Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Sedotta da un milionario: Harmony Collezione
Sedotta da un milionario: Harmony Collezione
Sedotta da un milionario: Harmony Collezione
E-book148 pagine1 ora

Sedotta da un milionario: Harmony Collezione

Valutazione: 5 su 5 stelle

5/5

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Il buon ritiro greco di Miranda si trasforma in una vera e propria favola quando Theo, noto milionario locale, inizia a farle una corte serrata. Miranda non riesce a credere che un uomo così potente e appassionato possa innamorarsi di lei. Ma il progetto che Theo ha in mente non è lo stesso di Miranda.
LinguaItaliano
Data di uscita9 ott 2020
ISBN9788830520523
Sedotta da un milionario: Harmony Collezione
Autore

Susan Stephens

Autrice di origine inglese, è un ex cantante professionista oltre che un'esperta pianista.

Leggi altro di Susan Stephens

Autori correlati

Correlato a Sedotta da un milionario

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Sedotta da un milionario

Valutazione: 5 su 5 stelle
5/5

1 valutazione0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Sedotta da un milionario - Susan Stephens

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Greek’s Bridal Purchase

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2006 Susan Stephens

    Traduzione di Raffaella Cattaneo

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2007 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-052-3

    Prologo

    «È ora che tu prenda moglie, Theo» sentenziò perentorio Dimitri Savakis. «Hai delle responsabilità, ricordalo. Se accetterai la mia proposta, alla mia morte la quota maggioritaria delle azioni della compagnia navale Savakis, sarà tua. Se rifiuterai io firmerò questo» disse guardando il nipote dritto negli occhi.

    Questo era un documento che avrebbe consegnato la compagnia navale Savakis nelle avide mani dei soci, allegri buontemponi senza scrupoli proprio come lui, si rese conto Theo. Per lungo tempo Dimitri era stato presidente della compagnia; un uomo di vecchio stampo che aveva dissipato le proprie ricchezze preoccupandosi ben poco del benessere dei propri collaboratori.

    Theo avrebbe perso tutto ciò che aveva costruito quando aveva sostituito il nonno a capo dell’azienda per una simile sciocchezza? Avrebbe dovuto farsi da parte e stare a guardare la compagnia colare a picco, fallire e molta gente onesta perdere il lavoro?

    O avrebbe dovuto ubbidire agli ordini di Dimitri? Sposarsi, avere figli e continuare la stirpe.

    «Non mi lasci altra scelta» replicò.

    «Oh non essere così acido! In fondo ti sto solo chiedendo di sposare una donna giovane e bella... è forse troppo?»

    Le parole del nonno gli fecero contrarre lo stomaco per il disgusto. La sua cinica considerazione della donna quale fattrice lo infastidiva. Ecco perché poi i matrimoni combinati tra le famiglie più in vista del paese fallivano miseramente!

    «Theos, Dimitri siamo nel ventesimo secolo!» Theo si ribellò a una simile proposta; un matrimonio combinato non l’avrebbe mai accettato.

    «Esattamente» confermò il vecchio. «Dove troveresti oggi un affare del genere? Tutto ciò che ti chiedo è una firma, Theo. E con quella tu diventerai il proprietario di un’azienda, moglie compresa» dichiarò deciso.

    La personalità dominante del nonno aveva schiacciato lo spirito di suo padre, rifletté Theo tra sé. E aveva condotto Actheon Savakis a una vita di sottomissione. Lui non lo avrebbe permesso, giurò sottovoce.

    Dopo la morte dei genitori in seguito a un tragico incidente, aveva assunto il timone della compagnia di famiglia e aveva dedicato la sua vita per farne un’azienda riconosciuta a livelli internazionali. Il nonno aveva conservato la maggioranza delle azioni e quindi il controllo; alla sua morte quelle azioni d’oro sarebbero state sue. Per raggiungere quell’obiettivo però, doveva accettare di impegnarsi in un matrimonio senza prima conoscere la futura sposa.

    «Io voglio che il mio nome si tramandi» insistette Dimitri. «È così difficile per te da capire?»

