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Abbraccio argentino: Harmony Collezione
Abbraccio argentino: Harmony Collezione
Abbraccio argentino: Harmony Collezione
E-book170 pagine1 ora

Abbraccio argentino: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Beth conduce una normale esistenza a Londra, finché un segreto emerso dal suo passato non la catapulta nell'alta società di Buenos Aires, sorvegliata dall'occhio attento di una guardia del corpo. Raphael Cordoba, prepotente e indisponente, è una vera spina nel fianco per una ragazza indipendente come lei. Ma una spina incredibilmente sexy, che finisce con il suscitarle desideri peccaminosi.

Fare da bodyguard a Beth avrebbe dovuto essere un incarico semplice per uno come Raphael. Lei è la sorella del suo migliore amico, e lui ha sempre rispettato la regola fondamentale del proprio mestiere: mai confondere il dovere con il piacere. Ma le regole sono fatte per essere infrante...

LinguaItaliano
Data di uscita20 mar 2014
ISBN9788858920558
Abbraccio argentino: Harmony Collezione
Autore

Carole Mortimer

Carole Mortimer was born in England, the youngest of three children. She began writing in 1978, and has now written over one hundred and seventy books for Harlequin Mills and Boon®. Carole has six sons, Matthew, Joshua, Timothy, Michael, David and Peter. She says, ‘I’m happily married to Peter senior; we’re best friends as well as lovers, which is probably the best recipe for a successful relationship. We live in a lovely part of England.’

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    Anteprima del libro

    Abbraccio argentino - Carole Mortimer

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    A Touch of Notoriety

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2013 Carole Mortimer

    Traduzione di Alessandra De Angelis

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-055-8

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Disculpe, señorita...»

    Beth alzò lo sguardo e sorrise al giovanotto che fino a pochi istanti prima era seduto al tavolo vicino a prendere un caffè in un bar all’aperto nel quartiere di San Telmo di Buenos Aires, e le lanciava di tanto in tanto uno sguardo carico di ammirazione con i suoi begli occhi scuri.

    Prima che potesse dire qualcosa, Beth scorse con la coda dell’occhio un movimento repentino e un uomo si avvicinò con una rapidità che non ci si sarebbe aspettati da un fisico muscoloso e imponente come il suo. Due secondi dopo, aveva immobilizzato il povero malcapitato torcendogli dolorosamente un braccio dietro la schiena.

    «Raphael!» protestò Beth, imbarazzata, alzandosi in piedi, alta e snella, in jeans, maglietta e giubbotto di pelle marrone.

    Raphael non la degnò di uno sguardo.

    «Togliti dai piedi» ordinò freddamente al ragazzo, senza mollare la presa.

    «Dovresti essere tu a toglierti dai piedi, Raphael» borbottò Beth, esasperata. «Non dovresti neanche essere qui...»

    E dire che si era illusa di essere sfuggita alla sua sorveglianza!

    Avrebbe dovuto sapere che Raphael Cordoba l’avrebbe rintracciata rovinandole quei pochi attimi di pace e tranquillità.

    «Quest’uomo le sta dando fastidio?» le chiese il giovanotto argentino, sfidando l’ira dell’energumeno.

    Raphael Cordoba le dava fastidio?, si chiese Beth. Be’, sì, non faceva altro da quando lo aveva conosciuto, e non solo perché la teneva d’occhio giorno e notte...

    Alto e virile, con i capelli scuri che incorniciavano un volto dai lineamenti cesellati in cui spiccavano penetranti occhi azzurri che qualsiasi modello avrebbe invidiato, spalle ampie, fianchi stretti, gambe lunghe e un fisico atletico... più che infastidirla, Raphael la turbava.

    «Non intendevo fare niente di male. Volevo solo scambiare due parole con lei» si difese il ragazzo, sopraffatto dal forzuto Raphael.

    «Lo immagino» lo rassicurò Beth, lanciando un’occhiata di rimprovero a Raphael.

    «Posso lasciarla da sola con lui? Si sente sicura?» insistette il ragazzo.

    «La señorita è più al sicuro con me che con te» sbottò Raphael, ostile.

    «Raphael, per favore!» lo rimbrottò Beth in tono spazientito, ammirando la resistenza del giovane malgrado l’altro fosse decisamente minaccioso. «Non ha alcuna intenzione di farmi del male» disse poi al ragazzo per rassicurarlo. «È... complicato.»

    «Ne è certa?»

    «Certissima» intervenne Raphael, torvo.

