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Distillato di passione: Harmony Destiny
Distillato di passione: Harmony Destiny
Distillato di passione: Harmony Destiny
E-book169 pagine2 ore

Distillato di passione: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Milionari e potenti 1/3
Tre fratelli senza scrupoli a capo dell'impero del bourbon

Savannah Carlisle ha un piano perfetto: infiltrarsi nella società degli Abbott, i principali produttori di bourbon del Tennessee, e rivendicare i meriti e i guadagni che a suo tempo erano stati sottratti a suo nonno. Non ha, però, messo in conto l'irresistibile e inebriante fascino di Blake Abbott, uno degli eredi dell'impero. Quell'uomo dovrebbe rappresentare per lei il nemico, ma dopo un lungo fine settimana in cui una tempesta le impedisce di lasciare la casa di Blake, le cose tra loro prendono un'inaspettata e bollente piega. Passato e presente finiscono così con lo stemperarsi nella passione.
LinguaItaliano
Data di uscita11 nov 2019
ISBN9788830506671
Distillato di passione: Harmony Destiny

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    Anteprima del libro

    Distillato di passione - Reese Ryan

    successivo.

    1

    Blake Abbott si massaggiò la fronte e gemette. Avrebbe preferito trovarsi in distilleria, per preparare il lancio del loro nuovo prodotto, invece di stare in ufficio a passare in rassegna i dati delle ricerche di mercato. Era lì che avveniva la vera magia, che nasceva il loro bourbon di fama mondiale.

    La sua assistente, Daisy, bussò sulla porta aperta dell'ufficio. «Blake, non dimenticare il colloquio per il nuovo incarico di Event Manager... è tra quindici minuti.»

    Blake imprecò a denti stretti. Suo fratello Max gli aveva chiesto di occuparsene. Il nuovo incarico rientrava sotto la giurisdizione di Max, in quanto responsabile del marketing. Ma lui si trovava a Las Vegas per una presentazione.

    La loro madre – era lei di solito a gestire gli eventi speciali – era in Florida ad assistere la sorella che aveva subito un intervento chirurgico.

    In realtà Blake aveva questioni più urgenti da affrontare. La produzione dell'edizione limitata per commemorare il 50º anniversario ormai imminente della King's Finest Distillery era indietro di due settimane. Partendo dall'attività di contrabbando inaugurata dal bisnonno sulle colline del Tennessee, il nonno aveva fondato una distilleria legale per la produzione di alcolici di alta qualità.

    Blake borbottò spazientito, gli occhi sul monitor. «È troppo tardi per rimandare?»

    «Tecnicamente? No» rispose una voce leggermente roca con un insolito accento del Sud. «Però ormai sono già qui.»

    L'attenzione di Blake si spostò sulla fonte di quella voce.

    La sua temperatura impennò nell'istante in cui si imbatté nell'incantevole sorriso e negli occhi nocciola della donna ferma sulla soglia.

    Aveva i capelli scuri legati in uno chignon basso. E se aveva indossato quel castigato tailleur grigio per minimizzare le curve favolose, aveva fallito in modo clamoroso.

    «Blake, mi dispiace.» Le guance di Daisy avvamparono. «Avrei dovuto...»

    «È tutto a posto, Daisy.» Blake attraversò la stanza, sostenendo lo sguardo della donna. «Adesso me ne occupo io, grazie.»

    Daisy gli porse un fascicolo. «Il suo curriculum. In caso non trovassi la copia che ti ho fatto avere in precedenza.»

    Blake la ringraziò.

    «Bene, signorina...»

    «Carlisle.» La donna gli tese la mano. «Ma la prego, mi chiami Savannah.»

    Blake le strinse la mano e fu colpito dal contrasto tra la morbidezza della sua pelle e il proprio palmo ruvido. L'elettricità si sprigionò sulla punta delle dita. Ritrasse la mano e la infilò in tasca.

    «Signorina... Savannah, la prego, si sieda.» Indicò la sedia al di là della scrivania.

    Lei obbedì, con un sorriso che attirò di nuovo la sua attenzione sulle quelle labbra rosa.

    Erano morbide come sembravano? Deglutì a fatica, trattenendo la curiosità.

    Rilassati. Resta concentrato.

    Si comportava come se non avesse mai visto una bella donna prima d'ora.

    «Mi parli di lei, Savannah.»

    Era un esordio da manuale. Tuttavia lui voleva davvero sapere ogni cosa su questa donna.

    Savannah accavallò le lunghe gambe snelle. La gonna si spostò più in alto, sfiorandole il ginocchio e lasciando intravedere altra pelle.