    Difficile da capire? No! Ma si trattava anche del suo nome, e che fosse dannato se avrebbe permesso che i risultati delle sue fatiche finissero nelle grinfie di quegli avvoltoi che avevano plagiato il nonno.

    «Firmerò» decise Theo. «Ma a una condizione. Sarò io a scegliere la madre dei miei figli, Dimitri. Io sceglierò la mia sposa» ribadì.

    «Niente affatto» Dimitri scosse il capo. «Ho già trovato una donna che fa al caso tuo.»

    «Vergine?» lo stuzzicò lui.

    «Risparmiati il sarcasmo. È Lexis Chandris, la figlia del mio più caro amico.»

    Un motivo in più per rifiutare, si convinse Theo.

    «Per lo meno, concedile una chance!» Il nonno allargò le braccia, spazientito.

    «Una prova?»

    «Non fare l’innocente con me, Theo. Portala a letto e...»

    «Sì, va bene grazie» lo zittì, brusco.

    «Suo padre l’ha già spedita a Kalmos.»

    «Lui cosa?»

    «Gli ho detto che avevi intenzione di ormeggiare lì il tuo yacht e che sarebbe stata una buona occasione per te per darle un’occhiata. Ma non capisci i vantaggi di questo matrimonio? Sto parlando della figlia di un altro armatore. La fusione delle due compagnie darà origine a un impero inespugnabile. Non puoi evitare il tuo destino, Theo e questo è il tuo destino.»

    «No, Dimitri. Sarò io a scegliere la mia strada» lo contraddisse sostenendo fiero lo sguardo del nonno.

    «D’accordo» fece spallucce l’altro. «Ma se vuoi le mie azioni devi sposarti prima che io muoia.»

    Il futuro della compagnia Savakis era dunque appeso a un filo. «E va bene. Ti do la mia parola» accettò a quel punto.

    «Eccellente. Vedrai che ne vale davvero la pena. Ho sentito dire che Lexis è bellissima, ma se non fosse di tuo gradimento tu rispediscila al mittente.»

    Theo lo squadrò, sbalordito. Ogni volta che credeva che Dimitri avesse toccato il fondo, lui riusciva ancora a sorprenderlo. «È così che tratti i figli dei tuoi amici?» osservò.

    «Tu sei troppo gentile, Theo ma... ricordati!» lo avvertì il nonno. «Se Lexis non è il tuo tipo, devi cercare un’altra ragazza prima che io muoia. Stai lontano dai guai» gli ingiunse. «Niente artiste, o cenerentole... Mi guardi con disprezzo? Eppure tu e io siamo fatti della stessa pasta, siamo destinati a cose ben più grandi del focolare domestico. Alcune donne lo capiscono, Lexis per esempio, altre pretendono qualcosa di più, qualcosa che noi non potremmo mai dare.»

    «Vale a dire?»

    «L’amore. Ora vuoi firmare?» Dimitri Savakis spinse il documento attraverso il tavolo.

    Riluttante, Theo appose la sua firma, aggiunse la data e, per l’ultima volta, strinse la mano al nonno.

    1

    Kalmos. Una piccola, preziosa gemma incastonata nel mar Egeo. Perfetta!

    Miranda si appoggiò al parapetto mentre il traghetto invertiva i motori e scivolava lento nel porto.

    Il viaggio via mare era stato piuttosto lungo; ciononostante lei aveva scelto il traghetto piuttosto che affidare la propria vita a un piccolo idrovolante che seguiva la stessa rotta. Le tremavano ancora le ginocchia dopo il volo fino ad Atene.

    Un gruppetto chiassoso di persone che attendevano di scendere a terra si accalcarono attorno a lei, l’unica straniera pallida e riservata in mezzo a visi allegri e sorridenti.

    «Oh, grazie, ce la faccio da sola» disse quando un signore anziano si offrì di aiutarla con il suo trolley. Attese che il familiare senso di rabbia sorgesse in lei di fronte a simili manifestazioni di compassione. Ma, contrariamente alle sue aspettative, non accadde nulla del genere.

