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Oltre il silenzio: Harmony Collezione
Oltre il silenzio: Harmony Collezione
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E-book141 pagine1 ora

Oltre il silenzio: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Un muro di silenzio.

Ostinato, continuo, invalicabile. Clara Maye vuole scoprire a tutti i costi il motivo per cui la persona cui è più affezionata al mondo ha assunto improvvisamente un atteggiamento di chiusura verso ciò che la circonda.

La risposta è a Rhossana Bay?
LinguaItaliano
Data di uscita9 giu 2017
ISBN9788858967508
Oltre il silenzio: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Oltre il silenzio - Sarah Holland

    successivo.

    1

    Clara era in chiesa, in piedi e con gli occhi velati da lacrime di gioia e di commozione. Jared era al suo fianco, altero e quasi distratto, con un'espressione accigliata.

    Lui era sempre stato contrario ai matrimoni. Li giudicava una costrizione, un limite alla propria libertà. Non aveva mai sopportato l'idea del vincolo matrimoniale e aveva deciso che si sarebbe opposto con tutte le sue forze.

    Clara, invece, desiderava sposarsi. Il suo sogno era suggellare in modo solenne il legame d'amore con Jared. Due vite unite per sempre dal sacro rito del matrimonio.

    Appena la sposa raggiunse il futuro marito, la musica d'organo terminò e tutti si sedettero. Un raggio di sole penetrò dalle vetrate della cupola illuminando come d'incanto i due giovani in piedi davanti all'altare dorato.

    La cerimonia proseguì e si giunse al momento solenne dello scambio degli anelli nuziali. Gli sposi pronunciarono la rituale promessa di fedeltà e di amore eterno e le loro voci echeggiavano gioiose tra le maestose navate della chiesa.

    Clara si sentiva travolgere dalla commozione. Socchiuse gli occhi per respingere il pianto, ma alcune lacrime ribelli le rigarono silenziosamente le guance.

    Jared le lanciò un'occhiata interrogativa, scrutandole il volto con i suoi occhi blu, freddi come l'acciaio e messi in risalto da una cornice di sopracciglia folte e scure.

    All'improvviso lei sentì sfiorarsi il braccio dal tocco delle sue dita e alzò lo sguardo trattenendo il respiro. Forse anche lui si era commosso? Forse il suo cuore cinico era stato in qualche modo intenerito dalla cerimonia?

    «Ti sta colando il mascara» osservò lui con tono tranquillo.

    Con un gesto indispettito Clara prese il fazzoletto che Jared le aveva offerto e si asciugò gli occhi. Lui la stava guardando con un sorriso canzonatorio, ma lei non ricambiò il tono scherzoso. Non stavano celebrando uno dei soliti matrimoni. No! Era il matrimonio al quale Clara aveva sempre desiderato partecipare.

    La sposa era Susie. La sua migliore amica.

    Si erano conosciute il primo giorno in cui entrambe erano giunte all'orfanotrofio, all'età di otto anni. Diventarono amiche inseparabili, quasi sorelle. Scambiarono la solenne promessa di aiutarsi finché non avrebbero formato una famiglia.

    Ed era giunto quel momento: Clara stava partecipando alle nozze di Susie, l'amata compagna dell'infanzia. All'età di ventinove anni, le loro vite erano ormai destinate a seguire due percorsi paralleli e indipendenti.

    «Ti onorerò e amerò... con il mio corpo» recitava lo sposo.

    «Probabilmente è l'unica promessa che ha un senso e alla quale lui presterà fede» mormorò Jared con una risatina.

    Lei ricambiò il sorriso con i suoi occhi verdi, dolci e sensuali. Per Jared era fondamentale il contatto fisico e lei ben conosceva l'eccitazione inebriante dei loro momenti intimi. Era un amante eccezionale, capace di incendiarle i sensi anche solo sfiorandola con la mano.

    Ormai vivevano sotto lo stesso tetto da due anni.

    Lei si era innamorata di Jared già dal primo incontro e dopo qualche mese lui le aveva chiesto di vivere insieme. Un amore a prima vista, una passione travolgente.

    Il loro rapporto non conosceva conflitti o periodi di crisi, anzi, era sempre in continuo miglioramento. Tranne su una questione, quella del matrimonio.

    Quando Jared partecipava alle cerimonie nuziali diventava indisponente e, in occasione delle nozze di Susie, si stava comportando peggio del solito.

    «Vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa» concluse il celebrante.

    Clara partecipava commossa all'immensa gioia degli sposi. Stavano iniziando un lungo cammino di amore, formando una nuova famiglia. Oh, i bambini di Susie!, pensò con un sorriso. Sarebbe diventata zia. Certo, avrebbe preferito aver dei figli tutti suoi, ma forse in un futuro lontano sarebbe accaduto anche a lei. Ne era certa.

    «Susie è una donna deliziosa, ma col passar del tempo Gareth si pentirà di essersi sposato, vedrai!» commentò lui con cinismo.

    «Jared, vorrei che tu la smettessi con questi discorsi» gli sussurrò lei con tono fermo.

    «Sai bene che la stragrande maggioranza dei matrimoni poi finisce male.»

    «Sst! Stanno andando a firmare il libro dei testimoni.» Clara gli lanciò un'occhiata di rimprovero, mentre una corista intonava una splendida melodia a sfondo religioso.

    «Vorrei che si spicciassero» borbottò lui con impazienza.

    «Ti ho spiegato che devono firmare il registro» lo ammonì sottovoce.

    «Non vorrei proprio perdermi la radiocronaca dell'incontro di rugby.»

    Clara emise un lungo sospiro. Era previsto l'incontro tra Inghilterra e Galles, una sfida importante. Lui era originario del Galles e avrebbe dunque sostenuto la sua terra nativa.

