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Sedotta dallo scapolo: Harmony Destiny
Sedotta dallo scapolo: Harmony Destiny
Sedotta dallo scapolo: Harmony Destiny
E-book146 pagine1 ora

Sedotta dallo scapolo: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Lei è stata assunta per trovargli una moglie...

Matt Whittaker è il più affascinante scapolo della città e ha assunto Lauren Fletcher perché gli trovi una moglie. Combinare matrimoni è il suo mestiere, ma Lauren non avrebbe mai immaginato che un uomo come Matt, sensuale, ricco e di successo, avesse bisogno del suo aiuto.

... ma non sa che sta per essere licenziata!

Matt lo ha capito già da un pezzo. Non ha più bisogno di conoscere ragazze scialbe e insignificanti, sperando un giorno di trovare la donna giusta. Lui quella donna l'ha già trovata, ma, prima di portarla all'altare, vorrebbe trascinarla nel suo letto per una notte che difficilmente potrà dimenticare.
LinguaItaliano
Data di uscita10 mar 2016
ISBN9788858946794
Sedotta dallo scapolo: Harmony Destiny
Autore

Anna DePalo

Dopo aver vissuto in Inghilterra e in Italia, si è stabilita a New York dove, quando non scrive, esercita la professione di avvocato.

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    Anteprima del libro

    Sedotta dallo scapolo - Anna DePalo

    successivo.

    1

    Quello era l'ultimo uomo che avrebbe voluto incontrare. L'ultimo che si aspettava di vedere nella sala d'attesa del suo ufficio. Matthew Whittaker era l'erede di una delle più grandi fortune di Boston, ma anche il testimone del giorno più umiliante della sua vita.

    Lauren si fermò sulla porta dell'ufficio della Ideal Match. Era sorprendentemente in ritardo, grazie a un pranzo che si era prolungato più del previsto e alla tormenta di neve che l'aveva rallentata lungo il tragitto in quel freddo mese di gennaio. Ansimando, cercò di riprendere fiato mentre con gli occhi incrociava quelli di lui.

    Si stava già alzando dal divano per andarle incontro e lei si preparò a tenere testa alla sua presenza incombente.

    «C'è il suo appuntamento delle due.»

    Lauren spostò gli occhi su Candace, la segretaria, poi tornò a fissarli sull'uomo che le stava di fronte. «Matthew» lo salutò, andandogli incontro, lieta del fatto che la sua voce risuonasse quasi normale. «Che sorpresa.»

    «Ciao, Lauren. Ne è passato di tempo.»

    L'ultima volta che si erano visti, lui indossava un tight nero e la sua camicia aveva bottoni di madreperla, proprio secondo i desideri di Lauren. Era il giorno del suo matrimonio, in fin dei conti!

    L'espressione nei suoi occhi azzurri, quel giorno ormai lontano di cinque anni prima, l'aveva turbata profondamente, ma, dopotutto, Matt era sempre stato in grado di turbarla.

    Lauren si sforzò di mantenere un atteggiamento professionale. «È bello rivederti.» Gli tese la mano, lui la strinse nella sua e quel contatto le fece provare un inconsueto brivido lungo la schiena.

    «Ero certo che saresti rimasta sorpresa» rispose lui con un sorriso.

    Al suo cospetto, Lauren non mancava mai di sentirsi un tappo. Anche con i tacchi alti, restava comunque piccolina, un fatto di cui si era rammaricata per tutti i suoi trent'anni di vita.

    Giovane, bassa e donna. La combinazione ideale per non essere mai presa sul serio!

    Matt, invece, aveva tutti le caratteristiche giuste: alto più di un metro e ottanta, ricco, uomo e imponente.

    Lauren gli scoccò uno sguardo furtivo. Era bello come un modello, ma aveva anche un che di enigmatico che ne aumentava il fascino.

    Di colpo ripensò al servizio su di lui comparso di recente sulla rivista Fortune, che lo indicava come l'ingegnere finanziario delle Imprese Whittaker, un uomo il cui stile freddo e impassibile faceva di lui il perfetto amministratore delegato dell'aggressivo impero familiare.

    Il Boston Sentinel lo aveva eletto lo scapolo dell'anno per due anni consecutivi. Dopo il matrimonio del fratello più piccolo, Noah, Matt aveva praticamente ereditato quel titolo.

