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Accordo con il greco: Harmony Collezione
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E-book153 pagine2 ore

Accordo con il greco: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Lexi ha bisogno dell'aiuto del suo quasi-ex-marito, anche se per ottenerlo dovrà fingere di essere la perfetta moglie greca per qualche altra settimana. L'isola assolata contribuisce a riaccendere il calore tra loro, ma la sola passione non basta a cancellare il ricordo di ciò che li ha divisi...
Xenon Kanellis non è un uomo abituato a fallire, né può accettare la fine del suo matrimonio a cuor leggero. E quando gli si presenta l'occasione di riportare sua moglie lì dove deve stare, tra le sue braccia e al suo fianco, coglie la palla al balzo per rimettere le cose al loro posto.
LinguaItaliano
Data di uscita10 nov 2020
ISBN9788830520776
Accordo con il greco: Harmony Collezione
Autore

Sharon Kendrick

Autrice inglese, ama le giornate simili ai romanzi che scrive, cioè ricche di colpi di scena.

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    Anteprima del libro

    Accordo con il greco - Sharon Kendrick

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Greek’s Marriage Bargain

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2013 Sharon Kendrick

    Traduzione di Raffaella Perino

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-077-6

    1

    Perché non aveva fatto più attenzione?

    Perché non si era accorta del suono familiare di quei passi sul selciato?

    Se non si fosse soffermata a pensare agli orecchini d’argento, quelli che riflettevano la luce a ogni movimento, avrebbe potuto ignorare il suono del campanello. Invece aprì distrattamente la porta e si trovò davanti la sagoma statuaria del suo quasi ex marito, i capelli corvini illuminati da un raggio di sole.

    Lui era immobile e sembrava assorbire tutta la luce che lo circondava, come fa un foglio di carta con una macchia d’inchiostro.

    Lexi fu presa dall’angoscia. L’ultima volta che lo aveva visto si stava facendo il nodo alla cravatta con le dita che tremavano per la collera. Una cravatta blu, rammentò, dello stesso colore dei suoi occhi.

    Lo sguardo era fisso su di lei come una fiamma color cobalto. Le sembrò che stesse cercando di svestirla con gli occhi. Un giorno non le aveva forse detto che quando un uomo guarda una donna non può fare a meno di immaginare come sarebbe fare l’amore con lei? Lexi naturalmente gli aveva creduto, in fondo era lui l’esperto in quel settore.

    Il cuore le batteva forte nel petto. Perché si trovava lì?

    Si pentì di non essersi spazzolata i capelli. Non voleva far colpo su di lui, ma una donna aveva pur sempre il suo orgoglio.

    Xenon sembrava stupito tanto quanto lei, ma Lexi ebbe l’impressione che il motivo fosse diverso.

    Sapeva di non avere più l’aspetto della donna che aveva sposato: la creatura superficiale che aveva posato lo sguardo su di lui dietro un velo di tulle non era altro che un lontano ricordo.

    Ora indossava abiti pratici e conduceva una vita semplice. Niente più alta moda e auto veloci. Alzò la mano per sistemarsi una ciocca di capelli dietro l’orecchio... e niente più sedute dal parrucchiere.

    Lui, invece, era sempre lo stesso. Un metro e ottanta d’altezza e magnetici occhi blu. Xenon Kanellis. Un uomo affascinante, una vera leggenda nella sua Grecia. Un uomo con un viso dalla bellezza cupa e misteriosa. Un uomo che non avrebbe voluto vedere mai più.

    «Xe... Xenon» balbettò pronunciando quel nome che non diceva da molto tempo.

    «Grazie al cielo!» esclamò lui, con quel sorrisetto sprezzante che Lexi conosceva bene. «Per un attimo ho pensato che non mi avessi riconosciuto.»

    Lei trattenne una risata.

    Come avrebbe potuto dimenticarlo? Sarebbe stato più semplice scordarsi il proprio nome. Certo, non pensava più a lui ventiquattr’ore al giorno come quando si erano lasciati... prima di arrivare alla decisione che fosse più importante prendersi cura di se stessa. Sapeva che non sarebbe riuscita ad andare avanti ossessionata dal pensiero di lui e, con l’aiuto della ragione, aveva superato i momenti peggiori.

