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Le regole dell'amore: Harmony Destiny
Le regole dell'amore: Harmony Destiny
Le regole dell'amore: Harmony Destiny
E-book156 pagine1 ora

Le regole dell'amore: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Stone è uno scrittore e impenitente seduttore, che apprezza le donne disinibite e ha come regola evitare i legami d'amore. Poi incontra Madison, e la sua innocenza arriva là dove la seduzione non era riuscita a giungere. Stone si innamora e si sente perduto, così commette un grande quanto ingenuo errore, che fa fuggire Madison. Dopo il primo attimo di sbandamento, lui capisce che non può darsi per vinto senza neanche aver provato a riconquistarla, allora parte, deciso a non tornare a casa senza di lei.

LinguaItaliano
Data di uscita10 dic 2013
ISBN9788858917350
Le regole dell'amore: Harmony Destiny
Autore

Brenda Jackson

E' un'inguaribile romantica e ha sposato il suo primo amore. Chi meglio di lei conosce il significato delle parole scritto nel destino?

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    Anteprima del libro

    Le regole dell'amore - Brenda Jackson

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Stone Cold Surrender

    Silhouette Desire

    © 2004 Brenda Streater Jackson

    Traduzione di Erin Bennett

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-735-0

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    La sconosciuta gli stringeva la mano sulla coscia al punto da fargli male. Ma il suo tocco era allo stesso tempo incredibilmente piacevole.

    Non contento di limitarsi soltanto a spiarla con la coda dell’occhio, Stone Westmoreland si voltò a guardarla, studiandone i dettagli. Si era allacciata la cintura strettissima, teneva gli occhi serrati e il respiro era irregolare, tanto da ricordargli l’ansimare di una donna che si fosse appena abbandonata al piacere tra le lenzuola. A quel pensiero, il calore della sua mano sulla coscia gli sembrò incredibilmente eccitante...

    Stone si appoggiò allo schienale mentre l’aereo prendeva quota e chiuse gli occhi. Con la stesura degli ultimi due romanzi, ne era passato di tempo da quando era stato a letto con una donna, ed era bastato quel contatto imprevisto per mandargli gli ormoni in subbuglio.

    Socchiuse gli occhi e inspirò a fondo, augurandosi che il mese che si apprestava a trascorrere nel ranch di suo cugino nel Montana, a raccogliere idee per un nuovo libro, servisse a ricaricargli le batterie. A trentatré anni, lui e Durango avevano soltanto qualche mese di differenza ed erano sempre stati molto legati. E poi c’era suo zio Corey, che viveva poco lontano in un ranch tra le montagne. Era il fratello minore di suo padre e a cinquantaquattro anni aveva lasciato il lavoro di guardia forestale dopo oltre trent’anni di servizio.

    Stone ripensava sempre con affetto alle estati trascorse dallo zio Corey insieme a sua sorella, ai suoi quattro fratelli e ai sei cugini maschi.

    La cosa più bizzarra dello zio Corey era che non si fosse mai sposato. A eccezione delle donne di famiglia, nessun’altra presenza femminile aveva mai messo piede nella sua tenuta di montagna. Ripeteva sempre che il matrimonio non faceva per lui, che aveva un carattere burbero e preferiva di gran lunga la vita da scapolo.

    I pensieri di Stone corsero ai suoi fratelli. Solo un anno prima, erano stati tutti scapoli impenitenti, come lui. Poi, come un fulmine a ciel sereno, Dare, il maggiore, aveva annunciato che si sarebbe sposato, e neanche sei mesi dopo, anche Thorn si era ritrovato davanti all’altare per il grande passo. Ovviamente tutta la famiglia si aspettava che ora toccasse a lui. Ma Stone aveva assicurato a tutti di avere ben altri progetti.

    La vita da scapolo gli piaceva troppo per cadere nella trappola del matrimonio. Da un pezzo aveva deciso che avrebbe seguito la strada di suo zio Corey, e che la vita coniugale non faceva per lui. Semplicemente non gli andava a genio l’idea di dover essere responsabile di qualcun altro oltre che di se stesso. Non riusciva a immaginare niente di meglio che essere libero di andare e venire a piacimento, ed essere un autore di fama internazionale con diversi best seller al suo attivo gli permetteva di togliersi parecchi sfizi. Viaggiava molto quando aveva bisogno di fare ricerca per i suoi romanzi gialli, e se usciva con qualcuna era sempre e solo alle sue condizioni. Per lui le donne erano poco più che una necessità.