    In effetti, Beth era davvero sicura che Raphael non le avrebbe mai fatto del male e che, anzi, intendesse solo proteggerla. Era la sua guardia del corpo, alle dipendenze di Cesar Navarro, e la seguiva come un’ombra per assicurarsi che nessuno le torcesse un capello. Per la precisione, che nessuno osasse avvicinarsi a Gabriela Navarro, quella che tutti credevano fosse la vera identità di Beth.

    Tutti, tranne lei...

    Appena una settimana addietro conduceva un’esistenza tranquilla in Inghilterra e lavorava in una casa editrice londinese. La sua unica preoccupazione riguardava la sorella Grace che era andata in Argentina per il fine settimana con il nuovo datore di lavoro, l’affascinante milionario Cesar Navarro, viaggiando sul suo jet privato. Beth non avrebbe mai immaginato che il breve soggiorno di Grace a Buenos Aires avrebbe avuto un effetto così devastante sulla sua vita!

    E invece eccola lì, pochi giorni dopo, anche lei a Buenos Aires. Le analisi del sangue che le avevano fatto eseguire avevano convinto tutti, tranne lei, che in realtà era Gabriela, figlia di Esther e Carlos Navarro, rapita ventuno anni addietro.

    Da quel momento Raphael Cordoba, che prima era la guardia del corpo personale di Cesar Navarro nonché il suo migliore amico, ora sorvegliava ogni sua mossa. A quanto pareva, prendeva molto sul serio il suo compito, considerato che era arrivato addirittura ad aggredire un tizio la cui unica colpa era stata quella di rivolgerle la parola!

    «Lascialo, Raphael» gli intimò Beth in tono rassegnato perché era consapevole che la sua breve pausa di relax e libertà fosse terminata. «Comunque stavo per andare via.»

    Prese dei soldi dalla borsetta e li lasciò sul tavolo, poi si allontanò senza più guardare nessuno dei due. Tanto con il primo non avrebbe mai potuto parlare, e il secondo l’avrebbe tallonata di lì a un istante, ci avrebbe giurato.

    Non la perdeva di vista da quando erano arrivati i risultati delle analisi che presumibilmente dimostravano la sua identità. Beth si aggrappava disperatamente a quel presumibilmente... Si era rifiutata di accettare la conferma giunta dalle analisi finché le indagini di Cesar non le avevano portato altre prove.

    Per quanto negli ultimi giorni avesse apprezzato Esther e Carlos Navarro, che cominciavano a piacerle, Beth continuava a essere convinta che avessero tutti preso un abbaglio madornale. I suoi veri genitori, James e Carla Lawrence, le avevano voluto bene, così come i genitori adottivi, i Blake. La sconvolgeva dover accettare l’idea che non era né Elizabeth Lawrence né Beth Blake, ma tutt’altra persona. Ogni volta che ci pensava, le si serravano le pareti dello stomaco e le tremavano le mani.

    E ci pensava spesso, malgrado le sue proteste...

    A peggiorare la sua ansia, c’era la presenza costante di Raphael Cordoba, assegnatole come guardia del corpo da Cesar Navarro, un altro uomo che la intimidiva, oltre a Raphael.

    Per quanto Beth facesse la spavalda, Raphael la metteva in soggezione con il suo fisico possente, ma soprattutto con il suo sguardo feroce e torvo, da predatore. Bello, bruno, affascinante e tenebroso, con un corpo scultoreo, a trentatré anni... quasi trentaquattro, Raphael Cordoba era l’incarnazione perfetta dell’ex militare inquietante e minaccioso. Gli eleganti abiti di sartoria dal taglio impeccabile che indossava sempre non riuscivano a celare la sua prestanza fisica; era come una letale macchina da guerra.

    Tanto per complicare ulteriormente la situazione, sua sorella Grace era impegnata nei preparativi per le nozze; di lì a un mese avrebbe sposato Cesar Navarro. Per quanto Beth fosse contenta per lei, perché era chiaro che Grace amasse alla follia il bell’argentino e fosse appassionatamente ricambiata da lui, il fidanzamento di Grace e Cesar la faceva sentire in trappola, poiché il suo unico desiderio sarebbe stato quello di tornarsene armi e bagagli in Inghilterra e dimenticare l’esistenza della famiglia Navarro.

    Purtroppo sapeva già che sarebbe stato impossibile. Non poteva darsi alla fuga e mancare alle nozze di Grace e Cesar, ma soprattutto non poteva procurare un altro dolore a Esther e Carlos Navarro, scomparendo com’era successo alla loro adorata figlioletta ventuno anni addietro.

