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L'emozione di una notte: Harmony Collezione
L'emozione di una notte: Harmony Collezione
L'emozione di una notte: Harmony Collezione
E-book153 pagine2 ore

L'emozione di una notte: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Com'è possibile innamorarsi del proprio nemico? Eppure è quello che accade a Chloe Fox non appena incontra Fergus McCloud, scrittore tenebroso e affascinante. Lei è intenzionata a impedirgli di pubblicare l'ultimo romanzo, che potrebbe distruggere la reputazione della sua famiglia, ed è disposta a tutto per fermarlo. Fergus, però, non è il tipo di uomo che rinuncia così facilmente al successo e, complice una romantica sera autunnale, decide di sedurre la sua bella rivale. Mai avrebbe immaginato che, una volta assaggiate quelle morbide labbra, non sarebbe stato più disposto a lasciarla andare.

LinguaItaliano
Data di uscita10 set 2013
ISBN9788858914762
L'emozione di una notte: Harmony Collezione
Autore

Carole Mortimer

Carole Mortimer was born in England, the youngest of three children. She began writing in 1978, and has now written over one hundred and seventy books for Harlequin Mills and Boon®. Carole has six sons, Matthew, Joshua, Timothy, Michael, David and Peter. She says, ‘I’m happily married to Peter senior; we’re best friends as well as lovers, which is probably the best recipe for a successful relationship. We live in a lovely part of England.’

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    Anteprima del libro

    L'emozione di una notte - Carole Mortimer

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    To Marry McCloud

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2002 Carole Mortimer

    Traduzione di Maria Paola Rauzi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-476-2

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Vuoi fare un brindisi?»

    Fergus non si prese neppure la briga di alzare lo sguardo. Era seduto nell’angolo di un rumoroso night club con gli occhi fissi sul suo bicchiere di champagne.

    Che proposta stupida; aveva l’aria di uno che voleva brindare?

    «Non ti ha mai detto nessuno che non si dovrebbe bere da soli?»

    Maledizione, quella donna era ancora lì! Possibile che non capisse che voleva starsene solo?

    «Ti dispiace se mi siedo?»

    Certo che gli dispiaceva...

    L’insistenza della sconosciuta lo costrinse ad alzare lo sguardo.

    Fergus rimase di sasso. La donna, o meglio la ragazza, era incredibilmente bella. Non raggiungeva il metro e sessanta e il vestito nero corto metteva in risalto la sua figura snella. I capelli rossi le coprivano la schiena e il volto era dominato da due incredibili occhi blu e lunghe ciglia scure.

    Quindi era bella, fu il suo pensiero. E allora? Era anche insistente e sfacciata. Si appoggiò allo schienale della panca e la fissò dalla testa ai piedi con un atteggiamento di proposito insolente. Aggrottò la fronte. «Sei sicura di avere l’età per stare qua?»

    Lei rise roca rivelando denti bianchi e perfetti. «Ti posso assicurare che ho superato da un po’ la maggiore età.»

    Possibile che non capisse che voleva starsene in pace? Che era seduto lì da oltre un’ora e nessuno, saggiamente, aveva cercato di importunarlo?

    «Ti dispiace se mi siedo?» gli chiese di nuovo lei.

    Sì, gli dispiaceva. Quella donna aveva la sensibilità di un pachiderma e non si rendeva conto che lui non voleva parlare con nessuno, tanto meno con una rompiscatole.

    Sospirò frustrato. «Senti...»

    «Chloe» disse lei guardandolo dritto in faccia.

    «Chloe» ripeté Fergus sbuffando. «Ascolta, non vorrei essere scortese, ma...»

    «Allora non esserlo» ribatté lei accomodandosi.

    «Non è stata una bella giornata, Chloe...»

    «Forse la tua fortuna sta per cambiare.»

    Lui non voleva che cambiasse, maledizione! Dopotutto non avrebbe neanche voluto andare a quel matrimonio; il secondo in un mese. Prima la zia Meg si era sposata con Daniel Simon, proprietario, nonché chef, di un famoso ristorante, e quel giorno, peggio ancora, suo cugino Logan era convolato a nozze con Darcy Simon.

    Non che Darcy non fosse una bella ragazza, e sapeva che Logan l’amava profondamente. Il problema era che non si era reso conto fino a quel momento di come quel matrimonio lo avesse in realtà colpito. Fin da quando erano piccoli erano sempre stati loro tre: Logan, Fergus e Brice, il terzo cugino.

    Erano cresciuti in Scozia, poi avevano frequentato insieme l’università di Oxford e negli ultimi quattordici anni si erano goduti la vita da scapoli. Erano diventati famosi come gli Inafferrabili Tre. In due non sarebbe stata più la stessa cosa.

    «Non credo, Chloe. Grazie per l’offerta, ma...»

    «Vuoi ballare?» gli domandò invece lei allegra.

    Fergus non era neanche sicuro di riuscire a stare in piedi, figuriamoci se poteva ballare! Aveva iniziato a bere champagne al ricevimento e quando la festa era finita, verso le undici di sera, non se l’era sentita di tornare nella sua casa solitaria e aveva chiesto al tassista di portarlo in quel night club. Almeno aveva avuto il buonsenso di capire che era meglio continuare a consumare solo champagne, se non voleva svegliarsi l’indomani con un terribile mal di testa. Sospirò profondamente. «Quello che voglio, Chloe, è...»

    «Credi che potrei avere dell’acqua minerale?»

    Lui la fissò accigliato chiedendosi se quella ragazza gli avrebbe mai permesso di terminare una frase.

    Lei sorrise e l’espressione di Fergus si addolcì. Dopotutto non era colpa sua se era di pessimo umore e se non aveva alcuna voglia di essere abbordato da una donna, per quanto splendida fosse.