    Era già un inizio; la rabbia era un’emozione distruttiva e se non l’avesse superata, le ferite sarebbero state molto più preoccupanti delle sue cicatrici al braccio.

    «Efharisto» ringraziò il buon samaritano mettendo in pratica il poco greco che aveva imparato.

    «Parakalo.» L’uomo depose la sua valigia sulla banchina e si unì alle persone che lo aspettavano.

    Probabilmente la sua famiglia, dedusse Miranda tra sé, nostalgica. Lei aveva tagliato i ponti con i genitori, con la sorella e aveva pure mentito loro riguardo al suo futuro... Miranda Weston, violinista di fama mondiale. Aveva condotto una vita affascinante, al centro dell’attenzione pubblica fino al giorno del fatidico incidente. Poi tutto era cambiato; era diventata motivo di imbarazzo, un incomodo inutile.

    Allora aveva dovuto scegliere: rimanere a Londra dove era conosciuta o lasciare il paese e incominciare una nuova vita. Aveva optato per la seconda; aveva deciso di andarsene, in parte per evitare il confronto con la propria famiglia, spiegare loro la menomazione al braccio ma, soprattutto, per ridefinirsi e trovare un nuovo scopo per cui vivere.

    Non sarebbe mai più stata una violinista a livello internazionale, tuttavia doveva vivere non poteva lasciare che la sua esistenza le scorresse addosso come un impermeabile.

    Per ironia della sorte, erano state proprio le royalty del suo primo e unico CD a finanziarle il viaggio fino a Kalmos.

    La piccola isola greca era sufficientemente lontana dalla mondanità per evitare che la gente potesse riconoscerla. E lei era attratta dal mare, dal sole...

    Miranda inspirò a fondo. Era libera, finalmente libera dal passato e da tutti quelli che avevano cercato di manipolarla: il suo insegnante, il manager che aveva diretto la sua carriera trasformandola dopo l’incidente in una lacrimevole storia per tabloid quando non poteva più fruttargli in altro modo. Lei però si era ribellata, non aveva accettato di recitare il ruolo di vittima che altri le volevano imporre.

    Avrebbe assunto le redini del suo futuro, tanto per incominciare doveva insediarsi nel nuovo alloggio, disfare i bagagli e cercarsi un lavoro.

    Il domani poi...

    L’appartamento era quasi perfetto. Situato in un piccolo edificio, si affacciava sul mare azzurro con una sfumatura di blu stupefacente. Il cielo era ancora più blu. Tutti i colori su quell’isola, pittoresca e poco turistica, erano luminosissimi.

    E, come Miranda aveva sperato, a poca distanza dal suo appartamento, c’era una taverna tipica.

    Aveva portato con sé un guardaroba leggero immaginando di non aver bisogno di molto in un clima caldo; aveva comunque messo in valigia un paio di abiti eleganti nel caso avesse trovato lavoro come cantante.

    Se così non fosse stato era disposta ad accettare qualsiasi altra occupazione e... chissà! Il suo ottimismo mise le ali. Del resto Emily, la sorella gemella, non aveva trovato il suo Principe Azzurro la sera in cui una terribile influenza aveva costretto lei a letto?

    Emily era salita sul palcoscenico al posto suo e... le bastava una serata.

    Sii realistica, ritornò con i piedi per terra. Il fulmine non cade mai due volte nello stesso posto. Sei tu che devi decidere della tua vita. In quel momento, anche il Principe Azzurro sul cavallo bianco non le avrebbe fatto cambiare idea al riguardo.

    Miranda si pettinò i lucenti capelli castani una lunga coda, scelse un abbigliamento casual: bermuda, una T-shirt quasi dello stesso color giada dei suoi occhi, sandali infradito per camminare sulla sabbia. Applicò un velo di lucidalabbra come unica concessione al trucco e... era pronta per il suo primo colloquio di lavoro.

    Rovistò nella borsa alla ricerca di spartiti e basi musicali necessari per un’audizione prima

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1