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Ricomincio da uno
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E-book152 pagine1 ora

Ricomincio da uno

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Le poesie sono piccole storie quotidiane che provano a raccontare emozioni. Così, anche la pizzeria sotto casa diventa un set per restituire alla realtà un po’ di magia. Storie di ragazzi che si intrecciano per le stradine di Bologna, storie di lampioni nei giardini, di primavere e inverni, di termosifoni con i calzetti lasciati ad asciugare sopra, storie che prendono e perdono treni, che volano a Parigi a NYC a Barcellona o restano immobili sulle seggiole di una sala d’aspetto ad aspettare poi chissà che! È un libro di poesie da leggere con gli occhi, con il naso, con i capelli, con le mani, con le labbra, ma sopratutto con il cuore.
LinguaItaliano
Data di uscita29 giu 2020
ISBN9788833860541
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    Anteprima del libro

    Ricomincio da uno - Gianluca Nadalini

    Tavola dei Contenuti (TOC)

    Introduzione di Andrew Faber

    Ciao!

    Tu meriti

    Non parlo mai

    Non chiedermi cos’è la poesia

    Finalmente una brutta poesia per te

    C’è una panchina

    Dalla tua guancia alle tue labbra c’è

    Hai ragione tu

    C’è una mia amica che

    Insomma, vorrei

    Non credevo di sbagliare

    Sai che con il tempo sei migliorata?

    Tu distrai anche il cielo

    Non c’è più quel negozio di fiori

    Post-it

    Se ti racconto un giorno, ascoltami

    Amanti

    Due che si vogliono vedere si vedono

    Con gli occhi stanchi, alle sei del pomeriggio,

    Vattene dalla noia, dalle situazioni

    Sentiti eroe, ma non salvare mai nessuno

    Come l’onda fa con il suo opposto,

    Ti ho sognato, eravamo a NYC

    Sabato notte, o per meglio dire

    L’oceano che si crede

    Rotaie, sempre rotaie, sempre la stessa

    Se principessa o una pirata,

    Regalami una mano per coprirmi

    Un poeta incontrò una farfalla

    Quattro gocce cadute dal cielo

    Se potessi amarti un giorno. Un giorno che non sei truccata

    Mi hai detto ti amo. Io ho risposto preferisco rimanere in silenzio

    Poi non l’ho mai comprato quel palloncino

    Hai lasciato tre cose a casa mia

    Avere una fidanzata

    In fila per entrare al Louvre

    Lei pensa a ieri sera, cinque di mattina,

    Per un attimo sei tornata ragazza,

    Mi guardò negli occhi e poi chiese:

    Ho guardato la tua età

    Se vuoi vengo a cercarti, magari

    Ogni volta che invecchio, muoiono i miei eroi

    Qui siamo piegati da un mostro sacro…

    Io faccio l’operaio, penso anche come costruire poesie

    Perdonami, non ti ho raccolta in tempo,

    Ho scritto di te perché qualcuno ti potesse leggere,

    Pensavi fossi un pirata

    Potevamo fare venti figli

    Per quel giorno sarò imperfetta,

    La ragazza dai capelli lilla fa la cameriera

    Spiegare una poesia sarebbe come

    Buongiorno signorina, la schiuma da barba

    C’è scritto fragile. Sulla scatola,

    Ho costruito una piccola capanna

    Un po’ di questa città di notte,

    Ero talmente strano che tutti mi guardavano

    Ti ho pensato nuda, lo ammetto,

    Di che colore è la paura?

