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Folle desiderio: Harmony Collezione
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E-book162 pagine2 ore

Folle desiderio: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Innamorarsi non faceva parte dei loro piani...

Gina Hudson si trova ad Atene per un preciso scopo, che non include di certo finire nel letto del braccio destro del suo nemico. Purtroppo, però, non ha fatto i conti con Nikos Christopoulos e le sue doti di seduttore.

Sesso senza alcuna complicazione, questo è ciò che Nikos si aspetta dalle sue compagne. E la storia con Gina, all'inizio, non fa certo eccezione. Con lei, però, scopre sensazioni sconosciute...

Nikos e Gina decidono di regalarsi due settimane di puro piacere, senza pensare al domani, che però arriva molto più in fretta di quanto pensassero.

LinguaItaliano
Data di uscita10 set 2015
ISBN9788858939550
Folle desiderio: Harmony Collezione
Autore

Catherine Spencer

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Folle desiderio - Catherine Spencer

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Greek Millionaire’s Mistress

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2007 Spencer Books Limited

    Traduzione di Maria Paola Rauzi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-955-0

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Dalla sua postazione Nikos passò in rassegna la sala da ballo e il suo sguardo si fermò sulla donna che si stava avvicinando al tavolo dove Anghelos aveva riunito la sua corte. Chi era? E come mai non l’aveva notata prima?

    La festa era già iniziata da tre ore eppure solo adesso quella ragazza aveva attirato la sua attenzione.

    Sembrava sola e, al pari di lui, dava l’impressione di preferire più il ruolo di osservatrice che quello di partecipante attiva ai festeggiamenti.

    Peccato, però, che Nikos fosse molto abile in quel ruolo e solo pochi dei presenti sapessero che era ben più del vice presidente esecutivo di Anghelos Tyros.

    Se volevi confonderti nella mischia, koritsi mou, pensò, avresti dovuto indossare qualcosa di meno appariscente di quell’abito color malva così simile al colore dell’Egeo all’alba.

    Dopo un ultimo sguardo alla sala scambiò un cenno d’intesa con una delle guardie addette alla sicurezza e si avvicinò alla donna seminascosta dalla tenda di una finestra. Con i capelli e gli occhi scuri avrebbe potuto benissimo essere scambiata per una greca, tuttavia aveva frequentato il jet set internazionale abbastanza da riconoscere una europea quando ne vedeva una e la sconosciuta non apparteneva alla categoria. Americana, stabilì prima di rivolgerle la parola.

    «Kalispera, non credo che ci conosciamo» le disse in inglese.

    La donna non mostrò di essersi spaventata per quell’approccio da parte di uno sconosciuto. «Credo che abbia ragione. In effetti non ho conosciuto molte persone questa sera.»

    «Allora mi permetta di rimediare presentandomi. Sono Nikos Christopoulos.» Ed è mio compito scoprire tutto ciò che c’è da sapere su di te.

    «Piacere di conoscerla» rispose lei educatamente. «Sono Gina Hudson.»

    «Dall’accento non mi pare americana.»

    «No» confermò Gina con una risata ben più melodiosa delle note dell’orchestra. «Sono canadese. Va bene lo stesso?»

    Nikos passò mentalmente in rassegna la lista degli invitati e non gli parve di ricordare la presenza di ospiti canadesi. «Naturalmente. Con chi è venuta alla festa?»

    «Con nessuno. Sono qui per un incarico.»

    Un incarico? Possibile, tuttavia Nikos era sicuro che non fosse sul libro paga di Tyros. Anghelos non riteneva opportuno assumere donne, se non per i lavori domestici, anche se amava occuparsi di loro in altri modi ancora adesso, alla veneranda età di ottant’anni.

    «E in cosa consisterebbe?» si informò.

    «Devo scrivere un articolo per una rivista canadese pubblicata a Vancouver che, in caso non lo sappia, si trova sulla costa occidentale del...»