    Per fortuna alle sue preoccupazioni non doveva aggiungere anche quella di ferire i sentimenti di Raphael!

    «Vuoi starmi lontano, per favore?» lo apostrofò vedendo con la coda dell’occhio che la tallonava, camminando con la sua falcata elastica, da predatore.

    Raphael allungò il passo e le si mise accanto. «Non avresti dovuto scomparire dall’appartamento di Cesar senza avvisare. Hai fatto una stupidaggine» la rimproverò severamente.

    A Beth sfuggì una smorfia.

    «Mi sentivo soffocare.»

    Raphael serrò le labbra per qualche istante, poi replicò: «Comunque, non avresti dovuto far preoccupare Esther in quel modo».

    Ma come faceva?, si chiese Beth. Com’era possibile che sapesse esattamente cosa dire per farla sentire in colpa?

    Infatti, per quanto per lei fosse insopportabile la situazione, non voleva creare alcun disagio a una coppia che aveva sofferto così tanto. Nonostante si amassero ancora, i coniugi Navarro non erano più stati in grado di vivere insieme e si erano separati di fatto quando Cesar era andato all’università, perché erano divisi dal fantasma della loro bambina scomparsa.

    La stessa figlia che ora credevano fosse tornata da loro con il nome di Beth...

    Ma Beth non riusciva proprio ad accettare la loro convinzione per diversi motivi, non ultimo il fatto che, a quasi ventiquattro anni, si sentiva un pesce fuor d’acqua nello stile di vita favoloso a cui i Navarro erano abituati. Loro si muovevano con disinvoltura in un ambiente lussuoso, mentre lei si sentiva in imbarazzo anche se in quei pochi giorni si era affezionata sinceramente a Esther e a Carlos, e si divertiva un mondo a provocare l’arrogante e altezzoso Cesar. No, la famiglia Navarro non era il suo posto, e neanche l’Argentina. Lei era inglese fino al midollo ed era in tutto e per tutto la figlia dei suoi genitori adottivi, Clive ed Heather Blake, una coppia benestante ma non certo paragonabile ai Navarro.

    Malgrado le sue riserve, Beth era consapevole quanto Raphael dell’effetto che il ritorno della loro presunta figlia aveva avuto sul rapporto tra i signori Navarro. Dopo aver vissuto per anni separati, Carlos a Buenos Aires ed Esther nella natia New York, ora i due erano tornati a vivere sotto lo stesso tetto e addirittura a dormire nello stesso letto a casa di Cesar, da quando Beth era arrivata a Buenos Aires con sua sorella Grace.

    Beth sospirò. «Mi dispiace, okay? Però avevo bisogno di stare un po’ per conto mio.»

    Raphael la guardò da dietro le lenti a specchio degli occhiali da sole che aveva inforcato; riusciva a intuire con facilità le emozioni che attraversavano il suo bel viso espressivo. Comprendeva il suo sconcerto per l’identità che le era stata attribuita; era chiaro che per Beth non era facile essere considerata Gabriela Navarro, ritornata in famiglia. Tuttavia, le prove concrete delle analisi eseguite erano inconfutabili e Raphael, essendo amico di Cesar di lunga data, sapeva quanto Beth fosse importante per i Navarro. Lui teneva molto a quella famiglia, all’affettuosa Esther, al calmo e serio Carlos e all’arrogante Cesar, perché tutti lo avevano accolto come uno di loro dopo che era andato via di casa in seguito a un’aspra lite con suo padre.

    Perciò, indipendentemente dal fatto che la testarda e indipendente Beth Blake accettasse la sua nuova identità, Raphael era fermamente intenzionato ad assicurarne con ogni mezzo l’incolumità finché fosse stata sotto la sua sorveglianza continua.

    Tuttavia, con la sua fuga, Beth gli aveva appena dimostrato che non accettava di essere controllata costantemente.

    «Gabriela...» esordì, circospetto.

    «Mi chiamo Beth, dannazione!» lo corresse subito lei, guardandolo con ostilità.

    Le sue gote vellutate e candide erano accese dalla collera, i suoi occhi scuri emanavano lampi d’ira, ma la rabbia non alterava la sua bellezza. Beth aveva un viso stupendo, con il nasino all’insù, le labbra a cuore e l’ovale delicato, per non parlare dei suoi capelli che erano come un manto di seta dorata e lucente. La sua chioma aveva una tinta insolita, con varie sfumature di

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