    Era riuscita a sopravvivere a quei giorni bui in cui aveva sentito talmente tanto la sua mancanza che le sembrava di avere il cuore a pezzi.

    Tuttavia aveva vinto la battaglia, nonostante a quel tempo avesse temuto di non farcela.

    Era sopravvissuta a cose peggiori di un matrimonio che non sarebbe mai dovuto avvenire.

    «Non sei un uomo facile da dimenticare, Xenon» lo informò. «Purtroppo» aggiunse subito dopo.

    Lui rise, ma in modo inusuale. O forse non era più abituata al suono della sua risata. O alla vista di un uomo sulla soglia del suo cottage, che la fissava con tanta audacia.

    Gli occhi blu di Xenon si fissarono nei suoi.

    «Non mi fai entrare?»

    C’era qualcosa di preoccupante nel suo modo di fare e Lexi provò un accenno di inquietudine. «Perché dovrei?»

    «Non sei nemmeno un po’ curiosa di scoprire perché sono qui?» Spostò lo sguardo al di sopra delle sue spalle, per guardare dentro al cottage. «Perché io sia venuto da Londra fino in questo posto abbandonato da Dio e dagli uomini in cui hai deciso di vivere?»

    «Immagino tu abbia bisogno di qualcosa. E, se è così, mi spiace ma non mi interessa. Non ho niente di nuovo da dirti.»

    «Se fossi in te, Lex, non parlerei troppo in fretta.»

    «Le tue minacce velate non funzionano, Xenon.» Gli sorrise leggermente. «Ti sei sempre rifiutato di concedermi il divorzio e siamo a un punto di stallo quindi, a meno che tu non abbia i documenti con te, non ci resta che salutarci. Mi dispiace che tu abbia fatto il viaggio per niente ma...» Fece per chiudere la porta, ma Xenon la fermò infilando una costosa scarpa italiana nella fessura che rimaneva ancora aperta. Oltraggiata, per un attimo Lexi considerò l’idea di spingere con tutte le forze, poi si rese conto che non aveva senso.

    Era forte per essere una donna, ma lui era possente come un toro. Si rammentò della prima volta in cui l’aveva sollevata senza alcuno sforzo per portarla a letto. E di come lei aveva urlato per il piacere... Fremette al solo ricordo.

    «Suppongo che a questo punto non mi resti che farti entrare» borbottò. «Magari ti andrebbe di batterti il petto come un gorilla, già che ci sei?»

    «Potrei prenderlo in considerazione» annuì lui. «So che ti piace quando faccio il macho.»

    Non ci cascare, si intimò Lexi. A giudicare dal sorriso, suo marito si stava divertendo. Gli era sempre piaciuto dominare, adorava il sapore del trionfo. Infatti, quello era proprio uno dei motivi del suo successo a livello mondiale e delle sue vittorie nelle riunioni.

    Alle sue spalle, Lexi notò una scintillante limousine parcheggiata in modo goffo sul lato opposto del minuscolo vialetto.

    Non sarebbe mai passata inosservata, così sperò che nessuno dei vicini fosse a casa. Era stanca del mondo delle celebrità e aveva fatto del proprio meglio per lasciarselo alle spalle.

    Aveva investito molto tempo tentando di inserirsi nella comunità, dimostrando che era come qualunque altro, e l’ultima cosa che desiderava era che Xenon Kanellis mandasse all’aria i suoi sforzi con quello sfoggio ostentato di ricchezza.

    «Mmh. Occupi tutta la strada con quell’aggeggio succhia benzina...»

    «Vuoi che chieda alla mia autista di spostarsi? Posso dirle di tornare fra un paio d’ore, se preferisci.»

    Stupidamente Lexi concentrò la sua attenzione su una parola soltanto. Una parola che risuonò in modo ossessivo nella sua mente.

    «Il tuo autista è una donna?» domandò, colta di sorpresa da un’ondata di gelosia.

    «Perché no?» chiese lui, alzando le spalle. «Non mi dicevi sempre di essere più equo?»

    «La tua idea di uguaglianza si conclude con il diritto al voto, Xenon. Pensavo che non ti fidassi delle donne al volante... ti lamentavi sempre di me.»