    «Conosco bene Vancouver» la interruppe Nikos. «Lavoro per la Hesperus International, che, sono sicuro che lei ne è al corrente, appartiene all’uomo festeggiato questa sera. Due delle nostre navi da crociera navigano tra l’Alaska e Vancouver durante la stagione estiva. Trovo che sia una bellissima città.»

    «Sì» sorrise lei. «Spettacolare, se mi consente.»

    Come te, pensò lui. Se da lontano le era sembrata deliziosa, da vicino lo era ancora di più. Una bruna sconvolgente, dal corpo sinuoso e la pelle color del miele. E che sorriso!

    Non riusciva a ricordare l’ultima volta che era rimasto colpito così dal sorriso di una donna. E nemmeno di avere provato il desiderio urgente di accarezzarle il volto per scoprire se quella pelle era morbida come la seta del suo abito. Tornando con i piedi per terra si sentì in dovere di sottolineare: «Mi sorprende che si sapesse di questo evento anche a Vancouver e, soprattutto, che la gente ne sia interessata. Come ha fatto a venirne a conoscenza?».

    «Forse crederà che viviamo alla fine del mondo, tuttavia le posso assicurare che siamo un popolo in contatto con il resto del pianeta. Anghelos Tyros è una celebrità e la sua festa di compleanno ha destato una certa attenzione internazionale. Se poi consideriamo che a Vancouver vive una grande comunità greca e che le sue navi da crociera solcano il nostro oceano, non dovrebbe sorprenderla se noi riteniamo Anghelos Tyros degno di occupare la copertina di uno dei nostri giornali.»

    La borsetta che le pendeva dalle spalle, grande abbastanza da contenere un blocco degli appunti o un registratore, dava credibilità alla sua storia. «Non metto in dubbio che Anghelos sia un uomo famoso» ammise Nikos. «Ma per lei... affrontare questo lungo viaggio per una festa...»

    «Sono d’accordo ed è proprio per questo che, una volta finito il mio lavoro, trascorrerò una settimana o due a visitare le isole greche.»

    Gina sembrava così convincente che lui quasi le credette. Peccato, però, che dovesse esserne sicuro al cento per cento; era quello che si aspettava Anghelos dal momento che aveva già subito numerosi attentati alla sua vita. Nikos non aveva alcuna intenzione di esporlo a un altro, anche se questa volta la minaccia era avvolta in una abito di seta mozzafiato.

    Indicando le coppie che stavano danzando sulla pista da ballo, adottò il suo tono più persuasivo e disse: «A questa festa tutti si devono divertire, compresi quelli che, come noi due, non sono qui solo per piacere. Quindi perché non mettiamo da parte il lavoro per un po’ e non ci dedichiamo alle danze?».

    «È sicuro che al suo capo non importerà?»

    Lui lanciò un’occhiata al tavolo dove era seduto Anghelos in compagnia di una bellissima donna. «Dubito che se ne accorgerà.»

    Seguendo il suo sguardo Gina strinse le labbra apparentemente indifferente a quello che vedeva. «Credo proprio che abbia ragione.»

    «Allora non perdiamo altro tempo.»

    Lei ebbe un attimo di esitazione poi gli sorrise. «Va bene.»

    «Può lasciare la sua borsetta qua» le disse lui prendendogliela e nascondendola dietro la tenda della finestra. «Sarà perfettamente al sicuro.» Quindi, dopo avere lanciato un’occhiata a Theo Karamidis, uno degli addetti alla sicurezza che si trovava a poca distanza, le cinse la vita con un braccio e la guidò verso la pista da ballo.

    Molte coppie stavano ballando, obbligandoli a una pressione dei loro corpi che in altre circostanze Gina avrebbe trovato offensiva. Era impossibile, date le circostanze, evitare un contatto fisico. Non che a Nikos importasse; anzi era più che disponibile a godersi quel momento. In effetti, non appena aveva posato gli occhi su quella donna e i loro sguardi si erano incontrati, aveva avuto la netta sensazione che si fosse stabilito un contatto che andava ben oltre l’ordinario. Gina Hudson era diversa da tutte le altre ed era talmente fuori dall’ordinario da fargli correre il rischio di compromettere la sua integrità professionale.

