano in modo incredibile.

    «A me piace quello rosa con quel grazioso pizzo bianco».

    «Perché?», chiese. «Non ti piace quello viola?»

    «Ecco dove sei finita, Julia», esclamò Connor entrando in bagno.

    «Papà, a te quale piace di più?».

    Lui si chinò e si mise alla sua altezza. «Mi piacciono tutti e due. Penso che ti stiano molto bene entrambi, ma dato che questa settimana hai indossato quello viola, perché non metti quello rosa?»

    «Grazie, papà», disse e lo abbracciò dandogli un bacio sulla guancia.

    Guardai Connor e sollevai gli occhi al soffitto.

    «Cosa ho detto di sbagliato?», chiese mentre si metteva in ginocchio davanti alla vasca, poi prese la spugna e cominciò a strofinarmi il braccio facendo piccoli movimenti circolari.

    «Niente. Sei la luce dei suoi occhi».

    «Lo so e la cosa mi fa enormemente piacere». Sorrise. «E sai cos’altro mi fa enormemente piacere?»

    «Cosa?», domandai.

    «Il pensiero di fare l’amore con te quando i bambini si saranno addormentati». Sorrise, immerse una mano nell’acqua e fece scivolare le dita dentro di me.

    Mi sfuggì un gemito e subito mi morsi il labbro inferiore ma proprio in quel momento Julia rientrò in bagno correndo.

    «Papà, perché hai la mano dentro l’acqua, nella vasca della mamma?».

    Restò pietrificato e mi fissò mentre pensava a quale risposta darle. «Avevo la mano fredda e volevo riscaldarmela», improvvisò.

    Mancò poco che scoppiassi a ridere. «Non ti è venuto in mente niente di meglio?», mormorai.

    «Oh, come sei strano, papà. Dài, vieni a rimboccarmi le coperte e a raccontarmi una favola».

    «Okay, principessa. Corri a letto che io arrivo tra un attimo».

    «Sarà meglio, papà, prima che la tua principessa ti faccia altre domande», sorrisi.

    «Molto divertente, Elle. E tu farai meglio a sbrigarti a uscire da questa vasca perché ho in mente certe idee che hanno a che fare con te e con il tuo meraviglioso corpo, e che ti terranno occupata tutta la notte». Mi strizzò l’occhio, si asciugò la mano e mi lasciò tutta eccitata.

    Rimasta sola in bagno, mi sentii profondamente felice e onorata di averlo al mio fianco.

    Mi infilai la vestaglia e andai nella stanza di Collin. Dormiva già e sembrava un vero angioletto. Tirai su i vestiti sparsi per terra e li gettai nel cesto della biancheria sporca, poi mi chinai su di lui e gli diedi il bacio della buonanotte sulla testa. Uscii dalla stanza, attraversai il corridoio diretta a quella di Julia, ma mi fermai sulla soglia ad ascoltare Connor che le stava leggendo una fiaba che parlava di principesse.

    «E la principessina amava così tanto il suo papà che promise di non sposarsi mai e di vivere per sempre con i suoi genitori».

    Scossi la testa e Julia ridacchiò. «Non dice così, papà».

    Connor posò il libro, allungò una mano e le fece il solletico. «Ma dovrebbe», disse ridendo.

    Entrai e diedi il bacio della buonanotte anche a Julia. «Sogni d’oro alla mia bimba adorata», dissi e le sorrisi.

    «Buonanotte, mamma. Buonanotte, papà».

    «Notte, principessa. Ti voglio bene».

    «Anche io vi voglio bene, a tutti e due».

    Chiusa la porta di Julia, Connor mi mise la mano nell’incavo della schiena e mi seguì lungo il corridoio verso la nostra camera da letto. Mantenne la promessa e per tutta la notte si dedicò a realizzare le piacevoli idee che il mio corpo gli aveva suggerito.

    Capitolo 2

    Connor

    Mi feci la doccia, poi scesi in cucina per fare colazione. L’aria profumava di pancake aromatizzati alle spezie: cannella, chiodi di garofano e noce moscata.

    «Buongiorno», salutai avvicinandomi a Julia e Collin che erano già seduti, e li baciai sulla testa.

    «Giorno, papà», rispose Collin.

    «Buongiorno al mio bellissimo papà», sorrise Julia.

    Guardai Ellery e vidi che alzava gli occhi al soffitto. Mi versò una tazza di caffè e mentre me la porgeva la abbracciai in vita.

    «Spero tu non sia troppo indolenzita dopo stanotte», le sussurrai.

    «Perché mamma dovrebbe essere indolenzita?», chiese Julia.

    Ellery mi lanciò un’occhiataccia, e io scossi la testa. «Questa volta tocca a te», mimai con le labbra e mi allontanai.

    «Ieri sera prima di andare

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1