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Nobili peccati: Harmony Collezione
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Nobili peccati: Harmony Collezione
E-book152 pagine3 ore

Nobili peccati: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Alex Matthews deve tenere d'occhio Doran di Montevel, ma è Serina, la sorella del ragazzo, ad aver immediatamente catturato la sua attenzione. Serina, principessa di ghiaccio senza un soldo, si ritrova così quasi all'improvviso nell'isolato e meraviglioso ritiro tropicale di Alex, e prima di potersene accorgere il suo decoro reale e il guscio che l'ha protetta dal mondo esterno vanno in frantumi, facendola lentamente affogare nei suoi magnifici occhi blu. Ma quando si risveglia da questo sogno, Serina scopre che la verità è un'altra. Possibile che sia così ingenuamente caduta in un inganno?
LinguaItaliano
Data di uscita9 set 2018
ISBN9788858986622
Nobili peccati: Harmony Collezione
Autore

Robyn Donald

Robyn Donald è nata sull'Isola del Nord, in Nuova Zelanda, dove tuttora risiede. Per lei scrivere romanzi è un po' come il giardinaggio: dai "semi" delle idee, dei sogni, della fantasia scaturiscono emozioni, personaggi e ambienti.

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    Anteprima del libro

    Nobili peccati - Robyn Donald

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Brooding Billionaire, Impoverished Princess

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2010 Robyn Donald Kingston

    Traduzione di Maria Paola Rauzi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5898-662-2

    1

    Alex Matthews scrutò il salone da ballo del palazzo. L’orchestra aveva appena suonato l’inno nazionale di Carathia dando così inizio alle danze.

    I tratti spigolosi del suo volto si addolcirono quando vide la sposa. La sua sorellastra oscurava qualsiasi gioiello e la sua felicità lo faceva sentire a disagio... quasi un intruso.

    Più giovane di alcuni anni, Rosie era la figlia della seconda moglie di suo padre e, anche se ultimamente si erano molto avvicinati, non avevano mai avuto un rapporto intimo e profondo.

    Alex spostò lo sguardo sull’uomo che era diventato suo cognato soltanto qualche ora prima: il granduca di Carathia. Gerd non aveva mai manifestato apertamente le proprie emozioni, eppure in quel momento fissava la donna che teneva stretta tra le braccia come se al mondo non esistesse nessun altro eccetto loro due.

    Per alcuni, brevi secondi si interrogò sulla subdola emozione che gli attanagliava lo stomaco.

    Invidia?

    No.

    Poteva capire il sesso e l’affetto, magari il rispetto e la simpatia... ma l’amore gli era completamente estraneo. Probabilmente lo sarebbe sempre stato.

    La capacità di provare un sentimento così intenso non faceva parte del suo carattere e dal momento che non gli piaceva nemmeno spezzare cuori, cercava amanti che accettassero la sua indifferenza di base.

    A ogni modo era contento che la sorella amasse un uomo che ricambiava il suo ardore.

    Benché lui e Gerd fossero lontani cugini erano cresciuti uniti come fratelli e se c’era qualcuno che meritava l’amore di Rosie quello era proprio Gerd.

    Le coppie iniziarono a raggrupparsi intorno agli sposi reali lasciando loro spazio in mezzo al salone.

    «Hai intenzione di saltare il primo valzer?» gli chiese un invitato al suo fianco.

    «No. Sono già impegnato.» Gli occhi blu di Alex si posarono su una giovane donna che se ne stava appartata in un angolo.

    Elegante e regale, il bellissimo volto della principessa Serina non lasciava trasparire nulla al di là di un tranquillo piacere.

    Finché Rosie e Gerd non avevano annunciato il loro fidanzamento, nei circoli dell’alta società si dava per scontato che sarebbe stata lei la futura granduchessa di Carathia.

    Ammesso che fosse rimasta delusa, l’espressione di Serina di Montevel non faceva trapelare niente, rifiutandosi di dare soddisfazione ai presenti e lui l’ammirò per quello.

    Negli ultimi giorni aveva sentito diversi commenti dagli invitati al matrimonio su di lei e molti si aspettavano di assistere al dramma di un cuore infranto.