    Sicuramente, quindi, non era venuto da lei perché interessato ai servizi della sua agenzia matrimoniale. Allora per quale motivo era lì? In fondo, aveva chiesto un appuntamento con lei.

    Quasi le avesse letto nel pensiero, Matt disse: «Immagino di essere l'ultima persona che ti saresti aspettata di incontrare come cliente».

    Oh, Dio, no! No, ti prego, non lui! Non l'uomo che era rimasto impassibile nonostante la sua abietta umiliazione, cinque anni prima! Non l'uomo che ancora adesso, quasi perversamente, la rendeva tanto consapevole della sua femminilità.

    Raccogliendo le forze, Lauren rivolse un cenno con il capo a Candace, poi dedicò tutta la propria attenzione a lui. «Vuoi entrare? Potremo parlare con calma di quello che cerchi e del modo in cui noi possiamo aiutarti a trovarlo. Anzi, a trovarla» si affrettò a precisare.

    Un lampo divertito saettò nello sguardo di lui.

    Una volta entrati in ufficio, Lauren chiuse la porta, si sfilò il cappotto e gli fece cenno di sedersi. «Gradisci un tè? Un caffè?»

    «Niente, grazie.»

    A lei un caffè avrebbe fatto comodo, le avrebbe dato la forza necessaria ad affrontare quella spiacevole situazione; invece dovette tornare sui propri passi a mani vuote e prendere posto sulla poltrona di fronte a lui. Attese con calma che si guardasse intorno, prendendo confidenza con un ambiente in cui doveva sentirsi a proprio agio quanto una bestia in gabbia.

    Finalmente Matt si decise a parlare. «Mia sorella e le mie cognate sono fermamente convinte che il mondo diventerebbe un posto migliore se io mi sistemassi felicemente come si sono sistemate loro.»

    Lauren attese in silenzio.

    «Mia sorella mi ha suggerito di assumere te.»

    Lei si spostò sul bordo della poltrona. «Io accetto soltanto clienti che sono sicuri di volere compiere questo passo.»

    Matt annuì. «Penso che mia sorella abbia ragione.»

    Oh! Lauren tornò a sedersi comodamente sulla poltrona. «È il secondo anno di seguito che vieni eletto scapolo dell'anno di Boston. Non hai bisogno di un'agenzia matrimoniale. Basta quel titolo per...»

    «Ne hai sentito parlare, eh?» la interruppe lui, ironico.

    «Sì. Ho letto il Sentinel, e comunque conoscere i nomi degli scapoli più appetibili della città fa parte del mio lavoro.»

    Lui si passò una mano tra i capelli. «È proprio quello il problema» confessò. «Quel ridicolo titolo fa di me il bersaglio di ogni arrampicatrice sociale della città. Già il primo anno mi ha causato parecchi inconvenienti, ma, adesso che sono stato incoronato per la seconda volta consecutiva, la situazione si sta facendo davvero irritante. Ho visto donne senza scrupoli prendere di mira i miei fratelli e non ho nessuna intenzione di ripetere la loro stessa esperienza.» Fece una pausa. «Ed è a questo punto che tu entri in scena.»

    «Un conto è cercare di evitare le donne senza scrupoli, Matt, un altro decidere di costruire un rapporto significativo.»

    «Ho trentasei anni, Lauren. Mi sembra che sia arrivato il momento giusto.»

    «Il momento giusto?» gli fece eco lei.

    Lui annuì. «Negli ultimi dieci anni ho dedicato tutto il mio tempo al lavoro, ma non voglio compierne sessanta per vedere i miei figli prendere a calci la loro prima palla.»

    Ne parlava come se fosse un fatto così metodico, così logico!

    «Senza contare» proseguì lui, «che non voglio perdere tempo con inutili corteggiamenti. Voglio avere trovato la donna giusta quando il Sentinel mi eleggerà scapolo dell'anno per la terza volta consecutiva, tra tre mesi.»

    Dunque si era rivolto a lei per lo stesso motivo per cui tanti altri clienti facoltosi e potenti approdavano alla sua agenzia. Nessuno di loro aveva il tempo da dedicare a una frequentazione casuale alla ricerca della persona giusta e pensavano che trovare il partner ideale si potesse risolvere così come ogni altro problema nella loro vita: spendendo un po' di soldi per assumere qualcuno che facesse il lavoro al posto loro.

