Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Scandalo a corte: Harmony Collezione
Scandalo a corte: Harmony Collezione
Scandalo a corte: Harmony Collezione
E-book167 pagine2 ore

Scandalo a corte: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

L'Arciduca Felipe Cairo è il più riluttante fra gli eredi al trono d'Europa. Impegnato a evitare la corona con ogni mezzo, sa che l'unica possibilità per sottrarsi alle responsabilità del regno è trovare una moglie che sia inadeguata al titolo quanto lui.



La scandalosa spogliarellista Brittany Hollis sembra la donna perfetta per mettere in atto questo piano. Bacio dopo bacio lei gli rivela segreti che farebbero la fortuna di qualsiasi giornale scandalistico, scatenando in Cairo un insolito istinto di protezione che lo porterà sempre più vicino alla nuova moglie, così vicino da suscitare uno scandalo. Brittany potrà anche non essere ancora tecnicamente regina, ma porta in grembo l'erede al trono!
LinguaItaliano
Data di uscita20 nov 2017
ISBN9788858974032
Scandalo a corte: Harmony Collezione

Leggi altro di Caitlin Crews

Autori correlati

Correlato a Scandalo a corte

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Scandalo a corte

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Scandalo a corte - Caitlin Crews

    successivo.

    1

    C'erano degli inviti che una donna saggia non avrebbe mai rifiutato.

    L'invito in questione era arrivato da uno degli uomini più famosi del pianeta, scritto a mano su carta pregiata e consegnato da un fattorino direttamente a lei. Il messaggio era misterioso e intrigante, e diceva solo: Raggiungimi a Monte Carlo.

    La ragazza che l'aveva ricevuto si chiamava Brittany Hollis. Lei, alla veneranda età di ventitré anni, si considerava piuttosto saggia nonostante fosse detestata in almeno due continenti per la sua collezione di matrimoni ritenuti mercenari, per la partecipazione a un reality show nel quale aveva recitato la parte di una detestabile arrampicatrice sociale e per la sua costante determinazione nel negare tutte le indiscrezioni scandalose che le venivano attribuite.

    Fin troppo saggia anzi, o così pensava. Infatti, pur essendo vergine e mai sfiorata dalle mani di un uomo, era riuscita a farsi affibbiare la nomea di una delle donne più prive di scrupoli sulla faccia della terra. In realtà Brittany, che era l'unica a sapere la verità, aveva il pieno controllo della situazione e non si curava delle maldicenze.

    La sua capacità di tenere fisso lo sguardo sul bersaglio, ignorando gli appellativi più svariati che venivano usati per definirla, era il propellente più sicuro che l'avrebbe portata sull'isola tropicale dei suoi sogni. Ci sarebbe arrivata un giorno. Ne era certa. Avrebbe trascorso il resto della vita avvolta in un caffettano a sorseggiare mai tai con i fiori nei capelli, senza sprecare nemmeno un pensiero ai tanti maliziosi articoli sulle riviste che la ritraevano come la cattiva della storia.

    Brittany non vedeva l'ora. Aveva passato metà della sua vita a spedire a casa gran parte dei suoi guadagni a persone che in pubblico inveivano contro di lei e la sua dissolutezza, ma che poi incassavano i suoi assegni maledetti e che, senza alcun ritegno, gliene chiedevano altri. Ancora e ancora. D'altra parte la sua amata nonna avrebbe voluto che Brittany facesse ciò che era giusto dopo che l'uragano Katrina aveva spazzato via i sacrifici di dieci anni della sua mamma single. L'uragano aveva messo quasi in ginocchio la loro famiglia, e li aveva lasciati senza un tetto sulla testa a Gulfport, in Mississippi.

    Brittany aveva fatto del suo meglio anno dopo anno, nell'unico modo che conosceva e con le sole armi che possedeva: il suo aspetto, il corpo e l'intelletto che aveva ereditato direttamente dalla nonna, anche se i più erano convinti che di intelletto non ne possedesse affatto. La sua parente più piccola avrebbe compiuto dieci anni proprio quel mese e Brittany aveva calcolato che le ci sarebbero voluti ancora otto anni, prima di poter suggerire ai suoi consanguinei di iniziare a mantenersi da soli. Anche se probabilmente avrebbe usato parole più dure.

    Nel frattempo, risparmiava l'altra parte del denaro che guadagnava, perché uno di quei giorni si sarebbe diretta verso un'isola dell'Oceano Pacifico e si sarebbe sistemata laggiù, sotto una palma e il cielo blu di una spiaggia deserta. Lei aveva visto le fotografie dell'arcipelago di Vanuatu quando ancora andava a scuola, e aveva deciso allora che un giorno si sarebbe trasferita in quel paradiso, lontana dal mondo caotico dove viveva tuttora.

