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Le regole dell'infermiera: Harmony Bianca
Le regole dell'infermiera: Harmony Bianca
Le regole dell'infermiera: Harmony Bianca
E-book148 pagine2 ore

Le regole dell'infermiera: Harmony Bianca

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Info su questo ebook

Dal diario di Ellie...
Devo assolutamente tenere a mente la promessa che ho fatto a me stessa dopo l'ultima, fallimentare relazione: mai andare a letto con un collega. So che esistono ottime ragioni per cui dovrei girare alla larga dal nuovo, carismatico chirurgo James Leonardi, ma come spesso mi succede quando perdo la testa per qualcuno, le ragioni del cuore prevalgono su quelle della ragione con risultati disastrosi. La verità è che non riesco a resistere a quegli occhi color cioccolato e a quella bocca che sembra stata creata apposta per baciare... me!
LinguaItaliano
Data di uscita9 ott 2020
ISBN9788830521124
Le regole dell'infermiera: Harmony Bianca
Autore

Emily Forbes

È lo pseudonimo letterario di due sorelle, che con questo romanzo debuttano ufficialmente in Harmony Bianca.

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    Anteprima del libro

    Le regole dell'infermiera - Emily Forbes

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Breaking Her No-Dates Rule

    Harlequin Mills & Boon Medical Romance

    © 2011 Emily Forbes

    Traduzione di Giacomo Boraschi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-112-4

    Prologo

    Il vecchio cancello del 71 di Hill Street emise un cigolio di protesta mentre Ellie lo apriva, ma lei non vi prestò attenzione. Non vedeva l’ora di essere a casa. Con gli occhi appannati dalle lacrime, faticò a infilare la chiave nella serratura. Si sentiva incredibilmente umiliata. Avrebbe voluto andare subito a letto, tirarsi le coperte sulla testa ed escludere il mondo esterno.

    Finalmente riuscì ad aprire la porta ed entrò in casa barcollando. Provava un terribile senso di nausea e arrivò in bagno giusto in tempo. Appoggiò la fronte sulle fredde piastrelle della parete mentre aspettava che il suo stomaco si decidesse a liberarsi della cena. I numerosi piatti che aveva ordinato non andavano d’accordo con la nausea seguita all’annuncio di Rob. Era stata nervosa per tutta la durata del pasto e quasi non riusciva a toccare cibo. Ora si pentì di essersi sforzata di mangiare.

    Dopo avere rigettato si sentì meglio sul piano fisico, nonostante il suo morale fosse a terra. Si sciacquò il viso e si lavò i denti, ma non appena avvertì il sapore del dentifricio ebbe un nuovo conato di vomito. Con una mano si raccolse i capelli biondi in una coda di cavallo e li tenne da parte mentre rigettava di nuovo.

    Jess e Tilly lasciarono l’ospedale dopo avere finito il turno serale e tornarono al 71 di Hill Street. Jess andò subito in cucina, accese il bollitore e cercò del pane non troppo ammuffito. Qualcuno avrebbe dovuto fare la spesa, pensò. Vivevano di spuntini rimediati alla meno peggio. Se non avessero fatto un po’ di spesa, ben presto non avrebbero avuto nemmeno il pane. Trovate due fette che le parvero commestibili, le mise ad abbrustolire nel tostapane.

    Le due ragazze sentirono venire dal bagno lo scroscio dell’acqua accompagnato da inequivocabili conati di vomito.

    «È Ruby?» chiese Tilly.

    Jess si strinse nelle spalle. «Non lo so.»

    Erano arrivate a casa insieme, così ne sapeva quanto la sua amica. Quando quattro e a volte cinque persone dividevano una casa, accadevano molte cose.

    Tilly andò in corridoio e bussò alla porta del bagno. «Sei tu, Ruby? Tutto bene?»

    «Che cosa succede?» chiese la voce di Ruby alle loro spalle, facendole sussultare.

    Tilly si volse. «Ti credevamo in bagno. Abbiamo sentito rigettare.»

    Ruby scese le scale scuotendo la testa. «Non sono io» informò con una scrollata di spalle. «Ma Adam è tornato. L’ho sentito entrare in casa e non era solo.»

    «Potrebbe essere Ellie» disse Jessie speranzosa.