    Di solito era qualcosa che non si permetteva nel modo più assoluto, indipendentemente da quanto fosse seducente la distrazione.

    Tra le sue braccia Gina sembrava piccola e con la mano le copriva quasi tutta la schiena, tanto che con il pollice arrivò a sfiorarle uno dei seni, cosa che gli procurò una vampata di calore all’inguine.

    Inconsapevole dell’effetto che aveva avuto su Nikos, lei alzò lo sguardo e gli chiese: «È di Atene?».

    «No» rispose lui cercando di trattenere la propria libido. «Sono nato in un villaggio nella parte nord occidentale del paese e vorrei tanto che tu mi chiamassi Nikos.» Per evitare di scontrarsi con una coppia eseguì una giravolta improvvisa a cui lei si adeguò senza esitazione. Sembrava che loro due danzassero insieme da anni e la stoffa leggera del vestito che frusciava contro lo smoking di lui, così come il seno che sfiorava la sua camicia, procurarono qualche guaio respiratorio a Nikos.

    La musica cessò.

    «Allora, cos’altro dovrei sapere sul tuo conto, Gina?» le chiese concentrandosi sul suo obiettivo principale. «Come trascorri il tuo tempo quando non devi coprire gli eventi mondani internazionali per il tuo giornale?»

    Gina cercò di camuffare il proprio disagio con un altro sorriso, senza riuscirci perfettamente.

    «Purtroppo io temo proprio di non avere niente di eccitante da raccontarti...» mormorò lei.

    Ma tu sei eccitante... e anche un po’ troppo evasiva. E tenendola per un braccio l’accompagnò dove avevano lasciato la borsetta. Gina la riprese e ancora una volta depistò la conversazione da se stessa.

    «Da quanto tempo vivi ad Atene?»

    «Da quando ero un ragazzino. Venni qui in cerca di un lavoro.» Nikos sorrise al ricordo di quegli anni difficili. «In altre parole un secolo fa.»

    Lei guardò fuori dalla finestra il traffico caotico. «Non ti danno fastidio tutte queste auto, il rumore e l’inquinamento?»

    «No, finché riesco a scappare dalla città di tanto in tanto. Mi sembra che anche tu non sia particolarmente amante della vita cittadina.»

    «Una volta lo ero, ma adesso sono tornata a vivere nella casa di famiglia in una delle isole del golfo.»

    Nikos rimase sorpreso. Più o meno lei doveva avere venticinque anni e gli sembrava un po’ presto per relegarsi a vivere su un’isola. «Anch’io possiedo un piccolo posto a pochi chilometri dalla costa» la informò lanciando una breve occhiata a Theo, il quale rispose con un cenno del capo. «Ho anche un appartamento qui sulla collina di Lycabettus.»

    «Purtroppo questa località non mi dice nulla. Non conosco praticamente niente di Atene.»

    Nikos si chinò verso di lei e, sovrastando il chiacchierio nella sala le disse: «Perché non saliamo sul giardino terrazzato dell’hotel con qualcosa di fresco da bere, così potrai avere una visione della città?».

    Gina accettò.

    «Sì, grazie, in effetti qua dentro c’è troppo rumore» osservò lei.

    «Aspettami qui. Torno subito con i nostri drink.»

    Theo lo raggiunse al bar alcuni secondi dopo.

    «Allora, cosa hai trovato nella borsetta?» lo interrogò Nikos.

    «Niente di sconveniente» rispose la guardia di sicurezza. «Un valido pass per la stampa, qualche spicciolo e un po’ delle solite cose che le donne tengono in borsa: rossetto, pettine, mentine e altre robe del genere.» Poi si tastò la tasca della giacca e aggiunse: «Oh, e anche la chiave della sua camera d’albergo con il numero della stanza impresso».

    «Mmh... un pass della stampa? In effetti mi ha detto di essere qui per un servizio commissionatole da una rivista canadese.»

    «A quanto pare ha raccontato la verità.»

    «Sì. Bel lavoro, Theo. Credi di potercela fare per un

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