    Ora però davanti ai suoi occhi c'era lo splendore elegante di Monaco e il fascino dell'uomo che l'aveva mandata a chiamare per incontrarlo nel grande Casinò di Monte Carlo. Lì, uomini dal sangue blu lasciavano scorrere via le sere seduti ai tavoli da gioco creati apposta per esortare i ricchi d'Europa a separarsi dalle proprie fortune.

    Per discutere di una questione che porterebbe beneficio a entrambi, c'era scritto sul messaggio ma Brittany non era riuscita a immaginare di cosa si potesse trattare. Non avevano nulla in comune, se non una certa notorietà internazionale. Quella dell'uomo però si basava su fatti oggettivi e documentati.

    Nonostante tutti quei pensieri in testa, Brittany entrò nel Casinò puntuale. Si era vestita per la parte. I peccati civilizzati di Monte Carlo erano nascosti dietro i drappeggi eleganti di un mondo un po' antiquato, e lei vi si era adeguata. Era più piacevole mischiarsi che emergere. L'abito che indossava era di un discreto color bronzo, e partiva da un nodo allacciato su una spalla per ricadere morbido fino agli alti tacchi delle scarpe da sera. Era consapevole del fatto che quel vestito la faceva apparire appetibile e costosa nello stesso tempo, così come si confaceva a una donna la cui stessa madre le si rivolgeva dandole della prostituta. Era però anche un abito adatto a una donna sofisticata, e le dava la possibilità di amalgamarsi alla perfezione con l'oro e il marmo che la circondava da tutti i lati, lei, una poco di buono nata nei bassifondi di una cittadina sconosciuta del Mississippi.

    D'altra parte, Brittany era molto abile a mimetizzarsi.

    Percepì la presenza dell'uomo che era andata a incontrare molto prima di individuarlo.

    Era suo il nome che era stato scritto a mano sull'invito che lei aveva ricevuto, ma nonostante si fosse informata su di lui prima di andare all'appuntamento, si rese conto di non essere preparata all'impatto della sua presenza.

    Lui era seduto a uno dei tavoli dove si giocavano le somme più alte, circondato dalla solita corte di seguaci e ammiratori che gravitavano nella sua ombra. Intorno a lui si era raccolta una piccola folla che sussurrava e indicava, che allungava il collo per vederlo meglio. Era come se su di lui avessero segnato una gigantesca X rossa.

    Brittany osservò la sua espressione annoiata mentre guardava la folla di curiosi invece di prestare attenzione al gioco che vedeva in palio cifre da capogiro. L'evidente messaggio che mandava al mondo era che, al ricchissimo e sregolato uomo conosciuto come Sua Grazia Serenissima Arciduca Felipe Skander Cairo di Santa Domini, non importava granché se perdeva o vinceva.

    Cairo Santa Domini. Il re in esilio del piccolo Paese alpino che portava il suo cognome, era l'unico sopravvissuto di un'insigne e riverita famiglia che vantava natali che risalivano almeno a cinquecento anni prima. I giornali amavano chiamarlo il flagello delle donne europee compromesse, anche se gli stessi rotocalchi sostenevano poi che bastava che una donna gli si avvicinasse per vedere pregiudicata la sua reputazione.

    Lui era l'unico sopravvissuto a un sanguinoso e crudele colpo di Stato che aveva rovesciato la monarchia del padre, e si sussurrava che avesse ordinato l'assassinio del resto della famiglia, anni più tardi. Cairo, debosciato e degenerato, era la testimonianza vivente del perché gli eccessi delle antiche monarchie non avrebbero mai dovuto essere tollerati. La sua presenza riempiva le prime pagine delle riviste scandalistiche con grande e costante impegno.

    Con tanti pensieri in mente, Brittany si rese conto solo dopo un po' di essersi fermata di colpo nel mezzo della sala. Sapeva che non era il modo giusto di presentarsi. Il suo era un gioco di specchi e sospiri, di leggere suggestioni e finto disinteresse. Lei non restava ferma in mezzo alla sala, fissando sconvolta con l'aria della campagnola che non era più da anni. Non era quella l'impressione che voleva dare. Eppure non riusciva a costringersi a fare un altro passo.

    A quel punto Cairo alzò la testa e incontrò il suo sguardo. I suoi occhi erano pigri e audaci allo stesso tempo, e lei si chiese se sarebbe mai più riuscita a muoversi di lì. Si sentiva inchiodata al pavimento.

    Aveva visto centinaia di foto di quell'uomo e sapeva già che era bello, ma non si era resa conto di quanto lo fosse davvero. Molti idoli del cinema apparivano più affascinanti in foto che dal vivo, Cairo invece no.

    La sua bocca era tipicamente europea, con labbra piene che facevano pensare a baci bollenti e disperati in città fredde, dall'architettura opulenta e con vetrine di pasticcerie traboccanti di dolci invitanti. Lei, che non pensava da secoli ai baci di nessuno, si sentì all'improvviso agitata e vuota.