    Preferiva non pensare a Adam.

    «Ellie andava a cena con Rob» replicò Ruby.

    La porta del bagno fu spalancata ed Ellie uscì nel corridoio. Era molto pallida e aveva macchie di mascara sotto gli occhi. Tilly, Ruby e Jess indietreggiarono per farle spazio.

    «Che cosa fai a casa?»

    «Com’è andata la cena con Rob?»

    «Non ti senti bene?»

    Ellie guardò dall’una all’altra. Aprì la bocca ma non emise nessun suono.

    Le ragazze la videro muovere silenziosamente le labbra. «C’è qualcosa che non va» disse Ruby alle altre. Prese Ellie per mano e la condusse nel soggiorno dove l’aiutò ad accomodarsi sul divano. «Andate a prendere una coperta. Sembra sotto shock.» Era accaduto un incidente? Scrutò la sua amica dalla testa ai piedi ma non vide traccia di lesioni. Niente graffi, niente sangue, niente contusioni. «Parla, Ellie. Si può sapere che cos’è successo?»

    Jessie tornò con una scatola di fazzolettini di carta e il piumino di Ellie. Glielo depose sulle spalle. «C’è stato un incidente?»

    Ellie scosse la testa. Fisicamente era illesa, ma come poteva spiegare il suo dramma? Non sapevano che, quando era uscita a cena con il suo boyfriend, si era aspettata una proposta di matrimonio. Non conoscevano le sue speranze, ignoravano che il mondo le fosse crollato addosso.

    Le ragazze si accomodarono sulle poltrone.

    «Hai un aspetto orribile» osservò Tilly con la consueta franchezza. «Che cos’è successo?»

    In una casa con quattro donne e un maschio quasi sempre assente, non c’erano molti segreti. Ellie era disposta a rivelare la storia, ma dubitava di poterlo fare quella sera. Si strinse nel piumino e guardò le sue amiche. Quando parlò, la sua voce tremò leggermente. «Direte che me lo avevate detto.»

    «Nemmeno per sogno» le assicurò Jess.

    Ellie si concentrò su di lei. Tilly e Ruby non avevano mai stravisto per Rob, così Ruby riteneva che Jess sarebbe stata più comprensiva. «Stasera Rob mi ha invitata a cena ed ero sicura che mi avrebbe chiesto di sposarlo. Invece mi ha fatto una sorpresa... diversa.» Prese un fazzolettino di carta e si soffiò il naso. «È saltato fuori che è sposato.»

    «Come?»

    «È sposato?»

    «Bastardo» sibilò Tilly. «Ho sempre saputo che quel tizio è una canaglia.»

    «Non la stai aiutando» la rimproverò Jess, poi tornò a guardare Ellie. «Comincia dall’inizio. Raccontaci che cos’è successo.»

    Ellie tirò su col naso e prese un altro fazzolettino. «Rob mi ha invitata a cena ed ero sicura che la serata sarebbe stata una svolta nella nostra relazione. Sapete che non gli piace uscire. Preferisce stare a casa perché dopo il lavoro vuole rilassarsi e perché non vuole rendere pubblica la sua vita privata.»

    Le ragazze annuirono. Conoscevano Rob. Era chirurgo ortopedico all’ospedale Eastern Beaches, dove lavoravano tutte come infermiere. Ellie aveva accettato le ragioni di Rob ma ora sospettava che fossero state un mezzo per ingannarla. «Credevo che si fosse finalmente deciso a rendere ufficiale la nostra relazione. Era la prima volta che m’invitava al ristorante. Mi è parso un buon segno e mi aspettavo una proposta di matrimonio o almeno un invito a vivere insieme. Invece aveva in serbo una sorpresa. La settimana ventura sua moglie e sua figlia arrivano dall’Inghilterra.»

    «Ha anche una figlia?»

    «E non sapevi niente?»

    «No, naturalmente» si difese Ellie. «Credete che avrei accettato una relazione con un uomo sposato?»

    «No.» Ruby scosse la testa. «Ma come ha potuto nascondere una cosa simile?»

    «Facile» rispose Tilly. «La sua famiglia era in Inghilterra.»

    «Lo so, ma doveva avere delle fotografie, ricevere delle telefonate e così via» osservò Jessie.