    Nel luogo segreto c’è un fiore dipinto dal silenzio

    Tu, dicevi di poesie, tra le cascate della luna piena

    Oggi, mentre il cielo prometteva

    Si alzò e ballò con lei per l’ultima volta,

    Ho creduto di vedere un folletto nel bosco

    E tu mi chiedi che cos’è il mondo,

    Parti per il mondo e torna quando

    Marina è triste, al liceo nessuno la guarda…

    Vai in un posto dove nessuno possa ascoltare

    Se, un giorno avrai tempo per ricordarmi,

    Pensa, dietro a quella finestra, la

    Al lunedì ti voglio bene, sarà l’odore

    Ci incroceremo e non ci guarderemo mai

    Nei silenzi delle cose che non dici,

    Un giorno, una formica, un campo di terra

    Ti cerco come le briciole delle patatine

    Ti volevo parlare di due sogni che ho fatto. Uno di notte

    Nel silenzio di questa mattina

    Quando t’incazzi sembri la Francia

    Sopra al mio appartamento, abita una ragazza che

    Lei cammina sotto i portici con quel bellissimo

    Oh Brigitte, tu es arrivè da Paris

    Ecco, cioè!

    Io voglio una donna che

    golem / poesia

    ©

    2019

    Miraggi Edizioni

    via Mazzini

    46

    ,

    10123

    Torino

    www.miraggiedizioni.it

    Progetto grafico Miraggi

    Finito di stampare a Borgoricco (PD)

    nel mese di gennaio

    2019

    da Logo srl

    per conto di Miraggi Edizioni

    su Carta da Edizioni Avorio – Book Cream 80 gr

    Prima edizione digitale: gennaio

    2019

    isbn

    978-88-3386-054-1

    Prima edizione cartacea: gennaio

    2019

    isbn

    978-88-3386-015-2

    Introduzione

    di Andrew Faber

    Ho conosciuto Gianluca Nadalini in una fredda serata di dicembre. Sembra una frase del cazzo lo so. Il banale inizio di una prefazione che ha ben poco da dire. Da raccontare. Tra l’altro io non ho mai scritto prefazioni in vita mia. Questa è la mia prima. Prefazione. Ho ripetuto il termine prefazione già tre volte, forse quattro. Credo di essere nella merda. Ho anche detto cazzo e merda, due termini puerili e di agevole collocazione etico sociale. Tutto questo dopo appena nove righe. Gianluca scusami. Non avresti dovuto (forse) affidare a me, un compito così importante. Delicato. Presentare il tuo primo libro. Ho fallito. Tu hai riposto fiducia nella mia persona, nella nostra amicizia.

    E io ho miseramente mancato l’obiettivo, il centro. Permettimi però, in questo piccolo spazio che mi resta, di ringraziarti.

    Concedimi, Gianluca, di ricordare a chiunque stia leggendo questi miei due miseri centesimi, della fortuna che ha avuto nel conoscerti per sbaglio. Che poi son sempre loro, gli sbagli, a farci aprire gli occhi. E tu sei quello sbaglio, quell’anomalia, quel cortocircuito nell’incubo stantio del web che mette in moto il viaggio.

    Tu sei totalmente fuori da ciò che va di moda oggi. Parlo delle facili condivisioni. Dei like a migliaia. Delle foto messe a caso, nella speranza di riuscire a colmare il vuoto di parole prive di significato.

    La tua non è quella poesia lì.

    Le tue liriche, i tuoi versi, sono alla portata di tutti, eppure così garbatamente complessi, da costringere il lettore ad aprire gli occhi. Nulla di premasticato. Nulla di facilmente digeribile. C’è bisogno di volerlo fare, di voler mettersi in gioco. Perché la poesia è di tutti, come dici sempre tu, ma poi sono in pochi a volersela rischiare.

    E allora via le semplici retoriche, sciò ai paroloni inutili e ai cripticismi spiccioli.

    Il tuo è un desiderio onesto di comunicare. Un verità elementare e pura che profuma di bellezza. Un piccola voce gentile e in­tonata che spicca tra le urla. Una necessità.

    Veramente Gianluca: se non fosse stato per questa misera e oscena prefazione, ti avrei detto che Ricomincio da uno è un libro di poesie che lascia sconfinare l’anima verso mondi lontani.

    A Bianca

    Ciao!

    Ciao, guarda chi è arrivato!

    Come stai?

    Diciamo che non mi lamento.

    Non ti lamenti bene o non ti lamenti male?

    Beh, è una domanda proprio da te!

    Perché io che domande faccio scusa? Cioè, solo perché

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