Strano ma vero (eLit): eLit
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Info su questo ebook
Carole Mortimer
Carole Mortimer was born in England, the youngest of three children. She began writing in 1978, and has now written over one hundred and seventy books for Harlequin Mills and Boon®. Carole has six sons, Matthew, Joshua, Timothy, Michael, David and Peter. She says, ‘I’m happily married to Peter senior; we’re best friends as well as lovers, which is probably the best recipe for a successful relationship. We live in a lovely part of England.’
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Anteprima del libro
Strano ma vero (eLit) - Carole Mortimer
Immagine di copertina:
UnitoneVector / iStock / Getty Images Plus
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese:
One-Man Woman
Harlequin Presents
© 1996 Carole Mortimer
Traduzione di Laura Iervicella
Questa edizione è pubblicata per accordo con
Harlequin Books S.A.
Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o
persone della vita reale è puramente casuale.
© 1997 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano
eBook ISBN 978-88-3051-142-2
1
Ellie non riusciva a credere di essersi cacciata in una situazione così assurda!
Le sembrava di trovarsi nel bel mezzo di una farsa. Sua sorella Beth da piccola si divertiva un mondo quando ne davano una in televisione. Lei invece era attratta solo dal tempismo con cui gli attori riuscivano a nascondersi negli armadi giusto un attimo prima che un altro personaggio entrasse nella stanza. Allora le sembrava una trovata intelligente.
Adesso che era lei quella nascosta in un armadio aveva qualche dubbio.
Ci aveva pensato appena in tempo. Infatti il rumore dei passi della persona che occupava la suite si faceva sempre più vicino alla camera da letto.
Quando aveva sentito lo scatto della serratura si era sentita assalire dal panico. Non le era venuta in mente nessuna scusa plausibile per cui la proprietaria dell’albergo dovesse trovarsi in una delle stanze degli ospiti alle otto di sera. Ma d’altra parte che scusa avrebbe potuto accampare se Daniel Thackery, l’uomo che aveva riservato quella suite, l’avesse trovata nascosta nel suo armadio?, rifletté appiattendosi tra due completi di pregevole fattura.
Preferiva non pensare a quello che sarebbe potuto accadere nel caso lui avesse dimenticato qualcosa proprio in una tasca di quegli abiti. Quando era arrivato le aveva comunicato che quella sera avrebbe cenato nel ristorante dell’albergo. Ellie aveva supposto che si fosse cambiato prima di scendere ed era salita sicura che la stanza sarebbe stata libera per qualche ora. Ma il suo tempismo non si era rivelato dei migliori.
L’uomo stava entrando in camera. Ellie scorse i suoi piedi attraverso la fessura tra le ante dell’armadio. Indossava un paio di scarpe di pelle nera che sembravano fatte a mano come del resto il completo scuro da sera dalla linea impeccabile, almeno fino all’altezza della vita che era il limite massimo della sua visuale.
Del resto non aveva alcun interesse a guardarlo in faccia anche se quando lui si era avvicinato alla reception per la registrazione non aveva potuto fare a meno di notare che era un uomo incredibilmente attraente ed era certa che ogni donna tra i sedici e i sessant’anni le avrebbe dato ragione. Gli occhi azzurri penetranti dell’uomo l’avevano guardata senza nessun apparente interesse. Aveva il naso aquilino, la bocca sensuale sopra il mento volitivo e i capelli neri erano pettinati all’indietro in modo piuttosto noncurante.
Ma Ellie dubitava che quel viso attraente avrebbe conservato la stessa espressione disinteressata se, una volta aperta l’anta dell’armadio, l’avesse trovata nascosta lì dentro!
Nemmeno lei sarebbe stata molto felice se...
«Mettiti a tuo agio» disse l’uomo con un tono di voce profondo e sensuale. «Devo solo fare una breve telefonata.»
«Angela?» chiese una voce femminile.
«Naturalmente» rispose asciutto Daniel Thackery.
