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Mamma in segreto: Harmony Collezione
Mamma in segreto: Harmony Collezione
Mamma in segreto: Harmony Collezione
E-book148 pagine2 ore

Mamma in segreto: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Lucas Antonetti è davvero furioso quando sua moglie Sofie decide di lasciarlo all'improvviso, e senza alcuna spiegazione, poco dopo la loro luna di miele. Quando, sei anni più tardi, lui la incontra di nuovo, sa di avere la possibilità di ottenere una meritata rivincita sulla sua sposa fuggitiva. In fondo lei è ancora sua moglie e come tale si dovrà comportare fuori e dentro al letto.

Lucas però non conosce la verità, le ragioni che hanno spinto la sconsolata Sofie a fuggire dal loro matrimonio, ma è solo questione di tempo perché scopra il segreto che lei nasconde e desideri un pegno ancora più grande in cambio.

LinguaItaliano
Data di uscita11 nov 2013
ISBN9788858916650
Mamma in segreto: Harmony Collezione
Autore

Amanda Browning

Tra le autrici più amate e lete dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Mamma in segreto - Amanda Browning

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Millionaire’s Marriage Revenge

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2007 Amanda Browning

    Traduzione di Claudia Cavallaro

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-665-0

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Sofie Antonetti emise un sospiro di appagamento senza avere sentore che quel giorno la sua vita sarebbe cambiata per sempre. Un momento dopo le arrivò alle narici un profumo familiare. «Caffè!» esclamò con un sorriso sensuale, guardando gli affascinanti occhi azzurri del marito.

    «Sapevo che doveva esserci una buona ragione per averti sposato. Il caffè lo fai proprio bene» scherzò.

    Lucas le sorrise di rimando. «Solo il caffè?» le chiese con una luce maliziosa negli occhi.

    Sospirando, Sofie si passò le mani sul petto nudo. Fare l’amore con lui restava l’esperienza più eccitante della sua vita. «D’accordo, fai bene anche l’amore» aggiunse, civettuola, poi respinse il suo tentativo di avvicinarsi. «Ma in questo momento è di caffè che ho voglia!»

    Ridendo, Lucas indietreggiò mentre lei si metteva seduta e copriva pudicamente la sua nudità. «So che cosa c’è lì sotto» le disse, passandole la tazza.

    «Lo so che lo sai, ma aprire il regalo è di per sé un piacere.»

    «Vero» concordò lui, raddrizzandosi. Rivelò così di avere addosso solo un asciugamano intorno ai fianchi. Prese dalla toeletta una scatola e la propria tazza di caffè.

    «Che cos’è?» chiese Sofie, curiosa, chiedendosi se fosse un regalo tardivo. Al ritorno dalla luna di miele alle Seychelles, avevano passato alcuni giorni ad aprire una valanga di regali, ma altri continuavano ad arrivare.

    Deponendo la tazza, Lucas si mise comodo sul letto. «Sono le foto delle nozze fatte da Jack» la informò. Subito Sofie appoggiò la sua tazza e gli strappò la scatola di mano. Jack, fotografo come lei, le aveva detto che non sarebbero state le solite foto tradizionali.

    «Morivo dalla voglia di vederle» disse, strappando la carta di imballaggio.

    Tolse dalla scatola un album rilegato in pelle bianca. Il suo occhio professionale le disse che Jack aveva fatto un ottimo lavoro, ma dimenticò subito il lato tecnico e cominciò a rivivere la cerimonia pagina dopo pagina. Era stata una giornata perfetta, con il cielo blu e il sole.

    Tutti erano stati felici, nessuno, però, più di lei e Lucas.

    Non si conoscevano da molto, solo da qualche mese, ma al loro primo incontro durante una vacanza a Bali avevano subito capito di essere fatti l’uno per l’altro. Tuttavia, c’era stato solo il tempo di una breve avventura e poi lei era dovuta tornare a casa, ignara che Lucas fosse determinato a rivederla. Di nascosto aveva fatto in modo che fosse lei a fare il servizio fotografico della nuova sede di Londra della Antonetti Corporation, la società di proprietà del padre di cui Lucas era l’amministratore delegato.

    Ma quando lei si era presentata, ancora non lo sapeva. Era rimasta così scioccata trovandoselo davanti nel suo ufficio che, se lui non l’avesse subito presa fra le braccia, sarebbe caduta a terra. Si era innamorata di lui in quel preciso istante.

    «Non avevo intenzione di dirtelo ora, ma non posso più rimandare. Ti amo» le aveva dichiarato con voce resa roca dall’emozione.

    «Ti amo anch’io» aveva sussurrato lei, felice come mai in vita sua.

    Poi lui l’aveva baciata, un bacio non particolarmente appassionato, ma che aveva sconvolto il suo mondo e niente era stato più come prima.

    Una storia romantica che aveva portato a un suntuoso matrimonio, ben al di là dei suoi sogni, perché avevano voluto condividere con tutti la loro felicità. Champagne a fiumi, centinaia di foto e balli fino a notte fonda. Il giorno dopo erano partiti per le Seychelles per quattro settimane perfette, prima di tornare al mondo reale solo poche settimane addietro.

    Le foto le riportarono tutti i ricordi alla mente, come quello del ballo con il padre. Lui le aveva detto che era bellissima e anche in quel momento gli occhi le si riempirono di lacrime come allora. Era stata una giornata meravigliosa.

    «Oh, questa è mia zia con quell’orribile cappello!» dichiarò Lucas con una smorfia. Sofie guardò la foto di gruppo che lui le stava indicando. «Non ricordo di avere invitato tutta questa gente, ma evidentemente l’ho fatto. Questo chi è? Non è uno dei nostri.»

