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Il dovere di un principe: Harmony Destiny
Il dovere di un principe: Harmony Destiny
Il dovere di un principe: Harmony Destiny
E-book155 pagine2 ore

Il dovere di un principe: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Sia Gabriel che Olivia sanno che il loro è un matrimonio di convenienza. Come futuro sovrano del piccolo regno di Sherdana, la priorità del principe Gabriel Alessandro è di assicurare un erede alla dinastia e per farlo è disposto persino a sposare una donna che non ama. Eppure Lady Olivia Darcy non è affatto la tipica aristocratica inglese, fredda e distaccata... Anzi, qualcosa suggerisce al principe che avere un figlio da lei sarà un impareggiabile piacere. Ma proprio alla vigilia delle nozze una sconvolgente rivelazione fa saltare il matrimonio. Anche a costo di perdere il trono a cui aspira, Gabriel sarà capace di rischiare, scegliendo l'amore invece del dovere?

LinguaItaliano
Data di uscita19 feb 2016
ISBN9788858945063
Il dovere di un principe: Harmony Destiny

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    Anteprima del libro

    Il dovere di un principe - Cat Schield

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Royal Heirs Required

    Harlequin Desire

    © 2015 Catherine Schield

    Traduzione di Lucilla Negro

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2016 HarperCollins Italia S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-506-3

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

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    1

    «È la donna perfetta per te. Una scelta più che azzeccata!» esclamò in tono scherzoso il fratello di Gabriel, Alessandro, assestandogli un colpetto di incoraggiamento sulla spalla.

    I due principi erano a bordo pista, gli occhi puntati sul padre, il re, che conduceva la futura sposa di Gabriel in una serie di eleganti volteggi, mentre la madre era intenta a schivare le maldestre pestate di piedi del goffo primo ministro.

    Gabriel emise un sospiro. Come poteva non esserlo, quando il padre della sposa stava costruendo una fabbrica di materiale high-tech proprio alle porte della capitale? L’economia di Sherdana avrebbe ricevuto la spinta di cui aveva bisogno. «Direi di sì.»

    La signorina Olivia Darcy, figlia di un ricco, aristocratico inglese, era finanche troppo perfetta. Sempre cordiale e impeccabile in pubblico, in privato non si lasciava andare mai, non abbassava mai la guardia. Questo, però, non era stato un ostacolo per lui nei giorni che avevano condotto al loro fidanzamento.

    L’istante in cui si era risolto a cercare moglie, le ragioni del cuore erano state trascurabili nella sua scelta. Se c’era una cosa che gli avevano insegnato le sue passate esperienze era che la passione conduceva inevitabilmente alla delusione e alla sofferenza.

    «Allora perché quella faccia scura?»

    Già, perché? Anche se non c’era bisogno che fingesse con il fratello di essere innamorato perso della sua fidanzata, non se la sentiva di confessargli il timore che, una volta sposati, avrebbe avuto una vita ancora più priva di passione di quanto non lo fosse ora.

    Finché non si era messa in moto la macchina dei preparativi per le nozze, si era ritenuto fortunato per aver trovato una persona pacata, senza tanti grilli per la testa. Tutto l’opposto di Marissa, la donna con la quale aveva avuto una tempestosa relazione di quattro anni. Una storia senza futuro.

    Gabriel non era un musicista di fama mondiale, né un divo di Hollywood, né tantomeno un ricco playboy. Era l’erede legittimo di un piccolo stato europeo con delle leggi rigide che esigevano che sua moglie fosse o un’aristocratica o una cittadina di Sherdana. E Marissa non era né l’una né l’altra.

    «Saresti contento di sposare una perfetta estranea?» Il tono di voce, per quanto composto, tradiva tutta la sua amarezza.

    «Il vantaggio di essere il fratello minore» ghignò Christian, «è che non devi preoccuparti di trovar moglie a tutti i costi.»