Non era solo!, fu tutto quello a cui riuscì a pensare Ellie in quel momento.
«Santo cielo!» esclamò la donna. «Sarebbe piuttosto seccata se sapesse che noi due siamo qui insieme.»
«Ti importa davvero?» le chiese ironico Daniel Thackery.
«Non particolarmente» confermò lei con voce annoiata.
Lui ridacchiò. «Era quello che pensavo. Non ci metterò molto. Versati qualcosa da bere mentre mi aspetti.»
«Va bene, tesoro» accettò di buon grado la donna. «Ma cerca di sbrigarti. Non vedo l’ora di cenare» aggiunse in tono persuasivo.
Almeno sarebbero andati a cena!
Per un terribile momento Ellie aveva provato la tremenda sensazione di essersi cacciata in una situazione ancora peggiore.
Cosa sarebbe successo se Daniel Thackery avesse portato quella donna in camera per... per...?
Lei non sarebbe mai potuta rimanere nascosta nell’armadio.
Dopo essersi chiuso la porta alle spalle l’uomo si sedette sul letto volgendole le ampie spalle modellate alla perfezione dalla giacca nera.
Se Ellie fosse riuscita a smettere di tremare anche solo un istante avrebbe potuto apprezzare il fatto che Daniel Thackery era un uomo molto attraente.
Ma in quel momento si stava concentrando con tutta se stessa per impedire ai suoi denti di battere troppo forte per la paura e avrebbe voluto solo che lui non fosse lì!
Poi scorse quello che era venuta a cercare. La sua valigetta infatti era in terra vicino al comodino. Tutto quello che voleva era dare un’occhiata là dentro per accertarsi se quello che sospettava era vero.
Anche Beth voleva sapere perché Daniel Thackery era lì, ma per una ragione sentimentale. Per quel motivo non era la persona più adatta per introdursi nella sua camera. E ora che si trovava in quella incresciosa situazione Ellie era contenta di non avere mandato la sorella. Era certa che si sarebbe fatta scoprire!
«Pronto, Angela. Sono io.» Daniel Thackery si appoggiò alla spalliera del letto.
«Sì, certo che sono tornato in Inghilterra» continuò con un tono quasi seccato. «So benissimo che le nozze sono fissate per la prossima settimana. No, non hai bisogno di mandarmi un invito. Dal momento che sono uno degli elementi chiave della cerimonia so con esattezza l’ora e il luogo in cui avverrà! Pensa solo a organizzare tutto con la tua solita efficienza e non ti preoccupare. Al momento giusto io sarò lì al tuo fianco.»
Quell’uomo si sarebbe sposato la settimana successiva! Ellie lanciò un’occhiata allarmata alla porta della camera. «Tesoro» chiamò dall’altra stanza la donna che attendeva di essere condotta a cena e chissà cos’altro. E l’uomo era al telefono con la fidanzata a parlare delle sue imminenti nozze anche se la prospettiva non sembrava sorridergli. Ma Ellie non fu sorpresa dal suo atteggiamento. Calzava a pennello con l’idea che si era fatta di lui. Detestava gli uomini come lui che credevano...
«Va bene.» Daniel Thackery fece un profondo sospiro. «Anche a me dispiace. Sono d’accordo con te. Questo atteggiamento non è produttivo per nessuna delle persone coinvolte. Sì, Angela. Anch’io ti voglio bene. Abbi cura di te. Ci vediamo la prossima settimana.» Posò il ricevitore e piegò le braccia dietro la testa con un’espressione enigmatica e persa in lontani pensieri. Poi un improvviso starnuto, a cui ne seguì subito un altro, lo fece balzare a sedere sul bordo del letto.
Ellie fu contenta del diversivo. Non riusciva quasi a credere di avere appena udito quella conversazione al telefono. Daniel Thackery non si dava nemmeno la pena di vedere la sua fidanzata fino al giorno delle nozze. Che tipo di...?