    A essere del tutto sincero, Stone non aveva nulla contro il matrimonio, solo non si sentiva pronto a compiere quel passo che gli avrebbe cambiato per sempre la vita. E quel che era successo a un suo carissimo amico non aveva fatto che rafforzare la sua convinzione di voler restare single. Mark, anche lui scrittore, dopo il matrimonio sembrava aver deciso che scrivere non era più il suo obiettivo principale. Ora preferiva passare il tempo insieme alla moglie, piuttosto che starsene davanti al computer tutto il giorno. Era come se, una volta sposato, non fosse più stato la stessa persona di prima.

    Il pensiero di poter perdere la voglia di scrivere per qualcosa di indefinito chiamato amore metteva immediatamente Stone di pessimo umore. Da quando aveva pubblicato il suo primo libro, a ventitré anni, scrivere romanzi era diventato lo scopo della sua vita e non avrebbe permesso a nulla di prenderne il posto.

    Si voltò ancora una volta a spiare la donna seduta accanto a lui. E quel che notò gli sembrò decisamente interessante. Capelli castano intenso che le arrivavano alle spalle e pelle scura come caffé. Aveva splendide labbra carnose e un naso che sembrava disegnato, ciglia lunghe e zigomi alti. Non sapeva dire se fosse truccata o meno. Di sicuro non ne aveva bisogno per sembrare più bella.

    Abbassò lo sguardo sulla mano con cui era ancora saldamente aggrappata alla sua coscia. Non portava la fede né l’anello di fidanzamento, ottimo segno. Visto che erano a bordo dello stesso aereo, a meno che non dovesse prendere una coincidenza, con ogni probabilità anche lei era diretta nel Montana.

    Stone si irrigidì sentendo la mano della sconosciuta salire impercettibilmente lungo la sua coscia. Forse era meglio intervenire, prima di ritrovarsi in una situazione alquanto imbarazzante.

    La luce del sole che filtrava dal finestrino le illuminava il viso e i capelli rendendola, se possibile, ancora più affascinante.

    Stone si piegò leggermente verso di lei e, prima di aprir bocca, inspirò il suo profumo. Quella fragranza delicata scatenò in lui un’eccitazione imprevista, al punto che immaginò di solleticarle la pelle nuda del collo con le labbra, per scoprirne il sapore.

    Scosse la testa. Da quando in qua si faceva prendere da certe fantasie?

    Scacciò quel pensiero dalla mente. Era troppo pericoloso anche solo soffermarsi a rifletterci sopra. Si sporse verso la sconosciuta e le bisbigliò all’orecchio: «La manovra di decollo ormai è finita. Può anche lasciarmi la gamba, adesso».

    La bella sconosciuta spalancò gli occhi e si voltò di scatto, incontrando il suo sguardo. E Stone si ritrovò a fissare il più bel paio d’occhi che avesse mai visto.

    Era semplicemente fantastica, bella da togliere il fiato. Notò il suo respiro accelerare, mentre abbassava lo sguardo sulla mano ancora posata sulla sua gamba. La ritrasse come se all’improvviso fosse diventata incandescente.

    Vide i suoi occhi riempirsi d’imbarazzo. «Oh, mi dispiace moltissimo. Non avevo intenzione di toccarla. Pensavo fosse il bracciolo. Io... io... non vorrei esserle sembrata sfacciata.»

    Stone notò subito il suo accento: aveva la tipica inflessione della costa orientale.

    «Nessun problema» si affrettò a minimizzare con un sorriso divertito. «Mi chiamo Stone Westmoreland» aggiunse, porgendole la mano.

    Lei ricambiò il gesto, visibilmente sulle spine. «Madison Winters.»

    «Piacere di conoscerla, Madison. È la prima volta che vola?»

    Lei scosse la testa. «Piacere mio. No, non è la prima volta, ma ho una paura matta degli aerei. Di solito cerco di viaggiare con altri mezzi, ma stavolta devo occuparmi di una faccenda urgente.»

    Stone annuì. «Di dov’è?» non poté fare a meno di chiederle. Solo ascoltare il suo accento, lo mandava su di giri.

    «Nata e cresciuta a Boston.»