    Arrabbiato per quei pettegolezzi, Alex si strinse tra le spalle: la principessa non aveva bisogno della sua protezione. La sua impenetrabile armatura fatta di buone maniere era sufficiente a respingere qualsiasi voce maligna sul suo conto o un atteggiamento compassionevole.

    Lui l’aveva conosciuta un anno prima in occasione della incoronazione di Gerd. Gliela aveva presentata un anziano aristocratico spagnolo che si era dilungato a elencargli tutti i suoi innumerevoli cognomi. Sorpreso da un improvviso desiderio maschile, aveva scorto divertimento negli occhi viola scuro della principessa. La sua risata cristallina, poi, aveva contribuito a incendiargli ulteriormente i sensi.

    «Se ci fossero le medesime convenzioni in Nuova Zelanda, probabilmente anche tu avresti una quantità spropositata di nomi» gli aveva detto Serina. «Non sono altro che una sorta di albero genealogico.»

    Forse era come diceva lei, ma con le informazioni che aveva avuto su suo fratello adesso non ne era più così sicuro. Doran di Montevel era fin troppo consapevole di come quei cognomi fossero intrecciati con la storia europea. La principessa aveva idea della situazione in cui si era cacciato il suo giovane parente?

    Se sì non aveva fatto niente per impedirlo. Forse anche lei voleva tornare a Montevel ed essere una vera principessa invece di portare semplicemente un titolo vuoto ereditato dal nonno deposto.

    E lui doveva scoprire cosa sapeva.

    Serina lo vide avvicinarsi e subito le sue labbra si curvarono in un grazioso sorriso.

    L’abito viola pallido richiamava il colore dei suoi occhi e metteva in risalto le curve del suo corpo suscitando in Alex il desiderio elementare di svelare cosa si nascondesse dietro quella facciata aristocratica e sfidarla su un piano più essenziale.

    «Alex» lo salutò lei quando gli si fermò davanti. «Questa è un’occasione felice per tutti noi. Non ho mai visto una sposa più bella e Gerd... be’, sembra trasfigurato.»

    Lui ammirò la sua abilità nel fare capire di non avere il cuore a pezzi. «Vero. Credo che questo ballo sia mio.»

    Senza smettere di sorridere, Serina posò la mano sul suo braccio e si unirono al resto delle coppie che si erano raccolte attorno agli sposi.

    Nella testa di Alex echeggiò una frase che aveva sentito ripetere spesso nella sua infanzia: bianca come la neve, rossa come il sangue e nera come l’ebano. Biancaneve, rammentò.

    Serina aveva la stessa grazia, la stessa perfezione e bellezza della protagonista della fiaba. Portava una tiara e i capelli neri erano raccolti in un elegante chignon. Il suo incarnato era diafano e sulle labbra aveva steso un velo di rossetto rosa chiaro. Rosso sarebbe stato troppo provocante per una principessa. Ma anche così la sua bocca era sensuale.

    Un istinto da predatore antico come il mondo si riaccese nell’intimo di Alex.

    Aveva desiderato Serina di Montevel fin dalla prima volta che l’aveva vista, tuttavia non aveva mai fatto niente per attirare la sua attenzione, chiedendosi se non fosse rimasta ferita dal fidanzamento di Gerd con sua sorella. Tuttavia era passato un anno da allora, un periodo di tempo sufficiente per curare qualsiasi cuore infranto.

    Si fermarono accanto agli altri danzatori e lui si guardò attorno lanciando un’occhiata eloquente a un uomo che fissava con ammirazione la sua dama.

    L’orchestra attaccò a suonare e gli sposi iniziarono a ballare il valzer mentre gli invitati battevano a ritmo le mani.

    Serina alzò lo sguardo su di lui e si tese quando incontrò i suoi occhi blu. Alto, scuro e incredibilmente bello, Alex Matthews esercitava uno strano effetto su di lei.

    Consapevole del pesante silenzio che era calato tra loro, decise di romperlo con la prima cosa che le venne in mente.

    «Questa è una tradizione molto carina.»

    «Ti riferisci alla danza degli sposi di Carathia?»

    «Sì.»

    Né Rosie, né Gerd, sorridevano.