    «Vengo dal West Virginia. Ho vissuto lì per tutta la vita. Ho passato gli ultimi dieci anni facendo la gavetta, prima per una piccola agenzia di catering a conduzione familiare. Poi per una catena di hotel di media grandezza. In entrambi gli incarichi, ho raddoppiato il fatturato degli eventi speciali. Le mie lettere di raccomandazione confermeranno tutto.»

    Era sicura di sé e molto concreta sulle proprie capacità.

    «Impressionante. È molto lontana dal West Virginia. Cosa la porta nella nostra piccola e ridente Magnolia Lake?»

    «Sinceramente? Mi sono trasferita qui per via di questo incarico.»

    Quando Blake reagì guardandola sorpreso, lei scoppiò a ridere. Un suono dolce che non gli sarebbe spiaciuto sentire di nuovo. Magari in un momento di maggiore intimità.

    «Non era un tentativo di adularla per convincerla ad assumermi. A meno che abbia funzionato» aggiunse con un sorriso. «Questo incarico è la combinazione perfetta tra le mie capacità e i miei interessi.»

    «In che senso?»

    «Sono affascinata da distillerie e birrifici sin da quando ho lavorato in una piccola fabbrica di birra durante l'ultimo anno del college. Conducevo le visite guidate.»

    «Ci sono un sacco di altre distillerie. Perché non fare domanda per una mansione simile altrove?»

    «Credo nei vostri prodotti. In realtà non sono una gran bevitrice» aggiunse con una risata nervosa. «Tuttavia la King's Finest è un must.»

    Lui non ribatté. Invece, fece scendere su di loro un silenzio imbarazzato, uno stratagemma che impiegava spesso: dare al candidato abbastanza corda per ingarbugliarsi da solo, e vedere se riuscirà a districarsi.

    «Questa è solo una parte del motivo per cui voglio lavorare per la King's Finest. Ammiro la gestione familiare. E sono stata catturata dalla storia di come suo nonno abbia trasformato l'attività di contrabbando del suo bisnonno per creare un lascito per la famiglia.»

    Non era la prima candidata a mostrare eccessivo entusiasmo per la storia dell'azienda nel tentativo di ingraziarselo. Eppure qualcosa nei suoi occhi indicava una sincera ammirazione. Forse addirittura venerazione.

    «Ha fatto i compiti, e conosce la nostra storia.» Blake si appoggiò allo schienale della sedia di pelle. «Ma la mia preoccupazione primaria è quel che c'è all'orizzonte. Che impatto avrà lei sul futuro della King's Finest

    «Ottima domanda.» Savannah estrasse un fascicolo di pelle dalla borsa. «A cui sono preparata a rispondere. Parliamo dell'imminente anniversario. È la convergenza perfetta di passato e presente della società.»

    «Mancano alcuni mesi. È quasi tutto già deciso. Non ci aspettiamo che qualcuno arrivi all'ultimo momento, e compia un miracolo. Vogliamo soltanto che l'evento sia speciale per i nostri impiegati e i cittadini di Magnolia Lake. Qualcosa che li renda orgogliosi del loro ruolo nella nostra storia. Che li emozioni per il futuro.»

    Un ampio sorriso sbocciò sul bel viso di Savannah. «Mi conceda due mesi e trasformerò l'avvenimento in un successo di marketing che entusiasmerà nuovi distributori e consumatori.»

    Una dichiarazione ambiziosa, e anche affascinante.

    Il bourbon della King's Finest vendeva bene negli Stati Uniti e cominciava a riscuotere un certo successo anche all'estero. Però dovevano affrontare la crescente competizione delle piccole distillerie spuntate negli ultimi anni.

    «Ha la mia attenzione, Savannah Carlisle. Mi stupisca.»

    Savannah espose un progetto convincente per trasformare i festeggiamenti in un evento che ponesse l'accento sulle umili origini della società ma si proiettasse con eleganza verso il futuro.

    «Mi piace la sua idea, crede davvero, però, di riuscire a organizzare tutto in due mesi?»

    «Posso, e lo farò.» Chiuse il fascicolo e lo ripose nella borsa. «Se me ne verrà data la possibilità.»

    Blake osservò la splendida donna seduta di fronte a lui. Non c'era da meravigliarsi che il responsabile delle risorse umane l'avesse caldamente raccomandata.

    Savannah Carlisle era intelligente e piena di risorse, proprio ciò di cui avevano bisogno.

    C'era solo un problema.

    Era attratto da lei.