    Comunque Clara rimase sorpresa per l'inaspettato interesse di Jared all'incontro sportivo. Non era mai stato un tifoso accanito, né aveva mai espresso un particolare senso di patriottismo. Anzi, raramente aveva fatto riferimento alla sua terra d'origine, il Galles.

    Dopo qualche istante gli sposi ricomparvero presso l'altare, pronti a ripercorrere la navata per raggiungere il sagrato della chiesa. Le campane iniziarono a suonare trionfanti.

    Clara e Jared si incamminarono in corteo dietro ai novelli sposi. Lui le era al fianco e la sovrastava. Aveva un portamento elegante, quasi maestoso. Capelli neri e lucidi, un viso regolare dai tratti severi e risoluti, una cicatrice sulla guancia destra che gli conferiva un aspetto rude e al tempo stesso autorevole.

    Indossava un raffinato completo scuro con una cravatta di seta rosso porpora e i gemelli d'oro risplendevano con elegante discrezione ai polsini della camicia. Aveva l'aspetto di un uomo sicuro e determinato, forse un miliardario audace e senza scrupoli. In effetti era uno degli uomini più ricchi e potenti d'Europa.

    Non appena i due sposi furono usciti dalla chiesa, Jared strinse la mano di Clara e con un sospiro liberatorio esclamò: «Finalmente! Iniziavo a temere che non finisse più».

    Lei procedeva lungo la navata al suo fianco. Era una donna molto bella e affascinante. Attirava spesso l'attenzione degli altri uomini, non solo per la sua avvenenza ma anche perché era un'attrice televisiva famosa e apprezzata.

    I suoi lunghi capelli, biondi come il miele con chiari riflessi paglierini, scendevano in morbide onde fino ad accarezzarle la vita sottile. Indossava un tailleur di seta color crema che fasciava le sue morbide curve appena accennate. Era incantevole e sensuale.

    Un ampio cappello a larghe tese metteva in risalto il suo volto perfetto. Un candido ovale a forma di cuore, grandi occhi verdi e una bella bocca dalle labbra carnose e invitanti.

    Il sole splendeva alto nel cielo e il sagrato della chiesa era affollato. Vicino al portale era stato allestito un tavolo con numerose bottiglie di champagne e altrettanti calici di cristallo.

    «Oh, finalmente qualcosa da bere! Proprio quello che ci vuole dopo una cerimonia insignificante e melensa come questa!» commentò Jared avvicinandosi al banchetto.

    «E invece è stata proprio una bella funzione» replicò lei in tono asciutto.

    Lo osservò allontanarsi verso il tavolo. Era un uomo affascinante. Era il suo uomo. Si amavano profondamente e con passione. Un amore autentico, corredato da una totale fiducia l'uno nell'altro. C'era solo un problema, che continuava a ripresentarsi ostinatamente e di cui lei non sapeva darsi una spiegazione soddisfacente: perché lui era ostinato nel rifiutare di sposarsi? Stavano già vivendo insieme da tempo. Perché sarebbe stato così diverso se lui avesse deciso di sposarla?

    Jared raggiunse nuovamente Clara. «Allontaniamoci da questo luogo appena possibile» le ordinò porgendole un bicchiere di champagne.

    «Dimmi la verità, Jared. Perché sei così contrario al matrimonio?»

    «Sono il tuo compagno, fedele e instancabile, ma non mi avrai in nessun altro modo. Lo sai...» le rispose con un sorriso stanco.

    «È vero, tu sei un compagno eccezionale, ma questo non significa che tu non possa anche essere un marito eccezionale! Pensa che bello se fossimo noi due, al posto di Susie e Gareth!»

    «È una cerimonia inutile e costosa, uno spreco di soldi.»

    «E lo dici proprio tu, che non hai alcun problema finanziario? Possiedi terreni, ville, aerei privati, beni di lusso. Potresti permetterti un ricevimento nuziale degno di un principe, se solo lo volessi!» lo provocò lei con dolce ironia.

    Jared si fece teso e scuro in volto.

    «Vuoi star zitta, per favore?» Pronunciò le parole con tono tagliente. Le rivolse poi un'occhiata adirata. «Non ne posso più di questo matrimonio! Non hai parlato di altro per intere settimane. Mi auguro che finisca presto e si possa tornare subito a casa.»

    Clara rimase sorpresa. Era vero che negli ultimi giorni lui era inquieto e nervoso. All'inizio aveva pensato che fosse la reazione in previsione del matrimonio di Susie, ma ora si chiedeva se non esistesse qualcosa d'altro.

    Forse aveva qualche problema di lavoro? Qualche seria preoccupazione che finora lui le aveva nascosto?

    Gli si avvicinò e con una lieve carezza al volto gli sussurrò: «Amore, che cosa ti succede? Che cosa ti rende così inquieto?».

    «Non vedo l'ora di sfilarti l'abito e averti tutta mia tra le braccia» le sussurrò stringendola a sé. «È da stamattina che vorrei far l'amore con te. Fin da quando ci siamo svegliati. Ma tu avevi in testa solo questo benedetto matrimonio!»

    «Ti prometto che, appena saremo tornati a casa...» gli bisbigliò nelle orecchie con voce ardente di desiderio.

    «Be', speriamo presto, allora!» Le sue labbra si accostarono impudenti alla guancia di Clara e col respiro affannato scesero lungo il collo di lei, nudo e splendido come l'avorio.

    «Ti voglio da impazzire! Stasera indosserai solo le calze e il cappello» mormorò lui in un lungo sussurro.

    Lei fu scossa da un fremito di passione. Gli occhi socchiusi per il piacere di ascoltare quelle promesse così sensuali, si sentì in balia di fantasie erotiche e un brivido di eccitazione le attraversò la schiena.

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