    «Si tratta solo di un bicchiere d’acqua» lo prese in giro Chloe.

    Va bene, un bicchiere d’acqua, e poi se ne sarebbe dovuta andare. Fergus fece un cenno al cameriere dietro al banco di portare una bottiglia di minerale e un altro bicchiere.

    «A cosa brindiamo?» gli chiese lei quando le fu servito da bere.

    «Agli amici assenti?» propose lui, scolandosi l’intero bicchiere. Non che Logan avrebbe smesso di essere suo amico, oltre che cugino di sangue, ma sapeva che le cose non sarebbero più state le stesse adesso che si era sposato e aveva una moglie con cui condividere i momenti belli e brutti della vita.

    Più che cugini si erano sempre considerati fratelli. Avevano la stessa età, trentacinque anni, e non avevano mai esitato a darsi una mano in caso di difficoltà. Ci sarebbe voluto tempo per abituarsi all’idea che ora c’era Darcy a consolare Logan.

    Chloe lo stava guardando maliziosa. «Mi hanno detto che lo champagne va sorseggiato lentamente per poterlo apprezzare.»

    Fergus annuì. «Sì, soprattutto quelli di annata come questo.» E dopo un lungo silenzio aggiunse: «Non sono una buona compagnia stasera».

    Lei non parve turbata dal suo cattivo umore. «C’è qualcosa di cui vorresti parlare?» lo incoraggiò.

    Non con una donna che non conosco e che non voglio conoscere, grazie!

    Chloe piegò la testa di lato e lo fissò. «Sei Fergus McCloud, non è vero?»

    Lui si irrigidì, sulla difensiva. «Ah sì?»

    Se era quella la ragione per cui era così determinata ad abbordarlo stava perdendo il suo tempo. E non importava il fatto che fosse dannatamente bella.

    «Certo che lo sei. Ho letto tutti i tuoi libri e ho visto la tua foto sulla copertina. Sei bravo.»

    «Grazie» ribatté lui indifferente.

    Lei rise. «Vedo che non ti interessano i complimenti.»

    «Non proprio. Sai, li ho letti anch’io i miei libri. Si tratta di normalissimi thriller: un po’ di mistero e un po’ di violenza conditi con tanto sesso.»

    «Ti hanno pubblicato sei romanzi negli ultimi sei anni e tutti hanno raggiunto la vetta delle classifiche dei best seller. Non li definirei normalissimi thriller.»

    Fergus alzò le spalle. «Questo dimostra che non bisogna sopravvalutare il gusto della gente.»

    «Hai voglia di compatirti, questa sera?» azzardò lei, senza sapere di avere colto nel segno.

    Ebbene sì, aveva proprio voglia di compatirsi. E allora perché non lo lasciava in pace a crogiolarsi nel suo stato miserevole?

    Tentare di conoscere quell’uomo si era dimostrato più difficile di quanto si era immaginata, ammise tra sé Chloe.

    Per settimane aveva cercato un modo per incontrare casualmente Fergus McCloud rendendosi conto che in pratica era impossibile. Il fatto che fosse uno scrittore di successo significava che non esercitava più la sua professione di avvocato, per cui non aveva uno studio a cui rivolgersi. Non aveva una vita sociale intensa e l’unica cosa che era riuscita a sapere, dopo diversi tentativi, era che quel giorno avrebbe partecipato al matrimonio di suo cugino Logan in qualità di testimone di nozze. Ma poiché non conosceva nessuno degli sposi non aveva potuto approfittare dell’occasione. Demoralizzata, aveva accettato l’invito a trascorrere una serata con alcuni amici dell’università in quel night club. Stavano per andarsene quando lei, incredula per quel colpo di fortuna, aveva visto entrare Fergus McCloud in carne e ossa, e per giunta solo.

    Per un momento era stata colta dal panico, poi si era imposta di calmarsi e di pensare razionalmente. Alla fine si era scusata con i suoi amici dicendo loro che sarebbe tornata a casa e che non li avrebbe accompagnati in un altro locale, dopodiché aveva osservato McCloud per un po’ ponderando la mossa successiva.

    Non sapeva se sarebbe stato raggiunto da qualcuno e dopo una buona mezz’ora, durante la quale lui si era scolato quasi una bottiglia di champagne, aveva deciso che aveva tra le mani un’opportunità unica e irripetibile di parlare con quell’uomo. Peccato che McCloud fosse di diverso parere. Be’, non avrebbe comunque desistito.

    «Come è stato il matrimonio di tuo cugino?» gli chiese bevendo un sorso d’acqua.

    Fergus aggrottò la fronte. Quell’espressione corrucciata però non riuscì a sminuirne la bellezza.

    Chloe sapeva che era un bell’uomo, ma non si era aspettata che fosse anche alto e muscoloso. I suoi capelli scuri erano leggermente lunghi e i tratti del viso perfetti. Soltanto i suoi caldi occhi marroni alleviavano la durezza del volto. In altre circostanze era certa che avrebbe considerato lo scrittore senza dubbio avvenente.

    «Non sono sicuro di gradire il fatto che tu conosca così tante cose della mia vita privata» commentò Fergus gelido.

    Quel riferimento alle nozze del cugino era stato un errore, comprese lei sorridendo per cercare di cancellare la gaffe. «Non è un segreto che il grande imprenditore Logan McKenzie sia tuo cugino e che si sarebbe sposato oggi.»

    «No...» concesse lui.

    Chloe tirò un sospiro di sollievo. Non era molto abile in quel genere di cose. Non era affatto da lei abbordare una persona come aveva fatto con Fergus McCloud e obbligarlo a offrirle

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