    Blake era sinceramente entusiasta al pensiero di vedere Savannah tutti i giorni. Di sapere che occupava un ufficio a pochi passi dal suo. Tuttavia c'era un piccolo dettaglio: la regola non scritta di famiglia.

    Niente appuntamenti con le dipendenti.

    Blake non l'avrebbe assunta semplicemente perché era attraente. E non sarebbe stato giusto non assumerla per via della sua bellezza.

    «Va bene, Savannah Carlisle. Vediamo cosa riesce a fare.»

    Si accordarono sul salario, e poi Blake la congedò mandandola a compilare i documenti di assunzione. Seguì con lo sguardo il suo aggraziato fondoschiena mentre lasciava l'ufficio ancheggiando.

    Blake scosse la testa e gemette. Forse stavolta si era cacciato in guai seri.

    2

    Savannah non aveva mai fatto affidamento sul proprio sex appeal.

    Questa volta era diverso.

    Se il suo piano avesse avuto successo, avrebbe cambiato il corso della vita della sua famiglia. I soldi non sarebbero più stati un problema. Né adesso, né per le generazioni future.

    Suo nonno avrebbe ottenuto giustizia e il riconoscimento che meritava. La sorella non avrebbe più dovuto lottare sotto il peso schiacciante del prestito studentesco.

    Quindi il fallimento non era contemplato. Anche se significava provocare gli istinti da uomo delle caverne di un cretino come Blake Abbott.

    Non era stato ovvio a riguardo. Doveva dargliene atto. Eppure l'intensità ardente del suo sguardo e il tono sexy della sua voce avevano reso l'intervista molto simile a un appuntamento al buio.

    Il suo caldo sguardo le era quasi penetrato nella pelle. Le aveva fatto provare emozioni inaspettate. Qualcosa che non riusciva a spiegare. Perché nonostante il fascino dell'uomo che aveva appena conosciuto, sapeva la verità su Blake Abbott e la sua famiglia.

    Erano ladri, punto.

    Il genere di persone che privavano un uomo di quello che gli spettava di diritto. Che non avevano la decenza o la compassione di provare un briciolo di rimorso per aver lasciato quell'uomo e la sua famiglia in cattive acque, a lottare contro la povertà.

    Quindi non doveva dimenticare la verità: gli Abbott erano crudeli e senza cuore.

    Una volta uscita dal parcheggio con il suo piccolo catorcio, chiamò la sorella Delaney, in West Virginia.

    «Ce l'ho fatta. Ho ottenuto il lavoro.»

    Laney esitò prima di reagire. «Wow.»

    «So che non sei d'accordo con quello che sto facendo, Laney, ma lo sto facendo per tutti noi. Soprattutto per te e Harper.»

    «Vanna, torna a casa» disse la nipotina di due anni in sottofondo.

    «Ascolta tua nipote. Se lo stai facendo per noi, prendi le tue cose e torna a casa subito. Perché non è questo che vogliamo.»

    «È quello che merita il nonno. Che meritiamo tutti noi.» Savannah svoltò nella strada che conduceva in centro. «Questo cambierà il futuro della nostra famiglia.»

    Il nonno – Martin McDowell – le aveva cresciute dopo la morte dei genitori. Aveva fatto dei sacrifici per loro. E adesso era gravemente malato, i suoi reni stavano cedendo.

    «Il nonno ha quasi novant'anni. Grazie agli Abbott, gli è rimasto solo l'orgoglio, a parte noi. Quindi, io dico che vale la pena lottare per questo.»

    Laney non ribatté. Non c'era da sorprendersi.

    Quando erano bambine, Savannah era affascinata dalle storie del nonno di quando da giovane contrabbandava liquori sulle colline del Tennessee. Invece, sin da piccola, Laney aveva un approccio pragmatico nei confronti della vita e aveva ritenuto le storie del nonno inverosimili.

    Le loro posizioni non erano cambiate da adulte. Tuttavia Laney si sarebbe ravveduta nel momento in cui Savannah avrebbe dimostrato la verità.

    Joseph Abbott, il fondatore della King's Finest Distillery, dichiarava di usare le ricette dell'attività clandestina del padre. In realtà aveva rubato la ricetta del loro nonno e l'aveva usata per costruire un impero.

    «Se gli Abbott sono senza cuore come credi tu, ti sembra saggio affrontarli da sola? Ottenere un lavoro con l'inganno per ficcanasare in giro in cerca di... cosa? Pensi di trovare una cassaforte con dentro un biglietto che dice: Ho rubato la ricetta del mio famoso bourbon a Martin McDowell

    «Non ho ottenuto questo lavoro con l'inganno. Sono estremamente qualificata. Farò tutto quello che posso

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