    Non avrebbe dovuto sorprenderla, dunque, il fatto che un uomo facoltoso come Matt pensasse di procurarsi una moglie rivolgendosi a un'agenzia matrimoniale.

    «Assumermi non ti procurerà una soluzione rapida, Matt» lo mise in guardia. «Spesso i miei clienti dimenticano che dovranno comunque impegnare tempo, sforzi ed energie emotive per nutrire una relazione.»

    Lui assentì. «Lo capisco, e troverò tutto il tempo che mi chiederai, ma voglio che sia tu a rendere proficuo il mio impegno.» Fece una pausa. «Sarà una pubblicità enorme per la Ideal Match, riuscire a sistemare lo scapolo d'oro di Boston.»

    Questo era vero. Ed era anche naturale che un affarista nato come Matt mettesse in evidenza i vantaggi che Lauren avrebbe tratto dall'accettarlo come cliente.

    Parker, il suo ex fidanzato, era tale e quale a lui, ma non c'era da stupirsi neanche di quello, visto che lui e Matt avevano frequentato insieme la scuola e l'università.

    Lauren, d'altro canto, era solita prendere le sue decisioni seguendo il cuore, piuttosto che la ragione, e per sua fortuna aveva scelto una sfera d'azione in cui quelle scelte erano spesso ricompensate. Ciononostante, se fosse riuscita davvero a trovare la donna ideale per Matt, la Ideal Match avrebbe acquisito tutto un altro livello di visibilità. E non doveva importarle più di tanto che Matt Whittaker sapesse benissimo che il fidanzato l'aveva mollata a un passo dalle nozze, e che la sua personale esperienza in fatto di passione e amore eterno era assolutamente nulla.

    Pensò di nuovo ai vantaggi che avrebbe potuto trarre professionalmente da un cliente come Matt. Era certa di poterlo gestire. Era abituata ai dirigenti pieni di sé, pomposi e perfezionisti, che pensavano di essere un dono divino per qualsiasi donna. Era abituata anche alle donne arriviste e senza scrupoli che non pensavano ad altro che a sistemarsi.

    In quel momento, Matt stava osservando l'ufficio.

    La Ideal Match era situata in uno dei grattacieli più moderni ed eleganti di Boston, ma nonostante l'aspetto raffinato degli ambienti, Lauren era riuscita ad aggiungere un tocco di comfort invitante e quasi casalingo a ciascuno degli uffici.

    «Te la sei cavata piuttosto bene» commentò in quel momento Matt, spostando gli occhi su di lei. «Quando hai aperto la Ideal Match

    «Più di quattro anni fa. Rimarresti stupito dalla cifra che si può ricavare al monte dei pegni vendendo un anello di fidanzamento con un diamante perfetto.»

    Quelle parole le sfuggirono troppo in fretta. Cosa si aspettava Matt? Che cinque anni prima lei si rifugiasse nella tana e rifiutasse di uscirne per il resto dei suoi giorni? Certo, era stata tentata di correre in California a godere dell'affetto confortevole dei suoi familiari, ma aveva saputo resistere.

    Lui inclinò la testa per osservarla attento. «No, non ne sono affatto sorpreso» replicò. «E sono felice che questi ultimi anni siano stati positivi, per te.»

    Lauren si limitò a ringraziarlo educatamente, dato che l'ultima cosa che desiderava era rivivere con lui quella tremenda giornata.

    Il suo doveva essere un matrimonio perfetto, in pieno giugno. Perfino il tempo sembrava collaborare. Faceva caldo e c'era il sole. A parte le condizioni meteorologiche, però, niente era andato secondo i programmi.

    Il matrimonio sarebbe dovuto essere la festa più splendida che Lauren avesse mai dato, invece si era trasformata nel suo incubo peggiore.

    Anziché fuggire e lasciare al testimone la spiacevole incombenza di darle la notizia, Parker aveva preferito assolvere al compito di persona. E lei non era scoppiata a piangere, ma aveva raddrizzato le spalle e aveva affrontato la festa.

    Era successo tutto in albergo. Lauren si stava sistemando il velo quando Parker era comparso sulla soglia, dicendole che aveva bisogno di parlarle. Da quel momento in poi le era parso

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