La sua attenzione tornò a concentrarsi sull’uomo quando questi si alzò impedendole così di poterlo guardare sopra la vita. Lui rimase fermo per qualche istante senza mostrare nessuna fretta di uscire. Perché non si muoveva e non lasciava la camera o addirittura l’albergo?
Vedendo che faceva qualche passo, Ellie si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo subito seguito dallo sgomento quando si accorse che prendeva in mano la ventiquattrore. Adesso capiva perché non l’aveva vista prima. Doveva averla portata con sé e ora stava riportandosela via. La sua era una vera e propria disdetta!
L’uomo si fermò di colpo in mezzo alla stanza e dopo essersi voltato di lato fece un passo verso l’armadio. Ellie trattenne il respiro. Doveva aver lasciato qualcosa nell’abito che indossava prima di cambiarsi e adesso stava per aprire le ante del guardaroba.
L’avrebbe trovata nascosta lì e la situazione sarebbe precipitata!
«Tesoro?» Un lieve bussare alla porta della camera accompagnò la voce della donna. «Se non ci affrettiamo faremo terribilmente tardi.»
«Sono subito da te» rispose Daniel Thackery.
Era così vicino che Ellie poteva quasi sentire il calore del suo respiro attraverso la fessura dell’armadio. Riusciva a scorgere la sua mano asciutta e dalle dita lunghe con le unghie tagliate corte che si allungava verso l’armadio. Oh, no! Stava proprio per aprirlo!
Che cosa avrebbe fatto? Che cosa gli avrebbe detto per giustificarsi? Forse l’uomo si sarebbe limitato a lanciarle un’occhiata e avrebbe telefonato in direzione. Ma era lei la direzione! Quando alla fine lui avesse finalmente chiamato la polizia, l’unica spiegazione che avrebbe potuto fornire era che voleva dare un’occhiata dentro la sua ventiquattrore e leggere i suoi documenti personali. Così l’avrebbero rinchiusa in una cella e avrebbero gettato via la chiave!
Quell’uomo era Daniel Thackery, un imprenditore conosciuto in tutto il mondo. Ellie dubitava che la polizia o lui stesso credessero che i soli documenti di quella valigetta ad avere qualche interesse per lei erano quelli che potevano riguardare il suo hotel. Sempre che quei documenti ci fossero. E non ne era affatto convinta.
Era stata Beth a farsi prendere dal panico quando una segretaria aveva telefonato all’albergo un paio di giorni prima e aveva riservato una suite per Daniel Thackery senza specificare per quanto tempo sarebbe rimasta occupata. Si era limitata a dire che sarebbe dipeso dal tempo che l’uomo avrebbe impiegato a concludere i suoi affari in quella zona. Sua sorella allora si era convinta che tra quegli affari ci fosse anche l’acquisizione di quell’albergo.
Beth lo aveva conosciuto al suo matrimonio con James poco più di un anno prima quando le era stato presentato come un vecchio amico di suo marito fin dai tempi della scuola. La donna ricordava la conversazione che aveva avuto con lui al ricevimento tenuto nel piano inferiore dell’albergo. L’uomo era rimasto impressionato dall’efficiente conduzione dell’hotel e aveva manifestato l’intenzione di entrare anche lui in affari in quel campo. In quel momento lei e Beth si trovavano in difficoltà finanziarie a causa dei lavori di ristrutturazione appena effettuati e sua sorella sosteneva che Daniel Thackery era venuto fin lì per approfittarne e comprare l’albergo.
Secondo Ellie quella teoria non era troppo convincente. Il loro hotel aveva appena settanta camere da letto e di certo lui non era tipo da interessarsi a un affare così modesto. Quello che invece la preoccupava era che Beth e il marito si erano separati da circa un mese e forse Daniel Thackery aveva qualche informazione riguardo alla probabilità che James chiedesse il divorzio.
A ogni modo alla fine