    Lei si accigliò. «Chi?»

    «Questo» rispose Lucas, indicando la figura di un uomo all’estremità di una delle ultime file.

    Sofie guardò e in quel momento si sentì raggelare. No!, gridò fra sé. Dio mio, no! Tutta la sua gioia svanì d’incanto, riconoscendolo. Com’era possibile? Come aveva potuto non accorgersi della sua presenza?

    «Lo conosci?» chiese Lucas.

    Lei sobbalzò perché si era scordata di lui, tanto era sgomenta. Cominciò a sentire il familiare tremolio e si sforzò di ricomporsi per potergli rispondere. «No, non lo conosco. Deve essere uno dei ragazzi o dei mariti di qualche nostra amica» disse con voce quasi normale. Ma il tremolio stava peggiorando e lei sapeva per esperienza che non sarebbe cessato tanto presto. Non voleva che Lucas se ne accorgesse. Non voleva che le facesse delle domande.

    Guardando la sveglia sul comodino, rimase a bocca aperta. «Oh, mio Dio, guarda che ora è! Se non ci sbrighiamo, saremo in ritardo!» aggiunse, scostando il lenzuolo. Scendendo dal letto, afferrò la vestaglia appoggiata a una sedia. «Hai un appuntamento con quel tipo. Sai chi voglio dire. Vai tu in bagno. Farò la doccia in quello di servizio.»

    Non gli diede il tempo di discutere e, dopo aver radunato alcuni indumenti, si avviò alla porta. Al sicuro nel piccolo bagno, chiuse la porta a chiave, lasciò cadere i vestiti e si appoggiò alla parete, i tremiti ora visibili. Si premette una mano sulla bocca, ma un gemito le sfuggì comunque e si accasciò a terra con la testa fra le ginocchia.

    Perché adesso? Avrebbe voluto sapere. Erano passati alcuni anni dall’ultima volta in cui aveva visto quell’uomo. Così tanti da aver creduto di essersene liberata, invece la fotografia provava che si era sbagliata. Con le lacrime che le rigavano le guance, si dondolò avanti e indietro. Si sentiva male fisicamente all’idea che lui fosse stato in chiesa. In attesa. Vigile. Poi si era unito alla foto di gruppo, sapendo che lei lo avrebbe visto e avrebbe così capito che era ancora nei paraggi.

    Ebbe un conato e riuscì ad arrivare al water appena in tempo. Dopo si pulì la faccia con un fazzoletto di carta e tornò ad appoggiarsi alla parete. Per fortuna, i tremiti erano cessati e, una volta superato lo choc, probabilmente non sarebbero tornati.

    Era angosciata. Aveva osato essere felice, aveva osato guardare avanti. A che scopo? Non era cambiato niente. Gary Benson esisteva ancora. E pensare che un tempo lo aveva trovato dolce e gentile!

    Quando si erano conosciuti, lei aveva diciannove anni e frequentavano lo stesso college. Le era sembrato un tipo normale, ma ben presto si era resa conto che non lo era affatto. Era malato, fissato su di lei. Aveva troncato il loro rapporto dopo solo un paio di appuntamenti, perché l’aveva letteralmente asfissiata. Pretendeva che lei contraccambiasse il suo amore e non accettava rifiuti. La chiamava a tutte le ore del giorno e della notte o si presentava alla sua porta e aspettava fino a costringerla a uscire per mandarlo via.

    Poi aveva smesso di telefonarle e lei aveva pensato che si fosse finalmente rassegnato, invece aveva cominciato a seguirla. Naturalmente, la sua famiglia si era rivolta alla polizia, che gli aveva intimato di non avvicinarsi più a lei, ma non era servito a nulla. Era stato un vero incubo per quasi due anni e poi, di colpo, più niente. Non aveva mai saputo perché. Nel tempo era arrivata a credere che avesse rinunciato a lei e trasferito il suo affetto a un’altra poveretta. Per fortuna, la sua vita era tornata alla normalità.

    Purtroppo, però, quell’esperienza aveva distrutto le sue sicurezze. Non era più riuscita a fidarsi di un uomo per paura che si trasformasse in un altro Gary Benson. Era diventata prudente e riservata, preferendo concentrarsi sul lavoro, e le ci era voluto molto tempo prima di perdere l’abitudine di guardarsi alle spalle per controllare se lui c’era.

    Il tempo e la comparsa di Lucas nella sua vita l’avevano guarita. Con lui aveva finalmente osato fidarsi di nuovo, al punto da essersi dimenticata completamente di Gary Benson... fino a quella fotografia. Ora sapeva che, qualunque cosa gli avesse impedito di molestarla in quegli anni, non si era dimenticato di lei. La considerava ancora sua.

    Tanta arroganza la infuriò come non mai. Come osava pensare di poterla tormentare di nuovo? Non glielo avrebbe permesso. Si sarebbe rivolta alla polizia, forse questa volta con più successo. Tuttavia, Gary Benson non aveva fatto niente, a parte trovarsi in una fotografia in cui non avrebbe dovuto comparire. Difficile considerarla una molestia.

    Che cosa avrebbe dovuto fare? L’istinto le suggeriva di dirlo a Lucas, ma, al momento, lui aveva anche troppe preoccupazioni perché intendeva rilevare un’altra società, e lei non voleva disturbarlo. Poteva aspettare qualche giorno, sapere di avere Lucas al suo fianco le dava sicurezza. Era l’esatto contrario di Gary Benson... onesto, degno di onore. Non le aveva mai dato motivo di dubitare di lui ed era certa che non lo avrebbe mai fatto.

    Sì, avrebbe aspettato. Ma l’idea che Benson fosse da quelle parti e la tenesse d’occhio le provocò dei brividi lungo la

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