    Gabriel trattenne un’imprecazione. Sapeva benissimo di non essere mai stato oggetto di invidia da parte di nessuno dei fratelli. E ciò lo tranquillizzava. In passato Sherdana aveva avuto la sua discreta dose di complotti contro la Corona, maturati sia all’esterno che all’interno della famiglia reale. Sarebbe stato terribile se uno dei fratelli avesse biecamente tramato per scalzarlo dal trono. Tuttavia era un’ipotesi più che remota. Nic viveva negli Stati Uniti, dove costruiva navicelle spaziali che in un prossimo futuro avrebbero potuto trasportare normali cittadini – rigorosamente ricchi – nello spazio, mentre Christian era più che soddisfatto della sua professione di esperto di intermediazione aziendale.

    «... una bomba.»

    «Una bomba?» Gabriel colse l’ultima parola pronunciata dal fratello. «A che cosa ti riferisci?»

    «Non a che cosa, ma a chi» lo riprese Christian. «La tua futura sposa. Credo che dovresti cercare di approfondire la sua conoscenza. Secondo me, è molto meglio di quello che pensi. Ha di sicuro delle doti nascoste» concluse con aria insinuante.

    La signorina Olivia Darcy era tante cose, ma Gabriel non l’avrebbe mai etichettata come una bomba. Un mirabile concentrato di raffinatezza e stile, piuttosto, una creatura sofisticata che gli stilisti di grido facevano a gara per abbigliare.

    Aveva lineamenti delicati e una carnagione chiara e levigata. Era snella, ma non mascolina, con gambe lunghe, braccia sottili e collo elegante. E un’espressione serena in quei suoi intensi occhi azzurri. Inoltre, non era neppure una donna oziosa e frivola, maniaca dello shopping e della vita mondana. Era, al contrario, super impegnata in attività di beneficenza a favore dei bambini sfortunati.

    La perfetta futura regina di Sherdana, insomma.

    Gabriel scoccò al fratello un’occhiata affilata.

    «Non si parla così della tua futura cognata e regina. Se ti sentisse la mamma...»

    «Oh, lo sai che resto sempre il suo bambino.» Ultimo di tre, Christian giocava sempre la carta del figlio minore. «Io posso dire e fare ciò che voglio, me le perdona tutte.»

    «Solo perché si sente in colpa per averti lasciato troppe volte alla babysitter, da piccolo.»

    Ignorando la frecciata, Christian indicò la regina con un cenno del capo. «È una bomba anche lei, una donna straordinaria, altrimenti non sarebbe riuscita a tenere desto l’interesse di nostro padre in tutti questi anni.»

    Gabriel non aveva nessuna voglia di disquisire della vita amorosa dei loro genitori. «Come mai così puntiglioso, stasera? Ti sento un po’ con il dente avvelenato.»

    L’espressione di Christian si fece d’un tratto seria. «Sto già tremando. Una volta sistemato te, la mamma si concentrerà su me e Nic.»

    «Nic lo vedo molto più interessato a far carburare un motore che una donna» sostenne Gabriel. «In quanto a te, non mi sembri intenzionato a rinunciare alla tua condizione di scapolo.»

    In quei cinque anni dopo l’incidente d’auto, Christian era diventato diffidente e pessimista riguardo la sua vita personale. Nonostante le bruciature sul collo, il petto, la spalla e il braccio fossero nascosti sotto il colletto alto dell’austera divisa blu, le ferite più brutte erano quelle sotto pelle, che si portava nel profondo dell’anima, irraggiungibili da qualsiasi cura. Il danno era visibile in quei rari momenti in cui beveva troppo o pensava di non essere visto.

    «Credo che papà e mamma abbiano perso le speranze con voi» continuò.

    «Lo sai com’è la mamma, no? Una romanticona.»

    «È una donna pratica, che guarda le cose come stanno.»