    I suoi capelli erano folti e scuri, lasciati volutamente in disordine, anche se non in modo troppo palese. Quanto agli occhi... Ah, che occhi! In foto sembravano graziosi, molto graziosi, ma lì, a distanza di un lancio di sasso, erano a dir poco splendidi. Non c'era altra parola per descriverli. Erano del colore di caramello goloso, e le procurarono una sorta di acquolina che le si propagò fino al ventre, come un calore intenso che le bruciava dentro. Non le era mai successo prima di allora. Mai.

    Gli uomini non erano mai piaciuti a Brittany, sin dai tempi delle visite dei numerosi fidanzati di sua madre nella triste roulotte dove aveva vissuto durante i suoi anni formativi. Il fatto che avesse sposato tre uomini di sua spontanea volontà e per questioni puramente pratiche, non aveva alterato affatto la sua opinione sui difetti del sesso maschile. Senza contare che nemmeno uno dei suoi mariti le aveva mai fatto alzare la pressione sanguigna.

    Non aveva senso. Distolse lo sguardo da quello troppo consapevole di Cairo Santa Domini, per posarlo sul resto dell'uomo che l'aveva convocata lì. Non fu sorpresa nel vedere che vestiva come i ricchi uomini europei incontrati nella sua vita. Con una differenza. Che lui era decisamente meglio della media degli uomini, e che quindi su di lui quegli abiti facevano un effetto da mozzare il fiato.

    La camicia scura era di fattura perfetta. Gli carezzava il petto magnifico che di certo faceva un'altrettanta bella figura anche privo di indumenti, su qualche spiaggia della Riviera italiana o sul ponte di uno degli yacht allineati lungo le banchine dei porti francesi. Quanto alla giacca scura, era tagliata in maniera impeccabile e contrastava con il mento ombreggiato da una barba non troppo lunga che gli dava un aspetto attraente e decisamente decadente. Le sue gambe, atletiche e lunghe, erano racchiuse in un paio di pantaloni che dovevano costare più della rata del mutuo di un normale essere umano. Le scarpe sussurravano la tranquilla sicurezza di una delle vie del lusso di Milano, e finirono in bella vista quando lui stese le gambe in un gesto di rilassata noncuranza in mezzo alla folla di spettatori per i quali stava recitando la sua parte.

    La stessa recita a cui partecipava anche lei, capì Brittany quando gli vide aggrottare un sopracciglio regale nella sua direzione con una spiccata nota di noia. Una recita di cui non capiva ancora bene la ragione, anche se l'avrebbe scoperta presto. Era per quello che si trovava lì quella sera.

    A quel punto, Cairo piegò un dito imperioso verso di lei e l'invitò ad avvicinarsi. Brittany, in tutta sincerità, non avrebbe voluto ubbidire. L'istinto le stava dicendo di darsela a gambe e di tornare al suo piccolo ma efficiente appartamento di Parigi. Di non lasciare che lui la distruggesse.

    Il pensiero le provocò un lungo brivido, e una premonizione le balenò nella mente. Ti distruggerà.

    Tentò di scrollarsi di dosso la sensazione di inquietudine e disse a se stessa che si stava comportando in modo sciocco. Non era da lei, davvero. Anche se era possibile che la vista di quel re senza regno avesse toccato dentro di lei quelle corde da Cenerentola che vibravano almeno una volta nella vita di una ragazza.

    Si mosse in direzione di Cairo, con un'espressione vagamente interrogativa, quasi non lo avesse riconosciuto. Come se si fosse fermata in mezzo alla sala per cercare di capire dove dirigersi, e non perché la vista di lui l'aveva colpita come un fulmine a ciel sereno.

    Brittany ignorò tutte quelle sensazioni inappropriate e camminò verso il proprio destino, incapace di fingere di non sapere che quell'uomo aveva il potere di annientarla.

    «Lei è Cairo Santa Domini?» gli domandò in tono brillante quando gli fu vicina. Calcò un po' più del solito sull'accento caldo e morbido del Mississippi per dare una nota più drammatica alla propria presenza e per lasciare, come spesso accadeva, che gli spettatori pensassero di avere a che fare con la solita oca giuliva. Cosa che la divertiva sempre molto.

    Come aveva previsto, la sua incapacità di riconoscere uno degli uomini più riconoscibili del mondo suscitò una serie di sussurri inorriditi e boccheggi da parte dei presenti. Le labbra di Cairo, un capolavoro di sensualità, che sembravano direttamente collegate al calore intenso che le si sprigionò nel ventre, si incurvarono in un sorriso di apprezzamento.

    «Purtroppo lo sono.» La sua voce era come cioccolato fuso. Ricca. Profonda. Con un accento leggero e intrigante, quasi che il suo uso della lingua inglese fosse un dono per i presenti. Lui non si mosse dalla sua posizione languida, eppure a Brittany sembrò che il suo sguardo si facesse più acuto mentre lei gli si avvicinava. «Ma solo perché nessun altro si è fatto avanti per occupare la mia posizione,

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1