    «Era diverso» rispose, chiudendosi la porta alle spalle e sorridendo. «Tu non hai il temperamento giusto per metterti al volante, Lex. Forse è colpa della tua natura artistica...»

    Xenon era arrivato da soli cinque minuti e Lexi avrebbe già voluto mettersi a urlare. La rabbia, però, era un buon segno, si disse cercando di tranquillizzarsi. Manteneva alto il livello di adrenalina e le impediva di pensare al passato. O di desiderarlo. Ecco, quella era la cosa assurda e incredibile: lo desiderava ancora.

    «Perché sei qui?» gli domandò. «Per ricordarmi quanto sono fortunata a non dover più subire il tuo atteggiamento sessista, o c’è dell’altro?»

    Per un attimo Xenon non rispose. Le rivolse uno sguardo attento, familiarizzando di nuovo lentamente con qualcuno che un tempo aveva conosciuto meglio di qualsiasi altra donna. In realtà, era stato preso alla sprovvista dal suo aspetto.

    La Lexi che aveva incontrato e di cui si era innamorato era una star famosa, una donna da copertina con il mondo ai suoi piedi.

    La stampa l’aveva giustamente soprannominata Sexy Lexi. Tutti gli avevano detto che era l’ultima donna che avrebbe dovuto sposare, che una come lei non era adatta a un uomo dai saldi valori legati alla cultura greca, un uomo che credeva profondamente nella famiglia. Perfino quando lei aveva abbandonato la carriera di cantante e aveva tentato di recitare la parte della moglie devota, avevano continuato a guardarla con sospetto e gli eventi che erano seguiti avevano confermato i loro sospetti.

    Tuttavia la Lexi che aveva di fronte era la versione semplice della donna che faceva girare le teste per la strada ovunque andasse. I suoi capelli rosso fiamma erano spariti, li portava sempre lunghi, ma erano tornati del loro colore naturale, un biondo dorato. Le lenti a contatto che era solita perdere erano state sostituite da un paio di occhiali con la montatura scura che mettevano in evidenza gli occhi grigioverdi. Non l’aveva mai vista con gli occhiali, la facevano apparire seria e sexy in modo sorprendente. Gli unici gioielli che indossava erano un paio di orecchini d’argento, pesanti girandole di metallo che riflettevano la luce quando si muoveva.

    Con un paio di jeans sbiaditi e una semplice maglietta di cotone, la trasformazione non poteva essere più drammatica. Era difficile paragonare la nuova immagine con la donna patinata che aveva sposato, ma con Lexi non si sapeva mai cosa fosse reale.

    Tra tutte le donne che aveva conosciuto, e non erano poche, era quella con più sfaccettature. Sfumature nascoste che lo avevano affascinato fin da subito.

    «Sei cambiata» osservò con calma.

    Lei rispose al suo esame con un’alzata di spalle, nonostante avvertisse il dolore dell’orgoglio ferito. Aveva notato l’espressione dei suoi occhi e aveva capito cosa significasse: l’aveva analizzata e giudicata e, anche se non avrebbe dovuto ferirla, lo aveva fatto.

    Se avesse saputo del suo arrivo si sarebbe truccata e cambiata d’abito, magari di malavoglia, ma quale donna non avrebbe fatto uno sforzo se avesse saputo che stava per trovarsi di fronte a uno degli uomini più desiderabili al mondo?

    «Le persone cambiano, Xenon. È una delle poche certezze della vita.» Poi pensò che, purtroppo, come sempre, Xenon era l’eccezione alla regola, perché tutto in lui era rimasto uguale, perfino gli stessi folti capelli neri, che sembravano non volerne sapere di essere domati nemmeno dal più costoso barbiere. La stessa naturale eleganza, facile quando hai un corpo perfetto che irradia potenza.

    Quando era in Inghilterra indossava sempre un completo, e anche quel giorno non faceva differenza. L’unica concessione dovuta alla calda giornata estiva era l’assenza della cravatta e i primi due bottoni aperti della camicia, che lo facevano apparire accessibile in maniera pericolosa.

    Non lo era, si ricordò Lexi. Non lo era.

    Lo fissò con sguardo inquisitore, ricordandosi che si doveva liberare di lui al più presto.

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