    Christian non ne sembrava tanto convinto. «Se così fosse, accetterebbe che fossi tu e solo tu a sposarti e a procreare tutti gli eredi di Sherdana, e lascerebbe in pace me e Nic. Non è questa l’impressione che mi ha dato quando abbiamo parlato, prima.»

    Gabriel si sentì comprimere il petto dall’ansia, al pensiero della vita matrimoniale, con tutti i suoi annessi e connessi, che lo attendeva di lì a breve. Lo sguardo scivolò di nuovo su Olivia, che stava ballando con il primo ministro. Sebbene sorridesse amabilmente, il riserbo nei suoi occhi azzurri la faceva sembrare intoccabile.

    Aveva trascorso con Marissa giornate all’insegna della passione più sfrenata. Si svegliavano all’alba nel loro appartamento di Parigi e facevano l’amore nel silenzio ovattato delle prime ore del mattino. Poi consumavano la colazione accanto alla finestra, rimpinzandosi di biscotti inzuppati nel caffelatte, mentre osservavano il sole che avvolgeva i tetti di una luce dorata.

    «Vostra Altezza.»

    Si voltò di scatto verso il suo segretario personale, che sembrava essersi materializzato dal nulla. Di solito Stewart Barnes era lo sguardo tranquillo in mezzo all’uragano. Ora, però, aveva la fronte imperlata di sudore.

    Gabriel si allarmò. «Problemi?»

    La comparsa di Stewart aveva attirato anche l’attenzione di Christian. «Me ne occupo io» disse, staccandosi dal fratello.

    «No, signore» lo bloccò il segretario, scuotendo il capo e incontrando lo sguardo di Gabriel con un’espressione che comunicava tutta la gravità della questione. «So bene che non è il momento più opportuno, ma è arrivato un avvocato con un messaggio importante per lei.»

    «Un avvocato?»

    «Come ha fatto a entrare a palazzo?» sbottò Christian, gli occhi fiammeggianti.

    Gabriel registrò appena le parole del fratello. «Che cosa ci può essere di così importante da presentarsi a quest’ora senza preavviso?»

    «Come mai il capitano Poulin gli ha consentito di entrare in un orario così inappropriato?»

    «Non si può rimandare a dopo la festa?»

    Lo sguardo di Stewart rimbalzava tra i due uomini a quel bombardamento di domande. «Non mi ha voluto dire nulla, Vostra Altezza, solo il nome del suo cliente» precisò il segretario in tono d’urgenza. «Credo che dovrebbe parlare con lui.»

    Incapace di immaginare che cosa avesse mai potuto scombussolare così il suo imperturbabile uomo di fiducia, Gabriel si scambiò un’occhiata con Christian.

    «Chi è il suo cliente?»

    «Marissa Somme.»

    All’udire il nome della sua vecchia fiamma, una valanga di emozioni lo investì. Era piuttosto strano che Marissa avesse atteso così tanto prima di farsi viva. Si aspettava che mettesse in piedi una sceneggiata cinque mesi prima, non appena comunicata ufficialmente la notizia del fidanzamento. La sua ex aveva sempre avuto una particolare tendenza per i colpi di teatro.

    «Che ha combinato?» domandò Gabriel.

    Christian imprecò fra i denti. «Di sicuro qualcosa di eclatante.»

    «Non posso permettere che nulla interferisca con il matrimonio.»

    Il futuro di Sherdana dipendeva dall’affare con lord Darcy. E nessun accordo sarebbe mai stato siglato finché Olivia non fosse diventata una principessa.

    Gabriel si guardò intorno per assicurarsi che nessuno li avesse ascoltati e incontrò lo sguardo di Olivia. Era proprio bella la sua futura sposa. Ma non era solo per l’aspetto fisico che l’aveva scelta. Quella donna possedeva una purezza di spirito che sapeva avrebbe incantato il popolo di Sherdana. Inoltre, il suo modo pacato e concreto di affrontare i problemi gli sarebbe stato d’aiuto nei giorni caotici

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