    Annuì ancora. «Io sono di Atlanta» disse lui, dopo qualche istante di silenzio. Non si era presa la libertà di chiederglielo, per timidezza forse, oppure perché non era interessata. Ma a Stone non importava: lui era interessato, eccome.

    «È una splendida città» osservò lei. «Ci sono stata in gita con la mia classe, l’anno scorso.»

    Stone sollevò un sopracciglio con aria interrogativa. «La sua classe?»

    Madison sorrise e lui si sentì improvvisamente lo stomaco sottosopra. «Sì, insegno musica ai ragazzi delle medie.»

    Stone sorrise sorpreso. «Dev’essere un lavoro interessante.»

    Il sorriso di Madison si fece ancora più radioso. «Lo è, sono fortunata a fare qualcosa che mi piace veramente. E lei che lavoro fa?»

    Stone esitò. Come autore di fama mondiale, ricorreva a uno pseudonimo per proteggere la sua privacy, ma per qualche strana ragione sentiva di non avere alcun problema a rivelarle la verità. «Scrivo romanzi gialli.»

    Le labbra di lei s’incresparono in un sorriso. «Grandioso. Mi scusi, ma non credo di aver mai letto nessuno dei suoi libri.»

    Stone rise. «Forse avrà sentito parlare di Rock Mason.»

    Madison sbatté le palpebre e lo fissò incredula. «Lei è Rock Mason? Quel Rock Mason?»

    Stone sorrise. «Sì.»

    «Oh santo cielo! Mia madre ha letto tutti i suoi romanzi. È una sua grandissima ammiratrice.»

    Lui sorrise compiaciuto. «E lei? Ne ha letto qualcuno?»

    Madison gli rivolse un’occhiata di scuse. «No, non ho molto tempo per leggere. Ma molte mie amiche dicono che ha un talento eccezionale.»

    «Grazie.»

    «Di sicuro ha molti ammiratori a Boston. C’è mai stato?»

    «Sì, qualche anno fa, per la presentazione di uno dei miei libri. È una città splendida.»

    Madison s’illuminò. «Lo è davvero. Adoro Boston, non potrei mai immaginare di vivere da nessun’altra parte.»

    Furono interrotti dall’assistente di volo che distribuiva bibite e snack.

    «Sta andando nel Montana per lavoro?» sondò Stone. La vide chiudere gli occhi mentre assaporava il caffè. Appena li riaprì, notò che si era fatta subito pensierosa.

    «No, è un viaggio strettamente personale.» Lo scrutò per qualche secondo, come se stesse decidendo se rivelargli o meno qualcosa che sembrava importante. «Sto andando nel Montana per ritrovare mia madre.»

    Stone era sorpreso. «Ritrovarla, ha detto?»

    Madison si abbandonò contro lo schienale, evidentemente sconfortata. «Sì. Due settimane fa è andata in gita al parco di Yellowstone con un gruppo di amiche.» Abbassò lo sguardo sulla tazza di caffè piena per metà. «Sono tornate tutte, tranne mia madre» aggiunse sottovoce.

    Stone percepì il timbro allarmato nella sua voce. «È riuscita a mettersi in contatto con lei?»

    Madison annuì. «Ha lasciato un messaggio sulla mia segreteria telefonica per farmi sapere che aveva deciso di prolungare la sua vacanza di un paio di settimane.»

    Madison si domandò perché stesse rivelando questioni tanto personali a un perfetto sconosciuto. L’unico motivo che le veniva in mente era che aveva bisogno di parlarne con qualcuno. E Stone sembrava un bravo ragazzo, disposto a starla a sentire. Magari avrebbe potuto darle un parere imparziale.

    «E nonostante l’abbia avvertita, sta andando ugualmente a cercarla?»

    Il tono con cui Stone le rivolse la domanda suggeriva che non comprendeva le sue motivazioni. «Sì, perché c’è un uomo di mezzo.»

    Lui annuì lentamente. «Capisco.»

    Probabilmente l’espressione del suo viso aveva tradito le sue parole, perché Madison aggiunse: «Probabilmente lei penserà che non ci sia ragione di allarmarsi, signor Westmoreland, ma...».

    «Stone, chiamami Stone.»

    Lei abbozzò un sorriso. «D’accordo.» Poi riprese la sua spiegazione. «C’è un buon motivo se mi preoccupo. Mia madre non ha mai fatto niente del genere.»

    Lui

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