    «A causa della differenza di fuso orario e dei suoi turni all’ospedale, non riceveva mai le loro telefonate in mia presenza» spiegò Ellie. «Non avevo motivo di sospettare un inganno. Niente telefonate, niente anello, niente fotografie.»

    «Ti ha detto perché vengono adesso? È qui da mesi.»

    «Hanno aspettato la fine dell’anno scolastico.»

    «Quanti anni ha la figlia?»

    «Non lo so.» Ellie si strinse nelle spalle. Non intendeva addentrarsi in particolari. «Ma è abbastanza grande per andare a scuola.»

    «Così se l’è spassata con te in attesa di sua moglie?» Ruby parve inorridita. «Mi è sempre parso un tipo ambiguo.»

    Sembrava che non le sarebbe dispiaciuto farlo a pezzi.

    «Be’, la prossima sorpresa ti piacerà ancora di più» le assicurò Ellie, felice di poterle dare un ulteriore motivo per detestare Rob. «Mi ha proposto di continuare la relazione fino all’arrivo di sua moglie.»

    «Stai scherzando! Spero che tu gli abbia risposto per le rime.»

    «Certo, gli ho fatto una scenata coi fiocchi. Non mi credevo così aggressiva. Forse è per questo che ha voluto un incontro in pubblico... riteneva che in mezzo alla gente non avrei potuto cavargli gli occhi.» Ripensando alla propria reazione, Ellie fu felice di avere combattuto. Benché l’esperienza l’avesse lasciata con la bocca amara, se non altro aveva avuto l’ultima parola. E per quanto la serata fosse stata un incubo, si sentiva meglio ora che si sfogava con le sue amiche. «Mi sembra impossibile di essere stata così stupida.»

    «Non è colpa tua. Rob ti ha mentito» cercò di consolarla Ruby.

    «Sua moglie mi fa pena» dichiarò Tilly.

    «Chi s’infischia della moglie? È Ellie che conta!» ribatté Jessie indignata.

    Tilly scrollò le spalle. «Ellie starà meglio senza di lui.»

    «Ma sapete bene che voglio stare con qualcuno» dichiarò Ellie, prendendo un altro fazzolettino. «Ho puntato tutto su Rob e lui mi ha trattata come un’idiota.»

    «L’idiota è lui» interloquì Ruby. «Non perdere tempo a piangere per quel verme. Conoscerai qualcun altro. Un uomo che ti merita.»

    Jess annuì. «La tua anima gemella è là fuori e ti sta aspettando Devi soltanto trovarla e sarai felice per sempre.»

    «Credevo che fosse lui.»

    «Non lo è, credimi. Quando incontrerai il tuo uomo ideale, lo riconoscerai. Non avrai dubbi.»

    Ruby aveva trovato l’amore con Cort ed era sicura che le sue amiche avrebbero conosciuto la stessa felicità.

    «Mi sembra una corsa contro il tempo.»

    «Hai soltanto ventitré anni, santo cielo» le ricordò Tilly, che avendo qualche anno di più si sentiva molto saggia.

    «Lo so, ma voglio dei bambini. Sono nata in provetta, lo sapete. Se avessi difficoltà a restare incinta come mia madre? Preferisco saperlo al più presto.»

    «Se permetti un consiglio, non dirlo troppo forte. Faresti scappare la maggior parte degli uomini.»

    Tilly era pratica come sempre.

    «Se non vogliono bambini, non fanno per me» dichiarò Ellie.

    «Ma il fatto di volere dei bambini non li rende automaticamente dei candidati ideali. E non troverai molti uomini che considerano i bambini una priorità assoluta. Anche fra i migliori.»

    Ellie si sentì bruciare nuovamente gli occhi. «Rob ha detto che voleva dei figli.»

    «Adesso sai perché. Ha già provveduto.»

    Tilly non usava tenere le proprie opinioni per se stessa. Ellie le voleva molto bene, ma la sua amica tendeva a vedere il mondo in bianco e nero. E quando non si era d’accordo con lei, si aveva torto! Era una buona compagna ma conveniva non contraddirla. Rob non le era andato a genio e i fatti dimostravano che aveva ragione.

    «Tilly, un po’ di comprensione non guasterebbe» le suggerì Jess.

    Tilly prese Ellie fra le braccia e

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