    Era come se fossero soli, completamente assorbiti l’uno dall’altra e Serina provò una fitta di... che cosa?

    Rimpianto?

    No, probabilmente di malinconica invidia.

    Un anno prima si era sentita in dovere di mettere in chiaro con Gerd che non aveva nessuna intenzione di diventare granduchessa. Quel matrimonio avrebbe risolto la maggior parte dei suoi problemi e anche se lo ammirava e stimava moltissimo, aspirava a qualcosa di più di una semplice unione di convenienza.

    E infatti, poco dopo, lui aveva rivisto Rosie e il suo cuore si era perduto per lei.

    Come sarebbe stato essere amata con una intensità tale da non riuscire a celare nemmeno in pubblico le proprie emozioni?

    «Sono perfetti insieme» commentò continuando a fissarli.

    Alex la guardò enigmatico facendola arrossire. Il suo era stato un commento sciocco. Era ovvio che fossero felici visto che si erano appena sposati. Da qualche parte aveva letto che l’impeto della passione durava all’incirca un paio d’anni. Quindi Gerd e Rosie avrebbero avuto davanti a loro ancora un anno di incandescente piacere.

    «Sì, è vero» ammise stringendola tra le braccia e iniziando a ballare.

    Lei posò una mano sulla sua spalla lasciando che Alex le stringesse l’altra. Era così nervosa che a un certo punto inciampò.

    «Rilassati, principessa» le mormorò lui sorreggendola.

    Quel respiro caldo sulla sua pelle fece rabbrividire Serina, contrastando il calore che le era divampato dentro. Scioccata da quella reazione frappose tra loro una distanza di sicurezza.

    Fin dalla prima volta che aveva visto Alex era stata assalita da una acuta risposta fisica. Strinse i denti e contrastò un’eccitante sensazione di anticipazione, come se si trovasse di fronte a un improvviso pericolo.

    Anche lui provava le sue stesse sensazioni?

    Si arrischiò a sollevare lo sguardo e incontrò i suoi occhi che la stavano fissando.

    , pensò trionfante, ma poi il panico cancellò quella emozione intossicante.

    «Questo è stato uno dei matrimoni più toccanti a cui abbia partecipato» disse augurandosi di sembrare allegra e distaccata. «Rosie è raggiante ed è bello vedere Gerd così preso da lei.»

    «Vero, però mi sembri un po’ distratta. C’è qualcosa che ti preoccupa?»

    Be’, sì, parecchie cose. Soprattutto una in particolare, ma Alex non si stava riferendo a suo fratello. Probabilmente aveva notato gli sguardi degli invitati fissi su di lei, alcuni compassionevoli, altri invece maligni.

    «Per la principessa deve essere stato come ingerire una medicina amara» aveva commentato una contessa francese.

    «Scommetto che il fratello è furioso» aveva ribattuto con una risata la compagna. «Si sono fatti scappare l’unica possibilità che avevano di uscire dalla povertà.»

    Non tutti erano stati così taglienti, tuttavia troppe conversazioni si erano interrotte al suo passaggio per non intuire cosa stessero pensando gli ospiti.

    L’orgoglio le fece raddrizzare la schiena e sorridere al suo cavaliere. Non troppo apertamente, però, nel caso qualcuno sospettasse che stava recitando, bensì con un certo divertimento in modo che quei pettegoli meditassero sulle loro parole.

    «Non sono distratta e non c’è niente che non va.»

    «Come avrai notato ci sono alcune persone qui che si stanno domandando se stai rimpiangendo un’opportunità mancata.»

    Almeno Alex lo aveva detto chiaramente. «Più o meno come la sta rimpiangendo Gerd» ribatté Serina distaccata.

    L’espressione di Alex si rilassò. «Davvero?»

    «Davvero» gli assicurò lei.

    «Bene.»

    Serina gli lanciò un’occhiata interrogativa che lui ricambiò lasciando vagare lo sguardo sul suo volto, soffermandosi alla fine sulle sue labbra sensuali.

    Stava flirtando con lei, si disse eccitata e il suo corpo rispondeva. Prima, però, c’era qualcosa che doveva sapere.

    «Mi sorprende che tu sia venuto qui solo.»

    L’ultima amante che gli era

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